Intervistato dal Corriere, Paolo Portoghesi, ex presidente della Biennale di Venezia, perora la causa del capoluogo veneto per le Olimpiadi del 2020. Ricordiamo che l’Italia sembra intenzionata a presentare la propria candidatura per ospitare i Giochi successivi a quelli di Rio de Janeiro; la scelta di Roma appariva scontata, non fosse che, sorprendentemente in anticipo sul sindaco Alemanno, Massimo Cacciari pochi giorni fa ha avanzato l’ipotesi di presentare la città da lui governata.
Nel corso dell’intervista, Portoghesi sostiene che Venezia, per competere con le altre metropoli in lizza, dovrà necessariamente puntare sul territorio che la circonda, arrivando a coinvolgere anche Trieste. Questa la sua risposta più interessante: «Penso sarebbe bello fare delle residenze per atleti in montagna, una delle grandi carte da giocare: ci sono sport che riceverebbero un innegabile vantaggio con quella collocazione logistica. Poi certamente bisognerebbe diramare l’evento in tutto il Nord Est, fino a Trieste, la metropoli diffusa, come la pensava Frank Lloyd Wright. Finora abbiamo visto solo il contrario: una densità fastidiosa ».
Il resto dell’intervista si trova qui
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