17 Novembre 2009

Creato il Gect “Senza Confini”. Tondo: “E’ la nascita politica dell’Euroregione”

unione_europea

Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia hanno confermato oggi a Venezia il comune impegno alla costituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale/Euroregione (Gect). Le tre regioni hanno concordato il percorso che, entro pochi mesi, porterà all’approvazione finale della Convenzione per la costituzione del Gect, comprendendo la possibilità di ulteriori adesioni, in particolare della Slovenia e delle Contee croate Istriana e Litoraneo-Montana.

Il recepimento da parte della legislazione italiana, nel luglio di quest’anno, del regolamento comunitario sui Gect ha consentito una accelerazione al progetto di Euroregione avviato con la Dichiarazione di intenti sottoscritta a Villa Manin di Passariano il 17 ottobre 2005 e confermato nei successivi incontri della Trilaterale.

Il Gect, che avrà personalità giuridica di diritto pubblico, ha il compito di favorire lo sviluppo equilibrato e sostenibile dell’area e potrà utilizzare Fondi europei per la realizzazioni di programmi coerenti con obiettivi di coesione economica, sociale e culturale del territorio.

Il testo dello Statuto del Gect, che prevede la denominazione “Senza Confini” e la sede a Trieste, è stato approvato oggi, mentre la Convenzione, documento costitutivo, sarà approvata entro fine anno con lo scambio di note tra le tre Presidenze.

Commenta Renzo Tondo, Presidente del FVG: “Oggi nasce politicamente l’Euroregione, anche se l’iter di approvazione prevede, per le Regioni italiane, l’imprimatur da parte di tre ministeri. Siamo il nucleo base di questa nuova entità e speriamo di arrivare quanto prima ad un allargamento”. “I cittadini e le imprese” ha concluso Tondo “si attendono ora un’ Euroregione con contenuti concreti e capace di aiutare lo sviluppo e il comune benessere”

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51 commenti a Creato il Gect “Senza Confini”. Tondo: “E’ la nascita politica dell’Euroregione”

  1. cagoia ha detto:

    Bon, el Veneto resta fin che xe Galan.
    Dopo riverà qualche leghista e i aspirerà de trasformarse da colonia romana a colonia lombarda.

  2. Marisa ha detto:

    …serve l’approvazione di TRE ministeri?
    ….mandi!

  3. lànfur ha detto:

    Quali?

  4. arlon ha detto:

    Quindi manca ancora un be poco, al atuazion.
    Xe za sai che vadi ‘vanti.
    Due robe:

    — ma che nome xe “senza confini?”
    Anche cocolo in sè, ma no’l disi niente.

    — fondamental slargarla quanto prima! Al momento el Veneto la sbilancia veramente tropo a ovest.

  5. cagoia ha detto:

    Dovessi esser questo:

    Legislatura 16º – Disegno di legge N. 1078

    Art. 22.

    (Autorizzazione alla costituzione
    di un GECT)

    1. I membri potenziali di un GECT presentano alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Segretariato generale, una richiesta, anche congiunta, di autorizzazione a partecipare alla costituzione di un GECT, corredata di copia della convenzione e dello statuto proposti. Su tale richiesta, la Presidenza del Consiglio dei ministri – Segretariato generale provvede nel termine di novanta giorni dalla ricezione, previa acquisizione dei pareri conformi del Ministero degli affari esteri per quanto attiene alla corrispondenza con gli indirizzi nazionali di politica estera, del Ministero dell’interno per quanto attiene alla corrispondenza all’ordine pubblico e alla pubblica sicurezza, del Ministero dell’economia e delle finanze per quanto attiene alla corrispondenza con le norme finanziarie e contabili, del Ministero dello sviluppo economico per quanto attiene ai profili concernenti la corrispondenza con le politiche di coesione, del Dipartimento per i rapporti con le regioni per quanto attiene alla compatibilità con l’interesse nazionale della partecipazione al GECT di regioni, province autonome ed enti locali, e delle altre amministrazioni centrali eventualmente competenti per i settori in cui il GECT intende esercitare le proprie attività.

  6. stefano ha detto:

    altre poltrone da spartir… e basta!

  7. effebi ha detto:

    “…allargare a est” !!?? ma ghe interessa ? (a quei a est)

  8. arlon ha detto:

    Ala gente (quei che se informa), de quel che sento decisamente sì.
    Ai politici? Vedaremo.

