22 Luglio 2010

“Sull’Ospizio marino di Grado la Regione non faccia finta di niente”

“Quanto accaduto in questi giorni all’Ospizio Marino di Grado, è gravissimo, perché rischia di dare un colpo definitivo all’immagine del Barellai, già compromessa dalla nota vicenda del debito accumulato per inseguire la realizzazione della Clinica Sant’Eufemia, che si è dimostrato un investimento del tutto sbagliato”.
È quanto afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa, che sulla vicenda Ospizio Marino era più volte intervenuto in questi mesi con apposite Interrogazioni e pubblici interventi, richiamando la Regione a precisi impegni.

Dopo aver espresso la solidarietà ai pazienti, per i gravi disagi subiti, e alle loro famiglie, oltre che ai dipendenti, costretti, loro malgrado, a subire una situazione che mese dopo mese si è andata progressivamente deteriorando, l’esponente del Pd, ritiene che sia necessaria una svolta.
L’Assessore Kosic, secondo Brussa, deve “assumersi la responsabilità di congelare il contratto d’affitto nei confronti della Clinica Città di Udine, per mettere in campo un piano straordinario di interventi che consenta alla struttura di riaprire in piena funzionalità e di evitare di incorrere nuovamente, in futuro, nella deprecabile situazione verificatasi in questi giorni”.

“È illusorio, infatti – secondo Brussa -, immaginare, come fa l’assessore, che la struttura possa riaprire nel giro di qualche giorno. Gli interventi da fare non sono dei semplici rattoppi, ma di tipo strutturale e gli impegni economici conseguenti, notevoli. Non penso affatto – afferma ancora l’esponente regionale – che la Clinica Città di Udine, intenda farsi carico di un tanto, ma limitarsi alla pura gestione, il che, alla luce di quanto accaduto, appare inadeguato e foriero di inutili illusioni”.

Brussa ricorda come egli sia stato inascoltato quando, solo qualche settimana fa, reclamava un intervento economico urgente della Regione, che mettesse in sicurezza la struttura e, nello stesso tempo, garantisse il mantenimento dei posti di lavoro.

“Non si capisce, infatti, a tutt’oggi – afferma l’esponente Pd – perché si sia accettato di subordinare il contratto di affitto di un anno del Barellai, sacrificando posti di lavoro. Come anche non si capisce come non si sia guardato a questa realtà aziendale come a una delle tante aziende in crisi, verso cui la Regione ha diversi strumenti finanziari di intervento. Ma tutto questo, ormai è passato – sottolinea amaramente Brussa – eoggi serve una svolta e serve che la Regione si faccia carico, assieme al Comune di Grado e alla Provincia di Gorizia, di gestire l’emergenze e, in attesa di quanto deciderà il tribunale di Gorizia sulla vicenda complessiva, garantire i servizi che il Barellai rende a favore della comunità regionale ed in particolare delle categorie di invalidi e di anziani. Solo dopo che il tribunale avrà esperito le proprie decisioni – conclude Brussa -, chi avrà veramente interesse continuare nella missione sociale, per cui il Barellai è nato, avrà l’occasione e la possibilità di dimostralo concretamente, partecipando all’asta per l’acquisto dell’Istituto”.

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9 commenti a “Sull’Ospizio marino di Grado la Regione non faccia finta di niente”

  1. Alessandro Claut ha detto:

    Il Barellai mi è sempre interessato. Lo considero una miniera d’oro gestita in maniera difforme dalle regole del buonsenso, questo per usare un eufemismo. Mi dispiace dover sottolineare che tra commissariamento del Comune, Ospizio, Git e amenità varie, i gradesi sembrano pensare ad altro. Soprattutto mi fa star male vedere come tutta Grado viene vista da fuori come un paesotto di “schizzati” con i gradesi che nulla fanno per aiutare la gente a credere che invece la verità sta da un’altra parte. Sono un quasi gradese anch’io ormai visto che da tanti anni ho dei negozi, e ci vivo soprattutto fuori dalla stagione estiva. Faccio un appello ai gradesi. Ribellatevi ai nemici di Grado . Per quanto riguarda il Barellai se fanno l’asta penso che parteciperò. Ma tanto so già che va a finire in vacca e faranno altri appartamenti invenduti anche li.

