15 Aprile 2010

«Il triestino? Fa parte della storia della città e dovrebbe essere insegnato». Parla l’organizzatrice del meeting dei feisbukiani

Abbiamo intervistato tramite internet Lorella Chermaz, l’organizzatrice del “Primo incontro dei amanti del dialeto triestin de Feisbuk”, che si terrà domenica prossima, dalle 15, in piazza Unità (vai alla pagina Facebook relativa). Hanno dato la loro conferma di partecipazione all’evento, per ora, 370 persone.

– Ti chiedo se ti puoi presentare, come organizzatrice: chi sei e cosa fai nella vita?
Michiamo Lorella. Ho 47 anni, sono sposata da 21 anni, ho due figlie di 20 anni lavoro come segretaria presso il laboratorio dell’ospedale di Cattinara, nel tempo libero mi piace girovagare insieme a mio marito e i nostri cani con il camper.

– Qual è l’obbiettivo del raduno?
In realtà non c’è nessun obiettivo definito se non quello di valorizzare il nostro dialetto e rendere reali le amicizie che si stanno creando attraverso questo social network.

– Come ti è venuta l’idea?
Tutto è iniziato un mese fa, ho aperto un gruppo dedicato al nostro dialetto e non solo perche mi piaceva l’idea, gli iscritti sono stati tanti da subito e il gruppo è diventata una sorta di piazza dove poter ritrovarsi, si sono formate così amicizie virtuali e il desiderio di poterci riunire ha fatto nascere l’idea del raduno.

– Perchè pensi che la gente stia aderendo al tuo invito in maniera così massiccia?
Io credo che le adesioni siano cosi massiccie perchè probabilmente le persone iscritte hanno solo una grande voglia di pura triestinità, fatta di “ciacole” “morbin” e canzoni, ma sono anche legati a ciò che nella storia Trieste è stata, oltretutto il raduno è totalmente apolitico.

– Ho letto che hai discusso dell’evento con Paris Lippi. Ci puoi raccontare qualcosa?
L’incontro con l’Assessore Lippi è stato piacevole, l’ho contattato io per chiedergli se c’erano dei problemi a livello istituzionale nell’organizzare questo evento, per fortuna la risposta è stata negativa, si è complimentato per l’idea, nata esclusivamente con lo scopo di socializzare.

– Mi dici che lo scopo dell’evento è apolitico. Bene, ma mi chiedo comunque se: rispetto al finanziamento dell’insegnamento del friulano nelle scuole della regione hai qualcosa da dire?
Credo che dovrebbe essere ripartito in misura uguale sia per i nostri vicini del Friuli che per noi.

– Ancora: pensi che avrebbe senso insegnare qualche ora di triestino a scuola, per esempio per quanto riguarda poesia, tradizioni e teatro in dialetto?
Riguardo al fatto di insegnare il triestino nelle nostre scuole, sarebbe più che utile dal momento che il nostro dialetto deriva da più lingue perchè sono state tanti i domini che Trieste ha vissuto,uno diverso dall’altro, il triestino fa parte della storia della nostra città, e come tale va insegnato e tramandato alle nuove generazioni.

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54 commenti a «Il triestino? Fa parte della storia della città e dovrebbe essere insegnato». Parla l’organizzatrice del meeting dei feisbukiani

  1. jacum ha detto:

    BRAVA LORELLA!

    anca mi son d’acordo per insegnar el triestin a scola come che se fa col talian, un per de ore ala setimana no saria mal.
    inoltre, a scola mi zontasi anca lo sloveno, cusí chi che vivi cua el pol comunicar con tuti.

  2. max ha detto:

    e te pareva che mancava el sloven adeso!!! forsi comunicar in inglese xè meio te fà più strada in giro pel mondo e no te se fermi a Sesana

  3. Bibliotopa ha detto:

    se un dialetto xe vivo, no ocori insegnarlo istituzionalmente a scola, saria un poco come imbalsamarlo

  4. arlon ha detto:

    Forsi che sloven e inglese no xe proprio la stesa roba.
    E forsi che con 1h la setimana no se diventa Pres’eren, ma almeno do parole per parlar con quei che sta a 10km de distanza te le finissi col saver (cussì come lori do parole de italian i le scambia).
    Per no parlar del fatto che – simile al latin, che però no se parla – saver una lingua slava te amorbidissi la mente no poco, perchè ga dele basi completamente diverse, ben più del inglese (che una volta imparada una lingua dificile per bon, diventa veramente banale come lingua).

