4 Marzo 2009

I 100 giorni del Governo Pahor: “nulla più della sufficienza”

Il blogger sloveno Pengosky fa una sua sintesi dei primi cento giorni del nuovo Governo di centrosinistra della Slovenia, guidato da Borut Pahor e spiega come uno dei pochi suoi successi sia quello di essere riuscito a strappare da Berlusconi un milione di euro destinato alla minoranza slovena in Italia.
Pubblichiamo la traduzione di alcuni passaggi del post di Pengosky:

ECONOMIA

Niente di simile alle politiche aggressive di Roosevelt contro la crisi. Non è che nessuno se le aspettasse, ma visto il gran parlare di ingegnose soluzioni, il Governo non ha saputo fare nulla di più che fornire un pacchetto molto convenzionale di vari stimoli economici combinati ad una limitazione della spesa pubblica. Non che questo sia un male per se, ma se guardate in giro vedrete che tutti stanno facendo esattamente la stessa cosa e non stanno arrivando da nessuna parte. Così, le affermazioni ottimistiche del Primo Ministro sulla Slovenia che non se la cava male nella crisi, sembrano un po’ fuori luogo.

Il problema ovviamente è che il Governo di Pahor ha pochissime o nessuna leva per agire sulle cause della crisi e non può far altro che tentare di contenere le sue conseguenze. Sarebbere molto bello che nel frattempo si potesse lavorare a qualche ristrutturazione, come per esempio passare da un’industria basata sulla pruduzione ‘fordista’ ad una basata sull’alta tecnologia e l’innovazione. In verità, questa promessa è una di quelle che sembrava aver fornito questa coalizione alle elezioni. […]
Fortunatamente (lo dico con sarcasmo), la crisi sarà più profonda e lunga di quanto tutti abbiano pensato inizialmente, e ci sarà un sacco di tempo per soluzioni non convenzionali. […]

POLITICA ESTERA

Qui il record è decisamente contro Pahor. Ho già scritto molto su come la Slovenia stia bloccando l’accesso della Croazia alla UE e alla Nato. […] Va notato, comunque, che c’è un successo non così marginale raggiunto da Pahor e che dimostra come Pahor conosca le manovre da adottare nella diplomazia internazionale. Ce l’ha fatta a persuadere il Primo Ministro italiano, Silvio Berlusconi, a non cancellare un milione di euro per la minoranza slovena in Italia dal budget statale. Questa potrebbe sembrare una mossa insignificante, ma fino ad oggi la maggior parte dei Governi sloveni sono stati incapaci di fare qualsiasi cosa per la minoranza […]

MEDIA

Avevo detto che per me era molto importante e grave il maltrattamento dei media, da parte di Janša (il precedente Primo Ministro sloveno, ndt) […] Il Ministro della Cultura Majda Širca (che ha la competenza sui media nel suo portfolio) ha fatto inizialmente alcune mosse incoraggianti ma da quel momento nulla è accaduto. Nel frattempo, abbiamo visto la continuazione di una serie di pratiche inaccettabili, come quella che ha visto il Primo Ministro apparire da solo in studio senza alcun rappresentante dell’opposizione a contrastarlo. Forse questo cambierà, ma se non sarà così le speranze di fare di Rtv-Slo la nuova Bbc non sono per niente buone, anche se Pahor pubblicamente dice di lavorare verso questo obbiettivo.

[…]

PER RIASSUMERE

[…]

Il Governo di Pahor può prendersi una sufficienza per questi primi cento giorni, ma nulla più. […] Vedi anche l’incessante spinta bipartisan di Pahor, che qualche volta ti fa chiedere chi diavolo abbia vinto le elezioni.

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16 commenti a I 100 giorni del Governo Pahor: “nulla più della sufficienza”

  1. asem ha detto:

    SUFFICIENZA ? SE LO DICE UN SFEGATATO AMMIRATORE C’E’ DA CREDERGLI….
    IL PEGGIOR GOVERNO, PIENO DI NOSTALGICI COMUNISTI. QUESTO GOVERNO HA SOLO LA FORTUNA DI AVERE IL 95% DEI MEDIA (GIORNALI, TV, “CULTURA”..) SOTTO IL SUO TOTALE CONTROLLO.

  2. enrico maria milic ha detto:

    asem

    a me interessa poco chi è comunista, socialista, ex socialista, ex fascista… che sono, per esempio, le etichette che ci ritroviamo nell’establishment politico italiano… mi interessa vedere cosa uno fa di bene o male.

    quindi:
    puoi spiegarci cosa ha fatto di bene o di male il governo Pahor?
    grazie.

