17 Dicembre 2009

“Freedom for Luca Tornatore!”

(l'immagine dal profilo Facebook di Luca)

(l'immagine dal profilo Facebook di Luca)

Trieste I ricercatori e i docenti dell’Università di Trieste si mobilitano a favore della liberazione del collega Luca Tornatore. I due appelli presenti in rete hanno già superato i 400 firmatari. Tra le prime a firmare Margherita Hack, docente emerita dell’Ateneo triestino.

Il ricercatore del Dipartimento di Fisica di Trieste è stato arrestato nella notte tra il 14 e il 15 dicembre durante gli scontri in occasione del vertice mondiale sul clima di Copenaghen.

“Rischia di stare in carcere fino a metà gennaio – ha spiegato Daniele Andreozzi, un suo collega ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche, aggiungendo –ho avuto modo di conoscerlo durante gli ultimi incontri di noi ricercatori, quando si discuteva della crisi dell’università italiana, e sebbene, talvolta, le sue posizioni fossero diverse dalle mie, sono convinto della sua innocenza”.

(foto di ivan doglia)

(foto di ivan doglia)

Tanti i messaggi di solidarietà arrivati da piazzale Europa, sede dell’Ateneo cittadino. Non da ultimo quello del Rettore dell’Università di Trieste, Francesco Peroni, che ha scritto all’Ambasciatore di Danimarca a Roma, Gunnar Ortman. Nel testo, spiega la versione on line de “Il Piccolo”, Peroni definisce Tornatore “persona impegnata politicamente e civilmente”. “Tale impegno, a quanto risulta dalla mia esperienza – prosegue il Rettore- si è sempre manifestato con modalità rispettose delle regole democratiche. La notizia dell’arresto, inviata per conoscenza anche al Ministero degli Esteri, sta destando viva impressione tra coloro che operano e studiano in questo Ateneo”.

Tra i più attivi c’è il collega e compagno di stanza di Luca, Pierluigi Monaco che, insieme ad altri ricercatori, ha lanciato un appello su internet, firmato da oltre 300 persone. “Ora – informa lo stesso Pierluigi – la prima raccolta di firme è conclusa. Ma vi prego di mandare le vostre email a freelucatornatore@gmail.com, vi contatteremo al più presto”. “Luca conferma la sua totale estraneità ai fatti”, sottolinea ancora Pierluigi Monaco.

Gira tra la rete e tra i tavoli accademici e non, anche un altro appello. Ha come prima firmataria niente meno che Margherita Hack. E conta ormai più di 100 adesioni di persone legate al mondo universitario ma anche di normali cittadini.

In più un’ulteriore iniziativa sponsorizzata via Facebook e su globalproject.info, invita gli interessati a scrivere “lettere, telegrammi o cartoline in carcere a Luca” all’indirizzo:

Luca Tornatore 211275 Vestre Fængsel Kirke, Vigerslev Allé 1, 2450, København Ø, Danmark

Oltre al presidio davanti al consolato danese a Trieste, alle dimostrazioni di solidarietà e ai due appelli, il gruppo parlamentare dei verdi avrebbe già avanzato due interrogazioni parlamentari sul caso dell’arresto del ricercatore. Un partito danese, invece, ha offerto a Tornatore una degna copertura legale per il processo in programma il 12 gennaio.

Fatto sta che ad oggi non è ancora chiara la dinamica dei fatti. Da un lato c’è chi, come Il Piccolo on line, afferma che Luca Tornatore è stato incriminato da tre agenti per il lancio di una molotov. Dall’altro chi, come il suo collega Pierluigi Monaco, ritiene che la dinamica del suo arresto “sia un po’ diversa da quello che è trapelato dal lancio dell’ansa” e spiega come queste manifestazioni sono state caratterizzate “da arresti preventivi”. A tale proposito Naomi Klein, famosa autrice di “No Logo, Economia globale e Nuova contestazione”, ha riportato la sua esperienza di quanto successo il 14 dicembre su un articolo apparso su L’Espresso .
A detta della Klein ci sarebbe stata una reazione esagerata della Politi che “ha preso a pretesto un piccolo vetro andato in frantumi per mettere dentro quasi un migliaio di persone, centinaia delle quali oltretutto sono state ammassate tutte insieme, costrette a restarsene sedute per ore sul marciapiedi gelido, con i polsi legati e in qualche caso anche le caviglie”.

(foto tratta dal sito de "L'Espresso", che ringraziamo)

(foto tratta dal sito de

Certo è che, anche dai video caricati da globalproject.info, il clima di Copenhagen sembra tutt’altro che quello della “città della speranza”, Hopehagen, nome con cui il centro cittadino era stato ribbattezzato in occasione del vertice sul clima. Mentre la speranza di Luca Tornatore di passare il Natale tra Trieste e Mestre, si affievolisce ogni ora di più.