  9. asem ha detto:

    a est interessano i soldi….ed i posti di lavoro nelle istituzioni EU (di oggi la notizia -spero che non sia vero, perchè sarebbe da piangere – che si trasferisce in EU – come quota Slo- CVIKL, dopo che ROP è stato già piazzato….povera Eu altro che Euroregione)

  10. asem ha detto:

    credete che se l’Italia proponesse nella Corte dei Conti Europea uno come PROVENZANO qualcuno protesterebbe?

  11. david ha detto:

    My comment on euroregion

    I will present my opinion on euroregion and point of view that is very common among Slovenian experts in regional planning; I will also try to explain why the way that was chosen to achieve euroregion is not politically smart.

    1. Euroregion should be functional region and not just political project:
    The aim of euroregion should be better functioning of crossborder territory. Geographers divide regions in different scales, that differ in size (according to theory of central places). Usually we talk about three sizes (micro, mezzo, macro). Slovenia is functionally but not politically divided in macro (Slovenia), mezzo (Štajerska s Prekmurjem, Osrednje slovenska z Dolenjsko, Primorska regija) and micro (in case of western part – Južna Primorska (Koper-Capodistria), Severna Primorska (Nova Gorica) and part of Notranjska (Postojna).
    Political regionalisation in Slovenia is not jet finished. One of the main reasons is that two of mentioned mezzo regions are so called complete (Štajerska (capital Maribor) and Osrednjeslovenska (capital Ljubljana)), one is incomplete (Primorska) and there are some micro regions, that can not be part of any mezzo region (Koroška – functionally part of Carnten etc., Brežice – functionally part of Zagreb region etc.).
    So there is the dispute if they should made political regions on basis of mezzo (3) or mikroregions (12 – size of Italian province).

    Now about Primorska mezzo region:
    As I mentioned before form Slovenian point of view we talk about incomplete region. According to the countryside there is missing grate part of urban population. There are just two smaller towns (Koper (pop.cca 30 000) and Nova Gorica (pop. cca. 25 000)). We are missing proper urban centre that would form top of urban hierarchy. Due to some studies region would be functional if it would contained Italian provinces of Trieste and Gorizia. Due to known reasons of post war and national disputes such functional region was not possible in the past. When we talk about Nova Gorica/Gorizia region we face the same problem but on micro level. Solution is in both cases euroregion.

    2. What is wrong with proposed euroregion that would be formed from countries of Karnten, Veneto, FVG, Primorska Istria and Kvarner. From Slovenian and Croatian point of view manly the size. General opinion is that this kind of region would be unbalanced; or as former minister of foreign affairs stated: if there is Veneto in euroregion it should be also whole Slovenia and Austrian country of Styria. In proposed euroregion would be (6.000.000 Italians, 500.000 Austrians, 230.000 Slovenians and 450.000 Croats). Because of that right wing Slovenian and Croatian politicians see proposed euroregion just as new way of Italian iridentism. Joining to proposed euroregion is thou very risky business for any Slovenian or Croatian politician and is very likely that will not happen.

    3. What would on my opinion be the proper way to achieve euroregion. Instead of forming big euroregion it would be smart to start on mikro functional level. At first we should start with Gorica/Gorizia functional region, or Triste-Carst-Koper functional region. Both are politically balanced :), and would deal with real life problems of its inhabitants. If it would work on micro level, than we can try on mezzo level with region of Primorska/Giulia that would also be “balanced” (360.000 Italians, 230.00 Slovenians, and if it would include Istria also 200.000 Croats), and would also address local needs of population. Why the regions should be balanced? Because if not it would not find political support. In if/when (I lack smart politician with vision, who live in present and not in the past) they manage to form such euroregions than we can start dreaming about macro-state-eu-fonds euroregion.

    That is my opinion and now my friends is time to attack the comment with fire and sword :).

  12. arlon ha detto:

    David, I perfectly understand your doubts on un-balance in this euroregion and, in fact, some areas of Veneto (Verona, Rovigo) wouldn’t really have many practical reasons to join, despite the fact of being in the same region as other more involved areas.

    This said, I reckon it would be realistic to let the whole (or almost the whole) of Slovenia and the Austrian Steiermark join.

    The main structural and daily-life problems to solve obviously reside in the Trieste/Koper and Gorizia/Gorica areas, because that’s where the border has acted the strongest in the past.

    So, down to earth, this euroregion should use these as the core to then spread its services to the rest (especially if we talk about the unbelievably bad transportation system in the area).
    Yet it’s hard to understand what the plans for this area are.