    Per el triestin, lo vedessi sensado solo
    – a le elementari, per far “imprinting” con certe parole meno usade e tignirlo vivo
    – a le medie, per imparar un poca de storia local.

  5. arlon ha detto:

    @Bibliotopa: son d’acordo, ghe vol star ‘tenti.
    Ma atenzion che qua i media e le mode riscia, nela prosima generazion, de farlo sparir o quasi; purtropo ghe vol pensarghe prima, e usarlo come scusa per studiar la storia e cultura local, intesa sia come triestina ma anche furlana o istriana o slovena, saria un bon modo per otignir risultati, senza andar sul “viva le tradizioni, vestimose in costume” che va de moda in tanti altri loghi 😀

  6. piero vis'ciada ha detto:

    – ma qual triestin ? ma che balonazze….

    son dacordo con bibliotopa, no ghe vol meterlo in cheba, el triestin xe in continua evoluzion, questo xe el suo grande pregio, la sua modernità, ricco de contaminazioni e agiornamenti el se adata, l’sssorbi altri termini da dialeti e lingue e in quasto modo el se ga espanto anche fora de trieste, ormai sto dialeto (che xe anche dificile definir “triestin” se lo parla per tuta l’istria, fin fiume e anche più zo.
    ma del triestin che se parlava 50 anni fa xe restado ssai poco (in australia o in canada i lo parla ancora, quel de 50 anni fa, quei che xe emigradi e no se ga inquinado col italian o altri dialeti)

    viva el triestin moderno e anche quel fururo !
    a scuola saria de insegnar “l’esempio del triestin” come lingua veicolare capace de adatarse ala esigenze e ai tempi, e no ferma e in contraposizion con altre forme linguistiche

  7. piero vis'ciada ha detto:

    – senno me par che semo tuti pronti a insorger contro i nazionalismi ma altretanto pronti a combater e far guere per i “linguismi”….
    che nova ! lassemo che el triestinpascoli libero, e noi drio de lu…vedemo dove el ne porta, ma specialmente…parlemolo e scrivemolo…
    le interviste sul triestin in fate lingua italiana me fa un pò de rider…
    pretendo la traduzion !!!!

  8. chinaski ha detto:

    per me questi discorsi si rivelano per quel che sono, cioe’ totalmente astratti, appena uno ha un figlio a scuola. ovviamente non in una scuola fighetta. classi di 25 bambini, incapaci di concentrarsi e di mantenere un minimo di disciplina, molti con famiglie incasinate. e’ un miracolo se le maestre riescono a insegnare a leggere, scrivere e far di conto. per me le maestre (e i maestri) sono i veri eroi del nostro tempo. dovrebbero raddoppiargli la paga, come minimo.

  9. giusto giuliano (TRIESTIN) ha detto:

    Ma mi digo una roba sola come i furlani vol portar el Furlan scola e perchè non isitemo anche noi,ho fasemo un referendum per non dimenticar tutte le tradizioni TRIESTINE. Perchè come ga dito qualche dun i nostri NIPOTI non capirà niente della nostra storia

  10. ciccio beppe ha detto:

    Il triestino approvato da una nuova agenzia regionale per il triestino (ARDiT ?) che sottostà ad un’altra agenzia regionale per la lingua veneta (ARLeV ?). La quale stabilirà che i cartelli in dialetto triestino non possono essere scritti in dialetto triestino ma in dialetto veneto-standard con grafìa normalizzata. Attenzione!

  11. PAOLO ha detto:

    W el triestin e ve annuncio che xè verta la prima scuola de triestin con distaccamento a Berghem….se volè posso parlar triestin…..e se invece uli pode anche parlà bergamasch!

  12. MONICA ha detto:

    Ma mi me par che ste andando tuti fora del seminato,l’articolo de quel che go capì, conta de un raduno de gente che ga voia de incontrarse dopo eserse conosudi su facebook, e che in comune i ga piazer de scriver in triestin, e voi cosa comentè…..solo se xe giusto on far diventar el triestin lezion a scola, indipendentemente da tuto questo contrari o no,mi diria che radunarse per el puro gusto de conoserse e star insieme xe za sai bel, polemiche del genere rovina secondo mi tuto l’articolo

  13. cagoia ha detto:

    penso che saria utili, necessarie e sufficienti manifestazioni de sto tipo:
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/04/06/NZ_20_APRE.html

    Dopo più inglese za dal’asilo.
    Dalle medie inglese anche veicolare per qualche materia scientifica + una seconda lingua straniera, diria sloven o tedesco a scelta.

