Jazz & Wine Of Peace a Cormòns
PARTE SECONDA: IL NEW EAST QUARTET
Ho trovato il Bosone, la particella di Dio. Era nascosta bene, al fondo di un’unica nota dilatata. Lentissima, eterna. Ho trovato la particella di Dio e non poteva succedere che nel jazz, musica senza storia o armonia, musica senza spartito o tempo. Una canzone è un intervallo, una proiezione. Il jazz è il momento, l’improvvisazione viva istante per istante per istante per istante. E’ la forza di questi musicisti alle prese col caso, stupiti dalla loro stessa musica, inafferrabili. Ho trovato la particella di Dio, era nascosta in un contrabbasso che scricchiolava sull’asse come fosse vivo e ruotasse da sé, ed era lo scricchiolio del vecchio mondo nelle braccia di Vladimir Volkov, il contrabbassista ballerino. Ho trovato la particella di Dio ed il metronomo si è fermato a mezz’aria e in quell’istante tutti sono rimasti sospesi, il vino è gelato nei bicchieri e il batterista si è piegato all’indietro ed allora perfino il silenzio ha avuto un suono, tutto è stato terribile e fermo e pronto ad iniziare di nuovo. Un big bang in differita.
Non potevano essere che Russi. Tolstoj, Tchaikovskij, Dostoevskij, Gogol’, Puskin. Il New East Quartet.
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