14 Ottobre 2009

Trieste è solo il quinto porto per l’Austria. Koper movimenta più del triplo delle merci

container

Il porto di Trieste, un tempo principale sbocco commerciale dell’Impero che fu, nell’ultimo anno è stato solo il quinto scalo per movimento di merci destinate al mercato austriaco (1.325.000 tonnellate). Se il successo di Rotterdam non sorprende (4,8 milioni di tonnellate, primo scalodi riferimento per l’Austria), è il dato di Capodistria a far riflettere sulle difficoltà del porto giuliano: con 4.277.000 tonnellate, Koper movimenta infatti più del triplo delle merci di Trieste, classificandosi così al secondo posto. Seguono Amburgo (2.670.000 tonnellate) e Anversa (2.585.000).
Un altro dato che lascia pensare, ricordato sempre dall’ottimo sito shippingonline.it, riguarda il peso della rete infrastrutturale: nel caso di Rotterdam, infatti, l’80% dei container transitati per il mercato austriaco è stato trasportato via ferrovia, grazie a circa 20 treni blocco settimanali.

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17 commenti a Trieste è solo il quinto porto per l’Austria. Koper movimenta più del triplo delle merci

  1. Bibliotopa ha detto:

    e dal sito citato trovo anche le merci transitate per Trieste:
    Il porto di Trieste è al quinto posto con solo 1.325.000 tonnellate.
    che nell’articolo non appaiono

    ” Ciò, Unico Porto de un Grande Impero. E alora, per forza!”

    da un originario Cosa dirà la gente, La Cittadella, riportato in Cosa dirà la Débegnac? 1997

  2. Andrea Luchetta ha detto:

    oh yes, dimenticai

  3. effebi ha detto:

    sarà anche un ottimo sito (!?) ma sbaglia i nomi dei porti:
    se Koper xe “rigorosamante giusto” Amburgo doveria esser Hamburg e Anversa doveria esser Antwerpen

  4. jacum ha detto:

    ‘no xe mal comunque rimaner nel’orbita dela amata Austria…

    lo stato dele coxe xe oviamente dovú ala politica italianissima e ai governanti italiani che no i ga volú i nisun modo meterse d’acordo coi gnochi perseguendo un dixegno geo-politico-economico a nostro svantagio.

  5. effebi ha detto:

    per meterse dacordo ghe vol eser dacordo in due, evidentemente nisun dei due iera dacordo, nè i italianissimi nè i austriacissimi, che probabilmente piutosto che darghe i bori al porto de triese, preferissi spender per andarse a cior la roba a roterdam o anversa.
    per lavoar con capodistria me par che i autriacissimi pretendeva de aver la gestion dele ferovie slovene: i la ga, no so, chissà…xe restado qualcossa de sloven in slovenia ?

  6. toro seduto ha detto:

    Effebi

    Non se se lo sei o ti ci fai…

    Le ferrovie SLO sono di prprieta’ dello sato SLO, il porto di KP e’ al 51% dello stato SLO….

  7. arlon ha detto:

    @effebi: e quindi? Koper ciapa soldi, e noi se tignimo le FS. Magari che le ferovie austriache o la DB operassi anche a TS.
    (forsi no te ga idea de quanto be che i lavori)

  8. effebi ha detto:

    eh si magari…
    Dopo un eccellente 2008, anche Deutsche Bahn prevede un bilancio in rosso per il 2009.
    Secondo quanto riportato dal Frankfurter Allgemeine di ieri infatti, l’ad della DB Rudiger Grube avrebbe annunciato una chiusura d’anno con perdite attorno ai 500 milioni di euro

  9. arlon ha detto:

    Ma quel no vol dir niente (OT) xe evidente che i trasporti publici su rotaia no pol eser privatizadi.

    El che no centra con la qualità dei colegamenti in uso nei 2 paesi.

  10. effebi ha detto:

    de solito se disi che una roba “funziona” per via che la ga un utile, sennò xe una roba “bela”
    ma xe concetti diversi. almeno in economia

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il progetto di vendita delle ferrovie slovene a Deutsche Bahn era del 2007, e in torta c’era anche la vendita di Luka Koper.

    La cosa è tramontata a seguito del niet del governo sloveno, anche se ai primi di luglio di quest’anno l’ambasciatore tedesco in Slovenia – Joachim Goetz – al momento in cui lasciava l’incarico ha rilasciato un’intervista nella quale ha ribadito il forte interesse tedesco per tutto ciò che riguarda i trasporti in Slovenia. All’interno del discorso, Goetz ha ribadito che Deutsche Bahn è ancora in corsa e che i colloqui fra i ministri dei trasporti sloveno e tedesco sono frequenti.

    Diciamo che la Slovenia ha assoluta necessità di rifare tutte le sue linee ferroviarie, e Deutsche Bahn si è detta disposta a partecipare all’operazione. Va da sé che non lo fa gratis.

    Bisogna vedere se la Slovenia, che come primissimo asset a propria disposizione ha la propria collocazione geografica e che qundi è “naturalmente” un importante centro logistico e di passaggio delle merci, ha intenzione di imbarcare altri paesi all’interno di questo business.

