1 Marzo 2010

Le foibe utilizzate come discariche?

Il capogruppo dell’ Udc in Consiglio regionale Edoardo Sasco solleva un’ inquietante interrogativo: le Foibe sono state trasformate in discariche abusive di tipo inquinante?

Secondo le notizie fornite dagli organi di stampa, zone molto estese del carso triestino, goriziano e sloveno sarebbero state interessate da questo fenomeno, che vede la gente utilizzare le cavità carsiche come veri e propri immondezzai.

A titolo di esempio Sasco ha riportato che nel solo Abisso Plutone negli ultimi mesi sono state rinvenute tre auto, quindici motorini e trentadue metri cubi di immondizia, frammisti a ossa umane. Di conseguenza si chiede se le notizie riportate siano corrispondenti alla realtà e in quale misura e chiede i pareri del Corpo Forestale dello Stato e della Amministrazioni Provinciali competenti.

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10 commenti a Le foibe utilizzate come discariche?

  1. Victor Bergman ha detto:

    auto e motorini frammisti a ossa umane? Surreale!

  2. effebi ha detto:

    Le foibe utilizzate come discariche?

    …non vedo (purtroppo) la novità.

  3. alpino ha detto:

    dio storicamente la foiba è una foiba carsica utilizzata in antichità come discarica per sbarazzarsi dei rifiuti..poi ha assunto il significato che conosciamo…oddio comunque leggere frammisti ad ossa umane…brividi

  4. Bagarino ha detto:

    Sarà l’Abisso Plutonio?

  5. Mauro Franza ha detto:

    Ossa umane…. penso che qualchedun stia de novo missiando un poco le robe.

    Se xe l’abisso Plutone de osi no ghe ne xe più, da oltre 60 ani.

  6. ufo ha detto:

    Ma questo finora è vissuto sotto un sasso?
    Anno 1959: “Il ministro della Difesa pro tempore, on. Giulio Andreotti, rispose:

    [http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-una_denuncia_per_la_%27foiba%27_di_basovizza.php]

  7. ufo ha detto:

    Oops. Questo marchingegno mi mangia le citazioni. La risposta del divo Giulio era: I lavori eseguiti (…) hanno esclusivamente funzione protettiva, per evitare che continui lo scarico delle immondizie nelle foibe.

  8. Richi ha detto:

    Beh, informarsi per credere, il primo ad autorizzare atti (incommentabili) del genere, fu il sindaco Bartoli, un democristiano nato a Rovigno che pubblicamente e periodicamente si commuoveva nei suoi discorsi in pubblico -lo chiamavano “Gianni lagrima” persino gli italisti piu’ convinti per la sua retorica- sulle terre perdute eccetera.

    Non e’ una novita’, come dice effebi, ma rimane ed e’ una bella vergogna.

  9. Alberto Custerlina ha detto:

    Nel 1995 io feci un censimento parziale (ma ufficiale, mi pare di ricordare per lo Studio Geotecnico Italiano) delle cavità utilizzate come discariche o come pozzo nero per abitazioni.
    Ne avevamo segnalate moltissime in tutto il Carso triestino, da Basovizza a Visogliano.
    I rifiuti più frequenti (oltre ai pozzi neri) erano carcasse di auto e motorini, elettrodomestici, copertoni, mobilio, oli esausti. Mi ricordo di una cavità il cui fondo era ricoperto da almeno venti centimetri di catrame su una superficie di almeno 400 metri quadrati.

  10. Marisa ha detto:

    La maleducazione utilizza quello che ha sotto mano. In Friuli abbiamo i greti dei torrenti, nel Carso le cavità naturali chiamate foibe. Ma solo di un fenomeno di maleducazione si tratta. Tutto qua.

    Preoccupante la “nota di colore” della presenza di ossa ….

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