20 Agosto 2010

Ricercatrice monfalconese scopre molecola anti-tumori

Ricerca sul cancro: una monfalconese individua nuovi meccanismi di autoprotezione dai tumori. Dalla ricerca sul cancro svolta all’università di Udine si apre la strada per la corretta individuazione della capacità di autoproteggersi dai tumori – attraverso la regolazione dei livelli delle piccole molecole microRNA prodotte da tutte le cellule dell’organismo umano – e per l’utilizzo di tali molecole nelle future terapie antitumorali. Lo studio è ora pubblicato sulla rivista internazionale Cancer Research dell’American Association for Cancer Research, una delle più prestigiose del settore, ed è frutto delle ricerche del gruppo guidato dalla monfalconese Roberta Benetti, ricercatrice da tre anni rientrata in Italia, presso la facoltà di Medicina dell’ateneo di Udine, per proseguire la sua attività di ricerca nella lotta contro il cancro.

In particolare, la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle microRNA, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori.

Lo studio è stato realizzato grazie al fondamentale sostegno dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Il gruppo di ricerca guidato da Benetti è composto dal giovane dottorando di ricerca Michele Scarola e da Stefan Schoeftner, esperto ricercatore austriaco che ha scelto l’esperienza di ricerca in Italia unendosi al gruppo udinese, ed è supportato da Claudio Schneider, ordinario di Biologia all’università di Udine e direttore del Laboratorio nazionale del Consorzio interuniversitario per le Biotecnologie (CIB) di Area Science Park.

La trentasettenne Roberta Benetti, originaria di Monfalcone, dopo la laurea in Biologia a Trieste con tesi sperimentale al CIB, dove ha continuato a operare come borsista grazie all’Airc-Firc, ha conseguito il dottorato di ricerca alla Sissa. Attratta dall’esperienza di ricerca all’estero, Benetti si trasferisce quindi in Spagna, presso il Centro di ricerca nazionale sul cancro di Madrid, guidato da Maria Blasco. Vincitrice di un concorso per ricercatore all’ateneo friulano, Benetti rientra nel 2007 in Italia, cogliendo al volo l’occasione di poter guidare un piccolo gruppo di ricerca. «Una vera squadra affiatata – dice Benetti -, che mi ha permesso oggi di raggiungere questi risultati e pubblicarli sulla rivista Cancer Research».

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35 commenti a Ricercatrice monfalconese scopre molecola anti-tumori

  1. cagoia ha detto:

    Bene. Iera ora che anche quei de monfalcon fazi qualcossa.
    🙂

  2. isabella ha detto:

    Brava!

  3. massimiliano ha detto:

    per il messaggero veneto naturalmente è friulana… :-)))

  4. Kaiman ha detto:

    Finalmente notizie splendide. Cerchiamo di dare ogni tanto qualche contributo per la ricerca sul cancro. soldini

  5. bonalama ha detto:

    evidentemente la iera tropo in gamba per restar a trieste, e sto scenaider iera anche lui a trieste, mah kissà perkè no i se restai qua,

  6. sindelar ha detto:

    [amarezza mode on] 5# Noi se preocupemo se un balonaro va all’estero per 3,5 milioni de euro all’anno ( = 300.000 €/mese).

  7. bonalama ha detto:

    sindelar: digo la verità: no me frega niente, me fa nervoso quei che sbava per el calcio, xe lori che tien su la baracca, niente tv a pagamento per el calcio, che i vadi a farse frizzer!!!

  8. isabella ha detto:

    purtroppo la ricerca in Italia è sempre poco riconosciuta e mal pagata.

  9. milost ha detto:

    Solo bravi…? aggiungo anche grazie, per noi e per le generazioni che verranno ( anche perchè il gruppo di scienziati in questione certamente non gira con le stesse autovetture dei calciatori nostrani!Quindi quel che fa ha una spinta ben diversa dall’interesse economico)

  10. bonalama ha detto:

    torno al punto perkè questa non ha trovato collocazione presso l’università nella quale si è laureata? non è uno spreco di pubblico denaro avere strutture in concorrenza che non collaborano tra loro? dovrebbero essere obbligate a farlo, i duplicati costano e servono solo ad alimentare feudi. Il calcio non è il paragone corretto. quanti soldi vanno in autovetture e accessori firmati??

  11. marisa ha detto:

    E’ uno spreco di denaro pubblico la “competizione”, unico fattore da cui può nascere la spinta alla ricerca di qualità?

    Chissà poi perchè la competizione viene da alcuni considerata un elemento negativo, quando è in realtà l’unica molla in grado di creare eccellenza! Per qualcuno la competizione va benissimo in economia, in qualsiasi settore, ma non nella ricerca scientifica. E perchè mai non ci dovrebbe essere competizione anche nel campo della ricerca scientifica?

