30 Gennaio 2010

Triestina – Piacenza 1-3: Quel pomeriggio di un giorno da Cani

Al termine di una gara  giocata con grande autorità, la Triestina cede quasi senza rendersene conto contro un modesto Piacenza, pur continuando a creare occasioni da gol fino alla fine. Mai risultato fu più bugiardo. La Triestina doveva sfoderare una prova di carattere dopo il capitombolo (l’ennesimo) di Grosseto, per dimostrare di essere ancora viva. La frangia più calda della tifoseria, la aspettava al varco, togliendo in avvio il proprio sostegno. I ragazzi di Mario Somma ce l’hanno messa tutta per restituirle la voce, scendendo in campo concentrata e determinata a portare a casa l’intera posta. Già dopo dieci minuti il pubblico del Rocco comincia a sorridere. Pasquato si incarica di battere una punizione. L’ esecuzione è perfetta ma il pallone va a sbattere contro la traversa. Cottafava è il più lesto di tutti ad anticipare la difesa avversaria e conclude in rete. Il resto della prima frazione è una festa del calcio a cui la Triestina non riesce a mettere la ciliegina sulla torta. Tutto sembra filare alla perfezione con fraseggi sul breve alternati ad altri di più ampio respiro, trame semplici ma efficaci, squadra alta e attenta. Su tutti brilla la stella di Pasquato, autentica rivelazione della giornata, che danza in mezzo al Rocco infilandosi in tutte le azioni più importanti. Una sola partita è troppo poco per lasciarsi ad andare ad accostamenti impegnativi ma è certo che il “bocia” ha talento da vendere.

Le occasioni più nitide comunque sono quelle che capitano a Godeas al 15’, la cui girata nell’ area piccola sfiora il palo alla sinistra di Puggioni, al 22’ sui piedi di Nef che non sfrutta una maldestra respinta del portiere piacentino, e al 30’ a D’ Aversa che da pochi passi manca il possibile 2-0. Ci sarebbe in mezzo anche un gol da cineteca di Godeas realizzato di tacco, ma il guardalinee lo fa giustamente annullare per fuorigioco. Il Piacenza è un puntino piccolo piccolo che si difende nella propria metà campo, mentre la Triestina è un gigante vorace pronto a divorarselo alla prima occasione. E’ così che si va al riposo con la sensazione di dover assistere a una bella scorpacciata. Ma il calcio non è una scienza esatta, non lo è mai stato e mai lo sarà. L’ Unione, che nel frattempo aveva ritrovato il calore dei propri tifosi, preme subito sull’acceleratore con una punizione di Pasquato deviata in corner da Puggioni. Due minuti dopo, giunge la prima doccia fredda. Alla prima sortita offensiva della partita il Piacenza perviene al pareggio con Cani, che si trova sulla testa un pallone impazzito. Il suo pallonetto scavalca beffardamente Agazzi e finisce in rete, facendo calare il gelo sul Rocco. La reazione della Triestina è affidata ancora una volta ai piedi di Pasquato, che sull’ ennesima punizione sfiora il palo più lontano. Un minuto più tardi sempre Cani penetra tra Cottafava e Scurto come un coltello nel burro e trafigge Agazzi. La dinamica del gol sa di deja vu, visto che si ripete quasi con regolarità, anche se con attori via via diversi, da molti sabati a questa parte.

L’ Unione non ci sta e carica a testa bassa. È ancora Pasquato a lanciare i suoi. Al 69’ smista in mezzo per Della Rocca che viene anticipato all’ ultimo. Al 26’ è uno suo velo a liberare Cossu che però dal limite dell’ area calcia in meta. E siccome Paganini non ripete ma Cossu invece sì, pochi minuti più tardi una conclusione da distanza analoga si conclude con il medesimo risultato. La Triestina le prova tutte, Pasquato anche di più. Al 38’ Puggioni compie il miracolo su un’ altra punizione, mentre al 40’ una conclusione dai 25 metri del numero dieci alabardato si conclude di poco a lato. Il pareggio e nell’ aria e tutto sembra stare lì a suggerire che alla Triestina manchi veramente poco per riagguantare la partita, e infatti giunge puntuale il 3-1 degli emiliani. Un contropiede da manuale partito dalla propria area di rigore e imbastito dal solito Cani mette Moscardelli in condizione di concludere da solo davanti ad Agazzi. Boccone amaro e tutti a casa. Gli alabardati escono meritatamente tra gli applausi, ma resta il fato che quando si prendono tre gol giocando così bene, c’è da preoccuparsi, e anche tanto.

Triestina – Piacenza   3-1

TRIESTINA (5-3-1-1): Agazzi; Nef, Audel (22’ st Della Rocca), Cottafava, Scurto, Sabato (37’ st Sedivec); Gorgone (6’ st Cossu), D’ Aversa, Testini; Pasquato; Godeas. A disp. Dei, D’ Ambrosio, Cossu, Pani, Sedivec, Siligardi, Della Rocca. All. Somma

PIACENZA (4-3-3): Puggioni; Avogadri, Tonucci, Iorio, Anaclerio; Bianchi (1’ st Amodio), Sambugaro, Greco (27’ Rincon); Moscardelli, Cani, Guerra (10’ st Sivakov). A disp. Serena, Rincon, Calderoni, SIvakov, AModio, Foti, Simon. All. Ficcadenti

ARBITRO: Velotto di Grosseto

MARCATORI: 10’ pt Cottafava (T), 10’ st Cani (P), 18’ st Cani (P), 43’ st Moscardelli (P)

AMMONITI: Audel, D’ Aversa, Tonucci, Iorio, Puggioni, Avogadri

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5 commenti a Triestina – Piacenza 1-3: Quel pomeriggio di un giorno da Cani

  1. apu ha detto:

    per fare un campionato per salvarsi bisogna entrare nella mentalità giusta, e forse la triestina pensa ancora di essere in alto. speriamo in un rapido cambiamento.. e soprattutto, per salvarsi, non si può continuare a prendere tanti gol così facilmente

  2. massimiliano ha detto:

    hanno sbagliato completamente la campagna acquisti/vendite.
    dilettanti allo sbaraglio, signori miei.
    alla triestina manca un d.s. con l’esperienza necessaria, nonchè un contorno tecnico-medici-team manager non da operetta.
    l’allenatore è l’ultimo dei problemi.
    si tratta di serie B, non di Champions league…
    basta un minimo di esperienza.
    ma a quanto pare l’umiltà di mettersi in discussione, latita.

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