  14. chinaski ha detto:

    a cagoia.

    l’ inglese come lingua veicolare per una materia scientifica sarebbe in astratto una bellissima idea. il problema e’ che bisognerebbe trovare o un insegnante di scienze che sia anche laureato in lingue (altrimenti il suo inglese, anche se accettabile, sarebbe comunque raffazzonato), oppure un insegnante di scienze di madrelingua inglese. visti i tagli che ci sono stati, e vista la volonta’ del governo di smontare pezzo per pezzo la scuola pubblica, la vedo ‘sai dura. per il momento sono stati licenziati gli insegnanti di inglese alle elementari. l’ idea e’ che l’ inglese lo insegnino i maestri delle altre materie, dopo aver seguito un corso di formazione di 150 ore (roba de cagarse).

  15. bonalama ha detto:

    va tuto ben basta non cominciar a insegna “cossa ti ti voli?, dove ti vadi, videl etc.” prevedo conflitti con i puristi, via gli istrianismi

  16. Bibliotopa ha detto:

    Giusto, l’istrian xe la lingua de una minoranza presente a Trieste,e de ben prima dela seconda guerra: quindi va tutelado come tute le minoranze: sugerisso che, se i metti el triestin veicolare, un’ora in più de dialetto istrian, per insegnar le diferenze! ti me ga capido?

  17. bonalama ha detto:

    bibliotopa: massa ben ti ga dito

  18. LUCIO ha detto:

    NO FAR CONFUSIONI! Dialeti xè dialeti e se li impara a casa e in corte coi amici. Le LINGUE UFFICIALI vanno apprese a scuola tramite l’insegnamento affidato a persone ben preparate, ben pagate ed incentivate!

  19. cagoia ha detto:

    @18
    el problema xe che ai fioi i genitori ghe parla per pseudo-taglian… e anche i nonni…
    “Vestiti e mettiti le zavate che papà viene a ciorci”

  20. Bibliotopa ha detto:

    #19
    quela xe ormai una leggenda letteraria, de una poesia “viene a ciorci nostra mama” che ormai ga alcuni decenni de vita: adesso i te disi credendo de parlar triestin
    “te vegno a prènder”

  21. Linda ha detto:

    Ma perchè avete snaturato tutta l’intervista, ha ragine Monica, io il triestino non so scriverlo ma sto imparando,i miei genitori ed i miei nonni sono a Trieste da una vita, io sono nata a Trieste, poi con la famiglia siamo ritornati a Livorno, i miei primi 14 anni li ho vissuti a Trieste ma mai nessuno in casa parlava il dialetto, ma ricordo con piacere alla scuola elementare che ci insegnavano le canzoni come “el tram de opcina” che ora canto a mio figlio..
    resta il fatto che l’idea del raduno è bella,si tratta di socializzare e al giorno d’oggi è sempre piu difficile,Brava Lorella hai avuto una bella idea

  22. Edy Meola ha detto:

    Mi e mia moglie semo stai tra i primi a iscriverse al grupo de feisbuk perchè ne gaveva piaso subito. Essendo tuti due musicisti gavemo scrito l’ino dei Triestini de Feisbuk che sta piasendo molto e de questo semo ssai contenti. A parte questo, vardè che le robe sul raduno e l’insegnamento del dialeto secondo mi no sta insieme. El primo xe un evento che riunissi spontaneamente tante (speremo) persone per conosserse de persona dopo averse scrito sul social network. Sul secondo sarìa a mio aviso ssai de ragionar. Le tradizioni xe sacre e va portade avanti, el dialeto anche e no va stravirado ma tramandado come la storiache va insegnada. Resta putropo ancora qualchedun che se ostina a pensar che el Triestin vero xe solo Italian senza saver che el dialeto stesso contien un missiot de lingue. Prime fra tute el sloven e el tedesco. Ve lo disi un che parla 4 lingue più l’italian (Inglese, tedesco, francese, Sloven). L’ultima che son contento de aver imparà ( da italian puro) xe proprio el Sloven e de la me son inacorto che noi triestini gavemo tanto sloven dentro. Xe inutile, gente, i confini li gavemo solo ne la nostra testa. Sorprendente xe la comprension che go desso de tute le lingue slave ( e questa ghe va a chi disi che’l sloven no servi a gniente) el stesso nome Tergeste deriva da Terg = mercato o Trg = piazza, negozio, luogo di commercio e dal latino este = città. Da qui Terg-este = Città mercato.