    O forse da parte di Bonalama c’è solo il rammarico che questa scoperta non sia stata fatta all’interno della Facoltà di medicina di Trieste? C’è forse, sotto sotto, l’invidia un pò campanilistica, perchè il risultato è stato ottenuto dall’Università di Udine e non da quello di Trieste?

    Dunque, il DOVE si è fatta la scoperta, diventa più importante della scoperta stessa? Bravi a Udine ad aver dato a questi studiosi l’opportunità di portare avanti i loro studi! E bravi questi studiosi!

  12. marisa ha detto:

    E scusa BONALAMA, i centri scientifici triestini non sono forse strapieni di stranieri? E non vi fate un vanto di ciò (Trieste riesce ad attirare molti scienzati stranieri….)? E allora cosa c’è di così strano se un laureato a Trieste si è prima specializzato in Spagna e poi ha trovato all’università friulana l’opportunità di portare avanti suoi studi? Che forse tutti i i ricercatori dell’Università triestina sono nati, cresciuti e laureati a Trieste? Ma dai!

  13. milost ha detto:

    Il calcio è la quintessenza dell’idiozia totale dei tempi in cui viviamo: c’è gente che non mette assieme il pranzo con la cena e non si cura perchè non ha più soldi e gente che sgambetta su un prato, che non produce nulla se non il proprio personale benessere, pagata cifre con cui si risolverebbero problemi sociali e umani enormi…intanto il pubblico appalude, tifa e dimentica…autovetture e accessori firmati? Perlomeno, chi può permetterseli, alimenta un sistema economico che riguarda il PIL nazionale e le sorti di tanti lavoratori. Hai presenta, Bonalama, quanta ricerca ci si potrebbe pagare con gli stipendi dei calciatori?

  14. bonalama ha detto:

    cara marisa se la coperta è corta ( e per coperta non intendo solo le prostitute che offrono in albergo) si da la stura alle manovre scorrette per accaparrarsi la vil pecunia. se vi va bene che questo facciano gli istituti di ricerca non me ne può frega’ dde meno. io non ho sollevato il problema della località se non dopo aver riletto un post che faceva riferimento all’articolo di un giornale. La competizione è proficua solo in presenza di risorse inesauribili, altrimenti regna la scorrettezza, travestita da buona ricerca, eccellenza e menate varie. Se uno per avere fondi si comportaa in modo scorretto, chi mi dice che in maniera altrettanto scorretta non si ottengano i risultati? ripeto la competizione in carenza di riorse o peggio in presenza di sponsor privati porta a questo. la prostituzione in questo campo la può far da padrona, come pure il servilismo e come sempre ribadisco so di che parlo

  15. marisa ha detto:

    Manovre scorrette? BONALAMA, ma per favore!
    Ma dai! Metti da parte il tuo campanilismo triestino e apprezza la scoperta scientifica che è stata fatta all’università di Udine, Facoltà di Medicina! E non nascondere il tuo campanilismo dietro discorsi come “scarsità di finanziamenti”, “doppioni”, eccetera. Ma per favore, dai! I centri scientifici triestini sono strapieni di finanziamenti sia statali che regionali; e sono anche strapieni di ricercatori non triestini…..

    Ti riesce così difficile, per una volta, esclamare: “e bravi a Udine alla facoltà di Medicina!” Sempre polemiche marcatamente campaniliste! Ma non ti rendi conto di quanto sei provinciale e campanilista? Ma dai!

  16. bonalama ha detto:

    Più provinciale di chi non riesce a comprendere che ho puntualizzato su un tema di carattere generale??? escluso. Non e’ campanilismo, ti ripeto non me ne frega niente di queste beghe che non sono mie e leggi meglio le prime cose che scritto, ma immagino che sia scritto, per alcuni, in termini troppo criptici.

  17. marisa ha detto:

    BONALAMA, ho letto benissimo i tuoi commenti 10 e 14. Non erano di carattere generale e lo sai benissimo. Se ti sei stizzito perchè la scoperta è stata fatta a Udine anzichè a Trieste, ad opera di una ricercatrice laureata a Trieste, pensa a quanti ricercatori non triestini fanno ricerca nei centri di ricerca triestini! E le loro scoperte danno lustro a Trieste e non all’Università dove si sono laureati o al loro Paese (se sono stranieri)!

  18. abc ha detto:

    Sottoscrivo appieno il commento 9 di milost.