  3. Borut ha detto:

    asem

    Sei come un disco rotto (quelli di 40 anni fa…).

    Nostalgici comunsti, ti ho gia’ spiegato chi sono, non sono al governo ora. Se per te nostalgico e’ chi lo fu un tempo, beh allora non c’e’ discussione…

    Sul controllo dei media, menti sapendo di mentire. La TV di stato e’ ancora in mano ai janševiki e non e’ cosa da poco. Le stazioni radio della Chiesa non sono cosa da poco. I giornali critici di Pahor non sono cosa da poco. Ti sei mai letto i commenti di Miheljak su Dnevnik? Demolitori. Quindi si un po’ obiettivo. Completamente non e’ possibile, ma almeno un pochino, per favore.

    Il mio voto per il governo di Pahor e’ (da 1 a 5, secondo il sistema scolastico SLO) 1+.

  4. Luigi ha detto:

    Secondo me, il peggior risultato lo raggiunge in politica estera: è la prima volta dall’indipendenza che la Slovenia è completamente isolata rispetto ai suoi partner dell’UE, con riferimento alla nota questione confinaria con la Croazia che si riverbera sulle trattative per l’ammissione di quest’ultima nell’UE stessa.

    Resta incomprensibile il fatto che Lubiana rifiuti pervicacemente la proposta di definire un tribunale internazionale che dirima la questione (che poi è la proposta croata). Anzi: la cosa è capibilissima, se solo si considera che le norme e le consuetudini internazionali darebbero quasi certamente torto alla Slovenia: come si fa a pensare che ci sia un tratto di costa di uno stato che non dà diritto a nessun metro di acque territoriali, come propone la Slovenia per il tratto croato del golfo di Pirano?

    La cosa è ancor più grave se si pensa a come l’argomento viene agitato all’interno dei confini nazionali, facendolo divenire una questione di vita o di morte. Pahor ha cavalcato la stessa onda che adesso lo sballotta di qua o di là: provate a immaginare poi che cosa succederebbe se passasse la proposta di referendum per l’ammissione della Croazia nella NATO. In tutta la storia dell’alleanza non è mai avvenuto che un paese abbia deciso tramite un plebiscito se accettare o meno un altro candidato, e domandatevi poi come farebbe Pahor a spiegare a Obama & Co. il sicuro “niet” del suo popolo…

    Luigi

  5. Borut ha detto:

    Luigi

    Le cose stanno un po’ diversamente. Che ne pensi del fatto che la Croazia si e’ impossessata di fette di territorio lentamente un po’ alla volta…? Il tutto solo “provvisoriamente” il che poi e’ divenuto permanente. Putroppo la politica croata capisce solo i fatti compiuti. E questo e’ un fatto compiuto.

  6. Luigi ha detto:

    Che la Croazia si sia impossessata di fette di territorio “lentamente un po’ alla volta” è tutto da dimostrare, e mi pare assai sospetto che Lubiana non accetti di andare a discuterne a L’Aja, che è il luogo comunemente deputato a dirimere tali questioni giuridiche.

    Questo “impossessamento” sarebbe avvenuto ai tempi della Federativa, senza alcuna presa di posizione di alcun ente pubblico sloveno, visto che non era “la brutta e cattiva Croazia” a “mangiarsi” il “sacro suolo sloveno”, ma il “fratello comune croato di XY” (do you remember “Bratstvo i Jedinstvo”?) che gestiva il territorio a lui vicino, senza che il “fratello comune sloveno ZQ” avesse nulla da ridire. Il tutto con un certo bailamme relativo al “quid juris”. Rifarsi alle mappe di Maria Teresa? E perché non a Francesco Giuseppe, o alle modifiche catastali del periodo di sovranità italiana (ORRORE!)?

    Comunque sai benissimo che i pochi chilometri quadrati della terraferma sono poco in confronto alla vera questione, che è quella delle acque territoriali.

    Oltre a ciò, sai benissimo che attualmente nessuno in Europa sostiene la posizione slovena rispetto alla questione dell’adesione della Croazia e che Pahor sta disperatamente cercando di bloccare il referendum sulla Croazia nella NATO, che ovviamente nasce sull’onda dell’esasperazione di tutte queste questioni.

    Uno splendido risultato, non c’è che dire…

    Luigi

  7. Borut ha detto:

    No, Luigi, non nell’era delal Juga. Dopo, dal 1991 in poi. Il confine sulla Dragogna non e’ stato mai definito, eppure i croati hanno posto il loro posto confinario esattamente su quel territorio contestato ed ora si comportano come se quello fose definitivo. Loro stessi alle prime proteste ufficiali da Lubiana risposero che si trattava di un fatto provvisorio. Ora nei documenti inviati a Bruxelles parlano di punti di controllo definitivi.

