27 Maggio 2009

L’ateneo triestino sovraffinanziato rispetto a quello di Udine. La Gelmini cambierà rotta?

L’utente Marisa Aldiladellisonzo, a proposito dell’assenza di efficienza e di meritocrazia nelle Università, ci invia questo suo pezzo.

Sul settimanale L’Espresso del 20 novembre 2008 è stato pubblicato un approfondimento intitolato ‘Onore al demerito’, in cui si si argomenta, sulla base di cifre, di come il finanziamento statale alle varie università sia slegato da criteri che premiano gli atenei più virtuosi. Scrive infatti il giornalista Vittorio Malagutti: “Nel 2007 solo l’1,2 per cento dei finanziamenti è stato concesso in base a modelli che premiano l’efficienza”.

All’interno del testo c’è una tabella “Promossi e bocciati” dove sono elencati, Regione per Regione, tutti gli atenei italiani. Questi i dati per la nostra Regione per l’anno 2007:

TRIESTE – * finanziamento ottimale 89.474.435 – ** finanziamento erogato 104.355.90 – differenza PIU’ 14.881.468 pari a PIU’ 14%

UDINE – * finanziamento ottimale 84.417.366 – ** finanziamento erogato 72.385.908 – differenza MENO 12.091.448 pari a MENO 17%

LEGENDA:
* finanziamenti ritenuti adeguati dalla commissione del ministero in base alla qualità dell’ateneo
** Finanziamenti erogati

Sotto la tabella c’è una precisazione importante da parte del settimanale:

«Il fondo ordinario per le università costituisce la principale fonte di finanziamento delle università italiane. Dovrebbe essere assegnato in base a questi criteri, che dovrebbero premiare la qualità dell’insegnamento e della ricerca: il 30% in base al numero degli iscritti, il 30% in rapporto agli esami superati dagli studenti, il 30% in rapporto a capacità e qualità scientifica, il 10% come incentivi al cambiamento. In realtà questi criteri sono di fatto disattesi».

Il Ministro Gelmini ha dichiarato più volte di voler risolvere questa situazione che esiste dal 1993 e che ormai è diventata insostenibile. C’è da chiarire, per quanto la regione Friuli Venezia Giulia, quando finirà questo squilibrio di finanziamenti statali che vede contrapposti l’Università di Trieste (che gode) e quella di Udine (che piange).

Intanto, la Lega sembra muoversi, per voce del senatore udinese Mario Pittoni, capogruppo di quel partito nella Commissione Pubblica istruzione del Senato. In visita all’ateneo di Perugia, poi ripreso dal sito della Lega Nord, Pittoni ha dichiarato:

«Nel 2007 se si considera l’assegnazione dei finanziamenti in proporzione alla qualità e all’efficienza dei singoli istituti, risulta per l’ateneo umbro un sottofinanziamento di 6 milioni e 650 mila euro. Per non parlare del Nord, che nello stesso anno ha visto le università lombarde sottofinanziate per 93 milioni di euro, quelle piemontesi per 63 milioni e quelle venete per 43 milioni. All’opposto di Sicilia e Lazio, sovrafinanziate rispettivamente di 125 e 85 milioni di euro. Una situazione insostenibile che ha portato alla nostra richiesta di avviare da subito il riequilibrio dei finanziamenti del sistema universitario.
Proposta concretizzatasi con la legge recentemente approvata dal Parlamento, la quale prevede che «a decorrere dal 2009, al fine di promuovere e sostenere l’incremento qualitativo delle attività delle università statali e di migliorare l’efficacia e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, una quota non inferiore al 7% del fondo di finanziamento ordinario… e del fondo straordinario… con progressivi incrementi negli anni successivi, è ripartita prendendo in considerazione: a) la qualità dell’offerta formativa e i risultati dei processi formativi; b) la qualità della ricerca scientifica; c) la qualità, l’efficacia e l’efficienza delle sedi didattiche».

Nel 2009, 550 milioni sono stati destinati a premiare le università virtuose. Ed entro il 2011 gli stanziamenti destinati agli atenei meritevoli saranno portati a 1,8 miliardi di euro. Cifra pari al 30% del finanziamento pubblico al sistema universitario. La restante quota sarà però ancora distribuita in base al vecchio criterio del “costo storico al 1993”.

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9 commenti a L’ateneo triestino sovraffinanziato rispetto a quello di Udine. La Gelmini cambierà rotta?