    Mi meraviglia invece la presa di posizione di Bonalama contro i doppioni proprio nel momento
    in cui l’università di Udine ha conseguito questo eccellente risultato con quella che la Benetti definisce “una vera squadra affiatata”.

  19. bonalama ha detto:

    accipicchia, puoi provare a leggere al secondo livello?, ma lascia perdere, mentre i cani abbaiano alla luna la carovana passa, ripeto che non c’entra nulla con quello che affermi sulla competizione, proprio nulla. Il discorso è che gli istituti di ricerca, più che essere premiati per gli studiosi che riescono a rattenere, dovrebbero essere gravemente puniti per quelli che si lasciano scappare in base a scelte opinabili e che spesso hanno più a che fare con la cagnolinità che non con il sapere. E’ CHIARO? non ci spero molto, fai uno sforzo, 18, calcio in quel posto e biasimo, almeno all’esame non ti vedo più!!!

  20. bonalama ha detto:

    abc: non è quello che intendo, voglio sottolineare che la collaborazione da frutti migliori che non la competizione che può passare attraverso manovre scorrette, a questo punto se qualcuno fa meglio di altri, gli altri devono OBBLIGATORIAMENTE chiudere. Vale per tutti, da letteratura ad astrofisica ma ho la sensazione che il discorso venga frainteso, mah

  21. sindelar ha detto:

    bonalama non ti si capisce: la prestigiosa rivista internazionale Cancer Research sarebbe un’appendice di scorrettezza, travestita da buona ricerca, eccellenza e menate varie ?

  22. bonalama ha detto:

    se è questo che #21 ha capito, amen, non è quello che intendo. recap: la studiosa ha pubblicato una ricerca su un’importantissima rivista. BENE. La studiosa è laureata a ts, BENE, la studiosa è andata in spagna BENE, la studiosa ha lavorato con Scneider BENE, Schneider ha trovato collocazione all’università di Udine, BENE, Questo vuol dire che trieste si è fatta scappare due persone capaci, tutto qui, poteva essere timbuctu’. Avete visto quello di milano che è finito in scozia (architetto). Più in generale: SE SCAPPANO I CERVELLI RESTANO I FONDELLI.

  23. bonalama ha detto:

    E per quanto riguarda l’unfair competition è un fatto, ma questo che c’entra con la questione in esame? Assolutamente nulla, ha invece a che fare con: l’unione fa la forza, come le sette verghe, Se qui ci sono dei tax-payer (talvolta ne dubito) mi hanno sicuramente inteso

  24. marisa ha detto:

    BONALAMA…e tutti i ricercatori che lavorano nel centri di ricerca triestini pur essendo laureati altrove? Ma dai! Ma non ti rendi conto della cavolate che scrivi tutto preso dalla stizza perchè questi due ricercatori fanno ricerca fuori Trieste? Incredibile! Non ho parole! Il ricercatore va dove riesce a trovare la migliore opportunità di fare ricerca. Questo si chiama: SANA COMPETIONE! Unica strada per ottenere l’eccellenza in ogni settore.

  25. marisa ha detto:

    L’unione fa la forza? Ma se lo staff che lavora a Udine è uno staff pienamente autosufficiente e di altissimo livello ( e i risultati si sono visti) perchè mai avrebbe dovuto andare a bussare ad altre porte?

    Ma che cavolate vai scrivendo? Cosa cambi le carte in tavola solo perchè sei stizzito!

  26. isabella ha detto:

    Pensavo che le antipatie tra Trieste e Udine e viceversa fossero ricordi di quand’ero ragazzina, ma mi accorgo che vanno ridicolmente avanti.

    Che si sia laureata in un’università o in un’altra un grosso applauso a questa brava ricercatrice!

  27. bonalama ha detto:

    marisa contenta tu, contenti tutti, per l’amor del cielo. non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, e per quanto riguarda il rivoltar frittate (ma solo in questo)sei imbattibile. vuoi capire che la storia contingente e i meriti della studiosa in questione non hanno a che spartire con un discorso di carattere generale quale quello che tento di fare e che tu hai snaturato inserendo a sproposito competizione eccellenza etc? Se per te va bene che ci sia gente (sono tanti, si sappia)che fa il giro delle sette chiese a spese del contribuente a cercar soldi,che impieghi tempo prezioso a scrivere progetti su progetti, se tu contribuente sei felice, meglio così il cliente ha sempre ragione, se paga le tasse ovviamente. Chicca :tanti anni fa la nasa perse una sonda diretta verso marte anzi due, può accadere, va beh. Lo sai il perchè? due team che lavoravano separatamente avevano fatto i conti in unità di misura diverse, ma dico io si puo’???