    L’Italia in realtà è il primo e più importante concorrente della Slovenia, rispetto a questa “mission”: l’Italia ha a disposizione un sistema portuale e viario notevolmente più importante rispetto a quello sloveno, con l’unico fondamentale handicap per cui per andare a est comunque si deve passare per la Slovenia: il coltello dalla parte del manico l’hanno loro, a meno che non si riesca a “scavalcare” la Slovenia col vecchissimo e mai realizzato progetto della Venezia-Monaco (con diramazione in Austria). Però una Venezia-Monaco affosserebbe ancor di più il porto di Trieste.

    Io ho sempre avuto il fortissimo sospetto che la Slovenia farà di tutto per impedire (o per lo meno ritardare) lo sviluppo del porto di Trieste e di tutto il sistema logistico e viario ad esso connesso, esattamente come ha cercato di fare col porto di Fiume.

    Bisogna infine ricordare che la Slovenia ha scelto una strada sostanzialmente diversa rispetto agli altri paesi socialisti: è lo stato che ha privatizzato meno di tutti gli altri, mantenendo la proprietà pubblica di tutte le principali infrastrutture.

    Luigi (veneziano)

  12. effebi ha detto:

    grazie luigi, ma no tuti par che legi i giornai
    ma semo sicuri che la slovenia ga de rinnovar tuto el sistema ferroviario ? pensavo che i gaveva le rotaie de oro… i vagoni compiuterizzadi e i macchinisti che parla (contemporaneamente) cinque lingue.
    (ah, se no i ne fufignava capodistria… gioiello veneto)

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    Che io sappia, l’unico lavoro ferroviario importante portato a termine in Slovenia dal 1945 fino all’indipendenza fu la tratta fino al porto di Capodistria (Prešnica – Koper, 1967).

    Per il resto, tutte le tratte ferroviarie risalivano all’anteguerra, se non addirittura ai tempi dell’Impero. Alcune tratte erano state dismesse ai tempi della Federativa, per favorire il trasporto su gomma.

    Morale della favola: la Slovenia indipendente si è trovata con un sistema ferroviario obsoleto, praticamente da rifare da cima a fondo tutto quanto.

    Nel 2001 è stato inaugurato un nuovo collegamento ferroviario verso il confine ungherese: 43,5 km di linea a un binario e non elettrificata, che permetteva una velocità di 160 km/h e che all’epoca costituiva la più moderna linea ferroviaria di tutta la Slovenia.

    Tornando alle ferrovie in Jugoslavia, è da ricordare che i vari piani ferroviari del paese furono uno dei grossi punti di frizione fra le repubbliche, in barba al “bratstvo i jedinstvo” tanto sbandierato. In particolare, per veicolare le merci verso Capodistria gli sloveni non esitarono – quando vennero federalizzate le ferrovie, nel 1966 – ad aumentare considerevolmente i prezzi su tutti i carichi ferroviari verso Rovigno e Pola.

    Sloveni e croati all’epoca si lamentavano perché a Belgrado buttarono i soldi in opere faraoniche come la Belgrado-Antivari (Beograd–Bar), che per i croati doveva unicamente servire a permettere alla Serbia di essere autonoma dai porti croati.

    Luigi (veneziano)

  14. jacum ha detto:

    el discorso xe: trieste QUINTO PORTO PER L’AUSTRIA!!!!

    in meno de zento ani semo passai dal podio ai perdenti. semo pasai da esser primo porto a quinto. semo pasai a eser un porto che no xe più porto!

    no gavemo gjianca el porto vecio in man, no se pol tocar!!

    el porto novo guanta, per eser otimisti, echi che ghe lavora dentro me dixi che xe una me*..a!

    cosa me interesa cosa fa koper o rieka o piran!

    a mi me interesa come mai dopo trattative lunghe e con richieste aperte sempre da parte gnocca gli italiani che governano trieste hanno rifiutato sempre. e senza avere e dare alternative realizzabili!

    cosa jera e cosa xe el porto ogi? questa xe la domanda che voi ve dov’è por? e no cosa fa i nostri fradei a fianco.

  15. Marisa ha detto:

    Ragazzi….in economia contano solo i bassi costi e gli alti ricavi. A proposito, al Porto di Trieste, se togliamo il petrolio, cosa resta? Credo che si dovrebbe ragionare solo “su quello che resta”, altrimenti i valori di confronto tra porti risultano sballati e non confrontabili.

  16. effebi ha detto:

    InforMare :

    Il mercato austriaco continua ad affidarsi al porto di Rotterdam

    Cresce PERO’ la quota di traffico movimentata dai porti concorrenti

    1.
    Rotterdam (1)
    0.991
    3.809
    4.799
    -6,1%

    2.
    Koper (2)
    1.187
    3.089
    4.277
    +6,7%

    3.
    Hamburg (3)
    1.630
    1.041
    2.670
    -5,2%

    4.
    Antwerp (4)
    1.319
    1.266
    2.585
    +22,2%

    5.
    Trieste (5)
    703
    622
    1.325
    +9,7%

    noi cressemo (+9) più de koper (+6) e de Amburgo (che col -5 cossa doveria dir !?)

    partimo da un dato molto basso, miracoli no se pol far dala matina alla sera.

    poi dipendi de come che se fa i titoli dei post e de come che se imposta la discusion….

    un bel titolo saria stado:

    SIAMO ANCORA SOLO IL QUINTO PORTO DELL’AUSTRIA MA CON UN BUON SEGNO DI RIPRESA.

    (e poi no xe che movimentemo solo per l’austria…)

  17. effebi ha detto:

    ah si, rotterdam -6 e noi +10 (quasi)

    vabbe, continuè pur a sospirar de “galine con do teste….”

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