8 Marzo 2010

L’indagine transfrontaliera sui prezzi del pane: muoversi con cautela

Questa settimana Bora.la è andata a indagare a Gorizia, Trieste, e nella vicina Slovenia per scoprire dove conviene comprare il pane. Ne è emerso un quadro abbastanza eterogeneo.

In generale conviene acquistare il pane in Slovenia. Per una spesa complessiva il supermercato Tus di Sezana si conferma ancora una volta il più economico. Il pane nero costa solo 0,99 €/kg e risulta il più vantaggioso tra tutti gli esercizi commerciali passati in rassegna, mentre il pane bianco costa 1,18 €/kg.

Per quanto riguarda il pane bianco però non si tratta del più economico in assoluto. Infatti un’ offerta della Coop di Largo Barriera a Trieste permette di acquistare un chilo di struzze a 1,10  €/kg . Nei tre supermercati sloveni il prezzo del pane si mantiene sempre abbondantemente al di sotto dei due euro, con l’ eccezione del pane nero di Hofer (Nova Gorica) che costa 2,38 €/kg. A Trieste e Gorizia invece sono leggermente più alti con il pane di segale che risulta essere particolarmente salato. All’ Ipercoop del centro commerciale Isonzo si più arrivare a pagare 3,85 €/kg, mentre al panificio Inglese di corso Verdi a Gorizia si arriva ai 4,20 €/kg

GORIZIA E PROVINCIA

In’s – corso Italia – Gorizia (discount)
bianco (confezionato) 1,88/kg
nero non presente

Panificio Inglese – corso Verdi – Gorizia

bianco 2,70/kg
nero 4,20/kg

Ipercoop (centro commerciale Isonzo) Gradisca d’Isonzo
Bianco (filone) 2,70/kg
Nero (filone) 3,85/kg

SLOVENIA

Mercator Kromberk-Nova Gorica
Pane bianco (Grosupeljski) 1,88/kg
Pane nero Mercator 1,19/kg

Hofer – Nova Gorica
Bianco (struca) 1,19/kg
nero (struca) 2,38/kg

Tuš Sežana – Partizanska Cesta
(nero) Pšenični Kruh: 0,99 (offerta)
(bianco) Stručka bela: 1,18

TRIESTE

Famila – via Valmaura – Trieste
Bianco 2,49/kg
Nero    3/kg

Coop – Largo Barriera – Trieste
Bianco (struzza): 1,10/kg
Nero: 2,49/kg

Supermercato Bosco – Via Manna – Trieste
Bianco: 2,59/kg
Nero: 2,59/kg

Lidl – via Fabio Severo – Trieste (discount)
Bianco (confezionato): 1,13/kg
Nero (confezionato): 2,13/kg

Panetteria a Roiano – Trieste
Bianco: 3,40/kg
Nero: 3,10/kg

(a cura di Fabio Turco, Annalisa Turel e Enrico Maria Milic)

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34 commenti a L’indagine transfrontaliera sui prezzi del pane: muoversi con cautela

  1. massimiliano ha detto:

    posso confermare l’ottimo rapporto qualità/prezzo del pane al Tuš di Sežana.
    veramente buono e dura anche più giorni senza diventare un “cugno”.

  2. milost ha detto:

    Ma sapete che non tenete mai conto della qualità degli alimenti? E sul pane vuol dire tanto! Io trovo che il pane sloveno sia mediamente migliore, più saporito e più mitteleuropeo del pane che trovo a Gorizia. Segale con il Kummel, mais, semi e fiocchi di cereali di ogni tipo, impasti più o meno integrali, cannella e mandorle ( il “pane d’inverno”). E piuttosto che mangiare certi panini insignificanti degli italici forni, di forno attacco il mio e faccio il pane in casa. Unica grandiosa eccezione: i filoni con le noci che si trovano il venerdì e il sabato alla Coop di via Lungh’Isonzo.

