30 Giugno 2010

Ferriera, Fogar: “Basta chiacchiere. La politica gioca da anni su promesse non mantenute, oggi finisce l’era Dipiazza”

E’ finita ieri sera, dopo circa 24 ore di occupazione pacifica, l’azione del Circolo Miani che protesta contro le istituzioni locali per la gestione della vicenda della Ferriera di Servola. Abbiamo intervistato Maurizio Fogar, ‘anima’ del Circolo Miani.

Ci spieghi le motivazioni di questo gesto, inedito nella storia delle lotte del vostro movimento.

Sappiamo benissimo che stiamo commettendo un’azione, seppur civile, illegale, aprendo un’assemblea straordinaria nel Consiglio Comunale, che è la casa di tutti e sarebbe rimasto inutilizzato in questi giorni. D’altronde siamo convinti che siano per prime le istituzioni ad essersi comportate in maniera illegale disattendendo alcune leggi.

Cosa intende?

Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, gliene elenco tre.

Partiamo con i Piani di Azione Comunale: la legge ne prevede tre, uno sull’inquinamento – considerato prioritario –, uno su traffico e viabilità, e uno sul riscaldamento. Il Comune di Trieste nel 2005 ha votato solo gli ultimi due, tralasciando ‘casualmente’ il primo che avrebbe dovuto prevedere grosse implicazioni per la Ferriera.

La seconda cosa che contestiamo al Comune riguarda i risultati del monitoraggio delle quantita di benzopirene nelle tre centraline servolane di Via San Lorenzo in Selva, Via Pitacco e Via dei Giardini. Le rilevazioni hanno segnalato un significativo aumento degli agenti inquinanti nell’inverno 2009 rispetto a quello 2008. Per una violazione dei limiti di legge più bassa a Piombino la cokeria è stata sequestrata dal Sindaco in qualità di tutore della salute dei cittadini, e questo provvedimento è resistito ai ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. Da noi non è stato fatto nulla di tutto questo.

E arriviamo al terzo punto…

Esatto. A giugno 2008 è stata richiesta la revisione dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata alla Ferriera dalla Regione nel 2007. Poiché l’AIA ha valenza quinquennale, sarebbe scaduta nel 2013, ma la Severstal intende proseguire le attività a Trieste fino al 2015, anno in cui scadono gli incentivi all’acquisto di energia elettrica dalla centrale di cogenerazione annessa alla Ferriera. Lo scandalo è che per aggirare una sentenza dell’Unione Europea che valutava l’acquisto di energia da parte dello Stato a prezzi elevatissimi come aiuti di Stato, il Governo Berlusconi ha varato un decreto legge che anticipa tutti gli incentivi fino al 2015 in una soluzione maggiorata dall’indice Istat. Significa che noi stiamo pagando oggi, attraverso le nostre bollette (vedere alla voce A3), 240 e rotti mln di euro solo per la Severstal. Ma naturalmente le aziende sono anche altre, e i soldi molti di più. Comunque lo scandalo non è tutto qui, perché l’AIA rischiava di non essere rinnovata facendo cadere il finanziamento. Così, invece dei 60+30 giorni di iter per una normale autorizzazione, la conferenza informale è stata convocata appena a giugno 2010, praticamente due anni dopo la richiesta di rinnovo, insabbiando il tutto in attesa di questo decreto.

Mi diceva che qui la violazione è stata un’altra…

Proprio così, perché a noi risulta che a questa conferenza abbiano partecipato, pur non avendone il diritto, anche i rappresentanti della Severstal, e in particolare l’ad Rosato che ha scontato un mese di arresti domiciliari con l’accusa di smaltimento illegale di 350.000 tn di rifiuti tossici.

Per questo non credete più nel dialogo con le istituzioni?

Siamo convinti che il confronto non basti più. Infatti ieri (l’altroieri, n.d.r.) abbiamo atteso la fine del Consiglio Comunale e, dopo che alla nostra richiesta di incontro con i capigruppo si sono presentati solo in pochi – per la maggioranza Ferrara e Lippolis, per l’opposizione Racovelli, Furlanic e Decarli – e mancavano i ‘pezzi grossi’ come Camber ed Omero, abbiamo istituito un’assemblea permanente in Comune. Ora, dopo la conferenza stampa, siamo in attesa di svolgere un’assemblea pubblica.

Siete stati oggetto di pressioni?

Certamente, hanno fatto di tutto per farci desistere. Prima hanno impedito l’accesso all’aula permettendo solo a chi era già dentro di rimanerci, ma vietando a chi ne usciva di farvi rientro. Poi hanno bloccato le porte dei servizi igienici non permettendoci di recarci in bagno nemmeno a bere. Ci siamo attrezzati con corde e cestini per rifornirci dall’esterno attraverso la finestra, ma tre vigili urbani ci channo impedito anche questo. Siamo stati costretti a tenere la conferenza stampa dal balcone, visto che i giornalisti non sono potuti salire. E infine, dopo la conferenza stampa, tutti i sacchetti della spazzatura del Consiglio sono stati perquisiti con tanto di torcia da un agente della Municipale, manco volessimo fare un attentato. Non eravamo certo lì a mettere le bombe!

