8 Novembre 2009

Trieste celebra i 20 anni della caduta del Muro di Berlino

Trieste. “La storia avanza a velocità incostante e di colpo in pochi e intensi giorni si  possono cancellare decenni di immobilismo” annunciava il giornalista del Tg2 nell’ edizione mattutina del 10 novembre 1989, all’ indomani della caduta del Muro di Berlino. La notte prima era crollato un incubo che durava dal 13 agosto 1961, cioè da quando il muro era stato eretto, a dividere in due non solo la città di Berlino e la Germania, ma il cuore dell’ intera Europa. La notte del 9 novembre 1989 terminava  il XX secolo e la contrapposizione ideologica che lo aveva lacerato. Per celebrare il ventennale di quell’ evento di importanza epocale il comune di Trieste (insieme alla Regione Fvg, l’ Università di Trieste e alle associazioni Inoltre e Hobbit) ha organizzato un ciclo di appuntamenti che durerà per tutto il mese di novembre.

Si è partiti ieri con la mostra fotografica “Berlino 1989 – Guerra fredda in Europa”, che sarà aperta al pubblico fino all’ 8 dicembre nella sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich, tutti i giorni con orario 9-19.

Oggi, lunedì 9 novembre lo storico e studioso tedesco Ernst Nolte sarà al museo Revoltella a partire dalle 18 per parlare delle “Premesse storiche della costruzione e del muro di Berlino”.

Lunedì 23 novembre, al palazzo Gopcevich, prenderà il via una serie di incontri di approfondimento su “Il crollo della grande utopia”. La prima conferenza “C’ era una volta il muro” sarà tenuta da Christian Munch, capo ufficio culturale dell’ ambasciata di Germania a Roma. Il secondo incontro è previsto per mercoledì 25, quando Roberto Scarciglia, docente dell’ Università degli studi di Trieste, parlerà delle “Transizioni costituzionali e integrazione europea dopo la caduta del Muro di Berlino”. Venerdì 27 lo storico Pietro Neglie affronterà il tema “mercato, stato e società civile nel passaggio dal comunismo alla democrazia”, mentre lunedì 30 novembre il professor Georg Meyer tratterà il tema “gli Usa e la transizione al post – comunismo”. Chiuderà la rassegna l’ incontro con Cesare La Mantia su “Il contributo del sindacato libero polacco alla caduta del Muro”. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 18.

Anche il cinema è stato spettatore e narratore della caduta del Muro.

Alla sala Bazlen di Palazzo Gopcevic a partire da martedì 10 novembre prende il via la rassegna cinematografia “Berlino 1989 – Il racconto al cinema”. Il primo film proiettato, martedì alle 17.30, sarà l’agrodolce commedia “Goodbye Lenin di Wolfgang Becker. Il secondo appuntamento, venerdì 13 alle 16.30,  sarà con “Il tunnel della libertà” di Enzo Monteleone, ispirato alla storia vera dei due italiani che nel 1961 scavarono un tunnel lungo 123 metri sotto il muro. Mercoledì 18 alle 17.30 novembre sarà la volta di “Katyn” di Andrzej Waida, film del 2007 che narra il massacro di 22000 ufficiali e soldati polacchi trucidati dall’ Armata Rossa nella foresta di Katyn. Chiuderà il premio oscar “Le vite degli altri” di Florian Henckel von Donnersmarck.

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4 commenti a Trieste celebra i 20 anni della caduta del Muro di Berlino

  1. AnnA ha detto:

    Forse più pratico questo link qua:
    http://www.goethe.de/ins/it/tri/ver/itindex.htm

  2. effebi ha detto:

    Per il comunismo jugoslavo e la sua “evoluzione” consiglierei il lungo ma “efficace” Underground di Kusturica
    poi, a seguire, “Trst je nas” opera fresca e ironica di un giovane emergente regista sloveno su certo “etno-nazional-comunismo” ancora rimpianto in ques’area geografica.

    (Ah, almeno che i russi fossi rivadi fin sul Isonzo…)

  3. Richi ha detto:

    Il muro di Berlino sara’ caduto vent’anni fa, ma noi a Trieste siamo comunque i soliti nostalgici: cos’e’ ‘sta storia di tutti questi slavi con i macchinoni e i Casino’???
    Li vogliamo con la stella rossa sul colbacco, il cappottone nero e la parlata da Ivan Drago, il nemico di Rocky 4!!!!!

    Il terzo millennio rimanga dov’e’ e non venga a rompere le balle nella nostra citta’ cara al cuore! Altrimenti domani scrivo un’altra lettera su segnalazioni (ora vado a imbucare quella sul trattato di Osimo).

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