4 Novembre 2009

Il punto del mercoledì: la rinascita alabardata e il caso Hottor

Sembrava impossibile riuscire a resuscitare la Triestina. Pareva già un miracolo essere riusciti a fermare l’ emorragia di risultati negativi. Chiedere di più non sarebbe quasi parso lecito, soprattutto contro il Torino. Invece sabato Mario Somma ha svelato un’ Alabarda nuova fiammante e più che acuminata che mai, capace di infilzare un Toro stanco e bolso, lontano parente di quello feroce ammirato nelle settimane precedenti. Si stenta a credere che la stessa difesa (con l’innesto di Scurto al posto di Brosco) che ha imbrigliato due bomber di razza come Di Michele e Bianchi giusto un mese prima fosse stata bucata per ben tre volte dall’ onesta, ma nulla più, Albinoleffe. Somma passa per essere un allenatore spregiudicato e votato all’ attacco, invece in queste prime partite sotto la sua guida tecnica abbiamo potuto ammirare una squadra che ha fatto della solidità difensiva la sua arma migliore. Nelle ultime quattro gare la Triestina ha subito un solo gol (contro l’ Empoli) tornando sui livelli delle prime partite della gestione Gotti. Contro il Torino però è stato effettuato un salto di qualità, poiché la squadra ha dato la sensazione di non andare mai in affanno. Il merito è stato anche e soprattutto del centrocampo. I due mediani Pani e Gorgone sono riusciti ad ergere una diga che ha tolto la pressione alla difesa, permettendo a tutta la squadra di ragionare e di far ripartire l’azione con lucidità. Una considerazione particolare la merita Gorgone. Molti avevano storto il naso, ed io fra questi, al suo reintegro in rosa, non ritenendolo utile alla causa alabardata. Invece il centrocampista romano non solo è riuscito a reinserirsi subito nel gruppo (guadagnandosi i galloni di capitano pro tempore in attesa del ritorno di Princivalli) ma ha anche avuto il merito di ritrovare presto una condizione fisica ottimale. E questo dimostra la professionalità del giocatore e dell’ uomo, che per cinque mesi non aveva avuto la possibilità di allenarsi con una squadra.  Ma la rinascita dell’ Unione passa anche per gli attaccanti. Senza dubbio l’uomo che più di tutti ha beneficiato del cambio di allenatore è stato Francesco Volpe, che finalmente ha trovato lo spazio che cercava, ripagando il suo allenatore con prove di spessore e di abnegazione. Si può dire tranquillamente che la fase difensiva della Triestina parta già da lui. E contro il Torino si è rivisto finalmente anche un Denis Godeas all’ altezza della situazione. E’ evidente che l’ ariete di Medea a 34 anni non può sopportare dei cicli di partite troppo lunghi e in questo senso, il turno di riposo concessogli a Empoli è stato manna dal cielo. E infine come non parlare di Jaroslav Sedivec. Il giocatore ceco è uno degli oggetti più misteriosi che abbiano calpestato l’ erba del Rocco negli ultimi anni. Giocatore di indubbie doti tecniche e di palleggio, alterna eterni momenti di pausa, capaci di fare perdere le staffe ai tifosi più pazienti. Con Somma aveva già dato importanti segni di risveglio nella partita con il Gallipoli, confermati dal buon quarto d’ora contro il Torino. Somma non ha mai nascosto di avere una predilezione per lui. Ora dovrà confermare questo trend positivo.

HOTTOR – Il caso che ha tenuto banco in questi giorni è quello che riguarda Edmund Hottor. La metà del cartellino del giovane centrocampista ghanese, che ha collezionato due presenze in questo scorcio di campionato sarà ceduto al Milan (l’operazione potrà essere ratificata solo a gennaio). Sulle tracce di Hottor si erano già mosse da tempo società di calibro internazionale come Barcellona, Juventus e Inter, ma i rossoneri hanno dimostrato un interesso più concreto contattando subito i dirigenti alabardati. Se le cifre fossero confermate il costo dell’ operazione dovrebbe aggirarsi sugli 800000 euro e il giocatore dovrebbe restare in alabardato fino a giugno. Il dilemma che riguarda giocatori così giovani, e Hottor è giovanissimo con la freschezza dei suoi 16 anni,  è se puntare su di loro fino a farli diventare una gallina dalle uova d’oro (l’ Udinese insegna), o cercare di capitalizzare subito, senza correre il rischio che magari il ragazzo si perda per strada o si svaluti.  Ma la maturità con cui Hottor è sceso in campo al suo esordio tra i “pro” è stata impressionante e per lui si prospetta un grande avvenire. Se continuerà così tra un paio d’anni la sua valutazione potrà aggirarsi tra i 5-6 milioni di euro. Forse un po’ di pazienza non avrebbe fatto male…

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Un commento a Il punto del mercoledì: la rinascita alabardata e il caso Hottor

  1. mamolo ha detto:

    …fantinel sta tenindo in pie sta società ma punta a incassar subito, e risparmiar.. e po’ ga ciapado paura con granoche, che se ga fato mal e ga rischiado de no venderlo più…

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