    The only project I know is called “Adria_A”, here you can get some info (sry, in Italian)
    http://gorizia.bora.la/2009/04/16/passera-per-gorizia-la-metropolitana-capodistria-venezia-2/

    It seems to be a very long term thing, and there are not many news (or debates) at all about it, which isn’t really a good sign.
    It’s a pretty damn good solution though to any transportation needs in the area (Trieste-Gorizia-N.G.-Ljubljana would be linked with 3 airports!)

    p.s: I think the “new irredentism” concept is completely out of place in this case. You should think that LOTS of people in Veneto don’t consider themselves exactly Italian nationalists, and they couldn’t care less about irredentism.
    Also, politicians from the central government (both left and right winged) have never been too supportive of this ECGT.

  13. lànfur ha detto:

    I agree with 3rd point in david’s comment.
    Let’s start with the easy part.

  14. arlon ha detto:

    There’s no reason why we couldn’t be doing both, though.

  15. lànfur ha detto:

    La Palice: Corrections on easy jobs get less time than corrections on hard jobs 🙂
    First what is possible, then the miracles.

  16. enrico maria milic ha detto:

    At this historical point, David for me is completely right as Euroregion can not be thought as a political project but as a way to better manage practical problems concerning populations living near a border and far away from the political centres.

    Honestly, I am very skeptical of the excited statements by Renzo Tondo, President of Friuli Venezia Giulia. He knows better than us that his Euroregion with Veneto and Karnten won’t be supporting any crossborder project really affecting the life of people.

    Triest, Old and New Gorizia, Sezana, Koper/Capodistria… these are the places where people, maybe, can be reasonable on joining forces with those on the other side for solving some narrow, practical shared problems…

  17. arlon ha detto:

    furlan: I dig that quote 😀

    yet, right now the larger option seems to be incidentally also the easiest to pull off.
    (it has started, that is)

  18. effebi ha detto:

    euroregion is done ? It’s no finger…

    me piasi che fin ieri tuti qua a scriver peste e corna che in italia no se faseva niente per l’euroregion, che qua tuto fermo… che de là che bravi…. che qua no xe intenzion, no xe voia, no xe sensibilità…
    che trieste doveria esewr el centro del mondo e inveze nisun la ga pel cul…

    ben bon, desso spetemo de sentir (almeno) una vose provenir da est…

    toc toc ! c’è nessuno ?

  19. effebi ha detto:

    eh già se no xe de parlar mal de l’italia e dei taljani i post langui….

  20. lànfur ha detto:

    Speak in english please.

  21. Julius Franzot ha detto:

    It is sad, but I must agree with some statements by David, especially about the imbalance resulting from the participation of Veneto, but possibly not of the whole territory of Slovenia to this project. I do not care that much of an imbalance on the Austrian side, since Carinthia has a lot of sense of independence from the rest of Austria and its people simply adore – even too much – pizza, spaghetti ant the sunshine of Lignano. Steiermark, a large, mixed industrial and agricultural Region, has always been truly devote to the Central Austrian Government in Vienna.
    As far as Italian “irredentism” is concerned, it should be pointed out that the Regions of the Italian Republic concerned see the GECT as an opportunity to increase their distance from Rome and so they might be even hurt by the love of Carinthians for spaghetti (and not for polenta).
    In my opinion Slovenia (and Istria) are key-countries for a GECT and every effort should be done to include them. If some wrong information is present in these Countries, it would be nice if there were a possibility to openly discuss these topics with them, non at the level of the politicians, but at the level of simple citizen, economic and social parts and cultural associations.

  22. Marisa ha detto:

    …..stiamo attenti che “questa cosa” non sia solo in funzione del GRANDE VENETO…..che soffre perchè stretto tra il FVG e il Trentino. L’arronganza del “grande Veneto” è senza pari! E poi che Euroregione è mai questa “cosa”…..dove c’è quasi solo Italia?

  23. Marisa ha detto:

    Un breve “saggio” dell’arroganza del GRANDE VENETO!
    Hanno necessità di un passaggio verso Nord? E chi SE NE FREGA se la Carnia e l’Alto Adige da anni stanno strillando: NO, NO, NO !!!
    ——————-

    Il Gazzettino-Bl- 26.11.2009

    L’AUTOSTRADA – Muraro presidente della vecchia società di Alemagna

    IL PROGETTO «Accordo con l’Alto Adige per creare un varco nelle Dolomiti»
    «Serve uno sbocco a nord»

    TRAFORARE LE DOLOMITI

    «Rilanciamo il progetto di uno sfondamento a nord per il Veneto, unica regione dell’arco alpino ad esserne sprovvista». Leonardo Muraro, neo eletto presidente dell’anemica Società di Alemagna nata per sostenere la Venezia-Monaco, mette in moto la fresa non solo per perforare le Dolomiti-Unesco, ma anche il nein dell’Alto Adige, più duro della dolomia.

