16 Dicembre 2009

Dipiazza come Berlusconi?

Berlusca Merkel

Da Carta:

La giunta Dipiazza in crisi come il governo Berlusconi? Di certo le somiglianze non mancano.
L’attuale stallo della politica triestina matura in estate, quando Franco Bandelli, astro nascente del centro-destra in caccia di visibilità, critica i dirigenti di An, definendoli dei «generali stanchi». Apriti cielo. Si dà il caso che uno di questi generali sia Roberto Menia, triestinissimo sottosegretario all’Ambiente. E che di natura sia piuttosto irascibile.
A Dipiazza arriva l’ordine di cambiare le deleghe al suo assessore ai Lavori Pubblici. Il sindaco si allinea, definendosi «un soldatino». E così Bandelli si dimette.

Questa, perlomeno, è la versione ufficiale della vicenda. Ci sarebbero ancora un paio di aspetti da approfondire, però. Primo: l’ambizione di Bandelli. Nel 2011 il posto di candidato sindaco del Pdl sarà vacante, dipiazza golperché Dipiazza sta giungendo a conclusione del secondo mandato. E l’ex assessore ai lavori pubblici, già prima di quest’estate, aveva pestato più di qualche piede, nel tentativo di partire in vantaggio nella competizione elettorale.
Secondo: per dirla come Bandelli, «Dipiazza deve decidere cosa fare da grande». Bene, a dar credito a voci piuttosto qualificate, sembra che l’attuale sindaco miri alla presidenza del Porto, guarda caso nominata da Roma. Ergo, inimicarsi Menia, uno dei politici triestini più influenti a livello nazionale, potrebbe rivelarsi una mossa azzardata per le ambizioni del sindaco.

Lo snodo cruciale della vicenda è che la maggioranza di centro destra ha un margine di soli cinque voti sull’opposizione. E quattro di questi cinque consiglieri hanno deciso pochi giorni fa di schierarsi con Franco Bandelli, dando vita a un gruppo autonomo. Ora, che la vocazione di questi politici sia conservatrice è fuori discussione. Esattamente come lo è che difficilmente si lasceranno sfuggire l’occasione di far sentire il proprio peso.
Di fatto, quindi, Dipiazza può contare su 21 voti certi, contro i 20 del centro sinistra. E chi detiene la golden share della maggioranza? Ma la Lega, ovviamente. Che gode più che mai, visto che- finora- nell’italianissima Trieste ha sempre contato poco o nulla. Certo, è improbabile che i bandelliani escano allo scoperto, cercando di portare la Giunta alle dimissioni. Però, se anche si limitassero a Alberto Giussano Lega una guerra di logoramento à la Fini, il peso della Lega ne risulterebbe accresciuto.

Un banco di prova attendibile si avrà nelle prossime settimane, quando il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sulla scelta di armare i vigili urbani. Difficile che la Lega si lasci sfuggire un simile provvedimento, che non ha mai suscitato grandi entusiasmi presso la giunta Dipiazza. Esattamente come sembra arduo conciliare la smania leghista per le ronde con l’aperta opposizione in materia già manifestata dal sindaco.

Si prevede insomma un anno di bizantinismi, in cui il peso di un singolo consigliere potrà rivelarsi decisivo per la tenuta dell’intera maggioranza. Il tutto mentre i sindacati continuano a lanciare allarmi in vista del 2010, l’anno in cui la crisi dovrebbe toccare la sua fase più intensa a Trieste, perlomeno a livello occupazionale. Già Porto Trieste adesso il comune, privo di risorse, sta cercando di rastrellare denari come può. Starebbe addirittura chiedendo il pagamento dell’Ici alle imprese con sede in porto, cosa in teoria vietata. L’approvazione dei prossimi due bilanci comunali, insomma, si annuncia piuttosto divertente.

L’unica nota lieta per la maggioranza in carica è l’irrilevanza del Pd. Incapace di scegliere una qualsiasi strategia, si è fatto ormai scavalcare dai bandelliani sui temi più caldi dell’agenda cittadina. Non una gran partenza, in vista delle prossime comunali. Col doppio turno, poi, tutto è possibile. Anche che si ripeta uno scenario simile alle Presidenziali francesi del 2002: i socialisti fuori al primo turno, e Chirac e Le Pen soli a giocarsela al ballottaggio.

Carta

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9 commenti a Dipiazza come Berlusconi?

