23 Novembre 2009

“Un’altra Trieste”: Bandelli ha messo la quinta

Bandelli con Dipi

Un Bandelli in più che buona forma è stato l’unico, vero mattatore del primo incontro pubblico di “Un’altra Trieste”, l’associazione di cui l’ex assessore ai lavori pubblici è fondatore e presidente.
E, per dirla chiaramente, non poteva che essere così. Hai voglia a presentare l’incontro come un’ assemblea aperta alla cittadinanza su rigassificatore, Noghere e Acegas. Hai voglia, quando tutti i temi principali della serata sono sviscerati ed esauriti nei primi venti minuti, quanto è durato il comizio del Bandelli fu Furioso. Agli altri relatori, le briciole e la noia di un pubblico venuto solo per Franco.

Lo spirito dell’incontro è chiaro: riportare la politica nelle piazze e nelle case, dotando i cittadini degli strumenti concettuali necessari per opporsi alle imposizioni del Palazzo. Informare, informare, informare, “perché i datori di lavoro del sindaco e del signor sottosegretario all’Ambiente siamo noi”.
“Un’altra Trieste”, come sottolinea Bandelli, “non vuole avere posizioni preconcette”. Tradotto: noi non siamo pregiudizialmente contrari, né favorevoli al rigassificatore- vero tema cardine dell’incontro. Vogliamo due cose: primo, che i cittadini siano coinvolti nel processo decisionale. Secondo, capire se l’opera è davvero necessaria e se saranno previste delle adeguate compensazioni per il territorio. Difficile non essere d’accordo.
Per saggiare l’opinione della cittadinanza- visto che sembrano mancare i presupposti legali per un referendum bandelli slovero e proprio- Bandelli annuncia l’intenzione di installare dei banchetti per città, in cui le persone potranno esprimersi sul progetto di Gas Natural, a condizione che motivino per iscritto le ragioni della scelta.

Poi, però, alcuni passaggi dell’intervento di Bandelli e di quelli successivi lasciano qualche dubbio sulla vocazione informativa della serata. Perché nessuno degli oratori, casualmente, osa difendere le posizioni di Menia e Dipiazza su rigassificatore e Acegas. Vorrai mica fare uno sgarbo al padrone di casa? E, soprattutto, perché gli unici momenti in cui il ragionamento di Bandelli sfiora la politica politicante sono quelli in cui l’ex pupillo del sindaco sferza il suo vecchio mentore e il Signor sottosegretario all’ambiente. Staffilate che ritornano con una frequenza un po’ troppo sospetta, in un ragionamento che si vorrebbe equanime ed esclusivamente finalizzato al bene della città.
A voler pensare male, sembra quasi che l’interesse della cittadinanza coincida con le fortune politiche del suo nuovo tribuno.

Pure la stoccata riservata a Lubiana- “E’ corretto che la Slovenia rispetti la nostra sovranità nazionale e non decida per noi”- lascia pochi dubbi sulle finalità politiche dell’evento. Un occhiolino alla piazza, un gol facile Bandelli hop hopfacile, giusto per ricordare che noi- intendiamoci- avremo pure assunto una veste quasi apartitica, ma è pur sempre da là che veniamo.

Detto questo, non si può che restare colpiti dal fiuto politico del Franchetto nostro. Sul tema rigassificatore si è trovato nella stessa posizione che sta lacerando il Pd ormai da tre anni. Una sorta di incapacità a pendere per un verso o per l’altro, con l’aggravante di aver votato in Giunta a sostegno del progetto.
E però, a differenza di Cosolini, Bassa Poropat e soci, Bandelli ha saputo rompere l’impasse e rilanciare. Invocando il coinvolgimento popolare, mossa di sicuro e facile effetto. Impossibilitato a prendere una posizione, il Franco Furioso ha deciso di non decidere, delegando la scelta al corpo elettorale e indossando così i panni del tribuno determinato a combattere contro il legacci e i tramacci del Palazzo.
Non solo: la scelta di schierarsi al fianco della ggente lo ha mondato dalle insicurezze finora mostrate sul tema: “perché governare vuol dire decidere”. Già, e tu cos’hai fatto, finché eri al governo? E però questa domanda, a vedere il tribuno determinato di oggi, proprio non sorgerebbe.

Insomma, morale della favola: questa sera si è avuta la netta impressione che la vera opposizione al centro-destra stia dentro lo stesso Pdl.
Bandelli ha messo la quinta, il Pd deve ancora decidere da che piede iniziare ad allacciarsi le scarpe.

Bandelli greco

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9 commenti a “Un’altra Trieste”: Bandelli ha messo la quinta

  1. Diego ha detto:

    “perché i datori di lavoro del sindaco e del signor sottosegretario all’Ambiente siamo noi”

    ciò..allora anche Bandelli studia da Beppe Grillo!

  2. cagoia ha detto:

    “Bandelli ha messo la quinta”

    Anche lui trans?

  3. massimiliano ha detto:

    el vinzerà sicuramente la bavisela

  4. Matteo Apollonio ha detto:

    Povereti.

  5. giorgio ha detto:

    “il Pd deve ancora decidere da che piede iniziare ad allacciarsi le scarpe”: bon, per intanto ciamè Cosolini che femo una squadra per la maratona d’Europa e cominciemo a ligarse la destra…

  6. elleffe ha detto:

    Bha, se effettivamente il Bandelli continua a comportarsi così, cioè non lasciandole intendere, e se continua ad ammiccare alla grande platea aennina presente in città, cercando di portarla nell’altra Trieste, è un’espressione di democrazia partecipativa, finalmente qualcosa che parte dal basso e che può scombussolare i giochi di potere della destra triestina. Ma quanto può durare?Resiste fino alle prossime elezioni?La sua compagna non verrà, se non lo è già, ricattara ed obligata a scegliere tra Franco o il PDL?Bastano 80 sostenitori con un contributo annuo di 600 euro?
    I Bandelliani non espirmono il mio credo politico, ma sostengo che il loro movimento non nuoccia alla vita politca della città, anzi, vediamo un po’cos’altro possono offrire.
    Attenendo i banchetti per potermi esprimere sul rigassificatore.

  7. effebi ha detto:

    se lamentmo che no sucedi mai niente e dopo, co sucedi, tuti a dir “ma” e “se”

    boh ! (digo mi)

  8. cagoia ha detto:

    e adesso sta amiccando anche a forza nuova.

  9. Miller ha detto:

    Basta che se ammicca ai Grilli o a Di Pietro lo prendano a pedate, senza farlo salire sul treno del futuro!

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