    NO ALLA A27-A23

    Muraro dice no al progetto di un ripiegamento verso la Carnia, anche alla luce della possibile bretella della A28 Cimpello-Sequals-Gemona che renderebbe un doppione il collegamento bellunese.

    AUTOSTRADA – Il nuovo presidente della società rilancia lo sfondamento a nord «Andremo da Durnwalder». Muraro scarta un ripiegamento verso la Carnia e punta all’Alto Adige

    «Dico no ad un ripiegamento della A27 verso il Centro Cadore e la Carnia, diventerebbe un doppione della prevista bretella Cimpello-Sequals-Gemona, finendo con l’intasare il valico di Tarvisio. Il Veneto, e ancor di più Belluno, ha bisogno di un suo sfondamento a nord». Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, eletto ieri alla presidenza della Società di
    Alemagna (312 mila euro di capitale sociale), ha le idee chiare sul da farsi e l’entusiasmo di chi inizia. Dati economici alla mano, annuncia l’impegno per un «ammodernamento coraggioso delle nostre infrastrutture», lavorando sull’asse strategico Belluno-Treviso-Venezia. I bellunesi ci avevano provato prima di lui, ma tutti i progetti si sono fermati davanti al granitico no dell’Alto
    Adige. «Al più presto incontreremo Luis Durnwalder – annuncia Muraro – per riprendere il dialogo. Lui vuole i pedaggi sui valichi? E noi andiamo oltre». E oltre, per Muraro, vuol dire sfondare, traforare le viscere delle Dolomiti da poco entrate nel santuario Unesco. «C’è un tunnel sotto la Manica – dice -, possibile che noi non possiamo fare altrettanto?».

  24. Marisa ha detto:

    OPPURE QUEST’ALTRO ARTICOLO, ALTRETTANTO ARROGANTE.
    —————-
    Il Gazzettino 27.11.2009

    ALEMAGNA – Bene la nomina di Muraro, ma «la priorità sono i 22 chilometri fino a Tai»
    A27, Bond e Prade frenano sullo SBOCCO A NORD «Intanto arriviamo fino a Tai, POI VEDREMO».

    Commento fotocopia per il sindaco di Belluno Antonio Prade, vicepresidente della società di Alemagna che da ieri l’altro è guidata da Leonardo Muraro, e il consigliere regionale Dario Bond, all’indomani delle dichiarazioni d’esordio del nuovo presidente che ha subito rilanciato lo SFONDAMENTO A NORD attraverso l’Alto Adige e l’Austria. Un vecchio sogno che si è sempre infranto sul no del Tirolo, tanto da aver fatto RIPIEGARE su un possibile prolungamento verso la Carnia per allacciarsi alla A23 di Tarvisio.

    «È bene ricordarci che la Conferenza delle Alpi – spiega Bond -, di cui fa parte anche l’Austria, ha sempre detto no al progetto della famosa Venezia-Monaco. Credo che in questo momento le forzature – spiega ancora Bond riferendosi alla battagliera presa di posizione di Muraro che dice di voler incontrare al più presto il governatore altoatesino Luis Durnwalder – possano trasformarsi in un ostacolo anche per l’unico progetto al momento fattibile, che è quello di un prolungamento fino a Tai della A27. Su questo punto la Regione sta lavorando, e potrebbe esserci anche l’impegno di anticipare circa il 15-20 per cento della spesa necessaria per realizzare l’opera in project financing. Soldi che saranno restituiti nell’arco di trent’anni».

    Sulla stessa linea Prade: «ANDIAMO FINO A TAI, POI DISCUTEREMO SE ANDARE DRITTI O A DESTRA». Il nocciolo è uno: fare quei 22 chilometri costerà una cifra spaventosa, 45 milioni di euro a chilometro, e, peggio, il rientro sarà lentissimo, costringendo a tenere tariffe di pedaggio molto alte.

    «Questo processo di prolungamento – conclude Bond – è iniziato con molta fatica, dopo decenni di discussione. NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PERDERLO DI VISTA O DI ABBASSARE LA GUARDIA. E su questo faccio appello anche a Galan e Chisso». (L.M.)
    ——————

    L’euroregione per il Grande Veneto? “CONQUISTARE” IL CONFINE CON LA SLOVENIA E L’AUSTRIA! Altro che centralità di Trieste e del suo porto! Ragazzi…..svegliatevi!

    E Renzo Tondo ci sta svendendo al Veneto!

  25. arlon ha detto:

    Questi delira, effetivamente.