  28. marisa ha detto:

    BONALAMA, quello che pensi lo hai chiaramente espresso al tuo commento 22: “TRIESTE SI E’ FATTA SCAPPARE DUE PERSONE CAPACI” !

    Incredibile è il tuo campanilismo! Altro che “discorso generale”!

    @ ISABELLA – commento 26

    Hai ragione. Mi aspettavo anch’io un plauso pieno per questo staff che ha fatto questa importante scoperta scientifica pubblicata su una delle riviste scientifiche più prestigiose. E invece salta fuori una polemica dettata dalla stizza e dall’invidia perchè “queste due persone capaci, dovevano fare ricerca a Trieste e non altrove” (in questo caso: Udine).

    Incredibile! Non riesco a trovare altre parole per commentare una così assurda polemica.

  29. bonalama ha detto:

    polemica innestata da marisa che di fronte al discorso: chissà quante altre cose si potrebbero fare se ci fosse collaborazione ( e non parlo di ud e ts che al ivello nazionale sono NULLA) tra studiosi e non un sistema in cui mors tua vita mea fino al redde rationem. Mi sembra inoltre che sia legittimo chiedersi come mai alcuni posti si fanno sfuggire talenti e il punto è questo, ma vale anche per il ruanda. Vado a farmi un bel giro a spese del contribuente, saluti!

  30. marisa ha detto:

    BONALAMA, RILEGGITI IL TUO PRIMO COMMENTO NR.5 E IL TUO SECONDO COMMENTO NR. 10.

    E anche nell’ultimo commento continui ad insistere sul medesimo concetto: “Mi sembra inoltre sia legittimo chiedersi come mai alcuni posti su fanno sfuggire talenti e il punto è questo, ma vale anche il ruanda”.

    Altro che accusare me di aver innescare una polemica! Ma quanti sono gli scienziati stranieri che fanno ricerca a Trieste? E ti rodi il fegato perchè questi “due talenti” non sono stati catturati da Trieste? Permetti che anche gli altri centri di ricerca italiani e stranieri abbiano qualche ricercatore talentuoso o devono tutti trovare casa a Trieste?

    Buona passaggiata!

  31. sindelar ha detto:

    Bonalama ha messo sul piano due questioni, almeno io l’ho capita così:
    1) E’ brutto che questi ricercatori abbiano potuto fare ricerca e ottenere risultati solo grazie ai contributi dell’AIRC (saranno arrivati da Telethon? boh!). E qui siamo tutti d’accordo (spero).
    2) La collaborazione interuniversitaria. Mi risulta che ci sia, si faccia, forse no, ma si potrebbe, qual è il vero problema? A Trieste utilizzano le miglia di posta austriache e a Udine il campo friulano? Non mi pare. Se scappano i cervelli restano i fondelli allora i fondelli chiuderanno le porte e speriamo che spengano la luce. Amen.

  32. Tergestin ha detto:

    Ma cossa me ciava se se ga laureado a Udine o Trieste, ma scondeve che se provinciali de vergognarse! Mi go perso care persone per via de quel bruto mal e ringrazio chi che zerca de risolverlo, anca se per troppi ormai xe tardi. Pense’ al fatto positivo, i vostri campanilismi xe solo cagade pazzesche.

  33. bonalama ha detto:

    sindelar ha centrato il discorso, il paragone tra pertiche (misura agrimensoria friulana) e miglie di posta della defonta non è proprio calzante io volevo dire che la collaborazione può evitare problemi e far raggiungere risultati ancora migliori. infine ki non ce la fa deve sparire. grazie a sindelar per l’esegesi (!!!!), troppo buono

  34. marisa ha detto:

    Scusa BONALAMA…ma la globalizzazione non è ancora arrivata nel settore scientifico? Ma dai! Finiscila!

    Quello che volevi dire lo abbiamo ben compreso e lo ha ben sintetizzato TERGESTIN nel commento 32.

    I tuoi due commenti 5 e 10 mi parevano completamente fuori luogo e del tutto campanilistici e solo per questo sono intervenuta. Poi evidentemente ti sei accorto di aver scritto cavolate e hai cercato di cambiare le carte in tavola incartandoti ancor di più.

    Spero che la passeggiata sia stata gradevole.

  35. bonalama ha detto:

    spes (che marisa possa comprendere) ultima dea, sindelar ha centrato, (airc, telethon e altri) le persone come #32, così dolorosmente colpite, sappiano che almeno la probabilità di capitare in mano ad “incapaci” è trasversale, indipendentemente da tutto,questo non li consola, non ci consola ma è bene che si sappia. Il tour mi serve per la decisione su quel famoso 18, calcio e biasimo, è il minore dei mali, o forse no?

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