21 Aprile 2010

Sabato 24 ‘cortili aperti’ (odprti borjači) a Pliskovica: la nostra guida al paese del teràn

Dalle ore 10 del prossimo sabato i turisti del Litorale hanno la possibilità di visitare i cortili – e soprattutto le cantine debordanti dell’ottimo teran – di uno dei paesi più frizzanti del Carso. Per quel giorno i ‘borjači’ (cortili) di Pliskovica saranno ‘odprti’ (aperti) a tutti e il calore delle famiglie pliskovliane potrà cambiarvi la luna almeno per il week-end.

A metà strada tra Repen e Komen, a soli venti chilometri dal capoluogo giuliano, c’è per l’appunto il villaggio di Pliskovica (Google Maps), disteso su una collina che sorride aperta al Nanos, alla valle del Vipacco, alla cresta del confine col picco del Lanaro – Volnik.

Il paese ha una concentrazione imbarazzante di cantine che offrono teràn. Consigliamo su tutti, per quanto riguarda questo vino nero che è la specialità della zona, le cantine di Rikardo Vrabec (sulla strada che costeggia il paese a sud, alla casa numero 6 del paese). Di lui avevamo già scritto su Bora.La. Per ora ricordiamo che il suo teràn ha vinto più volte la medaglia d’oro in Slovenia. Buone anche la vitovska e la malvasia, da Vrabec.

Spostandoci 100 metri in linea d’aria a nord, nella strada che taglia in due questo abitato carsico, c’è la cantina di Darij e Ivo Šuc, che riconoscerete dal civico del paese numero 12 oltre che dall’insegna postmoderna ‘Guru’. Qua consigliamo un assaggio furtivo alle varie trappette ma soprattutto l’acquisto del leggendario brinjavec, ovvero la trappa estratta dal ginepro prodotta dagli Šuc: servono qualcosa come 12 chili di ginepro per fare un litro di brinjavec. La signora della casa assicura che è buono per stimolare le mestruazioni, ma con me non ha funzionato. Il liquido è ipnotico tanto quanto gli occhi del padrone della cantina, non sottraetevi.

Là vicino, se avete bambini, c’è la stalla dei Vrabec (altri Vrabec, non quelli di sopra): anche loro vendono vino, potreste corromperli e farvi vendere dei pršut anche se io non ci sono mai riuscito. Se vi butta male e siete arrivati presto non vi resterà che comprargli le uova appena sfornata dalle kokoše…

Proseguite a questo punto per la strada principale oltre il piccolo botteghino e risalite la china, raggiungendo il monumento partigiano. Da là, se scegliete la strada in discesa e arrivate fino in fondo, sbatterete contro la casa dei Petelin. Producono un ottimo miele in varie qualità, propoli e altri prodotti delle nostre amiche api. Suggerisco il miele ma consiglio con tutto il cuore l’acquisto dei super-alcolici dei Petelin: la medica (liquore al miele) è delicata ma mai quanto – udite, udite – la trappa classica. Sul liquor di teràn dei Petelin, infine, sfido chiunque a trovarne uno migliore in giro per il Carso.

Ora tornate là del monumento partigiano. In quei pressi ci sono delle cantine molto antiche scavate nella roccia, costruite nelle case tra le più vecchie del paese. Merita, soprattutto dopo un paio di litri de quel bon.

La tappa finale è l’agriturismo Petelin – ma non sono i Petelin del miele. Per trovare questo kmečki turizem virate verso la chiesa e superate lei e il vecchio albero squarciato dove dicono sia apparsa la Madonna, tentando di seguire il rumore delle fisarmoniche. L’interno di casa Petelin è estremamente raffinato e sia il cibo che il vino valgono.

In realtà il consiglio che vi darei senza null’aggiungere è di girare a zonzo per il paese, dopo aver pagato i 10 euro per acquistare il bicchiere di vetro marchiato ‘Pliskovica’: quello è il vostro pass per entrare in ogni borjač e assaggiare l’assaggiabile.

La festa in paese inizia alle 10 e si protrarrà fino a sera. Valgono una visita anche lo scultore in pietra Bortolato e il roboante Drago Širca che ha un piccolo museo etnografico oltre che una collezione di storie e grappe molto importanti.

Se avete propositi bellicosi, forse potrete sfruttare per la sera la piccola struttura di pernottamento del paese: a Pliskovica c’è l’unico ostello della gioventù del Carso, ordinato e pulito, ottenuto ristrutturando bellamente una centenaria casa carsica. Il Mladinski Hostel gode, pure, di un’ottima vista sul Lanaro.

Ci vediamo a Pliskovica!

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2 commenti a Sabato 24 ‘cortili aperti’ (odprti borjači) a Pliskovica: la nostra guida al paese del teràn

  1. apu ha detto:

    grande articolo, ottimo suggerimento e… bellissima gita! 😉
    e comunque, come si commentava in loco, è incredibile come a trieste e dintorni di queste giornate sul carso sloveno non si sappia nulla o quasi

  2. Gianluigi Rupel ha detto:

    mia nonna é nata a Pliskovca di nome Jurca e poi sposata a Prosek(Prosecco) con Rupel

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