5 Gennaio 2010

Un weekend premoderno (sì, conviene varcare il confine orientale)

Musica a Sarajevo. M’è capitato di riguardare MTV. Di solito vado da mia nonna per il caffè, e naturalmente la tv è accesa e trasmette qualsiasi cosa: nel caso in questione, ieri c’era MTV con un programma ove vengono adorate & glorificate le case dei ricchi. Ragazzi, i tempi son cambiati. La cosa funziona più o meno così, i reporter entrano nella casa, montano un po’ di dialoghi e d’immagini e di musica, il tutto rigorosamente fichissimo; e la famiglia che ci vive è fichissima; le ragazze sono fichissime; hanno auto fichissime; pesci rossi fichissimi; cessi fichissimi; e insomma voi – che, come me, fichissimi non siete (anzi, diciamola tutta, non siamo nemmeno fichi o fichini) – già forse capite il mio stupore: perché da quel che mi ricordavo io MTV è sempre stata un’emittente dell’american way of life. E fin qui, va bene. Però, per quanto potesse essere spazzatura, aveva comunque un fascino (ai limiti del trash) ed un’importanza culturale (ai limiti del kitsch) – tutti i gruppi che sono usciti negli ultimi 20 o 30 anni si possono raggruppare sotto l’etichetta della tivù musicale, e le generazioni degli anni ottanta o novanta sono state, prima ancora che ‘generazione X’, ‘generazione MTV’.

Sono almeno dieci anni che non guardo più MTV, e la cosa ha ottime ragioni (anzi, sono dieci anni che non guardo la televisione, perché sono un radical chic). Tuttavia ieri sono rimasto un po’ spiazzato. Ripeto, MTV era comunque un certo prodotto culturale, di aggregazione giovanile, ai miei tredici anni sembrava qualcosa che si opponesse al grigio mondo degli adulti. Ora invece si è mutata, attraverso il reality, in un gran galà del consumismo. MTV è come una torta troppo grassa che ti ha sempre fatto male, anche se ti poteva piacere. Ma farcirla con altri due strati di panna e cacao è criminale. Ed il motivo per cui la nostra cultura ha ucciso la musica pop (ovvero, popolare, del popolo, quindi anche il rock) è questo: il pop si è rivelato per quello che era, un prodotto industriale, un’etichetta, una moda. L’arte non si farà mai in un mercato, ricordatevelo: è inevitabile che partendo da Andy Wharol poi si finisca col ritenere il cinepanettone un prodotto culturale.

Per ottenere una cultura popolare di qualità, oggi, questo serve prima di tutto: dissidio e rabbia. La musica rock è un bisogno d’integrazione frustrato. Per farla respirare occorrono drammi, occorre storia, l’energia d’una società in fermento. Nelle nostre buone care vecchie democrazie occidentali avremo in futuro solo divi, e nessun artista. Se ne volete un po’, finché dura, vi conviene andare ad est. Lì ci sono tutti gli elementi perché un concerto sia prima di tutto una festa, e non un’esibizione, e potete ballare e sorridere della genuinità di chi si mette ancora a suonare come se fosse davvero una cosa importante.

(foto di Mary Valentine che ringraziamo)

L’altra sera, a Sarajevo, i Van Gogh mi hanno regalato uno spettacolo come non ce ne saranno mai più, dalle nostre parti. Non sapevo chi fossero, non li ho ascoltati mai, mi ci hanno trascinato quasi per forza perché stavo così bene a sfondarmi di Sarajevsko – ehi, mi sono scoperto un nostalgico.
Mi piacciono i piccoli locali dove si balla e ognuno degli spettatori è coinvolto, mesmerizzato, eccitato, assordato, strafatto. Mi piacciono i locali in cui il cantante può guardarti in faccia e vederti, mi piacciono i locali sudati e scivolosi e tutta la vita che trasmettono, e riprendere l’udito solo dopo ventiquattro ore, mi piacciono i concerti in cui la gente, tutti, possono dimenticare la vita ed il suo squallore quotidiano grazie alla musica, mi piace la semplicità, che diamine: se volete un consiglio, lasciate stare gli AC/DC ad Udine, andate ad Est e forse troverete più di quello che state cercando. Finché dura.

Tag: , , , .

26 commenti a Un weekend premoderno (sì, conviene varcare il confine orientale)

  1. Al Custerlina ha detto:

    Molto bene, approvo!

