30 Aprile 2010

Brandolin: “Sì alla fusione delle università di Udine e Trieste assieme ai consorzi di Gorizia e Pordenone”

Il consigliere regionale del Pd auspica, attraverso il suo blog, un intervento per ridurre sprechi e doppioni.

Un’unica università regionale, con un unico Erdisu e una Fondazione che riunisca tutte le principali realtà economiche del territorio. Ecco a cosa dovrebbe mirare una vera riforma del sistema universitario regionale, di cui la bozza che si sta discutendo ora dopo l’esame della commissione al massimo rappresenta un primo passo.

La verità, infatti, è che una vera riforma dovrebbe essere a base regionale, superando il duopolio Udine-Trieste che di fatto esclude Gorizia e Pordenone. Anche perchè non se ne vede il motivo: Gorizia e Pordenone non sono forse capoluoghi di Provincia come Udine? I Consorzi non contribuiscono con il 50% ai fondi previsti dalla normativa? E allora perchè si ha tanta paura di ascoltare le richieste del territorio?

Se la riforma sarà portata in aula il 4 maggio, la voterò (solo se conterrà l’emendamento di inclusione dei due Consorzi) solo perchè rappresenterebbe il primo passo verso quello che dovrebbe essere la vera rivoluzione del sistema universitario. Ovvero un sistema unico regionale, con un’unica Università che eviti le spese inutili e i doppioni, e che possa fare base su una Fondazione a cui contribuiscono le principali realtà economiche del territorio, che potrebbero così contribuire attivamente all’eccellenza regionale.

Naturalmente non saranno i territori a ”mettere becco” nelle questioni didattiche, che dovranno essere di esclusiva competenza del sistema Universitario. Ma realizzare un sistema unico sarebbe la sola vera rivoluzione di cui questa Regione sente il bisogno.

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26 commenti a Brandolin: “Sì alla fusione delle università di Udine e Trieste assieme ai consorzi di Gorizia e Pordenone”

  1. era ha detto:

    Ah ah, ho pensato esattamente alla stessa cosa. In ogni caso sono d’accordo con Brandolin!

  2. ciccio beppe ha detto:

    Tra un po’ arriva il (la) dottore(ssa) Stranamore. 3,2,…

  3. alpino ha detto:

    costruite un’arca, conducete al suo interno una coppia per ogni specie, cercate riparo sulle alture e fate ammenda..la furia di Marisa sta per arrivareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

  4. marisa ha detto:

    …ho di meglio da fare che rincorrere e confutare le “cavolate” di Brandolin!

    Oltretutto la nostra regione non ha alcuna competenza in campo universitario e le università (TUTTE!) sono istituzione pubbliche STATALI autonome e indipendenti…

    Quando si vota di nuovo a Gorizia?

  5. Redazione Gorizia ha detto:

    Per le Comunali si vota nel 2012

  6. marisa ha detto:

    …meglio prepararsi per tempo!

  7. marisa ha detto:

    http://www-amm.units.it/RStampa.nsf/a/8522B47EB96EC3B8C12577150031DF19/$FILE/MV.pdf

    Dal sito dell’università di Trieste – rassegna stampa.

  8. brancovig ha detto:

    Le università italiane incluse Trieste ed Udine
    sono al collasso. I tagli del governo Pdl e Lega nord le stanno affossando, mentre i politici locali per prendere i voti del campanile voglio le università di quartiere.

    Per le università di Udine e Trieste la prima cosa da fare è chiudere le sedi distaccate quali Pordenone, Gorizia. Le sedi distaccate, PN e GO così come Cormons o Gemona non sono università ma luoghi dove si fa la sola didattica (infatti non esistono veri dipartimenti universitari). Un costo insopportabile. Un costo non solo economico ma “energetico” e culturale. Un inganno agli studenti che mai sapranno cosa vuol dire veramente Università.

    Se la politica regionale vuol intervenire molto più utile ed economico fornire alloggi agli studenti di PN e GO nelle città di Udine e Trieste. Fa bene alla crescita degli studenti, alle famiglie ed alle università.

