26 Luglio 2010

Eco festival, rave party nei boschi del Carso sloveno

Da più di dieci anni, in Slovenia, quando si dice festival si intende rave party, in tutte le sue forme e declinazioni. La tradizione culturale è talmente ben radicata che l’offerta supera ampiamente la domanda e le autorizzazioni allo svolgimento non sembrano essere cosi cavillose e problematiche. Puntualmente anche sui nostri muri troviamo cartelloni dal design avveneristico, recanti nomi totalmente sconosciuti al 99% della popolazione. Quello che può sembrare un sottobosco è in realta uno dei fondamenti secondo i quali la Slovenia è conosciuta nel mondo, con tanto di dibattiti televisivi in prime-time ed infinite discussioni etiche.

L’ennesima variante sul tema – l’Eco festival – arriva sabato 31 luglio ad Opatje Selo, località del carso sloveno vicinissima a Miren (Merna) e quindi a Nova Gorica, nonchè facilmente raggiungibile attraverso il confine di Devetachi. In un bosco dove per il resto dei giorni transitano cerbiatti, scoiattoli e falchi, sarà allestita un’area con tre piste da ballo per tre differenti generi di elettronica (Techno, house e Minimal). Dj Murphy, Pedro Delgardo, Ignition Technician, Fatima Hajji ed Mc Flasher sono gli headliners che affiancheranno i locali Dj Sputnik, Reaky, Ian F, Gumja e Davide Manali. La domanda che sorge spontanea è: Che cosa c’è di eco in tutto ciò? Al di là di un workshop sulle fonti di energia rinnovabile e l’invito a riciclare i bicchieri di plastica, un evento del genere sembra tutt’altro che ecologico.
Da menzionare comunque il fatto che parte degli incassi verrà donata in beneficienza all’Unicef, che ha dato il suo patrocinio.

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11 commenti a Eco festival, rave party nei boschi del Carso sloveno

  1. Bibliotopa ha detto:

    ma quando le rape dell’orto Boraliano saranno mature, farete anche voi un Rave-Party?

  2. marino ha detto:

    Ah, quel sì che sarà ecologico!

  3. Denis Furlan ha detto:

    l’idea del rave equo-solidale è già venuta in mente a più di qualcuno, fortunatamente non ha mai preso forma

  4. arlon ha detto:

    Mah, de modi per farlo eco (o quantomeno sostignibile) ghe ne saria anche, per esempio doprando panei solari per parte dela energia, fazendo eventi acustici (sì, esisti anche techno/tribale acustica+amplificada), organizando trasporti con bus eletrici, favorindo coi soldi dei biglieti la creazion de una area atrezada una volta finido el festival (solo un esempio..), e pien de altre robe.. però no me par che sia el caso, quindi resta una roba “mediatica” e po’ bon. Almeno cussì par.

  5. arlon ha detto:

    p.s: in sostanza meio le ràve che el reiv.

  6. omo vespa ha detto:

    “Che cosa c’è di eco in tutto ciò?” che domanda, co ti meti musica a alto volume in un buron, grota o in qualche dolina, pol farte eco.

  7. Macia ha detto:

    Comunque la si metta, è un delitto contro la natura.

  8. denis furlan ha detto:

    penso che un rave in una notte non provochi nulla di irreparabile, ma noto che anche le innocue sagre paesane ultimamente stanno raggiungendo volumi da concerto rock

  9. Macia ha detto:

    Un concerto techno in mezzo al bosco forse non crea danni irreparabili, ma certo non aiuta la natura, né contribuisce a farla rispettare. Francamente mi sembra una cafonata.

  10. sindelar ha detto:

    Dovrebbero farli qui dentro, così non disturbano la fauna:

    http://ilpiccolo.gelocal.it/multimedia/home/25641721/1

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