  23. Lorella ha detto:

    Dopo dò giorni dhe xe stada publicada sta intervista e dopo un mese che el grupo xe verto, chi che ga lasà i comenti a parte dò e tre de lori…no ga capì un tubo,
    1)
    l’intervista la go rilasada in italian perche cussì anche chi el triestin no lo parla el possi capir el mio pensier
    2)
    Ma voi gavè mai partecipà ativamente nel grupo? se mai vignudo a scambiar un do ciacole o a leger le discusioni, noi gavemo solo voia de ciacolar e imparar l’un dal’altro la storia de Trieste, forse el dialeto xe stada una scusa, ma a tanti ghe ga piasso.
    3)Questa xe l’unica polemica che fazo, tanto per ribadir che no volemo radighi (per chi no lo sa radighi xe come dir longhi) e no laseremo che sti comenti inapropriai ne rovini le amicizie che sta nasendo.
    Ve mando un baseto in fronte come sempre anche a chi no ga capì un tubo
    Lorella

  24. BRONSKY ha detto:

    BRAVA LORELLA

  25. brancovig ha detto:

    non seguiamo i vicini di casa negli isterismi linguistici. A scuola italiano, sloveno ed inglese.

    In ziro coi altri ciacole libere, come se vol

  26. piero vis'ciada ha detto:

    -edy

    cioe !? i romani gavera da nome Tergeste derivando trg dal sloven ? interessante 🙂

  27. Bibliotopa ha detto:

    #22
    “latino este = città”
    te saverà ben sloven, ma poco latin..

  28. mario binario ha detto:

    come si tiene vivo il dialetto? chi era studente negli anni ’90 forse si ricorda dei mau mau…

    http://www.youtube.com/watch?v=H1Foh5NDAJg

  29. matteo ha detto:

    biblotopia

    teoria della continuita di allinei

    che poi magari i romani presero il nome este dalle persone che abitavano questi posti, specialmente dai venedi, secondo allinei i venedi sono gli sloveni che abitavano questi posti

    http://www.raixevenete.com/forum_raixe/topic.asp?TOPIC_ID=7343

  30. matteo ha detto:

    apr l’este non significa citta ma deriva dal sum = essere stare

    citta è opidium civitas urbus ecc

  31. matteo ha detto:

    Italiano Latino
    città s.f. civĭtas, -ātis s.f.
    città s.f. oppĭdum, -i s.n.
    città s.f. urbs, urbis s.f.
    cittadella s.f. arx, -arcis s.f.
    cittadella s.f. castellum, -i s.n.
    cittadinanza s.f. civĭtas, -ātis s.f.
    concedere a uno la cittadinanza loc. dono aliquem civitate loc.
    cittadino s.m. civis, -is s.m.
    cittadino s.m. oppidanus, -i s.m.
    http://66.71.182.1/vocabolario-latino.php

  32. Bibliotopa ha detto:

    Matteo: savemo,savemo, allinei e company.. i Slavi xe rivai de ste parti nel VI secolo, ma i Sloveni no, lori iera za prima in tuta Europa, i se ciamava venedi o veneti o wendi, prima dei Romani, prima dei Celti ( o anche i Celti no iera altro che una varietà de venedi, insomma Sloveni anche lori..)i xe nati del suolo e per quel xe i unici che se pol autodefinir autoctoni e considerar invasori tuti i altri…
    Per civitas, oppidum, urbs, arx, castellum, castrum.. no basta copiar un vocabolario online, ma occorri gaver letto testi latini per parecchi anni per saver i diversi significati nei vari contesti.

  33. matteo ha detto:

    chi te disi che no go studia?

  34. Bibliotopa ha detto:

    no voleria scader nela polemica personal, ma un che scrivi “latino este = città”
    me lassa grossi dubbi.. e soprattutto no volessi che qualchedun che latin no sa, legendo, ghe credi

  35. viofla ha detto:

    Son d’accordo con il commento nr.25 Brancovig.
    Non lasciamoci travolgere dalle pretese linguistiche dei friulani . Anzi ,oltre l’insegnamento delle varie lingue metterei come base su tutte il latino.