  3. Bibliotopa ha detto:

    e dell’antico “pan de Servola” non è rimasto più che il ricordo?

  4. massimiliano ha detto:

    @bibliotopa
    come no, el famoso “pancoke”, from ferriera with love..
    grano durissimo cotto a temperature ecceZionali.. 😉

  5. massimiliano ha detto:

    @milost
    concordo. il pane sloveno è più buono, così come la carne, così come l’acqua minerale, così come i succhi di frutta.

  6. effebi ha detto:

    evviva i “trionfi” di san giacomo (ts)

  7. Guglielmo Tell ha detto:

    Consumate pane non salato. Incide molto sulla pressione arteriosa.Non scherzo.

  8. massimiliano ha detto:

    per me il migliore è il cd. “pane comune”, sa di pane e stop.
    mi ricorda quelle struzze che i miei nonni usavano anche x le sope nel cafelatte. meravigliose.
    a sesana si trova ed è super. e costa poco…

  9. Guglielmo Tell ha detto:

    Off-topic.

    Sono andato a vedere per comprare una casa a sesana. Che ne dici Enrico? Mi sa che conviene trasferirsi. Però stanno introducendo l’ICI anche in slo.

  10. effebi ha detto:

    “Io trovo che il pane sloveno sia mediamente migliore, più saporito e più mitteleuropeo del pane che trovo a Gorizia”

    questa del “pane più mitteleuropeo” è spassosa… 🙂

    “bon giorno, la me da due bighete miteleuropee !?”
    “ma quanto mileteuropee la le vol ?”
    “più de quele de gorizia ! la sa, senò mio marì no le magna…”

  11. massimiliano ha detto:

    @Guglielmo Tell
    senza scherzi, penso che tra uno-due anni sarà una delle possibilità migliori per chi cerca una casa propria.

  12. Euroscettico ha detto:

    Grande Effebi!!! anche io ho riso… e quell’altro (milost) che ce l’ha con i panini insignificanti degli “italici forni” ahahahah …ma dove vivi sta gente!!
    ahahahahaha Eccezzionale!!

  13. ciccio beppe ha detto:

    Però i krafen li fa ancora meio lori de là.

  14. bagarino ha detto:

    >>e dura anche più giorni senza diventare un “cugno”.

    dei pani in vendita al TUS di Sezana a me piace molto lo ‘stoletni kruh’… un pane integrale con i semini di girasole in superficia e dentro. Dura 3-4 gg dopo il primo taglio che, però, mi fa pensare alla presenza dei grassi trans. No… non centra la povera Brenda di fama Marrazzo:

    http://www.albanesi.it/Alimentazione/transfattyacid.htm

    fanno male alla salute e sono messi al bando in vari paesi. Non so se i sloveni gli fanno uso.

  15. 4imbo7 ha detto:

    Per risparmiare sul pane la macchina da cucina apposita è la soluzione migliore.

  16. arlon ha detto:

    OT @ massimiliano: tra 1 o 2 anni? 😀 xe chi lo ga za fato da 5 o 6.

  17. milost ha detto:

    Io vivo distinguendo tra pane arabo, francese, pugliese, toscano, bolognese, mantovano e via dicendo…quindi riconosco una tradizione di panificazione che definisco mitteleuropea perchè trovo gli stessi tipi di impasti in territori contigui in un’area che non posso definire se non che mitteleuropea. Felice di avervi divertito. A me diverte vedere che cc’è ancora chi scrive eccezionale con due Z…ma ovviamente era una sottolineatura espressiva, no?

  18. augh ha detto:

    Ciò, ma in Italia, no i fazzeva i servizi in TV, che parlava el capo dei peck, che el pàn el costava troppo per via dei raccolti internazionali del formento, per colpa dei cinesi che comprava tùto e fazeva andàr su i prezzi de le materie prime ecc. ecc.?

    Che lori povereti no se approfitàva?