  1. brancovig ha detto:

    Cara Marisa

    cerco di spiegarti il problema che così come presentato è mal posto.
    Il problema non riguarda l’Università di Udine verso quella di Trieste, ma delle università di nuova formazione rispetto quelle storiche. Quindi ad esempio l’Università del piemonte orientale (di recente istituzione) potrebbe asserire che è sottofinanziata rispetto quella di Udine. Questo perchè con il tempo i periodi di “vacche grasse” sono passati, la finanza pubblica è stata prosciugata, come tutti sanno a partire dalla fine degli anni 70 con dei benefici per certe generazioni che (riflettendo ora a posteriori) possiamo dire hanno trasferito i debiti ai figli ed ai nipoti. Le università più nuove hanno sicuramente sofferto di più.

    Chi è arrivato dopo è stato penalizzato. Lo stesso vale, faccio un esempio, in Lombardia dove ci sono molte Università: Milano Statale, Cattolica, San Raffaele, Bicocca, Pavia, Brescia, Insubria (non cito la Bocconi). Alcune molto recenti (Insubria Bicocca) ma nessuna delle nuove si sognerebbe di fare una battaglia contro la Statale, su base regionale, ad esempio più finanziata rispetto lo più recenti. Tutte lavorano all’unisono e nessuno pensa di chiudere una rispetto ad un altra (7,5 Università diciamo). Questo è il limite del Friuli-Venezia Giulia dove il trattino si transforma in clava. La battaglia dovrebbe essere fatta per potenziare cultura ed istruzione a “prescindere” chiedendo valutazione seria sugli interventi fatti. Non l’antagonismo tra Venezia Giulia e Friuli che spesso traspira nel tuoi commenti. La tua battaglia dovrebbe essere fatta ad esempio verso i leghisti (visto che hai citato Fontanini) e giunta Tondo per i finaziamenti messi sul il falso problema della sicurezza. Quanti milioni di euro l’attuale governo della regione ha speso per le telecamere e quanti per la ricerca scientifica nelle nostre Università?

    Un ultimo commento: Alcuni dei parametri usati dal ministero per valutare la qualità degli atenei sono almeno discutibili.
    Ad esempio semplifico un parametro – più promuovi più bravo sei-. Siamo sicuri che sia un buon parametro per valutare il merito in generale?
    Altri invece, quelli sulla ricerca scientifica sono più solidi. Quindi bisognerebbe vedere su quali parametri i nostri due Atenei primeggiano in relazione alla situazione nazionale. Magari sia Udine che Trieste sono messe molto bene e quindi non dovrebbe essere richiesta una redistribuzione tra i due Atenei ma verso altri Atenei in diverse regioni italiane

  2. Marisa ha detto:

    Caro Brancovig

    Come temevo, il problema che riguarda il metodo utilizzato da Roma per finanziare il sistema universitario italiano, viene trasformato in un problema di campanile. Il tema che io pongo è invece l’assurdità della distribuzione del finanziamento ordinario statale in base al “COSTO STORICO AL 1993”. Questo è il problema che pongo. E su questo vorrei si discutesse. Se poi gli atenei di Genova e Trieste sono gli unici atenei sovraffinanziati di tutta l’Italia del nord è un dato oggettivo elaborato dal ministero stesso. Non è neppure vero, come tu ipotizzi, che sottofinanziati sono solo gli atenei più giovani. Sottofinanziato, e di molto, è anche l’ateneo di Padova, che mi risulta essere uno dei più antichi d’Italia.

    Ti riporto i dati, ricopiati sempre dal settimanale L’ESPRESSO – 20 novembre 2008 – relativi ad alcune università storiche e molto più antiche di quella di Trieste, istituita durante il ventennio fascista.

    BOLOGNA
    * Finanziamento ottimale 402.291.178
    ** Finanziamento attribuito 384.104.444
    Differenza: MENO 18.186.734 – pari a MENO 5%

    PADOVA
    * Finanziamento ottimale 316.537.412
    ** Finanziamento attribuito 281.332.500
    Differenza: MENO 35.204.912 – pari a MENO 13%

    POLITECNICO DI MILANO
    * Finanziamento ottimale 239.297.428
    ** Finanziamento attribuito 192.247.395
    Differenza: MENO 47.050.033 – pari a MENO 24%

    Il problema è dunque costituito dal fatto che il finanziamento ordinario statale è distribuito prendendo come base il BILANCIO al 1993, ossia prendendo come base i COSTI che gli atenei sostenevano nel 1993. Questo metodo penalizza TUTTE le unversità che si sono maggiormente sviluppate dal 1993 ad oggi, compresa PADOVA e BOLOGNA.

