1 Luglio 2010

“6 donne sole”: le vedove di Srebrenica in un video che vuole diventare documentario

“6 donne sole” è il titolo del video che verrà presentato lunedì 5 luglio alle 18 alla Casa internazionale delle Donne di Via Zeffirino Pisoni a Trieste. Nezira Hukic, una delle protagoniste del video, ricorderà la sua esperienza. Moderatore della serata sarà Pierluigi Sabatti; interverranno Marco Coslovich, Azra Nuhefendic e Gianni Torrenti.

Trieste porta orientale d’Italia, è luogo di elezione per sostenere il dialogo ed il rispetto delle diversità nazionali. Il ricordo del “genocidio” di Srebrenica può rappresentare per la città un ulteriore occasione per promuovere la convivenza tra le diverse comunità.

Quindici anni fa, nel luglio del 1995, a Srebrenica, Bosnia orientale, si consumava l’ultimo atto di una atroce guerra tra le diverse appartenenze etniche presenti nell’area balcanica. La dissoluzione della ex-Jugoslavia ha colpito come un macigno popolazioni e comunità fino al quel momento unite. Oggi siamo chiamati a ricordare quel tragico momento che comportò la morte di migliaia di bosniaci per mano dei nazionalisti serbi.

E’ stato realizzato un breve video che testimonia, senza odio e senza rancore, le esperienze di sei donne sopravvissute all’eccidio di Srebrenica. Si tratta di sei donne bosniache, oggi sole e indigenti, che vivono lontane dai loro paesi d’origine. Con questo video s’intende promuovere la realizzazione di un vero e proprio documentario in grado di raccontare la loro storia e di aiutarle a rifarsi una vita. In questo senso si sta avviando una raccolta di fondi atti a sostenere la produzione.

Marco Coslovich

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Un commento a “6 donne sole”: le vedove di Srebrenica in un video che vuole diventare documentario

  1. Alfio ha detto:

    dura realtà …speriamo con la separazione “italiana” non avvenga con le stesse dinamiche. Da croato confermo che lo “sfascio” dello stato italiano, aimè!!, sembra già iniziato. Spero nella saggezza e nella cultura …tutti fattori che in mille posti al mondo non contano nulla di fronte all’insensatezza. Speriamo …..

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