  36. viofla ha detto:

    Sono d’accordo con il commento nr 25 di Brancovig.
    Non lasciamoci strumentalizzare dalle pretese linguistiche dei friulani.
    Anzi a scuola, prima di tutte metterei il latino.
    Dicono che chi sa il latino parta avvantaggiato nello studio di tante altre lingue.

  37. LUCIO ha detto:

    Tanto per cambiar de un niente vien fora robe de ciodi. Xè solo un grupo de persone che ghe piasi comunicar in dialeto, magari “strafalcionando” per star un poco insieme senza tirar longhi.

  38. jacum ha detto:

    ESTE

    un recente lavoro del Prof. Dr. Alfréd Tóth et al.(una sua importante opera è il Etymological Dictionary of Hungarian) dal titolo Hungaro-Raetica del 2007, si trova descritta l’etimologia della parola este.

    in sunto,
    ……analizzando gli Hurrian (Hurritic) si trova “aste” “asti” la quale corrisponde alla seconda più importante divinita Raetic “Estu” (cf. Brunner and Tóth 1987, pp- 57ss.).
    Per questo nome non si ha la versione Akkadica, ma c’è una radice Ungaritic: št “padrona” “sovrana”(cf. Brunner and Tóth 1987, pp- 57ss.). Se questo nome è in relazione con la dea Akkadica “Ištar”, l’equivalente del sumerico “Inanna”, non è chiaro, ma la sua descrizione come dea forte e violenta sembra corrispondere con quello che noi conosciamo come la dea Raetic “Estu”.

    Così, probabilmente abbiamo Akk. Ištar – Raet. Estu – Ugar. št.

    Non si dovrebbe neanche dimenticare che nella molto frammentata lista di parole Kassite c’è un parola “išti” che lo studioso Jaritz (1957, pag.874)commenta così: “significato e carattere sconosciuti”.
    Bisogna ricordarsi anche il fatto che la città Este in Italy è locata nella area, dove formalmente i Venetian si insediarono, che ha preso il nome della dea Reitia dai Raeti! Come i nomi di questo e altre città lo provano (e.g. Trieste < Terg-este), i Venetians hanno preso il culto non solo di "Ritu", ma anche di "Estu" from Raeti.

    qui c'è poco di latino.

  39. Bibliotopa ha detto:

    insomma, akkadico, hurrita, kassiti… Terg-este avrebbe un nome di origine mesopotamica mediorientale, mutuato attraverso i Magyari?.. che però sono arrivati in Europa appena nel sec IX ( storia dell’Ungheria prof Miklós Molnar) semitico quindi e non indoeuropeo?
    ( preciso che io non ho studiato glottologia e sono decisamente profana in fatto di linguistica comparata)

  40. Lorella ha detto:

    ma alora no gavè capì proprio un klinz….intanto noi domenica se gavemo radunà, se gavemo divertì e gavemo anche ridù per tuti i comenti ala mia intervista…xe proprio vero…quando un no ga problemi se li zerca…mi latin no go studià, gnaca sloven…so qualche parola de inglese, ma tuto quel che mi volevo dir…xe che el mio dialeto me piasi e poder condivider con miei concitadini e non sto piazer, me pareva una roba bela, ciò non togli che anche el furlan xe un bel dialeto, e solo perchè no lo capiso no vedo perche devo denigrarlo….scolteme mi….piutosto che lasar sti comenti asurdi….andè a farve una bela ciacolada coi veci dela nostra cità..e se proprio volè verzer discusioni in internet…xe tanti forum che parla de quel che volè voi….
    ciauuuuuu
    Lorella

  41. arlon ha detto:

    Bon, ma cossa xe de mal se discutemo anche de altre sfacetature che deriva dal farse piaser o meno el triestin?

    Bela la tua iniziativa, ma perchè se dovessi limitarse? (a pato de restar civili, se intendi)

  42. effebi ha detto:

    eh no ! non te la caverai così cara lorella… tu non ci conosci…!!!
    qua finchè non viene dimostrato che il triestino è derivato dallo sloveno non ci ferma nessuno….

    alo, se va verso el traguardo dei 300 post !
    lorella… scansite ! 🙂

  43. effebi ha detto:

    scansite o spostite ? …e, un e l’altro, da dove deriva ? secondo mi xe mesopotamico arcaico, sicuro.