    Non è un problema di università nuove e università storiche, e il sottofinanziamento degli atenei di Padova e Bologna lo dimostrano.

    Vogliamo parlare di come ELIMINARE il finanziamento in base al COSTO STORICO AL 1993? Qualsiasi altro metodo basato sul merito sarà sempre preferibile all’attuale assurdo sistema basato sui costi iscritti in bilancio nel 1993.

    Non è un problema di campanile. Il problema, ripeto nuovamente, è come distribuire il finanziamento ordinario statale in base al merito.

    Possiamo parlare di questo?

    In fin dei conti tutto quello che da anni va chiedendo l’ateneo friulano, è di essere finanziato in base ai suoi risultati, classificati eccellenti da Roma, e non in base al suo bilancio al 1993, quando aveva solo 9.000 iscritti (oggi ne ha quasi 17.000).
    Nessun campanilismo con Trieste, ma solo la richiesta di un metodo di finanziamento più meritocratico. E’ una richiesta eccessiva?
    Che poi è quanto richiedono anche Padova, Bologna e gli atenei milanesi.

  3. pierpaolo ha detto:

    Come dar torto a Marisa, tutto vero, solo una piccola precisazione: il costo storico non penalizza solo chi si è sviluppato dal 93 ad oggi, favorisce le università che nel 93 avevano una gestione più allegra a danno di quelle più attente.
    Questi sono dati inoppugnabili partoriti da un sistema che non si riproduce solo nell’ambito delle università ma, come sappiamo, in tanti altre sfacettature del pubblico. Fortunatamente la Lega Nord non è quel mostro che sperpera inutilmente denaro pubblico per inutili telecamera, ma è il movimento che mette fine a questo sistema passando per la standardizzazione dei costi

  4. arlon ha detto:

    El problema a sto punto xe dove che sti schei i va a finir.. visto che la università xe tignuda decisamente mal.

  5. brancovig ha detto:

    Cara Marisa,

    purtoppo il tuo campanilismo ti fa perdere di vista il problema più ampio e ti limiti al confronto Trieste Udine. Questo è uno sbaglio e comunque non rispondi alle mie domande sugli investimenti della politica (inclusa la lega nord) per la ricerca universitaria.
    Comunque provo a farti ragionare.

    Il grosso problema delle università italiane sono i tagli decisi da Berlusconi e Tremonti (La Gelimini non ha molto voce in capitolo)con il bene placito delle Lega, di Fini e gli ex AN. Intendiamo scelte che un governo è leggitimato a fare, se vuole pian-piano smatellare il sistema pubblico. Vogliamo mantenere Alitalia regalandola agli amici, mettiamo telecamere in ogni angolo del paese, ebbene si recuperano risorse da altre parti. Tagliamo l’istruzione : scuole ed università.

    Sul problema del requilibrio tra i vari atenei riporto un pezzo della relazione della CRUI (conferenza dei rettori)che spero chiarisca le idee ai lettori

    estratto da
    IL FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO DELLE UNIVERSITA’(1994-2008)
    che ti consiglio di leggere

    http://www.crui.it/

    “Considerazioni finali
    La prima per delineare i tratti principali della politica di incentivazione e di ripartizione che è stata utilizzata negli ultimi anni e sottolineare come le assegnazioni agli Atenei si siano in gran parte basata sul modello teorico, non “a pioggia”, anzi riservando agli Atenei sotto finanziati quote a volte consistenti per l’accelerazione del riequilibrio (come nel 2005,
    anno in cui circa 190 milioni di euro furono ripartiti tra 22 Atenei). La seconda per descrivere la estrema delicatezza per il sistema universitario della attuale congiuntura e la prospettiva che è stata delineata con gli interventi normativi sul finanziamento del sistema universitario (L. 126/08 e L. 133/08), provvedimenti con i quali è stata decisa una consistente riduzione entro il 2011 delle risorse per il sistema universitario.”