  26. Luigi (veneziano) ha detto:

    Forse Marisa non s’è ancora accorta di un fatto che ho già rilevato in altro luogo: il “sistema Italia” purtroppo si regge su alcuni pilastri: in pratica poche regioni (Lombardia prima di tutti) sorreggono l’intera baracca.

    Il Veneto – ahinoi – fa parte di uno di questi pilastri, che lo si voglia o no.

    Uno dei problemi della mia regione riguarda i collegamenti con l’estero, giacché com’è noto si tratta di una regione prevalentemente a struttura manifatturiera, con necessità quindi di trasportare velocemente le proprie merci al di là del confine.

    I colli di bottiglia però sono evidenti: un trevigiano o un vicentino oggi per andare in Germania (il primo mercato per le nostre merci) deve prima arrivare fino a Verona e poi farsi da sud a nord tutto il Trentino Alto Adige.

    Questo accade essendo il Veneto l’unica regione italiana confinante con uno stato estero (l’Austria), senza una via di collegamento diretta.

    Le regioni e province pure, semplici e disinteressate come il Sudtirolo – spalleggiata dall’Austria – bloccano qualsiasi alternativa al Brennero. “Bravi e elli!” – dice la solita Marisa, in preda ad uno dei suoi consueti attacchi paranoici venetofobi – senza considerare il vero motivo per cui ciò accade: il Sudtirolo infatti prende una fetta dell’IVA su ogni merce in transito al Brennero, e quindi perché dovrebbe lasciar perdere questa vera e propria gallina dalle uova d’oro?

    Riguardo invece all’autostrada ovest/est, notoriamente i brutti e cattivi TIR veneti devono farsi un bel tragitto di centocinquanta chilometri in un fantastico tratto a due corsie (Venezia/Trieste): l’unica strada di un paese europeo occidentale ad altissimo scorrimento che è ancora a due corsie. La TAV nemmeno parlarne: mentre qui i lavori sono in corso e il tratto Venezia/Padova è già in funzione da più di un anno, non si sa nemmeno bene quale sarà il tracciato in FVG.

    In definitiva, i signori del Veneto necessitano di una strada che tagli del 20% i loro costi di trasporto.

    “Andare dritti o a destra”, una volta arrivati a Tai di Cadore, significa anche un’altra ipotesi: il “famoso” traforo del monte Cavallino, che permetterebbe al Veneto di arrivare in Austria e da lì in Germania senza dover chiedere “permesso” a FVG e TAA. Ovviamente, i governanti sudtirolesi hanno immantinente fatto pressione sui loro compaesani del Tirolo orientale per far dire “niet” anche a questa ipotesi.

    In pratica, queste due graziose regioni a statuto speciale che utilizzano indirettamente i soldi del Veneto (e della Lombardia, e dell’Emilia) per far marciare questa porca Italia, se ne fregano di ciò che sarebbe necessario per far continuare questo andazzo, e cioè se ne fregano delle necessità produttive della regione loro vicina che da sola esporta quanto la Grecia e il Portogallo messe insieme.

    Fino a quando le trombe del “femo da soli” prenderanno definitivamente il sopravvento qui in Veneto, e il futuro governatore leghista Zaia farà in modo che le tasse dei veneti rimangano in buona parte in Veneto (come in TAA e in FVG), il che significherà che i nostri graziosi vicini dovranno metter mano al loro portafoglio per la consueta baracca-che-deve-andare-avanti.

    Un’allegra prospettiva.

    Luigi (veneziano)

  27. Marisa ha detto:

    @ Luigi

    Il “grande Veneto” in questi giorni è su tutti i giornali perchè risulta essere una delle regione italiane a più alto tasso di evasione fiscale!

    E se permetti, il Friuli e il Trentino – Alto Adige, perchè mai dovrebbero diventare TERRITORI CON OBBLIGO DI SERVITU’ DI PASSAGGIO a favore del “GRANDE VENETO”?

    La Carnia non ha alcuna necessità di una autostrada Cadore-Carnia (che devasta in maniera spaventosa l’ambiente!) e per il suo sviluppo economico da decenni sta chiedendo, INUTILMENTE, che venga sistemata l’attuale viabilità (più che sufficente se sistemata bene). Perchè mai il Friuli dovrebbe accettare una autostrada che passa per territori dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco (Dolomiti friulane), sul SIC del fiume Tagliamento (ultimo fiume europeo non ancora canalizzato per buona parte del suo percorso e studiato da tutto il mondo e dalle maggiori università mondiali proprio perchè ancora allo stato naturale)?

