28 Marzo 2009

Fortuna Drossi, il laico: “Una legge popolare per creare l’area autonoma di Trieste”

uberto fortuna drossiDa ‘illyano’ a prima voce di un movimento per un’area autonoma del territorio triestino. E’ il percorso che sta disegnando di fronte a sè Uberto Fortuna Drossi, ex Assessore del Comune di Trieste, una delle figure tra le più preparate del movimento civico dei ‘Cittadini’.
In questa intervista, Drossi lancia l’idea di una mobilitazione dal basso a sostegno di una legge regionale d’iniziativa popolare che crei ‘Trieste Città Metropolitana‘, un unico ente che andrebbe a sostituire e assumere le competenze dei Comuni di Trieste, Dolina, Muggia, Sgonico-Zgonik, Monrupino-Repen e Duino-Aurisina, della Provincia di Trieste e dell’Autorità Portuale.
L’ex illyano, oggi libero professionista, sta organizzando una rete di imprenditori e volontari attorno alla sua idea.
E Fortuna Drossi, dalla prossima settimana, inizierà una collaborazione con Bora.La sui temi della politica locale.

– Qual è il senso della tua iniziativa per Trieste Città Metropolitana?

“Il senso della mia iniziativa è dato dalla consapevolezza di una situazione socioeconomica dell’area Triestina che ha la necessità di ritrovare un ruolo importante nel contesto di un Europa che si è allargata verso Est. Trieste nacque perché, oltre alla sua posizione nella geografia politica, le si attribuirono delle originali caratteristiche funzionali al suo sviluppo socioeconomico; oggi si sono ricreati i presupposti per ridarle una certa specificità.
Trieste deve assumere quelle caratteristiche che non la imbriglino nelle logiche dello sterile dualismo tra Trieste e il Friuli. In altre parole è necessario che Trieste si ritagli una certa autonomia gestionale del proprio territorio. Questa valorizzazione del territorio Giuliano sarà anche un’opportunità per la Regione e l’Italia. Perché non percorrere una nuova strada istituzionale? Sarà sempre meglio di quella fatta fino ad oggi.

“L’area Metropolitana non è un Comune, nemmeno una Provincia, ma una struttura amministrativa nuova e forte nell’assumersi la responsabilità del proprio destino e decidere come essere il centro tra il Nord, l’Est e il Mediterraneo. Sicuramente il Carso potrà avere quel ruolo socioeconomico che oggi non riesce ad avere, perché potrà essere supportato da una struttura amministrativa molto forte ed autonoma. L’autonomia dell’area Triestina non è un traguardo ma un punto di partenza per il suo sviluppo e per evitare il declino. Non dimentichiamo che già da tempo c’è una forte competizione del sistema città e Trieste potrebbe avere tutte le caratteristiche per accettare la sfida. Creare il consenso è importante per raccogliere le firme necessarie per una legge regionale di iniziativa popolare che determinerà il funzionamento e la costituzione dell’area autonoma del territorio Triestino.
Il successo del progetto di autonomia federale dipenderà dalla capacità di trasmettere il messaggio, quindi ci dovrà essere una grande partecipazione. Alla base di tutto ci deve essere la consapevolezza che questo è l’unico progetto politico per il futuro del territorio Triestino. Il messaggio dovrà essere capillare utilizzando tutti gli strumenti comunicativi, spiegando punto per punto i vantaggi del progetto. Sarà molto difficile avere il consenso della politica dei partiti, almeno inizialmente, incapaci di avere una visione del futuro perché schiavi del consenso”.

– Come giudichi l’attuale momento politico deio nostri territori, stretto tra le priorità sulla “sicurezza” e la crisi economica?

“Giudicare con due battute l’attuale momento politico è difficile, posso dire che, piaccia o non piaccia, la politica è lo specchio deforme della società. Oggi è più importante la percezione che la realtà, quindi è più facile suggestionare. La civiltà di uno stato non si misura dal numero delle telecamere o di antifurto installati, ma dal numero esiguo degli atti delittuosi. Il rispetto delle regole e del prossimo è fondamentale perché è un esempio di civiltà, purtroppo c’è un disprezzo per entrambe.
Il PIL non ha una crescita infinita, di conseguenza un arresto dell’economia è fisiologico. I paesi ricchi industriali hanno una visione religiosa dell’economia, quindi non hanno mai messo in dubbio nulla di quanto gli economisti dicevano”.

– Come giudichi la capacità del centrosinistra locale di incidere sull’agenda politica locale?