Le prossime mosse?

Dopo l’assemblea pubblica di stasera (ieri sera, n.d.r.) continuiamo a resistere. Il successo coi media lo abbiamo raggiunto, anche alcune testate nazionali parleranno di noi e persino un giornalista olandese di passaggio ha voluto filmarci per il suo giornale on-line.

Quali sono le sue considerazioni politiche su questa vicenda?

Sono convinto che questo nostro atto chiude l’era Dipiazza a Trieste. Qualcuno vuole denunciarci per questo nostro atto? Benissimo, ma poi con che coraggio questi signori torneranno nel nostro rione a chiederci il voto? Ricordo che tutte le recenti elezioni – sia le Regionali che le Comunali – sono state vinte grazie all’ago della bilancia del voto servolano, e in particolare le promesse fatte da Tondo e da Dipiazza sono state disattese.

Ultima domanda: la chiusura della Ferriera determinerebbe un problema occupazionale…

Guardi, lo slogan di questa azione è stato “Chiudiamo la Ferriera, apriamo Trieste al futuro”. E’ inutile parlare di Piattaforma Logistica senza pensare ad una chiusura della Ferriera, che tra l’altro poggia su un terreno per il 60% pubblico. Inoltre dovrebbero essere le istituzioni a dettare l’agenda ai ‘padroni delle ferriere’ e non viceversa: il problema della ricollocazione di quasi 700 lavoratori è una sfida per ora persa e più di 30 tavoli regionali nelle consiliature Tondo-Illy-Tondo non hanno portato a niente: questa è una delle più grosse sconfitte della politica regionale. Un giorno l’ad della Ferriera Rosato mi confidò: “Noi un giorno dovremo andarcene, ma sono convinto che questa classe politica non riuscirà a garantire un futuro occupazionale a questa gente”.

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5 commenti a Ferriera, Fogar: “Basta chiacchiere. La politica gioca da anni su promesse non mantenute, oggi finisce l’era Dipiazza”

  1. guidolino ha detto:

    povera italia

  2. Max ha detto:

    Che Dipiazza e la sua Giunta sia arrivata al capolinea non vi erano dubbi di sorta. Questo sindaco non ha avuto neppure il pudore di tacere quando le circostanze lo rendevano necessario. Il prossimo anno sarà dura per il PdL riconquistare il Comune di Trieste, tra Menia che ha ferito l’orgoglio di Bandelli e dei bandelliani mediante la nota querelle dello scorso anno e le mancate promesse di Diapiazza fossimo Piero o Giulio Camber non azzarderemmo neppure una candidatura con questi presupposti.
    Riguardo alla Ferriera le promesse non mantenute del PdL, in primis quella di Renzo Tondo e in secundis quelle di Roberto Dipiazza, torneranno indietro come dei boomerang elettorali. E se la popolarità di Tondo e molto scesa in questi ultimi mesi, così come dicono alcuni sondaggi che pare siano tenuti riservati, la popolarità di Dipiazza e il gradimento da parte dei cittadini è sceso in maniera molto più considerevole.

  3. Antonio Lippolis ha detto:

    Permettetemi solo una piccola considerazione. Sicuramente la politica non risolve tutti i problemi ed è altrettanto vero che molte promesse elettorali da ambo gli schieramenti alla fine restano nei cassetti per cinque anni per poi magari essere rifatte nelle elezioni successive. Tutto vero. Ma è altrettanto vero che il “conflitto di interessi” presente nell’eventuale chiusura della FERRIERA tra i lavoratori che devono essere ricollocati e l’inquinamento dell’ambiente non è stato di grande aiuto per la sua dismissione. Dico questo non per salvare una categoria quella dei politici ma solo per dire che se dalle accuse spesso simili sia dei lavoratori e sia degli abitanti non viene salvato proprio nessuno, forse, la situazione era piu’ difficile di quello che si poteva e che si possa credere a dimostrazione forse, che la volontà di chiuderla la FERRIERA c’è sempre stata ma gli ostacoli sono sempre stati impossibili da superare. Ho sempre avuto la sensazione che quando si ottenevano dei risultati che andavano in una direzione(ambiente) questi venivano presto azzerati dalle richieste che andavano nella direzioe opposta(diritto al lavoro). Tutto questo va chiaramente a sommarsi al fatto che mai c’è stata la minima volontà della proprietà a cedere per il semplice fatto che dal punto di vista economico la ferriera è sempre stata in “salute”.

  4. Triestin - No se pol ha detto:

    In salute la ferriera ?? forsi el cip 6 fino al 2015….? Purtroppo la politica xe stada fallimentare fatta de sole promesse senza costruir un percorso comune in questi ultimi dieci anni alla ricerca de collocar i dipendenti da sempre ostaggi dei sindacati, delle forze economiche e politiche ( allora no ghe iera la crisi attuale che ne costrigi a tirar la cinghia ); che comunque no no se risolvi con el rigassificador….( 70 posti de lavor per tecnici specifici de sicuro stranieri… )

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