    Ultima considerazione sull’arte di flagellarsi dei nostri politici sui doppioni universitari.

    In Lombardia che si trova in posizione centrale
    Università a Milano: Università Statale, Università Cattolica, Università San Raffaele (pseudo privata, poichè in verità è foraggiato dal soldo pubblico) Bocconi (idem) Università Bicocca. Università di Pavia, Università di Brescia ed Università dell’Insubria (ma forse ne ho dimenticata qualcuna)

    ed meno di 50 km abbiamo le università di Verona e di Novara (Piemonte Orientale)

  9. chinaski ha detto:

    brancovig

    hai dimenticato l’ universita’ di bergamo e quella di monza. a proposito dell’ universita’ di monza, e’ esilarante il modo in cui la sua nascita e’ stata salutata sul sito di “brianza imprese”:

    “Nasce il Polo universitario di Monza e Brianza: il primo con un respiro davvero provinciale”

    (e’ tutto vero: http://www.brianzaimprese.it/notizie-brianza/173-nasce-luniversita-di-monza-e-brianza.html)

  10. bubez goriziano ha detto:

    La Regione non ha competenze in materia di Università, per ora. C’è un precedente illustre: a dicembre il governo ha delegato alla Provincia Autonoma di Trento le competenze sulla locale Università, che rimane statale, ma finanziata dalla Provincia, con apposito trasferimento da parte dello Stato. Il tutto senza che nessuno dicesse niente all’Università di Trento, dimostrazione del fatto che le dichiarazioni dei rettori lasciano il tempo che trovano. Che la Regione possa tenere i cordoni della borsa per le due università regionali per ora è fantapolitica, ma se Tremonti pensa che con una mossa del genere potrà risparmiare 50 euro, lo farà.

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’Università di Bolzano non è statale. I soldi arrivano in gran parte dalla Provincia Autonoma di Bolzano, a fronte del raggiungimento di una serie di obiettivi di sviluppo.

    Non so se nel suovo federalismo fiscale si giungerà allo stesso punto, e cioè alla regionalizzazione delle università. Onestamente, non credo sarebbe un bene, ma non ho ancora maturato un’idea in merito.

    D’altro canto, la situazione di Bolzano è del tutto particolare all’interno del territorio nazionale.

    L.

  12. marisa ha detto:

    C’è in regione un illustre precedente di delega alla regione: la sanità. E i politici regionali stanno ora piangendo tutte le loro lacrime questa infausta scelta. Le altre regioni vedono lo Stato ripianare i debiti delle sanità regionali……noi fessi e bidonati!

    In provincia di Trento c’è un’unica università e i finanziamenti che provengono dallo Stato sono principeschi. Se non ricordo male circa 150 milioni di euro.

    Realtà quella Trento lontanissima dalla nostra e non copiabile.

    Solo la VOSTRA Alessia Rosolen se ne è innamorata, forse perchè spera di aver un ruolo sempre più importante…..

  13. bubez goriziano ha detto:

    @Luigi: chi ha menzionato Bolzano? Io parlavo di Trento, che è un ateneo statale.

    @Marisa: Trento riceveva dallo Stato 78 milioni e dallla Provincia altre 23 o 25, di cui credo 10 o 11 provenienti a loro volta dallo Stato. Ora con l’accordo tra Stato e Provincia lo Stato gira alla Provincia 78 milioni e basta. Non ho mai sentito la cifra di 150 milioni.

  14. brancovig ha detto:

    Comunque il presidente della provincia di Bolzano ha uno stipendio superiore a quello di Obama presidente degli Stati Uniti d’America

    bel esempio delle virtù periferiche

    Ritorno a ripetere che l’Uiversità deve essere aggregazione non dispersione nel territorio, in particolare nel FVG dove esistono piccole università.

    Ultima cosa il problema in futuro non sarà tra Udine e Trieste ma tra il Veneto ed il FVG. I nostri politici contano molto poco rispetto ai veneti.

    Vedete l’esempio delle scuole di specialità di medicina tutte trasferite in una direzione: verso il Veneto. Nessuna dal Veneto in FVG.