    Sia l’Italia che la Slovenia, le ga circa la stessa produziòn de formento in proporziòn; tutte e due le importa formento e farina in gran quantità.

    Eppur, come che gavè visto, el pàn in Slovenia el riva a costàr dal 30% al 75% de meno.

    Interpretazioni possibili:

    i ‘taliani xe mone, i se fa fregàr sui mercati internazionài

    i sloveni xe mone, che i lavora e i produsi sottocosto

    i sloveni xe mone, che no i ga quele bele paneterìe ogni zento metri come che gavemo noi

    i ‘taliani xe mone, che i se lassa mètter tasse talmente fora dei coppi, che no convièn fàr più nissuna roba

    noi semo mone, che inveze che perder tempo qua, dovessimo corrèr a lavoràr per podèr pagarghe tutte le tasse al sceriffo de Nottingham

  19. massimiliano ha detto:

    @arlon:
    lo so, conosco chi vive benissimo nella zona di Sezana e lavora all’Università di ts,
    da almeno 4-5 anni come dici tu.
    ma è un fenomeno in rapida espansione.
    ah una cosa: naturalmente (guarda un po’ che strano…) si tratta di persona di origini NON triestine.
    io, assieme alla mia compagna, ci sto pensando.

  20. cristina ha detto:

    Premesso che compro poco pane se non altro perché a Gorizia, poco prima dell’una (unico momento in cui riesco a passare in panificio) di pane non ne trovi più (!), comprendo il mitteleuropeo di milost, e secondo me è un fatto di gusti: il pane italiano è visto come un accompagnamento che più insapore è, meglio è. Il pane scuro, di varie farine, arricchito con semini e spezie varie è un vero e proprio pasto. Nella cucina tedesca carne, verdure, insalate non sono “companatico”, come si usa dire in Italia, mentre per cena va alla grande il “Brotzeit”, cena fredda a base di formaggi, salumi, burro, sottaceti e tanti tipi di pane ricchi di fibre e vitamine. Per motivi di salute guai se facessero il Brotzeit ogni giorno con del pane bianco, privato di molte sostanze nutritive! Noi ce lo possiamo permettere perché assumiamo più vitamine da altre fonti – almeno in teoria.
    Detto questo, l’altro giorno in un panificio di Gorizia ho acquistato dei panini freschi, morbidi che sapevano di … brioche! Hanno sbagliato nella distribuzione degli aromi? Paura!!

  21. massimiliano ha detto:

    @cristina
    il problema dei panini stile-brioche è solitamente dovuto all’utilizzo di alcool, il quale permette una linghissima conservazione del pane e lo mantiene morbido. la pecca è appunto il sapore dolciastro. a qualcuno piace, ma alla lunga, el te “sgionfa” dato che tendi a trangugiarlo come fossero dolcetti.

  22. massimiliano ha detto:

    intendevo dire “lunghissima conservazione”, of course (tastiera del portatile poco amica stamattina…) 😉

  23. Euroscettico ha detto:

    @ milost
    caro Milost chiedo venia per l’errore di digitazione ma in effetti mancava una U, volevo citare il buon Abatantuono…
    …e poi ricordati che i saggi latini dicevano: “de gustibus non disputandum est”, senza denigrare per partito preso l’italico prodotto.
    Sentitamente E. 🙂

  24. Enrico ha detto:

    Ha ragione Euroscettico!

  25. Bibliotopa ha detto:

    facendo la spesa alla Coop di Barriera stamattina: il filone di pane bianco a euro 1,10 è prodotto dalla Antico Mulino, ossia Mlinotest Kruh Koper s.r.l.
    Ignoro a che prezzo il medesimo venga venduto “in loco”, certo che “a me” prenderlo in Barriera risparmia un bel po’ di strada ed un bel po’ di benzina. Ho preso della medesima ditta una “ciabatta alle olive” a 2.60/€/kg, di cui negli ingredienti trovo ” agente trattamento farine E 300 ” : che cos’è?

