3 Febbraio 2010

Triestina: gioie e dolori di un calciomercato qualunque

Per mesi abbiamo atteso gennaio con il petto in fuori e il cuore gonfio di speranza, augurandoci che il mercato di riparazione colmasse le lacune emerse nella prima parte della stagione.

IL CENTROCAMPO – Indubbiamente il reparto che necessitava il maggiore restyling era il centrocampo, e infatti i primi due acquisti sono stati mirati a rafforzare proprio questa zona del campo. Pasquato e D’ Aversa, sono già alla seconda settimana di militanza alabardata e anche se hanno disputato solo una partita e mezza a testa, sembra che siano stati due colpi azzeccati. Il trequartista di proprietà della Juventus ha strappato applausi a scena aperta nella partita contro il Piacenza, disputando una partita di altissimo livello. Anche il centrocampista ex Gallipoli ha ben figurato, formando una bella coppia di mastini con Giorgio Gorgone. Sul suo rendimento però pende la spada di Damocle dell’ età. D’ Aversa è un giocatore d’ esperienza che può essere utile alla causa alabardata, come si è visto contro il Piacenza. Ma per quanto ancora?

“IL POKER D’ ASSI”– Nelle ultime ore dell’ ultimo giorno di mercato la Triestina si è scatenata sul mercato, portando a casa quattro giocatori. Si tratta però di innesti che fanno sorgere qualche punto interrogativo. Prendiamo ad esempio Sodinha, trequartista brasiliano di proprietà dell’ Udinese, giunto in prestito a Trieste. Il suo ruolo è già abbondantemente occupato dai vari Pasquato, Volpe, Testini e all’ occorrenza Siligardi. Per il giovane brasileiro non si prospettano molti spazi. Sempre a centrocampo è arrivato Adrian Pit dalla Roma, presentatosi come un centrocampista esterno, che può giocare anche come terzino. Per conquistarsi una maglia da titolare dovrà affrontare un’ ardua battaglia con tutti i trequartisti e gli esterni presenti nella rosa, che sono una batteria infinita. Anche il suo ingaggio sembra superfluo, ma ha una sua utilità se si considera che Pit potrebbe giocare come sostituto di Sabato, qualora ce ne fosse bisogno. Ma allora non sarebbe stato meglio acquistare un terzino sinistro? Anche perché la caratura di Pit è ancora tutta da dimostrare.

Un buon acquisto è  quello di Riccardo Colombo dal Torino, giocatore di un certo livello che però andrà inevitabilmente a scontrarsi con Alain Nef. Lo svizzero dovrà stare attento a non perdere il posto, ora che ha un temibile concorrente sulla fascia.

L’ ultimo acquisto è quello di Alex Calderoni, portiere di comprovata esperienza, anche in serie A. Anche per lui però vale il discorso fatto per D’ Aversa. A maggio compirà 34 anni e pare difficile che la società possa puntare in futuro su di lui. Il suo concorrente è David Dei,  che di anni ne ha fatti 36. Per il prossimo anno bisognerà trovare soluzioni alternative.

AGAZZI – Certo è che il boccone più amaro che i tifosi alabardati hanno dovuto ingoiare è stata la partenza di Michael Agazzi verso il Cagliari. I rossoblu, che avevano riscattato la seconda metà del cartellino a inizio gennaio, hanno richiamato il portierone alabardato a seguito dell’ infortunio di Marchetti, e l’ Alabarda ha dovuto lasciarlo andare aprendo una falla non indifferente nell’ organico. C’è da chiedersi se era davvero necessario cedere l’intero cartellino di Agazzi già a gennaio, o se non sarebbe stato meglio attendere la fine del campionato. Il verificarsi di un’ emergenza tra i portieri del Cagliari non era probabile, ma era possibile.  Agazzi era stato uno dei pochi a salvarsi in questa disastrata stagione, risultando anzi spesso e volentieri il salvatore della patria. Non possiamo dimenticare che una buona fetta dei 27 punti conquistati dalla Triestina, è merito dei suoi interventi. La sua partenza lascia aperti inquietanti punti interrogativi su quello che riserverà il futuro.

ASPETTANDO GODOT – C’è infine un ultimo capitolo rimasto irrisolto nella storia di questo calcio mercato: il mancato arrivo di una punta. Per tutto il mese di gennaio si è parlato dell’ acquisto di De Paula dal Chievo, una specie di novello Godot per i tifosi della Triestina, che l’hanno aspettato invano fino all’ ultimo. Ma sarebbe andata bene anche una qualunque altra seconda punta, o per azzardare un nome, anche quel Granoche che il Chievo pareva intenzionato a spedire a Vicenza e di cui la Triestina detiene ancora la comproprietà. Insomma alla fine non si è andato a riparare il “peccato originale” della squadra, che impedisce all’ allenatore di poter giocare con il modulo a due punte. Avendo a disposizione Godeas e Della Rocca, o gioca uno o gioca l’ altro. Di qui non si scappa. Far convivere i due sul campo, è impossibile.

Buona mossa è stata infine riscattare la metà del cartellino di Siligardi dall’ Inter. Il ragazzo è promettente, e quando riuscirà a liberarsi dal fardello degli infortuni diventerà un giocatore interessante.

Finito gennaio non resta che emettere un bel sospiro e tirare una riga perché quel che è fatto è fatto. Il 30 maggio non è più così lontano. Buona sofferenza a tutti.

Link:  la presentazione degli ultimi quattro acquisti

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2 commenti a Triestina: gioie e dolori di un calciomercato qualunque

  1. massimiliano ha detto:

    a memoria personale, dato che non frequento lo stadio da almeno 15 anni, l’unico periodo positivo che io ricordo, va dal 1982 al 1985. poi, come pure in precedenza (tolto un biennio con Vasco Tagliavini, ma era roba di breve durata), il buio e una sofferenza continua, fatta di grandi improvvisatori e qualche ciarlatano.

  2. massimiliano ha detto:

    “Finito gennaio non resta che emettere un bel sospiro e tirare una riga perché quel che è fatto è fatto”
    (Morgan)

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