    Prima di concludere però vorrei discutere del termine eccellente largamente inflazionato nei nostri giorni. Mi riesce difficile definire l’Università di Udine così come quella di Trieste eccellenti o risultati che ottengono eccellenti. Mi sembra esagerato. Al massimo ci potrà essere qualche docente eccellente

    In Italia siamo lontani dagli indicatori internazionali d’eccellenza. La media delle nostre università non è male, dimenticando alcuni casi ed altre cose bizzare come le università telematiche, ma senza picchi d’eccellenza. Quanti Nobel Laureates per lavori svolti presso università italiane?

    Questo è una altro documento interessante a riguardo, che consiglio di leggere. Un analisi scientifica sullo stato dell’Università in Italia
    http://www.unimi.it/img/news/Universita_malata_e_denigrata.pdf

    Concludo rispondendo ad arlon. Certo non tutto funziona al meglio nelle università, a Trieste come ad Udine. Lo sforzo da fare è di migliorare quello che non va.

  6. Marisa ha detto:

    Rimane sempre il problema, ben conosciuto da tutti, che il Fondo ordinario alle università viene ancora distribuito in base al costo storico al 1993…..

    Se l’università di Trieste fosse la quarta più sottofinanziata dell’intero sistema universitario italiano e Udine una delle più sovraffinanziate in Italia, ( mediamente 15 milioni di euro ad anno in più del dovuto)….a Trieste avreste già fatto le barricate e preteso che la Giunta regionale riequilibrasse i finanziamenti dei due atenei regionale. Si chiama: GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA.

    Perchè il Friuli deve sempre essere accusato di campanilismo ogni volta che protesta?

    BRANCOVIC….ti piaccia o meno, esiste un problema di GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA, che va risolto a livello nazionale e regionale.

  7. Marisa ha detto:

    Caro Brancovic

    è vero che c’è il problema degli “scarsi finanziamenti a favore del sistema universitario italiano”. Ma è altrettanto vero che manca ogni forma di “Giustizia distributiva” nella distribuzione alle università italiane del Fondo ordinario statale.

    http://ricerca.quotidianiespresso.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2008/12/04/UD_21_LET100.html

    Del resto nel 2004 la conferenza dei rettori aveva raggiunto un accordo con il Ministero per superare questo grossissimo problema che si trascina del 1993. Poi però la lobby delle università più sovraffinziate (lobby in cui Trieste è molto attiva), riuscì ad impedire l’applicazione dei criteri meritocratici stabiliti in accordo con il Ministro Moratti.

    Come vedi la conferenza dei rettori ha grosse responsabilità nella mancata democratica distribuzione del Fondo ordinario.

    Del resto chi incassa più del dovuto, perchè mai dovrebbe accettare un criterio meritocratico che lo penalizza? E così si fa lobby con le altre università sovraffinanziate….

    Il problema del sottofinanziamento è stato denunciato con forza anche recentemente durante una conferenza dei rettori.

    Cerco il link e te lo incollo.

  8. Marisa ha detto:

    Già nel 1998 il CRUI discuteva del pensantissimo problema del riequilibro tra univesità sottofinanziate e università sovrafinaziate……siamo arrivati al 2009 e ancora il problema non è stato risolto.

    Linko la “Mozione sul riequilibro” del CRUI, del 16 ottobre 1998 (leggesi: millenovecentonovantaotto!).

    http://www.crui.it/data/allegati/links/459/riequilibrio.pdf

  9. Marisa ha detto:

    E da un documento della “Associazione per la Qualità delle Università Italiane Statali” di data 26 novembre 2008

    http://www.unipd.it/stdoc/ateneo_news/docaquis1208.pdf

    ove si può leggere: “Non è più accettabile che il 93% del FFO continui ancora ad essere ripartito sulla base STORICA non tenendo in alcuna considerazione i risultati del lavoro didattico e scientifico che si svolge in ciascun Ateneo (…). Il sottofinanziamento di alcuni sistemi universitari regionali è diventato ormai tale da creare una situazione iniqua e insostenibile”.

    Nel documento linkato c’è anche un grafico da cui risulta che in tutta l’Italia del nord solo due regioni risultano sovrafinanziate, ossia la Liguria e la nostra. Ma ciò è determinato unicamente dal fatto che sia l’Ateneo di Genova che quello di Trieste sono sovrafinanziati.

    L’ateneo friulano non fa parte della associazione AQUIS e il link l’ho trovato nel sito dell’Università di Padova (che fa parte di AQUIS).

    Come vedi, caro BRANCOVIC, non è un problema di CAMPANILISMO, anche se a te fa comodo presentarlo così!

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