  44. jacum ha detto:

    effebi,
    se dixi cavite!

  45. jacum ha detto:

    e qua ndemo a impegolarse….:)

    nel 1969 el Prof Brunner in “the common roots of the Semitic and Indo-European Vocabulary” presentò 1030 Proto-Semitic e Proto-Indo-European radici comuni e così provò che entrambe le Proto-Semitic e Proto-Indo-european hanno un linguaggio antenato comune e sono geneticamente relazionate tra loro (Brunner 1969).
    Nel 1982 Brunner dimostrò che le Proto-Semitic e Proto-Indo-european hanno non meno di 958 radici comuni con il Proto-Malayo-Polinesian, come ricostruito dal Dempwolff (1934-1938).
    Nel 1987 Brunner provò che il Raetic – il linguaggio ancestrale Retoromanche – è stata una lingua Semitic, strettamente correlata all’Akkadian (Brunner and Toth 1987). I Raetians – il solo popolo autoctono Semitic dell’Europa centrale – che vennero dall’area dell’Eufrate-Tigri come i Sumeri – gli antenati degli Hungarians -.

  46. jacum ha detto:

    Lorella,
    amanti del dialetto triestino xe anca cuesto.

  47. DaVeTheWaVe ha detto:

    mi savevo anche TER-GESTA intesa come tre volte costruita o tre torri…
    e dopo che sia quel che sia…

  48. kaiser franz ha detto:

    … ma savè che el dialeto triestin, per quel che lo conosemo ogi, xe nato intorno ai primi trenta ani del otozento, da quando che el porto el gà scominzià a lavorar come che se devi e se gà scominzià de novo a gaver scambi coi veneti…, mentre prima qua se parlava una lingua che podeva ricordar el furlan…e che questo pseudo furlan i lo parlava sopratuto i nobili?

  49. Bibliotopa ha detto:

    #45
    “Nel 1987 Brunner provò che il Raetic – il linguaggio ancestrale Retoromanche – è stata una lingua Semitic, strettamente correlata all’Akkadian (Brunner and Toth 1987). I Raetians – il solo popolo autoctono Semitic dell’Europa centrale – che vennero dall’area dell’Eufrate-Tigri come i Sumeri – gli antenati degli Hungarians -.”

    embè, scusè, in fondo,dove i gaveva costruido la torre de Babele? in zona semitica dell’Eufrate-Tigri, dove che iera anche i Sumeri.
    Prima dela torre de Babele , i parlava tuti la stessa lingua, lasso al prof Brunner, o a Jacum o a Marisa contarne quala che la iera.. 🙂

  50. Richi ha detto:

    Mi de una roba son certo: el Triestin xe un dialetto con una forte personalita’.

    Insegnarlo a scola saria un poco come ingabbiarlo secondo mi, anche se forse sbaio.
    Perche’ a quel punto, che Triestin insegnemo? Xe el Triestin che i parla in Canada e Australia, rimasto uguale a quel de 50 anni fa (la prima roba che i me ga chiesto in Australia, i Triestini locali, xe stada se iero veramente Triestin), quel dei nostri veci rimasti qua, le varianti de provincia (vedi muiesan), o sociali (el Triestin italianizzado/strafalcionado che parla el fighetton con la barca de diese metri xe decisamente diverso da quel che parla el trucido da bettola anni settanta).

    Da noi, aggiungemo che el dialetto lo parla tutti e in ogni posto e me par anca giusto.
    Ma su un “ingabbiamento scolastico” no so, gavessi i mii dubbi…..

  51. jacum ha detto:

    ma mi diria che un per de ore ala setimana al doposcola saria anca divertente 🙂

    grande bibliotopa 🙂

  52. mario binario ha detto:

    richi

    “trucido” e’ romano (cf. “la banda del trucido” (1977), “il trucido e lo sbirro”(1976), entrambi parte della saga “er monnezza”)

  53. Richi ha detto:

    A mi me par sia generico e non specificatamente roman, ma no xe un mistero che el triestin accumuli diverse parole da altri dialetti e lingue.

  54. mario binario ha detto:

    vediamo chi si incazza con questo.

    http://www.youtube.com/watch?v=g6cLHEjC9Oc

    io linko e mi eclisso.

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