  2. Fil ha detto:

    Hai assolutamente ragione. Basta anche solo andare in Slovenia per avvertire le differenze che hai citato tu. Lì, come in molti altri Paesi dell’est Europa, c’è una percezione molto diversa (e più sana) della musica, la gente ha un approccio molto più serio. Hai citato MTV Italia… ecco, dovresti vedere MTV Adria (la versione per tutti i Paesi ex-Yu, con sede a Lubiana e Belgrado). A differenza di altre MTV, lì mandano molta più musica e non si fanno problemi a mandare di tutto a qualsiasi ora. Quindi non è per niente strano vedere in pieno giorno una Top 10 dei Van Gogh, un 3 From 1 dei Laibach (un altro validissimo gruppo sloveno) così come l’ultimo video dei Rammstein o un classico di Aphex Twin. Tutto questo mentre MTV Italia continua a trasmettere quegli orrendi telefilm americani per 18 ore al giorno.

  3. arlon ha detto:

    Ottimo articolo, e sai vero!

  4. Enrico Marchetto ha detto:

    guarda, sono in ferie.
    ma se le mie ferie fossero più lunghe
    ti assicuro che passerei ore e ore e ore
    su ogni riga di ciò che hai scritto
    dimostrandoti l’assoluta infondatezza di ciò che scrivi.

    ma è Natale
    e c’è posto anche per i filobalcanici come te 😉

    P.s. i filobalcanici sono la razza che più odio al mondo. Enrico Milic, guida e sancta sanctorum di tutto loro, e il compagno Custerlina prima o poi pagheranno l’allevamento di questa nuova progenie per cui “Beograd è bello”

  5. chinaski ha detto:

    beccatevi un po’ di turbofolk supertruzzo (condito con un bel po’ di figa, che non guasta mai)

    http://www.youtube.com/watch?v=8-5FquJu6Qk

    vediamo fra quanti post si comincera’ a parlare di tito…

  6. arlon ha detto:

    @Enrico. Mi per 100mila robe no son filobalcanico.
    Ma per come vien vissuda la musica, basta provar.. no xe paragoni, me spiasi.

  7. chinaski ha detto:

    arlon

    non solo i balcani, anche il nord africa, il medio oriente, l’ africa occidentale (mali, senegal).

    pero’ noi siamo il paese del bel canto, abbiamo il festival di san remo. abbiamo albano, che ce lo invidia tutto il mondo. 😉

  8. chinaski ha detto:

    pero’ devo dire che quando ero a zagabria nel ’97, subito dopo la fine della guerra, si sentiva solo ska violentissimo, non voglio nemmeno sapere cosa dicessero i testi. ma era tanto tempo fa.

  9. Al Custerlina ha detto:

    Essere filo-balcanici non vuol dire niente per nessuno, neanche per chi nei Balcani ci vive. E’ per questo motivo che non mi prendo la briga di rispondere all’agit-prop capitalista che risponde al nome di Enrico Marchetto. 😉

  10. DaVeTheWaVe ha detto:

    e invece a me emmetivi mi piace un sacco.
    sarò il protagonista della puntata del 29/2/2010 di pimp my house.
    alla faccia di marchetto che rosica perchè il realitisciò lui non l’ha vinto. ecco.
    e per bulow: finchè iera tito guantava… =P

  11. lanfur ha detto:

    Non so ma a vedere il video turbofolk mi è venuto in mente Amici della De Filippi. Non è che sono la stessa cosa in salsa diversa?

    Su MTV c’è questo bel riassunto http://www.madatoms.com/site/blog/mtv-through-the-ages

  12. chinaski ha detto:

    lanfur

    siamo li’. pero’ e’ vero che in giro per i balcani (ma non solo) si trova un sacco di roba interessante, mentre l’ italia anche in questo ambito ormai non ha piu’ niente da dire.

  13. Rodolfo Toè ha detto:

    Sapevo che prima o poi sarei riuscito ad accendere la polemica sui Balcani anche con un articolo di musica! Meno male che non ho scritto niente sulla colonna sonora di Trst je nas, altrimenti sai che roba, come minimo avrei realizzato sui trecento commenti.