    Oltretutto anche il Cadore non ne può più dell’arroganza degli industrialotti
    veneti!

    Questo il sito per saperne di più:

    http://www.peraltrestrade.it/

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    La tua solita paranoia vetofobica ti impedisce di conoscere la realtà In particolare, devi sapere che gli industriali della Carnia hanno già fatto sapere che vedono bene il progetto, richiedendo pure una deviazione (a spese del Veneto, ovviamente) verso il Passo Monte Croce Carnico e traforo verso l’Austria.

    La proposta era stata caldeggiata dal governatore del FVG Illy, e ripetura paro paro da Tondo.

    Riguardo all’evasione fiscale, dovresti rifare i conti pro capite. Avresti la sorpresona per cui l’evasione fiscale percentuale dei veneti è minore di quella dei friulani (28,22% FVG, 22,26% Veneto – Fonte: Agenzia delle Entrate)!

    Il sonno della ragione genera mostri.

    Luigi (veneziano)

  29. Marisa ha detto:

    @ Luigi

    Che industrie ci sono in Carnia? La cartiera di Tolmezzo? Mi fai l’elenco di questi industriali? Che Tondo sia d’accordo con tutte le lobby…..non è una novità! Rimane il fatto fondamentale che la Carnia, nel senso di “popolazioni” e “Comuni”, è contrarissima e idem il Cadore. Popolazioni e Comuni per te non contano nulla? Evidentemente SI!

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    Ti vedo poco preparata sul tema di cui stiamo trattando: in particolare non sai nemmeno che pensano gli industriali friulani sulla questione.

    Ovviamente nella tua visione paranoica Illy è un traditore, e Tondo pure.

    Non ti farei amministrare nemmeno un condominio.

    L.

  31. Marisa ha detto:

    @ luigi

    sei il solito di sempre. Quando non hai argomenti….offendi!

  32. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non ti capisco proprio: che offesa c’è nel dire che non conosci la questione? E’ evidente.

    O forse ti sei offesa per l’uso dell’espressione “paranoica visione”?

    Mi pare anch’essa assolutamente dimostrata nei fatti: consideri il Veneto una regione rapace nonché pericolosa, e tutti quelli che in qualche modo si accordano con i veneti dei traditori.

    Più paranoia di così…

    L.

  33. Marisa ha detto:

    @ luigi

    davvero non conosco l’argomento? E tu come lo sai che non lo conosco. Come tutti quelli di destra, quando sei in difficoltà offendi. Tipico!

  34. matteo ha detto:

    @luigi

    non mi piace il tuo modo

  35. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    Attribuirmi paternità politiche non serve a nulla e non ha nessun senso.

    E’ come affermare – come tu affermi – che Illy e Tondo hanno detto sì all’autostrada in Carnia perché spinti dalle lobbies.

    Illy spinto dalle lobbies economiche! Tu proprio lo conosci, quest’uomo che ai tuoi occhi non potrebbe essere altro che un quadrumane destrorso!

    @ matteo
    Hai ragione. Gli è che non sopporto gli ideologi. Di qualsiasi razza essi siano. Se poi si abbeverano all’eterna fonte della sparata a casaccio, allora m’irritano vieppiù.

    L.

  36. Richi ha detto:

    @ Luigi

    Nemmeno io amo l’ideologia spinta e munita di doppi e tripli paraocchi (come certi “friulanismi estremi” di Marisa). Ma non credo personalmente che sia tanto piu’ ammirevole fare del cerchiobottismo spinto come fai tu, che dai sempre addosso a quei quattro gatti che non la pensano come la maggioranza filogovernativa e chiudi un occhio (anzi, piu’ di uno) su chi invece si associa a questi ultimi.
    Sempre colto, sempre sarcastico e sempre attento a non cadere in sparate eccessive.

    E sempre a dimostrare a ogni occasione che “i dissidenti hanno torto”, manco ti pagassero.
    Spero di leggere prima o poi qualche tuo post che mi faccia ricredere, ma non farei grandi scommesse…..

    Non ce l’ho con te, ma come ti ho detto tempo fa, susciti qualche perplessita’.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi
    Te ne dico una in più. Così, tanto per sparigliarti le carte: non sopporto Berlusconi.

    L.

  38. Enrico S. ha detto:

    cari ragazzi Luigi non ha ragione ha straragione ed è l’unico veramente informato qui dentro!

  39. Richi ha detto:

    @ Luigi

    Non ho mai nominato Berlusconi in nessun post qui dentro. Manco a me piace ne l’ho mai votato in vita mia, ma francamente non ti seguo. I’m sorry.