  26. massimiliano ha detto:

    @bibliotopa
    xe el titolo de un telefilm de fantascienza

  27. milost ha detto:

    Euroscettico, non ho denigrato…ho usato l’aggettivo insignificante, che non significa prodotto di deiezioni canine, mi pare,e che rappresenta una valutazione dei miei gusti, gli stessi per cui tu invochi rispetto; e italici, dedicato ai forni, perchè italiani esprime una nazionalità, italico in questo caso riassumeva una tradizione…spesso immiserita e ridotta a generico e impersonale prodotto stile “mulino bianco”. Ciao.

  28. massimiliano ha detto:

    @bibliotopa,
    a parte i scherzi…

    Gli agenti di trattamento delle farine, o miglioranti delle farine (E221, E222, E223, E300) sono additivi chimici che vengono aggiunti alle farine o agli impasti allo scopo di migliorarne la panificazione.
    l’acido L-ascorbico (E300) è uno tra quelli maggiormente utilizzati.

  29. Bibliotopa ha detto:

    insomma, vitamina C !!
    saranno gli additivi che io non metto quando faccio il pane in casa, e mi chiedo perchè mi viene diverso da quello che compro pronto

  30. massimiliano ha detto:

    e fai bene, altrimenti vale la pena comperarlo…
    e poi il pane di casa è buono xke te lo fai tu e sai cosa ci hai messo dentro. e di solito non “sgionfa” (chissà perchè?).

    piccola parentesi. quando andavo a scuola avevo una compagna delle superiori che aveva un moroso panettiere. ebbene: i racconti che mi arrivavano circa igiene, scherzetti, angherie e facezie del genere (sputi, unghie, scaccolamenti o smoccolamenti nell’impasto, oltre al fatto che spesso lo stesso impasto veniva usato come pallone da calcio per passare il tempo, mi hanno sempre fatto un certo effetto). va ben che col fogo se distruggi tutto, però…

  31. Guglielmo Tell ha detto:

    massimiliano

    infatti io nella carta d’identità sono nato da tutt’altra parte e se compro casa a Sesana non immaginano di mettersi in casa un’irredentista. Uah uah ah ops! Ma a parte gli scherzi piano piano facciamo una comunità italiana e poi Iddio provvederà. Saremo cittadini modello di codesta virtuosa repubblica. Del resto se scegliamo di vivere in slo nessuno ce lo può impedire. Questo diritto mica ce l’hanno solo i rumeni perbacco!

  32. milost ha detto:

    Massimiliano, so purtroppo delle cose che racconti, e che lasciano di stucco anche per il valore culturale del pane, alimento insaporito da infiniti elementi simbolici, religiosi e storici. Noto anche che il trasporto dai panifici alle panetterie è tutt’ora indecente: il pane è contenuto in ceste di plastica traforate e scoperte, buttato sul pianale del furgone,maneggiato da persone che certo non indossano camici bianchi, appoggiato sul marciapiede, messo a terra nel negozio, tra la gente con le borse e gli ombrelli…e lì, fogo non se più a netar via le cragne del mondo. E solo da qualche anno che è venuta meno l’oscena prassi di toccare con le stesse mani pane e denaro, frutta e sfilatini, oggetti vari esposti in negozio e pagnotte. Mi commuove invece vedere come arriva il pane biologico da certi forni: chiuso in casse di legno senza alcuna fessura, e amorevolmente avvolto in teli di lino bianco…mi basta questo per crederlo migliore, insipendentemente dal lievito di pastaa madre e dall’assenza di trattamenti alle farine!

  33. Piero Vis'ciada ha detto:

    – EVVIVA LA FRANCE !!!
    con la baghet soto skajo….

  34. Piero Vis'ciada ha detto:

    – e l’istria croata co la struza nela carta velina, sempre tropo picia…

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