22 Aprile 2009

Lo sdegno di parte

Mentre quest’anno le commemorazioni delle giornate della Memoria e del Ricordo avevano presentato toni più equilibrati che facevano presupporre l’auspicabile passaggio ad un cammino sempre faticoso ma più condiviso dello sguardo storico alla travagliata e tragica storia del ‘900 di queste terre, la cronaca ci riporta continui fatti che sembrano invece portare in direzione opposta.

Ho come l’impressione che la divisione storico-ideologica, che si cerca di normalizzare negli interventi ufficiali, trovi invece oggi la sua misura nello sdegno e nelle reazioni differenti che emergono di fronte ai fatti di cronaca quotidiani. Nelle ultime ore sono almeno tre le notizie che risaltano in tal senso: la prima riguarda l’intitolazione a Tito di una via di Lubiana, la seconda è l’ennesima apparizione di scritte naziste sul territorio triestino, la terza, meno visibile, sono i commenti all’articolo di Spirito de Il Piccolo sui luoghi della memoria dedicato oggi all’Hotel Balkan.

C’è bisogno di aria nuova e di qualcuno che dica basta. Basta con lo sdegno di parte. È difficile accettare che un’istituzione comunale faccia i comunicati solo quando compaiono scritte ingiuriose sui muri di stampo culturalmente avverso (c’è molta differenza tra il focoso comunicato di Lippi sulle scritte nel caso Granbassi e l’intervento “silenzioso” del Sindaco sulle scritte di oggi). Ma per me personalmente è altrettanto difficile accettare che una manifestazione autorizzata venga impedita (e il silenzio assoluto o le giustificazioni della sinistra sui fatti di Corgnale-Lokev). E vorrei che qualcuno mi spiegasse come si possa oggi, nel 2009, essere idealmente contrari all’intitolazione di una via a un capo di stato che si è macchiato di crimini ed eccidi politici, ma favorevoli a quella a un bravo giornalista che però è andato volontario al fianco di uno dei peggiori dittatori dell’Europa del ‘900, e viceversa.

La città quando non nega vive sui “sì, ma…”. A chi giova ancora oggi riconoscere i fatti tragici del ‘900 a intermittenza, solo se la colpa dell’altro è più grande, giustificare crimini richiamando altri crimini, fare finta che il tempo non sia passato? Stiamo ancora pensando ad un ritorno politico in termini di consenso?

Forse è il caso di iniziare a pensare che questa città ha bisogno di nuove generazioni a cui venga dato il diritto a guardare avanti. Ricordare, riconoscere il dolore, riconoscere la dignità delle vittime, ma trovare la forza per superare visioni precostituite antistoriche.  La mia opinione è che ci siano dei fatti sui quali bisogna avere coraggio di prendere posizione al di là delle appartenenze politiche. E superare la storia con questi piccoli ma importanti passi quotidiani.

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23 commenti a Lo sdegno di parte

  1. enrico maria milic ha detto:

    ben detto. grande editoriale.

  2. asem ha detto:

    Ben scritto, ma credo che solo l’EU possa fare qualcosa.
    Sono dell’opinione che delle “criminose” ideologie del ‘900 soltanto i tedeschi abbiano fatto chiarezza (almeno sembra), per il resto c’è molta ipocrisia (anche se, almeno in Italia, è vietata l’apologia del fascismo e che io sappia non si possano intitolare piazze e strade a Mussolini. In Slovenia però è ancora molto peggio soprattutto ora con il ritorno (dopo 20 anni) al potere dei vecchi comunisti – in quel caso per quel che riguarda il comunismo, ma ciò è ovvio soprattutto per molti sompattizanti in altri stati che cmq difendono in qualsiasi modo gli eccidi di Tito).
    Peccato.

  3. asem ha detto:

    Cmq vorrei ricordare a Milic quello che scriveva solo poco tempo fa (dicendomi come spesso fa, che io non comprendero la realtà politica slovena e che traviso sull’ SD slovena ed il partito stalinista Zares).

    enrico maria milic
    mar 26th, 2009 a 13:15

    la gran parte di quelli che abitano questo sito, bora.la, è d’accordo nel condannare i crimini del titoismo e sono certo che pahor lo è anche.

    Sei ancora sicuro?

  4. enrico maria milic ha detto:

    aggiungo che, ovviamente, mi stupisce e rammarica questa intitolazione lubianese a tito.

  5. furlàn ha detto:

    Beati i nuiorchesi che danno i numeri alle vie?

  6. cagoia ha detto:

    Qua saria casin anche dando i numeri ale vie.
    Numeri arabi xe de sinistra, numeri romani xe de destra.
    5° strada o V strada?