  40. Marisa ha detto:

    @ luigi

    C’ero al convegno in Carnia quando l’assurdo progetto autostrada Cadore – Carnia fu presentato. Il progetto era appeso alle pareti della sala e un ingegnere spiegò come sarebbe stato realizzato. Poi fu costituito il Comitato “peraltrestrade”. Un comitato che mette insieme il Cadore e la Carnia contro questa assurda autostrada che nessuno vuole, salvo gli industriali….e Tondo! Questo succedeva circa due anni fa. E di recente gli industriali veneti hanno spiegato sul quotidiano Sole 24 Ore che cosa vogliono realizzare in Friuli. Peccato che si siano dimenticati di dire che il Friuli NON E’ CASA LORO. Cosa ne so su questo progetto?
    Se vai sul sito del Comitato “Peraltrestrade” PAS Cadore-Carnia, forse finalmente ti informi un po’ anche tu….

  41. Richi ha detto:

    @ Marisa

    Ma quando arriva Braveheart?

  42. Marisa ha detto:

    @ Richi

    E a Trieste quando arriva Braveheart? O è già arrivato nel 1918? O quando Trieste era nel 1919 l’avanguardia fascista in Italia con 15.000 iscritti?

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    Intanto cominciamo col dire che avevo ragione io, e cioè che gli industriali questa autostrada la vogliono.

    Poi continuiamo col dire che il comitato di cui tu fai parte non vuole l’autostrada, ma propone una ferrovia praticamente sullo stesso tracciato. Mi spiego meglio: questi non è che dicono che non bisogna fare niente di niente. Non vogliono la strada ma VOGLIONO la ferrovia.

    Come se l’impatto paesaggistico-infrastrutturale di una ferrovia fosse minore di un’autostrada! Le “montagne di roccia scavata” paventate per l’autostrada se si costruisse una ferrovia non esisterebbero? La ferrovia la si costruisce aerea, sospesa a fili invisibili appesi alle nuvole? Gli ingegneri e le megalobbies dei costruttori non sarebbero assolutamente felici di costruire una bella ferrovia?

    Io non ho proprio nulla di nulla contro una ferrovia, ma se la si vuole pensare come via di collegamento e di smistamento delle merci alternativa al Brennero, allora questa ferrovia non dovrà essere una cosina tipo la vecchia ferrovia a scartamento ridotto Calalzo-Dobbiaco, ma come una cosa a due binari che permetta il passaggio di qualche ventina di treni merci al giorno.

    Una cosa che se solo si proponesse troverebbe un nuovo comitato – chiamiamolo “perlatribinari” – opposto al 110%.

    Allora questi signori dovrebbero spiegare che tipo di ferrovia si vuole, quanto costa e – soprattutto – CHI LA PAGA. Chi la paga non solo dal punto di vista costruttivo, ma chi la paga nel senso delle tariffe. Quanto costerà il biglietto da Belluno in Carnia? Perché si deve sapere che un progettino come questo ha dei costi mostruosi (più di quanto costa un’autostrada) e che per l’autostrada s’era pensato a lavori lunghi una decina d’anni (enormi critiche dal comitato, che non vuole operai in loco per così lungo tempo!), con costi d’esercizio “pesanti”. E invece la ferrovia si costruisce in venti giorni, e la costruiscono una cinquantina di operai senza produrre alcun aggravio del traffico?

    E’ sempre facile dire “voglio-voglio-voglio”, poi la cosa più difficile è passare dalla “bella idea” al “progetto” e infine andare a raccattare i soldi in giro per il mondo. E chi mette i soldi in un progetto del genere vuole GUA-DA-GNAR-CI.

    Concetto – quest’ultimo – che difficilmente è compatibile con chi delle questioni economico-finanziarie non se ne cale.

    Alla fine scommettiamo che le cose rimarranno come stanno, con la strada del Cadore verso Cortina al collasso e con la Carnia alla canna del gas?

    @ Richi
    Se tu non riesci a seguirmi, te lo spiego con questo schemino:

    1. Richi dà a Luigi del filogovernativo
    2. Luigi dice a Richi che non sopporta Berlusconi, ERGO Luigi non è proprio quel che si dice un “filogovernativo”
    4. Richi non capisce
    5. Era proprio quello che Luigi prevedeva

    Luigi (veneziano)

  44. Marisa ha detto:

    @ LUIGI

    Sei incredibile nell’inventarti le BALLE!

    Nel sito di “peraltrestrade” c’è un articolo sul “RIUSO” della linea ferroviaria Carnia-Tolmezzo. E’ la MAPPA DELLE FERROVIE IN DISUSO. Di cui si chiede il riutilizzo in alternativa a nuove infrastrutture austradali…..