“Il centrosinistra locale come quello nazionale predica bene ma razzola male. E’ un circolo chiuso, incapace di evolversi e ripensare i principi base della sinistra, inoltre ha una visione schizofrenica del capitale o meglio dell’economia. La presunzione di essere depositario della verità ha portato il centrosinistra ad implodere verso un becero conservatorismo, specialmente nel linguaggio e nel metodo gattopardesco.
In uno Stato fortemente influenzato dalla Chiesa, il centrosinistra dovrebbe chiarire la posizione ambigua nei confronti del mondo laico e porre un argine al totalitarismo religioso, indifferentemente di qualunque fede si tratti”.

– Chi ritieni possa vincere la competizione a Sindaco per le prossime comunali, ovvero sulla base di quali priorità per la città?

“La scelta del prossimo Sindaco di Trieste sarà determinata dalla capacità dei triestini di distinguere il credibile dall’incredibile; oggi prevale la seduzione sull’onestà intellettuale.
Trieste è un bel contenitore con grosse potenzialità. Deve migliorare i suoi contenuti puntando sull’originalità e la qualità dell’offerta turistica, perché il turismo porta benefici quando il turista si ferma almeno due notti. Deve convincere che la qualità della vita la si vede anche dalla tipologia dell’industria, che deve essere di alto contenuto tecnologico e non inquinante.
Il Porto è diventato un simulacro dell’economia cittadina, pertanto solo l’istituzione dell’area Metropolitana può condurlo fuori dall’inerzia e farne parte integrante del tessuto socioeconomico. Oggi la mediocrità porta al declino economico, quindi la città deve avere una sana dose di ambizione per diventare interessante e stimolante per imprenditore. Una città oltre ad essere ricca di cultura, cioè cibo per la mente, deve avere le risorse economiche per essere tenera di cuore con l’assistenza sociale verso gli anziani. C’è bisogno di un progetto composto da tanti progetti che abbiano un senso comune”.

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14 commenti a Fortuna Drossi, il laico: “Una legge popolare per creare l’area autonoma di Trieste”

  1. Dieffe ha detto:

    per quanto personalmente ritengo la proposta interessante e meritevole di approfondimento nelle opportune sedi politiche, credo che essa sia già stata ampiamente bocciata dai cittadini che non hanno riconfermato Drossi in Consiglio regionale, nonostante uno dei punti chiave della sua campagna elettorale fosse stato proprio la creazione della città metropolitana.

  2. lalla ha detto:

    trovo che l’area metropolitana sia l’OPPORTUNITA’ per Trieste e il suo futuro. La difficoltà starà proprio nel comunicare il progetto ai cittadini che, in questo periodo storico, sono molto più attenti a sindaci e capi di stato che li facciano ridere con battute poco consone ai loro ruoli, piuttosto che a veri programmi per il futuro del paese e del territorio. E la classe politica, sempre più attenta al consenso che al vero futuro, è carente di coraggio nell’intraprendere strade innovative per la paura di non essere “votata”. Fortuna Drossi si è sempre dimostrato un politico che ha guardato oltre al consenso elettorale e purtroppo l’elettorato non l’ha premiato…come volevasi dimostrare!! Confidiamo nella parte “ragionante” dei cittadini e…parlatene, spiegate e divulgate informazioni in tema AREA METROPOLITANA; c’è in ballo la “vita” o il declino, e non più molto lento, della città.

  3. Kiko ha detto:

    L’idea mi piace, vorrei capire di più. C’é un’associazione che tratti l’argomento? Gratuite le parole di Dieffe nei confronti di Fortuna, uno dei pochi politici che ha messo sempre la sua faccia nelle scelte coraggiose.
    kiko

  4. Marisa ha detto:

    Se bon ricordo male c’è una legge statale che fissa i criteri per le città metropolitane. Uno è: minomo 500 mila abitanti. E mi sembra che a Roma abbiano già scelto “quali” città avranno l’area metropolitana. E Trieste non è tra queste. Comunque esiste normativa statale.

  5. TCM ha detto:

    rispondo a kiko: l’associazione esiste e si chiama TRIESTE CITTA’ METROPOLITANA. Puoi contattarci all’indirizzo mail triestemetropolitana@yahoo.it.
    Trieste Città Metropolitana

  6. Marisa ha detto:

    http://www.pegli.com/metropoli.php

    andate a dare una occhiata qua. C’è la proposta di Legge 1567 preparata dalla Commissione parlamentare sull’istituzione delle Città metropolitane.

  7. arlon ha detto:

    Dove se firma?

  8. Giorgio ha detto:

    Così come ha già fatto Riccardo Illy anche Uberto Fortuna Drossi farebbe bene a ritirarsi, per sempre, dalla politica attiva. E’ un consiglio disinteressato e affettuoso che mi sento di dare a chi ha già avuto il massimo dalla sua esperienza politico-istituzionale. La prova evidente di ciò sta nel fatto che Drossi Fortuna non è stato più rieletto dagli elettori che precedentemente lo avevano votato.
    Giorgio

  9. aeffe ha detto:

    La migliore risposta a Dieffe e Giorgio l’ha data Arlon:
    DOVE SE FIRMA?