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8 commenti a “Freedom for Luca Tornatore!”

  1. Federica Manià ha detto:

    Volevo informare che oltre all’appello dei colleghi e quello che vede come prima firmataria la Hack, c’è ne un altro da parte di moltissimi studenti dell’università di Trieste che hanno avuto modo di conoscere e credono nell’estraneità a quei fatti che gli vengono imputati di Luca. Personalmente con lui ho avuto accesi dibattiti e spesso visioni differenti sulla realtà delle cose che accadono nel mondo, ma fuori da questi e dall’interno del movimento studentesco dell’altro anno ho avuto modo di conoscere una persona estremamente tollerante e pacifica. Lui che vuole bene all’umanità tanto da battersi in prima fila per l’ambiente non sarebbe mai in grado di lanciare una molotov per fare del male ad altre persone, poliziotti che siano. Sottolineo mai. un abbraccio per Luca

  2. Alabardato. ha detto:

    I fatti imputati sono molto gravi. Episodi che non avvenivano facilmente nemmeno negli anni ’70 del secolo scorso.
    Dobbiamo avere piena fiducia nella magistratura danese che farà il suo corso e si pronuncerà in modo imparziale.

  3. Alabardato. ha detto:

    Se vi sarà una condanna od una assoluzione rispetteremo la sentenza. Le sentenze non si commentano. Si applicano.

  4. davide lessi ha detto:

    Ricevo e giro da Free Luca (freelucatornatore@gmail.com)

    “Cari tutti,

    Abbiamo sospeso la raccolta firme stamattina alle 10:00. Vi chiediamo di non indirizzare piu` le vostre richieste a monaco@oats.inaf.it o a giuseppe.caccia@unito.it.

    Le firme raccolte saranno consegnate oggi pomeriggio (17 dicembre) alle 16:30 al console onorario danese di Trieste. Alle 17:00 ci sara` una conferenza stampa.

    La petizione di Beppe Caccia e` adesso disponibile online:

    http://www.petizionionline.it/petizione/per-la-liberazione-di-luca-tornatore/437

    Diffondete questo link nel vostro centro di ricerca, presso i vostri collaboratori, presso chiunque possa collaborare firmando o spargendo la voce. Chi non l’avesse ancora firmata e la condivide, e` invitato a firmarla anche se ha sottoscritto l’altro appello.

    La petizione di Pierluigi Monaco e` formalmente chiusa, molto presto lanceremo un appello in inglese, riservato agli scienziati, da mandare per posta elettronica ad una serie di caselle postali istituzionali.

    Scusateci per questa confusa moltitudine di iniziative, stiamo cercando di dare la massima visibilita’ e la massima efficienza alla raccolta.

    Grazie a tutti e buona fortuna a Luca
    Pierluigi Monaco et al.”

  5. Severinus Boetius ha detto:

    L’indirizzo e’ sbagliato, questo e’ l’indirizzo corretto:

    Vestre Fængsel Kirke, Vigerslev Allé 1, 2450, København Ø, Danmark

    Se scrivete “svolta” nessuna delle vostre missive verra’ recapitata, non esiste in danese…

  6. Davide Lessi ha detto:

    @ Severinus:
    grazie della segnalazione, ieri sera era già corretto

  7. Severinus Boetius ha detto:

    Concordo con Alabardato: la Magistratura e’ un potere terzo e decide sulla base della legislazione vigente, anche in Danimarca. Non c’e’ alcuna ragione per dubitarne, e lo affermo con piena cognizione di causa.

    Conosco Luca da molti anni, e sono intimamente convinto che sia vittima di un terribile errore. Un errore che purtroppo gli arreca sofferenza.

    Non firmo però gli appelli perche’ partono da un presupposto di innocenza che (secondo me) non fa bene alla causa di Luca. Sono invece convinto che si dovrebbe fare di piu’ perche’ questo proceso avvenga molto prima del 12/1, come chiede la famiglia. Le regole procedurali (almeno per i processi civili) in Danimarca non sono rigidissime, si potrebbe insistere. Secondo me, sarebbe nell’interesse di tutte le parti coinvolte una soluzione rapida.

  8. Renzo ha detto:

    nel caso secifico sarà anche vittima di un errore ma dal suo profilo facebook vedo, oltre a tutto l’armamentario ideologico del buon antagonista (quindi concettualmente aggressivo in quanto contro) che il soggetto in questione è pure un ammiratore dei sanpietrini… perlomeno questa involontaria notorietà comporterà l’apertura di un file su di lui anche presso la Digos nostrana

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