    Inoltre c’e’ gia’ stato un accordo tra idue stai: Drnovšek – Ra?an. Siglato dai due governi e poi rinnegato dalla Croazia. Ora invece un accordo verbale di andare al tribunale dell’Aia sarebbe visto come fatto per cui Lubiana non sta agli accordi….

    Chi sostenga la Slovenia e chi la Croazia e’, per me, irrilevante. Tu sostieni la Croazia. E’ un tuo diritto. Solo non usare argomenti menzonieri…

  8. asem ha detto:

    enrico maria milic,

    Proverò a fare una sintesi.
    L’articolo tratta tre temi, l’economia, la politica estera e i media, tralasciando il più importante la “visione” d’insieme.
    Sull’economi non ha fatto niente anche perché non può fare niente tranne abbassare le paghe senza l’interferenza dei sindacati ( se lo avrebbe fatto il precedente governo ci sarebbero tuoni e fulmini, addirittura i vertici sindacali sono riusciti a fare un grande scioper – non se lo vedeva da anni – quando il precedente governo ha aumentato le paghe, ma secondo loro troppo poco, il che fa ridere guardando la situazione odierna). Perciò decidi tu se e una cosa buona o pessima.
    Sulla politica estera ha spiegato abbastanza bene luigi – le posizioni radicali (di sinistra , sono comunque radicali) e hanno vanificato il buon lavoro fatto dal 1991 al 2008.
    Sui media taccio perché la situazione è vergognosa. Vogliono i giornalisti” liberi” (che equivale schierati a sinistra) però devono passare prima attraverso un filtro “universitario” e poi possono essere occupati in giornali gestiti da personaggi legati a due partiti e al forum 21 (vai a rileggerti adesso a distanza di alcuni anni la così detta petizione del 571). La ministra Sirca sarà la garante che questo accada.
    E infine l’ultima cosa, per me la più importante. La presenza per la prima volta di posizioni molto jugonostalgiche e ideologicamente veterocomuniste in alcuni ministri . Ne citerò però soltanto uno, il più vergognoso e cioè Luksic. Luksic che con Golobic (partito Zares, il più radicale 9%, lo Stalin sloveno come viene affettuosamente , nomignolo (inteso positivamente però il che è triste) datogli dall’ideologo Zizek) hanno per l’ennesima volta (appena insediati) bloccato la nascita delle università private (in quanto deve esserci soltanto una (e trina) statale, sotto il totale controllo del vecchio apparato comunista – Luksic ovviamente , come molti altri arrivano dall’università. ( a , si è lo stesso che ha ammesso che ancora alle ultime presidenziali mandava i suoi studenti nelle ciese ad ascoltare cosa dicono per poi portare i resoconti, che probabilmente usava come vice-presidente dell’SD): LA stessa jugonostalgia che preme sulla “liberale” (il che fa ridere) Katerina Kresal che ha l’ordine (insieme ai giornalisti i quali devono far mostrare all’esterno- all’estero in maniera “positiva” la jugonostalgia però trasformata in “diritti umani”, il che è vergognoso, ma è la stesso metodo con cui Tito voleva si cresse fosse venuto al poter nel 1945 all’estero e molti in occidente lo applaudivano, all’epoca) – che ha l’ordine di far passare per vittime 11.000 (forse 18.000, ora ovviamante 25.000 (quadi il 3% dell’elettorato) persone immigrate politicamente e jugonostalgiche che f non accettarono che il partito comunista jugoslavo uscisse di scena.
    Vorrei ricordare che a riguardo che circa ¼ della popolazione residente in Slovenia venne espulsa o eliminata (eliminata soprattutto nel 1945e 1946) dal 1945 al 1974 e che i vuoti lasciati vennero “bilanciati” con emigrazione politica da altre regioni (a riguardo la piccola comunitù tedesca e la più consistente italiana venne quasi completamente espulsa o si fece in modo che scapasse dalle truppe comuniste nella jugoslavia, ma altri soffrirono ancora più violentemente in quanto furono eliminati fisicamente – in quanto oppositori e pertanto marchiati come traditori). Ebbene ancora nel 1991 ben 220.000 (su un totale di 1.900.000 persone) immigrati ricevettero la cittadinanza slovena (se la volevano ovviamente) – più del 11% della popolazione (pensa a quanti altri erano giunti nei decenni prima) ma una piccolo gruppo (il più radicale) si oppose e “combatte” per la jugoslavia comunista. Ebbe questi dovrebbe essere dei “martiri” il che è ridicolo – che grazie , agendo con astuzia, all’aiuto di alcune organizzazione occidentali (che non sanno nulla o sanno solo quello che viene filtrato, non ha caso vennero anche al consiglio regionale del FVG (grazie a segmenti rifondaioli) si cercherà di far passare come “diritti umani” all’estro , all’interno però si userà politicamente questa vittoria come una condanna del primo governo democratico (demos) e4 la bontà del modello socialista jugoslavo.