  14. Rodolfo Toè ha detto:

    (scherzavo naturalmente …)

  15. massimiliano ha detto:

    bon dèi, basta ciacole.
    parlemo un poco de Tito…

  16. Francesco Brollo ha detto:

    Io ho passato il capodanno a Belgrado. Confermo: a “est” scena musicale interessante e soprattutto vera, palpitante. Sono tornato a casa con un cd degli “Autopark”.

  17. Andrea Rodriguez ha detto:

    E’ che Bora.La è sempre assolutamente filo-balcanico! 🙂

    Come se bisognasse andare a est per trovare:
    “i piccoli locali dove si balla e ognuno degli spettatori è coinvolto, mesmerizzato, eccitato, assordato, strafatto. Mi piacciono i locali in cui il cantante può guardarti in faccia e vederti, mi piacciono i locali sudati e scivolosi e tutta la vita che trasmettono”

    Ce n’è uno a Trieste.
    In via della Rotonda 3.
    E’ un circolo, e da 3 anni e passa ha concerti così in media 2/3 volte alla settimana.
    Purtroppo non ha nulla di balcanico…

  18. Fabio Turco ha detto:

    Andrea, qua si parla di una tendenza generale. Meno male e per fortuna che Tetris esiste, ma voi siete l’eccezione e non certo la regola.

  19. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ma daaaai! Locali dove si fa musica di tutti i tipi te ne trovo almeno una cinquantina solo fra Mestre e immediato circondario. E quando dico “di tutti i tipi” intendo proprio “TUTTI”!

    Volete roba da sangue, sudore e lacrime, che esci con le orecchie spakkate? Centro sociale Rivolta a Marghera. Vuoi reggae in dialetto padovano/veneziano? Va’ ad ascoltare Herman Medrano. Vuoi folk di tutti i tipi? Almeno dieci sagre ad ogni fine settimana, da maggio a settembre. Dal jazz allo ska, dal metallaro al neomelodico, dal megaconcerto del supergruppo (sono stato a Udine a vedere i Coldplay: carico di sloveni e croati) alla musica irlandese in pub. Per non dire poi delle vagonate di musica classica che puoi ascoltare in ogni dove (ma quella di solito viene skifata dall’amante del sudore skizzato direttamente dal cantante sull’okkio del fan che poga a un metro di distanza)…

    Aspetta, mi sono sbagliato: qui non fanno il turbofolk-balkan-style, ma se qualcuno mi dice che quella è Musica con la “M”, gli sputo in un occhio.

    Luigi (veneziano)

  20. matteo ha detto:

    @luigi

    tutta la musica è musica con la M

  21. chinaski ha detto:

    luigi

    io credo che toe’ si riferisse al modo in cui viene vissuta la musica.

    ma non voglio fare l’ interprete degli altri.

    secondo me nei balcani, come in italia, come ovunque, c’e’ un sacco di merda (ad esempio il turbofolk e’ merda pura). quello che pero’ mi sembra diverso, e’ il ruolo che svolge la musica nella vita comunitaria. da questo punto di vista l’ italia del sud e’ molto piu’ simile ai balcani che non all’ italia del nord. ma io non sono un etnomusicologo e forse sto dicendo un sacco di cazzate. mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno che se ne intenda davvero.

  22. chinaski ha detto:

    matteo

    non e’ proprio vero che tutta la musica ha la M maiuscola. ognuno puo’ mettere le maiuscole dove vuole, per carita’, ma tra john coltrane e kenny g non credo ci siano dubbi su dove vadano messe.

  23. matteo ha detto:

    perche?

    cosa o chi decide la musica M o m?

    non ci sono distinzioni, un rumore senza senso è musica M, la musica è esternazione dello stato d’animo della persona che la suona e la compone, chi la ascolta non decide se è musica o no, decide solo se gli piace

  24. blackadder ha detto:

    dal mio punto di vista da “esperto sloveno”: tutte Kazzate. dal balkaniland sono arrivate in Slovenia principalmente tre cosette; braccia a buon mercato, mafia e un guinnessiana palette di bestemmie e modi di pisciare in pubblico.L’unica passionalita’ balkanico/musicale che ho sperimetato in vita mia e’ stato quando gli ex fratelli mi hanno suonato di botte a Lubiana per prendersi il mio cellulare.

    (ah si,nessuno sa fare i čevapćići come a Sarajevo)

  25. chinaski ha detto:

    “cosa o chi decide la musica M o m?”

    io, ovviamente! 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *