31 Marzo 2010

Piano del traffico di Monfalcone: rivoluzione della viabilità anche a Ronchi e Staranzano

E’ in arrivo la rivoluzione della viabilità per i comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Staranzano. Il documento – molto articolato e complesso – va a tentare di migliorare la situazione del traffico dell’area che, di fatto, si è ormai trasformata in un unico centro urbano.

Obiettivi primari del piano stilato dall’igegner Fiorella Honsell sono la definizione di “percorsi esterni” a basso
impatto sulle zone abitate dove andrà convogliato il traffico di lungo e medio raggio, di strade centrali dedicate in particolare al traffico protetto di pedoni e ciclisti, di fluidificare il traffico (e ridurre quindi l’inquinamento) soprattutto attraverso la creazione di rotonde.

Oltre a ciò verrà fatto ampio utilizzo delle zone con limite di velocità a 30 km/h. Altro capitolo fondamentale è quello dei parcheggi, che vedranno un aumento del 14% sul territorio cittadino. Dai 13.700 posti macchina (tra soste gratuite, a pagamento, carico e scarico e posteggi riservati ai disabili) si passerà infatti ai 15.962 previsti in seguito all’attuazione del progetto dell’ingegner Honsell.

La presentazione del Piano intercomunale del traffico è scaricabile dal sito di Staranzano Partecipa.

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2 commenti a Piano del traffico di Monfalcone: rivoluzione della viabilità anche a Ronchi e Staranzano

  1. brio ha detto:

    “di strade centrali dedicate in particolare al traffico protetto di pedoni e ciclisti”

    “Protetto” nel senso che si continua a considerare i ciclisti ed i pedoni come i Panda in via d’estizione e che quindi vanno protetti negli zoo?
    No, perchè non mi sembra che questo piano ponga come elemento centrale quello di incentivare gli spostamenti a piedi ed in bicicletta, l’unica cosa veramente intelligente, invece di creare ulteriori parcheggi e strade di scorrimento che portano solo ad ulteriore traffico.

  2. Stefano (l'altro) ha detto:

    io invece non considero la bici un’alternativa credibile. Chi lo pensa non deve portare figli a scuola (e non parliamo di scuolabus o pedibus, prodotti d’élite), di sicuro non fa la spesa “grossa” in supermercati fuori dal centro e considera bora e freddo come piccoli inconvenienti facilmente superabili pedalando un po’ di più. Lo stesso indomito ciclista magari si indigna se Fiat ed indotto lasciano a casa operai. Le auto ci sono, si tratta di sfruttarle al meglio: se girano senza meta in cerca di parcheggio non servono a nessuno. Se si spostano a velocità pedonale (le famose zone 30) idem. La bici è un passatempo, non ci si può appoggiare sopra tutta la vita come è strutturata al giorno d’oggi.

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