Il Comitato portuale del porto di Trieste ha adottato, dopo 52 anni, un nuovo Piano regolatore. Secondo l’ufficio stampa dell’Autorità Portuale così si va «sancendo un ritrovato clima d’intesa tra le istituzioni, il mondo imprenditoriale e sindacale».
Secondo il Presidente del Porto di Trieste Claudio Boniciolli «il Piano regolatore è lo strumento imprescindibile per lo sviluppo del porto, strumento senza il quale non si può ipotizzare alcuna crescita dei traffici e delle attività economiche portuali. Il Piano adottato oggi permette ai competenti organi dello Stato di avere una prospettiva chiara ed allo stesso tempo pragmatica dello sviluppo del Porto di Trieste in un quadro nazionale ed europeo».
Secondo l’Ansa, il Piano deve ancora essere approvato dalla burocrazia romana. In un arco di 15 anni spezzettato in tre successivi step, il Piano creerà nuovi 200 ettari per le banchine del porto. Gli investimenti necessari per far fruttare questo Piano si aggirerebbero tra 1,5 e 2 miliardi di euro.
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