  15. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ bubetz

    IO ho menzionato Bolzano. Sai, succede così nei blog: uno scrive una cosa e un altro ne scrive un’altra…

    L.

  16. marisa ha detto:

    Scuole specialità di medicina.

    A me risulta che il problema è nato dal fatto che la nostra regione (o meglio l’assessore alla sanità in carica) ha mandato a Roma a rappresentalo……un funzionario. Mentre il Veneto mandava a Roma, a trattare, pezzi da novanta…..

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ brancovig
    Durnwalder prende più o meno come Obama, ma più della Merkel.

    Bisogna anche dire che il presidente USA ha un’indennità di 400.000 dollari annui, però oggi Clinton e Bush figlio prendono 100.000 dollari ad ogni conferenza.

    E’ da notare anche che negli USA i veri privilegiati sono i grandi capitani d’industria, che arrivano a guadagnare alle volte decine di milioni all’anno. Nel 2008 oltre 1.600 dipendenti di JP Morgan hanno guadagnato più di 1 milione di US$, così come 953 di Goldman Sachs e 428 di Morgan Stanley.

    L.

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa
    Parlare della spesa sanitaria delle regioni a statuto speciale può accendere parecchie discussioni.

    Guarda qui che dice il Messaggero Veneto:

    http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2010/02/10/NZ_06_SEE3.html

    Luigi (veneziano)

  19. marisa ha detto:

    @ Luigi

    Rimane sempre il fatto che da noi in regione la politica sta piangendo tutte le sue lacrime sulla scelta fatta parecchi anni fa di sganciarsi dal sistema sanitario nazionale….

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa
    Il problema non sono le regioni “virtuose” o che comunque garantiscono un buon livello di assistenza, ma le regioni che accumulano spaventosi deficit che poi ripiana Pantalone.

    Fino a quando Pantalone non chiuderà le tasche, e allora saranno gran dolori…

    L.

  21. marisa ha detto:

    Comunque rimane il fatto che la nostra classe politica, se potesse, farebbe carte false per rientrare nel sistema sanitario nazionale….

  22. brancovig ha detto:

    per Marisa

    da voci indirette sembra di si (ma non la metterei sotto la sola responsabilità del singolo assessore ma anche della giunta e del presidente).

    Confermo anche i dati di Luigi.

    Comunque in positivo la sanità in FVG funziona
    a prescindere da Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone. Però stiamo andando fuori tema il discorso era inziato dalla provincializzazione delle Università. Come ho già detto le Università devono aggregarsi acquisire una forte identità e fornire tutti i servizi agli studenti (che non sono solo lezioni). Questo è possibile solo con una Università di Udine ad Udine ed una Università di Trieste a Trieste Stop.

    Poi,a mio parere, una delle cose che non deve essere assolutamente regionalizzata (figuriamoci provincializzata) è l’istruzione superiore.

    Ma poi le provincie non devono essere abolite?
    Non era scritto nel programma di governo?

  23. Davide ha detto:

    Aprire nuove università era diventato una specie di sport nazionale, ma adesso bisogna mantenerle con i soldi che non ci sono. Se si vuole mantenere un numero di università, probabilmente doppio di quante occorrono, bisogna accettare di togliere risorse ad altri settori. La verità è che l’università ad Udine non serviva, o meglio non serviva agli studenti, ma serviva alla città per darsi un tono ed un rango che non aveva, ma a spese del contribuente e sottraendo risorse che allora parevano infinite e che oggi però non bastano. Così come non bastano gli studenti che si iscrivono per mantenere quelle università, e sedi distaccate, semi vuote e desolate, con biblioteche prive di libri e con docenti dalla incerta reputazione ed assai dubbia preparazione. Chi vuole laurearsi sperando di ricevere una seria preparazione ed essere preso in considerazione quando qualcheduno leggerà il suo curriculum, sa bene di poter guardare solo ad università, e tra queste quasi nessuna di quelle nate l’altro ieri.

  24. marisa ha detto:

    Davide….hai ricopiato il commento da una vecchia copia del Piccolo di 40 anni fa?

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