17 Dicembre 2009

Leo Gullotta al Rossetti

leo gullottaTrieste Inziato mercoledì, proseguirà fino a domenica 20 dicembre “Il piacere dell’onestà” uno dei capolavori di Luigi Pirandello nell’edizione prodotta dal Teatro Eliseo e firmata da Fabio Grossi, con un raffinato e intenso protagonista: Leo Gullotta. A presentaro allo Stabile del Friuli Venezia Giulia è il sito del Politeama Rossetti:

Leo Gullotta ha iniziato proprio da Luigi Pirandello quella parabola artistica che lo ha portato ad affermarsi come uno dei più amati e versatili attori italiani. Era il 1963, infatti, quando giovanissimo, sul palcoscenico del Teatro Stabile di Catania, ottenne un ruolo in Questa sera si recita a soggetto. Da allora, e per dieci anni, ha lavorato per quel teatro, assorbendo, giorno dopo giorno, la preziosa lezione artistica di maestri quali Turi Ferro e Salvo Randone. Lezioni che sono diventate la base di una carriera solida, eccellente e molto eclettica: il talento, la personalità, la professionalità di Leo Gullotta infatti brillano nel mondo del cabaret (basti ricordare l’esperienza ne Il Bagaglino), ma soprattutto in quello del cinema d’autore e di impegno, dove le sue interpretazioni hanno regalato possenti emozioni e meritato i più ambiti riconoscimenti. Molto apprezzato da Nanni Loy, che lo ha voluto in ruoli di sempre maggiore profondità drammatica (Scugnizzi, del 1989), Gullotta è attore ricercato dai maggiori registi, fra tutti il Premio Oscar Giuseppe Tornatore (diretto dal quale ha dato vita al commovente personaggio di Nuovo Cinema Paradiso ed ha recentemente girato Baària), oppure Maurizio Zaccaro (Un uomo perbene), o Renzo Martinelli (Vajont). Altrettanto vale per il suo percorso nel mondo dei film per la televisione, che lo hanno visto spesso in ruoli coraggiosi, come ad esempio nel recente Il cuore nel pozzo di Alberto Negrin, in cui si affrontava il drammatico argomento delle foibe. A tutto ciò, ha voluto intrecciare il teatro, ove ha offerto prove sempre plausibili.

È dunque un onore per lo Stabile del Friuli Venezia Giulia poter contare nuovamente sulla presenza di Leo Gullotta sul palcoscenico del Rossetti, dove ritorna – dopo il successo riscosso due anni orsono con L’uomo, la bestia e la virtà – ne Il piacere dell’onestà, che il grande scrittore siciliano scrisse inizialmente in forma di novella, per dargli poi forma drammaturgica nel 1917. In quell’anno lo spettacolo andò in scena, portando sotto i riflettori il tema dell’onestà, scottante – se guardiamo bene – allora come oggi.

Al centro della vicenda, Angelo Baldovino, uomo fallito, che solo per il piacere dell’onestà accetta di sposare Agata, ragazza di ottima famiglia, rimasta incinta di un uomo nobile e maritato, anch’egli “rispettabilissimo”.

Il matrimonio riparatore salva Agata e la sua cerchia vuota di valori profondi davanti alle convenzioni della società, e fa sì che Angelo sia investito del costume dell’Onesto: cosa che lo rende inattaccabile, lo differenzia dagli altri e gli permette di sfidare false apparenze ed egoismi. Il suo personaggio stride fin dal primo apparire nella famiglia di Agata: i suoi parenti, gli amici, sono anime mostruose fra le quali il rigore morale di Baldovino stona, disturba. Quando egli si allontanerà da quella società vuota, otterrà una fondamentale vittoria: Agata, conquistata, lo seguirà.

Interessante sarà l’allestimento di Fabio Grossi, che inventa per la casa di Agata pareti trasparenti, a significare che là l’apparire conta più dell’essere:«Tutta la vicenda, letta oggi con occhi rapportati alla realtà in cui mi muovo – scrive il regista – fa sì d’indurmi a rappresentarla come una gran bella favola, dove il “cattivo” prende su di sè l’immagine del buono e le anime dei così detti “per bene” assumono l’espressione della bestialità.

Trasportando il tutto in un ideale ambiente di Natura incontaminata, immagino un passeggiar di fiere che mutano il loro animo all’approssimarsi del luogo deputato all’azione della storia. Partendo dalla personale convinzione della bontà della Natura, ma soprattutto dell’Onestà di ogni sua manifestazione, immagino che da Essa fuoriesca l’Anima del protagonista, pronto a scontrarsi con il più sfacciato perbenismo, che nulla ha da spartire con l’essenza dell’Onestà.

Per l’allestimento il regista ha contato sulla collaborazione di Luigi Perego per scene e costumi, di Germano Mazzocchetti per le musiche e di Valerio Tiberi per le luci.

In scena invece, al fianco di Leo Gullotta (Angelo Baldovino), si impegnano Martino Duane (Fabio Colli), Paolo Lorimer (Maurizio Setti), Mirella Mazzeranghi (Maddalena), Valentina Beotti (Agata Renni) e con Antonio Fermi (cameriere), Federico Mancini (Marchetto Fongi) e Vincenzo Versari (Il parroco di Santa Maria).

Il piacere dell’onestà di Pirandello va in scena al Politeama Rossetti da mercoledì 16 a domenica 20 dicembre: repliche serali da mercoledì a sabato alle ore 20.30, domenica e giovedì alle ore 16 le recite pomeridiane.

La Stagione 2009-2010 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.


Prenotazioni e acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la Biglietteria del Politeama Rossetti.
Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it e al numero telefonico 040-3593511.

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Un commento a Leo Gullotta al Rossetti

  1. loriana camauli ha detto:

    Superba, straordinaria interpretazione di Leo Gullotta del personaggio Angelo Baldovino e bravissimi tutti gli attori.
    Una rappresentazione veramente emozionante e travolgente.
    Bellissima. Io l’ho vista due volte.

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