  1. effebi ha detto:

    ma il governo berlusconi è in crisi ?
    non ho capito quali sarebbero le similitudini delle due “presunte” crisi.
    il “bandelli defenestrato” nazionale chi sarebbe ?
    esiste nel governo berlusconi un gruppo di disturbo ?
    la lega a ts gioca un ruolo così importante come a livello nazionale ?
    il pdl in crisi ? i sondaggi nel lazio mi sembra non siano di questo segno.

    credo invece che le cosidette “beghe” a livello locale siano da leggere come personali ricerche di una “migliore sistemazione” personale (appunto)

    a roma il discorso è molto diverso, meno personale e più politico dove qualcuno continua a tessere nella ricerca delle ricostruzione di un “grande centro” tagliando fuori il berlusca
    la sinistra, qui e la -questo si è il dato comunè- latita per idee e proposte che offrano una reale alternativa di governo

    e a trieste non credo che a qualcuno venga in mente di lanciare la statuetta di montegrisa a dipiazza

  2. Richi ha detto:

    La Lega, nonostante si dia sempre quel tono da “partito che le canta chiare”, in vent’anni di tempo non ha praticamente concluso nulla di leghista.
    Chiacchiere, voce grossa e nulla più.

    A Trieste poi son sempre stati più muti che mai, senza disturbare per mezzo secondo gli “italianissimi” e io dubito che cambierà l’andazzo.

    Dipiazza invece, pare non avere tutto il potere che dimostra e benchè io non ne sia un fan, lo reputo il miglior esponente del PDL locale (o meno peggio, fate voi).
    Peccato gli vogliano fare le scarpe…

  3. massimiliano ha detto:

    RDP è stato l’unico negli ultimi 40 anni a cambiare veramente qualcosa a TS.
    piaccia o meno, questo gli va riconosciuto.
    non ha azzeccato tutto (ci mancherebbe), ma almeno HA FATTO. in una città immobile e attanagliata dalla paura del cambiamento è un merito enorme.

  4. giorgio ha detto:

    Già a suo tempo avevo notato che lo scalpitìo di Bandelli poteva essere una (brutta) copia dei discorsi-distinguo del presidente della Camera. Con una differenza di altezza molto marcata (Fini è di gran lunga più alto di bandelli).

    @massimiliano: ritengo che l’operosità del primo cittadino sia una conseguenza della nuova legge elettorale: anche Illy si è distinto in grandi opere.

  5. Matteo Apollonio ha detto:

    @ Massimiliano: tipo?

  6. apu ha detto:

    beh, forse dipiazza ha fatto qualcosa, ma dire che con lui la città non è più immobile e attanagliata dalla paura mi sembra esagerato, anzi…

    invece dagli articoli di oggi sul piccolo mi sembra esca ridimensionata la posizione di bandelli, perchè in pratica dicono sì a priori al terzo mandato di dipiazza e dichiarano che prima di astenersi sul piano particolareggiato hanno verificato che la maggioranza avesse i voti…che lotta politica!!

  7. effebi ha detto:

    terzo mandato ? così sta scritto ? mi sembra strno visto che max due

    comunque il piccolo sta dimostrando una “certa tendenza” a tener basso bandelli che in ogni caso non vuole fare le scarpe a dipi vuole solo farsi …le sue (di scarpe)

  8. Ivan ha detto:

    Anche secondo Di Piazza ha fatto. Cose concrete e tangibili. Non mi sembra pero’ abbia mai espresso una visione di lungo periodo. Illy ce l’aveva. Magari non condivisa e/o condivisibile ma ce l’aveva.

    Mi sembra le sue dichiarazioni siano sempre riferite a oggi e domani ma trovo poco su cio’ che immagina fra 10 o 20 anni. La citta’ deve crescere numericamente? Mettersi in gioco rischiando magari di perdere la sonnacchiosa tranquillita’ di provincia? Quale modello di sviluppo? Infrastrutture/accessibilita’?

  9. massimiliano ha detto:

    RDP ha cambiato – ad esempio – il volto delle rive.
    cose banali? cose materiali?
    intanto le ha fatte.
    certo, ha spaccato le balle ad abitanti e automobilisti per un paio di anni, ma alla fine i risultati ci sono.
    ricordo che fino a pochi anni orsono, i sindaci passati non si azzardavano nemmeno a cambiare un senso unico…
    RDP sarà pure un “boteghèr” (nel senso puro, senza doppi significati), però ha avuto l’umiltà di mettersi in discussione. ed ha avuto ragione.
    memorabile una sua frase negli anni del primo mandato, a proposito del Corridoio 5: “prima di fare il sindaco gli unici corridoi che conoscevo erano quelli di casa mia”

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