28 Aprile 2009

Approvato il Piano del Porto. Omero: “Ma si protrae la saga degli studi sui collegamenti tra Porto vecchio e nuovo”

Ieri sera il Consiglio comunale di Trieste ha approvato il Piano regolatore del porto di Trieste, atteso da svariati decenni. Polemico il capogruppo Pd, Fabio Omero, che fa notare come un decennio di studi di fattibilità per la creazione di infrastrutture di collegamento tra Porto vecchio e Porto nuovo non abbia portato un risultato concreto ma come, anzi, continui a protrarsi.

Secondo l’Ansa, il Piano, farà “guadagnare” 200 ettari di spazio alle banchine del porto. Il costo totale stimato delle operazioni che trasformeranno radicalmente lo scalo è stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro.

Il capo dell’opposizione Pd, Fabio Omero, a proposito di due emendamenti al Piano firmati da Piero Camber (Pdl), aveva scritto ieri pomeriggio:

Il primo [emendamento] inserisce in delibera il parere “non vincolante” espresso dalla settima Circoscrizione.
Il secondo inserisce, sempre in delibera, la condizione che nel Piano regolatore sia prevista l’infrastruttura di collegamento Porto vecchio – Porto nuovo.

[…]
L’impegno per il Comune di prevedere l’infrastruttura sarà […] solo l’ennesimo capitolo di una saga lunga ormai 10 anni.
Il primo tubo sottomarino tra il Porto vecchio e il Porto nuovo venne previsto infatti già dal PRUSST, approvato dal Consiglio comunale nel lontano maggio 1999.
Sempre il Consiglio approvò poi nel dicembre 2001 lo stralcio del tubo a favore di un tunnel da far correre a fianco delle Rive.

Il bando per il concorso di idee sul “Waterfront” del 2002 interrò invece il collegamento sotto le rive.
Nello stesso anno l’Autorità portuale affidò l’incarico per un progetto di fattibilità di questo tunnel all’arch. Rossella Gerbini e all’ing. Angelo Giglio.
Ma nel dicembre 2004 con il progetto comunale di riqualificazione delle Rive, la famosa autostrada delle Rive, tubi e tunnel scomparvero.

Nel novembre 2005 l’adozione della variante al Piano regolatore del Comune per il Porto vecchio, redatta dagli architetti Maurizio Bradaschia e Alberto Cecchetto, rinviò il collegamento Porto vecchio – Porto nuovo – Grande viabilità triestina (e relativa eliminazione del traffico veicolare in superficie lungo l’asse delle Rive) a un nuovo studio di fattibilità.

E infine il Piano particolareggiato del Centro storico, sempre dell’arch. Alberto Cecchetto, consegnato nel 2006, contemplò per le Rive l’adozione di un Piano strategico urbano, che però non prevedeva più alcun nuovo collegamento tra i Porti, solo l’attuale viabilità in superficie.
Quindi come dire ora NO a un emendamento di Camber junior, che prevede l’eventuale ennesimo studio di fattibilità per un’ipotesi di collegamento tra i due porti?
Tanto più che la futura e auspicata trasformazione del Porto vecchio in area urbana ridurrà di molto la sua funzione commerciale e di conseguenza lo stesso traffico di collegamento sulle Rive.

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