Hanno aperto centri commerciali, aree fitness, nuovi locali, eppure il tasso di disoccupazione è salito del 62% rispetto all’anno passato: l’area di Nova Gorica registra il peggior dato a livello sloveno.
Tra novembre 2008 e ottobre 2009 il tasso di disoccupazione è passato dal 4,6 all’8,6 nel “Litorale del Nord”, mentre nella regione di Capodistria è aumentato del 43 per cento su base annua. Dati fortemente negativi causati dalla crisi dei settori manifatturiero, automobilistico e delle costruzioni. Senza contare la cattive acque in cui sta navigando la Hit, il colosso dei casinò, che nell’ultimo anno ha fatto registrare un calo delle entrare pari al 13%. “Niente licenziamenti ma diminuzione degli orari lavorativi per tutti i dipendenti”, hanno assicurato dalla direzione della Hit. Ma intanto la disoccupazione cresce, con il colosso dei prosciutti, salami e insaccati Mip che ha chiuso lo stabilimento di Kromberk e con il gruppo Mercator che ha in programma nuovi investimenti nei Balcani ma nel frattempo dimezza il suo giro d’affari in madrepatria.
I centri commerciali, fitness, divertimenti sembrano non riuscire ad arginare la crisi, anche a causa dei contratti, spesso a tempo determinato, che offrono, reinserendo dopo qualche mese i propri dipendenti nel “giro” dei disoccupati.
Per far fronte alla crisi, a livello nazionale, è stata introdotta qualche mese fa anche una nuova tassa sul reddito dei manager e dei direttori delle aziende di proprietà o sotto il controllo dello Stato. Si tratta di un’ulteriore tassa del 49% sugli stipendi superiori ai 12.500 euro mensili e su tutti i bonus che superano i 25.000 euro. Mentre si continua a scendere in piazza per chiedere l’aumento dello stipendio minimo dgli attuali 459 a 600 euro al mese.
8 Gennaio 2010
Ma la Slovenia non doveva essere la nuova Svizzera?
asem
Dove sei? N
Mi manca il commento: sono i komunisti che hanno scavato questa fossa!!!
Mario
Da qual pulpito?