22 Marzo 2009

A Cormons il presunto terrorista di Al Quaida

Lavorava a Cormons uno dei due presunti terroristi espulsi dall’Italia. I due stranieri, indagati per associazione con finalità di terrorismo internazionale sono Mohammed Essadek, marocchino di 39 anni e Sghaier Miri, tunisino di 34 anni. Il secondo viveva a Manzano e lavorava come operaio in una fabbrica di legnami a Cormons.
Miri, in una conversazione intercettata, avrebbe parlato di un attentato in Italia e degli effetti che potrebbero derivare dall’esplosione di una bomba.

7 commenti a A Cormons il presunto terrorista di Al Quaida

  1. t.p. ha detto:

    beh……… un paio non possono certo far cambiare la caritatevole idea che DOBBIAMO accoglierli…………
    mah…… forse quando qualcuno riuscirà a sfuggire ai controlli e a mettere in atto i loro demenziali piani forse……. ma forse qualcuno inizierà a capire il pericolo che corriamo………….

  2. abc ha detto:

    Che soluzioni efficaci proporresti per non accoglierli?
    A me sembra che dobbiamo accoglierli perché non possiamo fare diversamente, anche se una parte di noi non è d’accordo, e allora forse bisognerebbe pensare di più ad integrarli e di meno a come lottare contro i mulini a vento.

  3. tumbero ha detto:

    Ma DOBBIAMO accoglierli chi?? I terroristi??
    E chi sostiene che dobbiamo accogliere i terroristi? Conosci qualcuno che lo chiede?
    Certo che se i terroristi sono quelli che chiedono asilo, oppure che sbarcano a Lampedusa e poi vagano senza permesso di soggiorno, allora vuol dire che abbiamo di fronte un’organizzazione internazionale di una furbizia e di un addestramento che nemmeno Hollywood si è mai immaginata. Geniale! Nemmeno con una operazione di esportazione della democrazia in tutto il medio oriente si riuscirà a fermare un’operazione così complessa e ramificata. Ora si, che comincio davvero a capire il pericolo che corre il mondo occidentale!

  4. abc ha detto:

    Mi spiego meglio.
    Per i terroristi, di qualsiasi etnia, bisogna applicare la legge. Non è certo mia intenzione giustificare o difendere questi personaggi. Ma se qualcuno pensa di sapere come bloccare concretamente tutti i terroristi stranieri al confine, lo dica.

  5. t.p. ha detto:

    non giochiamo a menar il can per l’aia……… un conto è tenere sotto controllo persone che si sa dove risiedono, si sa dove lavorano, si sa chi frequentano ecc. ecc. un altro conto è sapere che ci sono migliaia di persone che nessuno conosce e “pascolano” per la penisola liberamente. non mi preoccupano i primi ma sono francamente preoccupato di leggere sui giornali “che a monfalcone ci sono 3000 extracomunitari ufficiali ma sembra che siano 4000 nella realtà” e gli altri 1000?? fra essi chi c’è?? moltiplico questa cifra per tutte le realtà a forte immigrazione e mi rendo conto di quante gente che nessuno tiene sotto controllo esiste in Italia e questo francamente è senso di angoscia.
    che poi è un altro dato di fatto che un potenziale pericolo esisterà sempre finchè ci saranno frizioni e guerre internazionali questo è lapalissiano ma almeno iniziare a limitare il pericolo mandando a casa tutti i clandestini questo si può e si deve fare, credo.
    mah……. sarà che son rimasto affascinato dalla nave con i 20.000 albanesi espulsi tutti in una volta in una lontana notte di 20 anni fa ma credo che se si vuole si può……….

  6. abc ha detto:

    Non credo si riesca a mandarli via. Oltretutto poi ritornano.
    Ma puoi sempre chiedere al ministro leghista dell’interno come mai non ci si riesce, così ti metti il cuore in pace.

  7. t.p. ha detto:

    non si riesce perchè non si ha il coraggio di dire chiaramente a tutte quelle associazioni che lavorano con sta gente che non c’è più trippa per gatti…… ma vorrebbe dirlo principalmente al Vaticano
    🙁 ……………….
    un extracomunitario nel cpt/cpa di gradisca costa 2100 euro al mese!!! e vi sembra che mollano l’osso facilmente???
    ma forse la crisi che sta arrivando un aiutino in questo senso lo darà………..
    per il ritorno basta prendere esempio dalla legge americana che impedisce qualunque accoglienza a chi non arriva da solo sulla terraferma americana o fare come fa l’ australia che ferma le navi al largo e impedisce fisicamente di continuare ad avanzare verso la propria costa prima dei 40 giorni di quarantena.
    ma ritorniamo sempre là……… a quei signori che telefonano da lampedusa per avvisare chi aspetta sulla costa africana che il centro è di nuovo libero……….

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