9 Settembre 2009

Rigassificatore, Bassi (Idv): “Non ho elementi che provino una collusione reale. Però a pensar male non credo che si sbagli”

Bassi

Paolo Bassi è il coordinatore regionale dell’Italia dei Valori. Il suo partito è quello che finora s’è opposto maggiormente alla costruzione del rigassificatore.

Qual è la posizione del suo partito in merito all’impianto di Zaule?

Nel 2007, l’Idv ha organizzato un convegno dedicato alla sicurezza dei rigassificatori, a cui hanno preso parte diversi esperti esterni al mondo della politica. In quell’occasione, si è concluso che un rigassificatore collocato a poche centinaia di metri dal centro abitato comporterebbe dei rischi potenzialmente enormi. Siamo d’accordo, le possibilità che l’impianto esploda sono minime. Però esistono, e non vedo perché debbano essere sottovalutate.

Vede altre ragioni per opporsi al progetto di Zaule?

L’inquinamento, innanzitutto. L’abbassamento della temperatura marina e l’immissione di cloro nell’ecosistema metterebbero seriamente a repentaglio la biodiversità di queste acque.
E poi ci sono delle considerazioni di natura economica: se si costruisse l’impianto di Zaule, il rilancio del porto sarebbe semplicemente improponibile. Il rispetto delle distanze di sicurezza dalle gasiere paralizzerebbe il traffico commerciale. E siccome una gasiera dovrebbe restare ormeggiata all’incirca tre giorni, e ne è previsto l’arrivo di due a settimana, il porto risulterebbe perennemente bloccato.
Non solo: l’eventuale costruzione del rigassificatore sottrarrebbe una zona potenzialmente molto interessante per il rilancio dell’attività industriale e artigianale a Trieste.

Quindi voi non vi opporreste al progetto di un rigassificatore off-shore?

Nell’ambito sempre dello stesso convegno, si è evidenziato che un impianto collocato a una decina di chilometri dalla costa cittadina presenta dei rischi comunque notevoli. Noi potremmo sostenere un rigassificatore costruito in mare aperto, ad almeno venticinque chilometri dalla costa. Un impianto come quello di Rovigo- che non trovandosi in una baia, fra le altre cose, ha un impatto ambientale tollerabile- si avvicina già di più a ciò che auspichiamo.

Che iniziative concrete ha intrapreso il suo partito per bloccare il progetto di Zaule?

Stiamo raccogliendo le firme per una petizione che vogliamo presentare alla Regione, alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo. Crediamo che, per un partito politico, informare correttamente i cittadini e coinvolgerli nel processo decisionale sia un obbligo morale, tanto più alla luce dell’importanza di questa scelta. Gli altri partiti, invece, se ne fregano. O meglio: il coinvolgimento popolare è proprio ciò che vogliono evitare.

Davvero non c’è nessuna formazione che vi stia affiancando in questa battaglia? Nemmeno Rifondazione Comunista?

Finora abbiamo avuto il sostegno di numerose associazioni, ma l’ appoggio dagli altri partiti è mancato. Non abbiamo avuto contatti nemmeno con Rifondazione, che pure sembra opporsi al progetto. E va ricordato che nella scorsa legislatura regionale è mancata una presa di posizione forte da parte di questo partito in proposito.

Quali sono, a suo dire, le vere ragioni che si celano dietro l’appoggio del mondo politico alla costruzione del rigassificatore?

Questo Governo ha in cantiere la costruzione di cinque centrali nucleari e undici rigassificatori. Noi non crediamo che un simile progetto risponda a una strategia sostenibile, finalizzata a ridurre le emissioni di CO2. Questi progetti sono piuttosto dei regali che la maggioranza di governo ha intenzione di fare a delle lobby influenti. Sono business miliardari.

Si riferisce a qualcuno in particolare?

I nomi li conosciamo. Ministri, sottosegretari, Presidenti regionali, Tondo incluso. Per quanto riguarda le multinazionali, nel nostro caso possiamo ricordare Gas Natural ed E.ON

Il rapporto di Alpe Adria Green alludeva a possibili collusioni fra la politica e il mondo degli affari. Cosa pensa in proposito?

Non ho elementi che provino una collusione reale. Però, e soprattutto in questo caso, a pensar male non credo che si sbagli.

Come giudica l’operato del sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia? Ricordo che il suo Ministero ha giocato un ruolo molto attivo nella vicenda: per esempio, ha ottenuto parte dei faldoni dell’inchiesta che la Procura di Trieste aveva aperto sui presunti rapporti falsati da alcuni consulenti di Gas Natural. E ha ricevuto questi faldoni il giorno precedente al trasferimento della stessa inchiesta a Roma, dove poi è stata chiusa.

Mi limito a dire che il Ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto di Zaule senza avere sufficienti elementi per deliberare. In questo senso, non dubito che il ruolo del sottosegretario Menia sia stato fondamentale.

Non crede però che il rigassificatore favorirebbe l’emancipazione energetica del nostro paese? Qual è la politica del suo partito in tal senso?

L’Idv intende puntare sulle fonti alternative. Sull’eolico, che è già in grado di fornire grandi quantità d’energia e sta diventando sempre più conveniente. Sul solare che, per quanto resti meno sviluppato, incarna un modello di sviluppo ecosostenibile.
Aggiungo che il Governo, probabilmente, non vuole diversificare le fonti energetiche perché una mossa simile implicherebbe la diversificazione delle aziende fornitrici d’energia. Il sistema attuale, invece, permette di rivolgersi a delle multinazionali enormi, da cui, evidentemente, si possono trarre vantaggi altrettanto importanti.

L‘Idv lascia spesso l’impressione di essere un partito perlopiù mediatico, tendente al populismo. L’abbiamo visto nel caso di Grillo, quando molti osservatori hanno ritenuto che Di Pietro stesse cercando di mettere il cappello al movimento sorto intorno al comico genovese. Non crede che il vostro no al rigassificatore possa confermare una simile impressione?

Non sono d’accordo. Esiste una vicinanza oggettiva fra le istanze sostenute da Grillo e da Di Pietro, di una coerenza assoluta. Ritengo che tale affinità fosse evidente nei loro blog, prima ancora che nelle piazze o in Parlamento. E noi siamo contenti che questa vicinanza si sia manifestata così evidentemente in occasione delle scorse elezioni.
Ricordo, per quanto riguarda il rigassificatore, che il convegno da noi organizzato ha avuto luogo nel 2007, quando cioè l’Idv faceva parte della maggioranza di governo e quando in Regione c’era Illy. E che, sin da quel momento, il nostro partito ha sempre sostenuto la stessa posizione. Si tratta di un interesse “antico”, che prova come la nostra posizione sia dettata da un reale convincimento, piuttosto che da ragionamenti di tipo populista.

Un’ultima battuta sul Partito Democratico.

Non ci siamo confrontati sulla questione rigassificatore. In Consiglio comunale, il Pd ha espresso un sì condizionato. Ma un sì condizionato è sempre un sì. Speriamo che in questa occasione come in altre si ravvedano, avvicinandosi alle nostre posizioni.

Rigassificatore Arcore

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Un commento a Rigassificatore, Bassi (Idv): “Non ho elementi che provino una collusione reale. Però a pensar male non credo che si sbagli”

  1. Federica Misturelli ha detto:

    Mi sembra che le affermazioni di Bassi riguardo alla posizione di Rifondazione Comunista sul rigassificatore siano errate: RC e’ stata in prima fila nella lotta contro il rigassificatore, a fianco di Lega Ambiente e di tanti cittadini che si sono costituiti in comitati.

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