  7. effebi ha detto:

    ritornando allo “sdegno di parte” credo che lo sforzo richiesto e auspicato da g.m.apuzzo per raggiungere l’obiettivo ideale non è cosa da poco. credo sia abbastanza compernsibile che per le vicende accadute (dai toni così forti) ci sia bisogno di tempo e buona volontà, cose che non si acquistano al mercato.
    è giusta la sua riflessione che condivido in molti dei punti evidenziati ma non condivido l’esessiva tensione e quella espressa rabbia verso risultati che non sono immediatamente raggiunti. nulla è così semplice, e la città (qualsiasi città) ha sempre bisogno delle nuove generazioni, senza che questo ci debba stupire eccessivamente, fa parte della vita.
    alle nuove generazioni il compito di farsi strada al meglio (anche se non sempre le nuove generazioni sono state portatrici in assoluto di valori migliori).
    discutere e confrontarsi (tutti) migliora (tutti). vanno create le situazioni per farlo (per discutere e non per cercare di imporre le nostre idee, quelle che tutti spesso crediamo vangelo -nuove e vecchie generazioni-)
    buon lavoro

  8. enrico maria milic ha detto:

    un mio ‘quasi’ amico di un’associazione di esuli mi ha inviato la seguente vignetta… secondo lui la vignetta sdrammatizza l’accaduto, io non ne sono sicuro, ma per ‘par condicio’ gliela pubblico…:
    : )

  9. effebi ha detto:

    grazie per il “quasi amico”
    non aveva la pretesa di sdrammatizzare (mi auguro che non stiamo vivendo un dramma, ognuno si inTITOla le piazze a chi gli pare, poi ovvio se ne assume la responsabilità) è solo un tentativo di riderci sopra, magari ha colto…

  10. Patrick Karlsen ha detto:

    Condivido in pieno il contenuto dell’articolo. Nulla da aggiungere.

  11. diego chersicola ha detto:

    Gian Matteo Apuzzo è il mio candidato. Alle Europee, al comune, all’amministrazione del condominio, quello che vuole.

  12. asem ha detto:

    enrico maria milic,

    posto anche qua il video che ho scovato sull’inTITOlazione a Tito : la rappresentante carina e bionda all’inizio è la rappresentante dell SD di Ljubljana. Spero che tu capisca lo sloveno, è penoso ……… (su intitolazioni a Stalin ….. non, non ancora……….)
    Penoso!
    Sei ancora sicuro che Pahor(spesso presentato come il moderato) come hai detto tu (e la sinistra slovena) “è d’accordo nel condannare i crimini del titoismo e sono certo che pahor lo è anche”?

  13. Fabio ha detto:

    Ok Alojz probabilmente ti stai divertendo, ma su questa scala più che una provocazione a me pare vandalismo

  14. valerio fiandra ha detto:

    segnalo “fondo” di Stelio Spadaro sul PICCOLO di oggi, domenica 26

  15. Julius Franzot ha detto:

    Smrt Alojzu i svoboda narodu

  16. miha ha detto:

    lojzek,

    elimina quel 10 %, per piacere.

  17. enrico maria milic ha detto:

    ovviamente ho cancellato dal sito il vandalo solo ora – scusate ma ero via da internet…
    : )

  18. aeffe ha detto:

    Concordo con Apuzzo.
    E sul tema, le parole di Stelio Spadaro sono emblematiche di un pensiero importante, maturo, assolutamente condivisibile, da tutti. Mi fa piacere riproporle all’attenzione.

    La via dedicata a Tito – Commento di Stelio Spadaro da Il Piccolo del 26/04/2009

    A proposito dell’intitolazione di una via di Lubiana al maresciallo Tito, ho invano aspettato una tempestiva reazione innanzitutto e soprattutto da parte di quei gruppi che giustamente hanno vivacemente protestato e si sono pubblicamente indignati per la decisione della giunta comunale di Trieste di intitolare una via a Mario Granbassi. Tale evidente parzialità oltretutto indebolisce e rende meno credibile la reazione degli antifascisti, rende meno efficace la loro linea di condotta.Nessuno ovviamente mette in discussione il diritto del Consiglio comunale di Lubiana di decidere a chi intitolare vie, ma nessuno può togliere a noi, di Trieste, il diritto – e il dovere – di esprimere netta contrarietà a una decisione che ci riporta in un passato da cui per fortuna dovremmo essere tutti usciti. Non si può dimenticare che Tito è stato il capo di quel regime comunista che immediatamente dopo la guerra ha attuato una dura repressione politica e ideologica, ha chiuso le chiese, le sedi di partito, ha tolto la libertà di parola, ha diffuso in tutti i punti della società l’Ozna, quel servizio segreto di informatori che aveva il compito di controllare uomini e gruppi. E’ il regime che poi ha creato Goli Otok, per ricordare solo uno dei campi di concentramento istituiti. Il regime che ha chiuso un’infinità di scuole di lingua italiana, per tutti gli anni ’50 e dopo. Potrei continuare nell’elenco, ma ne ho semplicemente accennato una parte per ribadire che ogni nostalgia per i totalitarismi che hanno insanguinato le nostre terre – e Tito aveva le mani insanguinate – è fuori luogo, ci riporta indietro e danneggia quella efficace integrazione che la democrazia ha finalmente reso possibile in tutte queste nostre regioni. Un’adesione coerente alle istituzioni comunitarie dell’Ue non può passare attraverso la celebrazione nostalgica delle dittature e dei dittatori che hanno reso terribile il Novecento europeo e giuliano.
    Stelio Spadaro

  19. furlàn ha detto:

    Rispondo a Spadaro: il fatto che a Lubiana sbaglino giustifica uno sbaglio nella forma identico a Trieste?

  20. Henk ha detto:

    “l’ennesima apparizione di scritte naziste”

    eh, son sempre le scritte altrui, quelle d’importazione, anche in questo caso, mai quelle domestiche del fascismo, xenofobismo, antislovenismo locale …

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