Lo scandalo CLANFOPOLI: la cronistoria ufficiale documentata

Oggi el Quel dela Quela ospita l’intervento di Cayo Effe, capobanda del Forum Trieste, luogo de ritrovo de molti triestini patochi. Cayo ha fatto un grandissima opera di ricerca sullo scandalo triestino dell’estate: Clanfopoli. Ecco qua il frutto del suo lavoro.

Sembra una vera e propria guerriglia tra bande rivali nello stesso quartier ma in realtà se tratta de comitati spontanei che rivendica la territorialità dei topolini a barcola per far o meno le famose clanfe (NDA: dal primo al quinto e al decimo topolino vietate le clanfe; dal sesto al nono topolino tuffi liberi): sulla 6 e sulla 36 non se fa altro che parlar, la stampa locale dedica intiere pagine, succedi incidenti a causa de rappresaglie, blog a favor del pro e del contro, video su youtube che spiega come tuffarse, nassi la lobby del decimo topolin, gruppi su facebook raduna eserciti…

…ma andemo con ordine.

CRONISTORIA UFFICIALE DOCUMENTATA
SCANDALO CLANFOPOLI

15 maggio 2010: inizia ufficialmente la stagione balneare sul litorale barcolano, anche se le doccie sono in funzione già dai primi di aprile a seguito delle numerose richieste
FONTE: RITORNERANNO IN QUESTI GIORNI A FUNZIONARE LE DOCCE DEI TOPOLINI

11 giugno 2010: continuano gli annuali lavori edili di riqualificazione del 5° topolino con la posa della piastrella dedicata alla topolina Antonella Giunta nonchè Miss Topolini 2009
FONTE: Posa della piastrella di Miss Topolini

3 luglio 2010: Mauro Vascotto presidente dell’ASSOSPIZ annuncia ufficialmente l’apertura delle iscrizioni alla 3a OLIMPIADE DELLE CLANFE 2010
FONTE: 3ª OLIMPIADE delle CLANFE 2010

5 luglio 2010: la Trieste Trasporti modifica leggermente le partenze da Grignano della linea 6 con la scusante di una verifica delle coincidenze con i treni in arrivo alla Stazione FS
FONTE: Linea 6 – modifica orari

9 luglio 2010: circola la voce che dei ragazzi sono stati multati per essersi tuffati a modo “bomba americana” all’altezza della pineta di Barcola
FONTE: Multati per una clanfa?

10 luglio 2010: la Capitaneria di Porto dichiara fuorilegge i cartelli “VIETATO TUFFARSI” apposti dal Comune di Trieste sulla riviera barcolana
FONTE: La Capitaneria boccia i cartelli del Comune: «Tuffi ai Topolini, non esiste alcun divieto»

12 luglio 2010: per minimizzare il caso intervengo anche i primi triestini patocchi che cercano di tranquilizzare la popolazione
FONTE: Tuffi vietati? No se pol!

13 luglio 2010: nasce il comitato di cittadini anti-tuffi capitanato da Roberto Mellini che attraverso una raccolta firme vuole dividere i topolini in due aree ben distinte
FONTE: Arriva il comitato anti-tuffi: «Ai Topolini un area riservata a chi cerca la tranquillità»

13 luglio 2010: la notizia della nascita del comitato, come un virus letale, si propaga contaminando tutta la popolazione dal primo al decimo topolino; la cittadinanza entra nel caos, si divide tra il “se pol” e il “no se pol”
FONTE: «Vogliono silenzio? Vadano altrove»

14 luglio 2010: il virus – ormai incontrollato – contamina ogni via, ogni quartiere ed ogni rione di Trieste; da qualunque recinzione di cantiere edile si parla solo del caso “tuffi a Barcola” e nessuno sa ancora cosa fare
FONTE: Tuffi e bombe ai Topolini: se pol o no se pol?

14 luglio 2010: lo SPIZpresident Mauro Vascotto in un comunicato stampa dichiara la nascita dell’Esercito Clanfista di Liberazione Barcolana contro il comitato anti-tuffi
FONTE: CLANFA SI, CLANFA NO

15 luglio 2010: la stampa locale si vede costretta ad elogiare le clanfe con un taglio giornalistico di mezza pagina, dopo che tre grandi estimatori della saga delle clanfe (quali un esponente del surrealismo comico locale, un canonico istruttore di tuffi ed un giocatore di basket) hanno tramato un blitz mettendo sottosopra la sede stessa della testata giornalistica
FONTE: Gli specialisti della clanfa tornano di scena all Ausonia nell Olimpiade per tutte le età

17 luglio 2010: come in tutte le guerre, iniziano le speculazioni sulle disperazioni altrui e scendono in campo personaggi del calibro di Andrea Pecile e multinazionali che intravedono entrate finanziare facili
FONTE: Il corso di clanfe si ribella al comitato anti-tuffo

18 luglio 2010: anche Cayo! Effe non vuole essere da meno e pubblica la cronostoria ufficiale documentata dello scandalo dell’estate 2010, battezzandolo con il nome di “CLANFOPOLI”.
Questa la pagina della discussione.

18 luglio 2010: esce su segnalazioni la lettera di Franca C. Porfirio, che getta benzina sul fuoco con frasi al fulmicotone: “quei maleducati potranno non solo tuffarsi, turbando la nostra pace, ma anche prenderci in giro”, “Non so cosa aspetti la Giunta comunale ad emanare un’ordinanza di divieto dei tuffi, non solo ai Topolini, ma lungo tutta la costa barcolana, fino a Miramare.”, “non è raro imbattersi in vicini di brandina dediti al fumo, spesso una sigaretta dopo l’altra o, peggio, un sigaro sempre acceso. Una non fumatrice come me si ritrova a subire passivamente l’inquinamento e la puzza del loro tabacco, proprio in un luogo dove si cerca l’aria pura e l’odore del mare. Nell’ordinanza di divieto dei tuffi è necessario inserire anche il divieto di fumare.”, “Altra fonte di disturbo sono i giocatori di carte. Commentano ad alta voce, spesso gridando, costringendo i vicini ad ascoltare l’andamento di partite per le quali non nutrono alcun interesse. Il lungomare di Barcola è un marciapiede. Mi chiedo se sia consentito giocare a carte su un marciapiede.”, “Invece di intervenire nei confronti delle persone moleste o maleducate, il Comune si è attivato per apporre sulle colonne del quinto Topolino le immagini di miss Topolini.”
FONTE: Sigaro e tuffi

P.S. Mancano meno di due settimane all’olimpiade delle clanfe, chi non si è ancora iscritto, corra subito qua!