  2. GIANLUCA E SABRINA ha detto:

    SIAMO DUE CONIUGI DISABILI CHE USUFRUIVANO DELLE CURE EROGATE DALL’ISTITUTO BARELLAI. RITENIAMO CHE TUTTO QUANTO ACCADUTO, E CI RIFERIAMO ALLA CHIUSURA DELL’OSPIZIO, SIA STATA UNA DECISIONE QUANTO MENO AFFRETTATA PERCHE’ METTE A RISCHIO IL FABBISOGNO ECONOMICO DI OLTRE 60 FAMIGLIE DI LAVORATORI IMPIEGATI NELLA STRUTTURA.INOLTRE, E QUESTO PASSEREBBE IN SECONDO PIANO, IMPEDISCE DI FATTO A TANTI DISABILI DI EFFETTUARE CURE RIABILITATIVE PER LE QUALI L’ISTITUTO CONSERVA DA SEMPRE UNA OTTIMA REPUTAZIONE A LIVELLO NAZIONALE. NOI CREDIAMO CHE SAREBBE STATO SUFFICENTE TRASFERIRE I SOLI RICOVERATI IN RSA ,PRESSO STRUTTURE PIU’ ADATTE AI MALATI GRAVI CHE OLTRETUTTO NON POSSONO SEGUIRE AL BARELLAI UN PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE. PER QUESTO VOGLIAMO ESTERNARE TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA’ AI DIPENDENTI DELL’OSPIZIO E STIMOLARE LE AUTORITA’ COMPETENTI E LA REGIONE FRIULI A FARE IL POSSIBILE PER RIPRISTINARE LA STRUTTURA E DARE COSI’ MODO AI DIPENDENTI DI RIPRENDERE LE PROPRIE ATTIVITA’ E AI PAZIENTI, DI POTER UTILIZZARE UNA DELLE MIGLIORI STRUTTURE RIABILITATIVE DI TUTTO IL TERRITORIO.

  3. MARIO BOTTEON ha detto:

    Sono un disabile motorio(non solo) che per la prima volta l’anno scorso ho potuto usufruire delle cure riabilitative del Barellai. Sono residente a Conegliano (TV), nel territorio dell’ASL n. 7, e ben 90 persone di questa ASL usufruiscono dei servizi del Barellai.
    Al di là delle magagne della struttura, noi siamo certi che la riabiltazione che si fa in quel luogo è ottima, per cui non riusciamo a capire il motivo della totale chiusura.
    Se si è trattato di un guasto (come si dice) all’impianto di aria condizionata, o altro, perchè non usufruire, a pagamento ovviamente, di una struttura alberghiera vicina per la residenzialità?
    Perchè non si sono lasciati lavorare i dipendenti, così ben preparati professionalmente?
    Se il Tribunale di Gorizia ci metterà la media della Magistratura Italiana per stabilire le responsabilità, quell’Istituto rimarrà chiuso per moltissimo tempo.
    Una domada a chi di dovere: Non è che questa chiusura sia prodroma all’apertura in quel luogo dell’nnesima struttura turistica?
    Lo sappiamo, noi dsabili diamo “fastidio”, sopratutto in un luogo di vancanze rinomato come Grado.

  4. Angela ha detto:

    Sono un disabile motorio risiedo a Padova e da tre anni usufruisco delle cure dell’Ospizio Marino, quest’anno sarei dovuta entrare il 1 Agosto per il quarto anno, le cure per me come per molti altri disabili sono utili e non aspettavo altro che partire, ma con l’incertezza di questo momento io come molti altri ci troviamo nella situazione di non sapere se potremo accedere alle cure. Io non ho avuto nessuna comunicazione. Chiedo chiarezza e termini precisi. Che cosa devo fare? Perchè nessuno mi ha informato? Devo presentarmi o no il 1 Agosto?