    Meditate gente,…meditate…
    Forza TCM, fai capire a chi non vuole capire cosa significa la vera e possibile autonomia per l’area triestina che Uberto Fortuna Drossi propone (e magari l’avesse fatto in campagna elettorale…).
    Molti l’hanno già capito, e non aspettano altro.

  10. Kiko ha detto:

    Ho pensato che sarebbe sterile per il progetto rispondere a Dieffe e a Giorgio, dal momento che il livore è indirizzato alla mia persona e non all’idea dell’area metropolitana, invece ritengo che possa essere utile per farsi conoscere di più, quindi ci tengo precisare alcune cose. Nella campagna elettorale delle regionali del 2008 non ho mai citato il progetto dell’area metropolitana,mentre in quella del 2003 lo avevo fatto. Nel 2006 i sondaggi mi attribuivano una buona possibilità di essere eletto alla Presidenza della Provincia, ma posi come condizione l’avvio del progetto dell’area metropolitana, cosa non gradita ai partiti. Dalla politica non ho preteso nulla, perchè “la politica” lo sempre intesa come funzionale a risolvere i problemi. Nel 1995 quando Illy mi propose l’assessorato, avevo il mio lavoro ben retribuito, ma diedi una risposta al mio carattere decidendo di fare una nuova esperienza.Il ruolo mi appassionò e ancor di più mi innamorai di Trieste e delle sue potenzialità. L’esperienza fini nel 2001 e rientrai nel mondo del lavoro con molta umiltà ma anche con molte soddisfazioni economiche. Nel 2003 mi proposero di partecipare alle elezioni regionali, ma mi riservai di dare una risposta definitiva soltanto due mesi prima delle elezioni, perchè ritenni, qualora fossi stato eletto, di dover abbandonare il mio lavoro e il reddito superiore a quello regionale. Fui eletto perchè vinse Illy e la lista di riflesso ebbe un notevole successo, ma nel contesto della vittoria elettorale di allora fu eletta gente anche con 75 voti. Le elezioni del 2008 non mi hanno confermato per una serie di errori che abbiamo pagato in molti, talvolta la politica è come un gioco d’azzardo, ma in fondo la vita è fatta di esami.
    Siamo in una democrazia, sono convinto della bontà di un idea, e per me la soddisfazione è che questa abbia successo, lavorando con chi ci crede. Purtroppo difronte alle affermazioni di Dieffe e Giorgio e di quanti altri ce ne saranno, mi viene in mente una frase di Pinochet che ripeteva molto spesso: “non abbiamo niente contro le idee, solo contro le persone che le diffondono”.
    Anche se non sono stato eletto ho sempre una responsabilità nei confronti di chi mi ha votato quindi continuerò a lavorare per i progetti a favore di Trieste, mettendo la mia faccia. La vita è fatta di sconfitte e per questo ho sempre avuto l’abito da mendicante appeso dietro la mia porta, ma non è giusto fuggire dalle idee in cui si crede.
    Cercherò di rispondere sugli argomenti relativi al progetto e invito Giorgio e Dieffe, se ci credono al progetto, di iscriversi all’associazione Trieste Città Metropolitana nella quale non ho alcun ruolo.
    Uberto Fortuna Drossi

  11. Uberto ha detto:

    Grazie Kiko per aver pubblicato anticipatamente la mia nota, ma preferisco avere più tifosi della città metropolitana che del sottoscritto
    Uberto F D

  12. Paolo Rovis ha detto:

    “Trieste deve assumere quelle caratteristiche che non la imbriglino nelle logiche dello sterile dualismo tra Trieste e il Friuli. In altre parole è necessario che Trieste si ritagli una certa autonomia gestionale del proprio territorio.”

    Mi pare di averla già sentita. Credo alla Lista per Trieste, anno 1978. 🙂

  13. arlon ha detto:

    Se a queste parole seguissero dei fatti, avrebbero un senso.
    Di per sè, xe ciacole.
    Ma anche necessità ormai assodate (spero) proprio perchè in voga da decenni, senza nulla che sia stato fatto però per supportarle.

  14. enrico maria milic ha detto:

    mi pare che la Lista per Trieste sia stata fagocitata da Forza Italia – Pdl… e così sono state fagocitate e fatte sparire tutte le aspirazioni di quel movimento storico della città.
    Ma Trieste resta una città di confine e come ogni città di confine ha le sue particolarità e la sua distanza inevitabile dal Governo centrale.
    Per questo mi pare che abbia senso che si dibatta dell’idea di Trieste Città Metropolitana.
    No?

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