    Complimenti per come leggi i titoli e poi ti inventi il contenuto degli articoli!

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa
    E’ tipico dell’ideologo ignorante – come te – affermare che l’altro parli di balle.

    Il famoso “articolo” di cui parli in realtà sono due lettere scritte al “Messaggero Veneto” (ma quand’è che cambierete questo nome vetero-colonialista, o mia pasionaria?) la prima da tale signor Daniele De Anna di Remanzacco e la seconda dal signor Romano Vecchiet di Udine.

    Se qualcuno anche lontanamente pensasse che basti rimettere le carrozze su un binario qualsiasi per avere sviluppo e turismo, allora basta riflettere su questi dati:

    1. Questa ferrovia è stata aperta nel 1910 e chiusa nel 1968. Quindi sono oltre quarant’anni che nessun treno ci passa sopra.

    2. L’alluvione del 1998 ha reso completamente inutilizzabile l’intera linea, che non solo quindi non è attrezzata per farci passar sopra nessun treno moderno senza un com-ple-to rifacimento, ma addirittura oggi non può nemmeno più accogliere un vecchio trenino ciuf-ciuf a vapore.

    3. Le amministrazioni locali sono talmente pronte all’idea di ripristinare questa linea che addirittura la vecchia stazione di Tolmezzo (oggi utilizzata come sede di uffici del comune) non è più raggiungibile dai treni, giacché i binari sono stati tolti per qualche centinaio di metri, e sul vecchio tracciato sono stati costruiti degli impianti sportivi.

    4. La parte oltre Tolmezzo – invece – è stata completamente smantellata. La massicciata in vari tratti è addirittura smottata. Notare che per “parte oltre Tolmezzo” s’intende solo “fino a Villa Santina”, giacché questa fantasmagorica ferrovia si fermava nell’imponente centro turistico/industrial/finanziario di Villa Santina!

    Io mi domando se tutti quelli che propongono queste cose hanno in mente un concetto di “sviluppo”. Se “sviluppo” significa ricreare una piccola ferrovia monorotaia, allora mi si spieghi chi e come dovrebbe tirar fuori la grana. Oltre a ciò, mi si spieghi chi potrebbe garantire una redditività economica. Dovrebbe metterci una pezza lo stato, com’era ai tempi in cui questa ferrovia funzionava? C’era infatti un sovvenzionamento fisso per chilometro a spese del contribuente italiano, cosa che ovviamente Marisa non sa perché la sua ignoranza dei processi produttivi e finanziari è totale!

    Si vuole fare una ferrovia su quel tracciato?

    Benissimo!

    Si faccia allora il tracciato completo, com’era stato pensato nel 1910: da Trieste a Monaco di Baviera (questo era il tracciato completo della Carnia-Tolmezzo, mia ignorantona!), passando per la Carnia, Tolmezzo, Dobbiaco, collegato ad ovest alla ferrovia del Brennero! Una bella ferrovia almeno a due corsie, sulle quali la velocità media sia paragonabile a quella delle altre ferrovie europee.

    A questo punto però Marisa sarebbe a capo del nuovo comitato “peraltribinari”: no alla ferrovia, sì alla bicicletta!

    Luigi (veneziano)

  46. Marisa ha detto:

    @ Luigi

    Sei di una abilità strabiliante nell’arrampicarti sugli specchi “saponati”!

  47. Richi ha detto:

    @ Luigi

    Non ti voglio male, ma spesso e volentieri sei simpatico come un gruppo di anguille elettriche sui testicoli.
    Se io non capisco perche’ uno come te, dotato di un indubbio livello culturale sprechi tanta energia a dare addosso a quattro gatti che rivestono posizioni assolutamente minoritarie, saro’ pirla, ma non puoi farmene una colpa.

    @ Marisa

    Fatto salvo che io sono notoriamente molto lontano da certe idee (e lo si puo’ leggere in diversissimi post), 15.000 iscritti su una popolazione di quante persone?

    Piccolo esempio: Trieste pure nei primi anni novanta era la seconda citta’ d’Italia piu’ “nera”. La prima? Bolzano.
    Fai due piu’ due e capirai.

  48. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi
    Anguille elettriche sui testicoli? Peccato: io puntavo a “elefanti indiani sulle gengive”, “squali bianchi nel costume”, “piattole sanguinarie sotto le palpebre”, “Marise in consiglio comunale a Trieste”.

    Ciao.
    L.

  49. Richi ha detto:

    No beh, l’ultima e’ eccessiva dai.

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