  5. furio princich ha detto:

    Conosco sin troppo bene le tristi vicende dell’Ospizio Marino.Quotidianamente ormai il quotidiano se ne occupa. La magistratura fa il suo lavoro, peraltro dovuto. I periti dovranno attenersi allo stato di fatto e relazionare. I politici, per loro stessa natura e ruolo tacciono o tuonano in maniera direttamente proporzionale alla visibilità che tale vicenda puo dare loro. I sindacalisti cercano di salvare l’aspetto occupazionale dei 66 dipendenti e cosi via………

    Nessuno si pone l’unica domanda giustificata e scontata. Come puo essere che si sia arrivati a questo punto ?

    Qualche palazzinaro starà ridendo sotto i baffi ora. C’è preoccupazione per la vita dei 66 dipendenti occupati. Vita fatta di famiglia, figli, mutui da pagare .Ed è giusto forse che questo sia la necessità primaria al momento. Ma invocare l’assorbimento da parte delle aziende sanitarie del personale sospeso disperderebbe al vento anni ed anni di professionalità, umanità ed esperienza.
    L’Ospizio Marino è una struttura insostituibile che tanto ha dato nel corso del tempo ai bisognosi di cure. La Regione DEVE intervenire e farsi carico del problema.C’è un aspetto sociale prima che economico.Che riguarda lo sbocco professionale del personale occupato ma che tocca migliaia e migliaia di persone che in tale struttura trovavano cure ed ospitalità pari ai migliori centri d’eccellenza sparsi poer l’Europa.Ho letto di disinteresse verso i disabili.Non scordiamoci che basta un attimo.Una caduta, un incidente, un difetto vasale e si puo diventare tali.Tralaltro, per quanto ne so la gestione economica dell’Ospizio darebbe anche dei frutti…….
    Se i vertici della regione hanno un cuore che va al di la del bilancio DEVONO intervenire subito, farsi carico del problema e risolverlo

  6. Lauro ha detto:

    Si, tutto vero.. I posti di lavoro, l’utenza, la riabilitazione..
    Ma dov’erano tutti quando gli anziani stavano in letto a quaranta gradi?
    C’è stato qualche medico o infermiere che ha detto stop, così non può andare?

  7. furio princich ha detto:

    non ti si puo dar torto lauro………..Ma non credo sia dipeso dalle maestranze.C’era un direttore sanitario………Non credo proprio che un fisioterapista o un infermiere potessero prendere decisioni cosi drastiche. Senza contare lo stress accumulato dall’incertezza del futuro. non imputabile di certo al personale……..non trovi ??????

    In questo gioco perverso ci sono i perdenti e cioè il personale impiegato e le persone bisognose di cure. Ed i responsabili…………che probabilmente non pasgheranno lo scempio………..non trovi ?

  8. Sabrina ha detto:

    Sono partita oggi da Treviso per portare la zia all’Ospizio per il soggiorno di quindici giorni per altro già autorizzato e concordato a suo tempo con la struttura…e sorpresa!!! Tutto chiuso!!!!????… incredibile nemmeno una comunicazione ne una telefonata è vergognoso!!! E adesso che si fa???…

  9. Mario Botteon ha detto:

    Perchè nessuno dell’Amministrazione del Barellai (ci sarà pur un’amministrazione, un commissario) ci dà più nessuna notizia della situazione in cui si trova la struttura?
    Sarà recuperata? Funzionerà ancora? E se sì, quando? Noi che siamo residenti sui territori di altre ASL, possiamo sperare che entro un tempo ragionevole saremo richiamati? Avevamo già le impegnative pronte quì all’ASL 7 di Pieve di Soligo (TV). I dolori che ci affliggono non attendono i tempi della Magistratura e tanto meno quelli politici.
    Se non funzionerà più, perchè non dircelo chiaramente: Rivolgetevi ad altre strutture? Ammesso che esistano del livello del Barellai.

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