    Be, mi sono dilungato troppo, mi dispiace. Alla prossima

  9. Borut ha detto:

    asem

    Peccato. Ti sei dilungato, passi, ma peccato che tu menta sapendo di mentire!

    I “cancellati” li definisci i piu’ radicali. In realta’ si tratta di persone di diversissime estrazioni, non collegate tra di loro, con storie personali a volte molto dolorose, che sono state cancellate dall’elenco dei residenti, senza nemmeno venire avvisati. La corte costituzionale ha dichiarato per due volte illegali le procedure di cancellamento. E tu qui parli di radicali. Si i radicali ci sono, i vari asem…

  10. Luigi ha detto:

    Per Borut.

    Ripeto quanto ho scritto: come ben sai, la questione del confine terrestre è infima, rispetto al confine marittimo. Questo è il vero problema, e come sai la posizione iniziale della Slovenia (che se non sbaglio è ancora la sua posizione) è quella per cui tutte le acque del golfo di Pirano sono slovene.

    Pensa te: uno dalla riva croata butta l’amo per pescare, e pesca nelle acque territoriali slovene!

    Sarebbe l’unico caso NEL MONDO in cui uno stato non ha diritto ad avere delle acque territoriali lungo una propria costa.

    Se per te chi scrive una cosa del genere è semplicemente un “tifoso” della Croazia, allora stiamo freschi…

    Luigi

  11. Luigi ha detto:

    …dimenticavo: è vero che esiste l’accordo sui confini Drnovšek – Ra?an del 2001, ma come sai questo accordo è stato bocciato dal Parlamento croato.

    Il parlamento croato ha fatto alla Slovenia lo stesso scherzo che il governo sloveno fece all’Italia nel 1994, quando l’accordo sul diritto di prelazione agli esuli nella vendita dei beni firmato dal ministro degli esteri sloveno Peterle venne bocciato, a seguito anche di una violenta campagna di stampa.

    Luigi

  12. Luigi ha detto:

    …dimenticavo: è vero che esiste l’accordo sui confini Drnovšek – Ra?an del 2001, ma come sai questo accordo è stato bocciato dal Parlamento croato.

    Il parlamento croato ha fatto alla Slovenia lo stesso scherzo che il governo sloveno fece all’Italia nel 1994, quando l’accordo sul diritto di prelazione agli esuli nella vendita dei beni firmato dal ministro degli esteri sloveno Peterle venne bocciato, a seguito anche di una violenta campagna di stampa.

    Luigi

  13. Borut ha detto:

    per Luigi

    Con una piccola differenza: l’accordo di Aquileia fu verbale solamente, mentre quello tra Drnovšek e Ra?an fu siglato o paraffato!

  14. Luigi ha detto:

    Il cosiddetto “accordo di Aquileia” fu una “bozza scritta”, della quale vennero stilate due copie identiche, concordate e siglate dai ministri degli esteri italiano e sloveno.

    Di fatto fu considerato un qualcosa di meno di un accordo, ma molto di più di quattro chiacchiere in amicizia attorno ad un bicchiere. E ci credo: ogni singola parola fu limata a lungo dagli “sherpa” e portata ai propri governi dai due ministri, con la raccomandazione di firmarli. Infatti non solo il governo sloveno lo bocciò, ma Peterle venne rapidamente fatto fuori.

    Il libro di Stefano Lusa sui rapporti fra Italia e Slovenia è sicuramente il migliore in merito, e descrive per filo e per segno quale fu il contenuto di tale accordo e la reazione della stampa interna ed internazionale dell’epoca.

    Luigi

  15. asem ha detto:

    Borut, siccome ci sono tanti che ancora difendono la “democraticità culturale” del modello comunista jugoslavo e venerano Tito come salvatore, negando ancora oggi tutti i drami, vorrrei postare solo alcune (non commenti) foto su quello che si è scoperto (per caso, perchè molti non volevano che si scoprisse, ma per fortuna le cose sono cambiate negli ultimi anni) IERI (e nessuno sapeva, nessuno sa come sono finiti e chi è finito così) – (a si, a parte VECER, gli altri giornali hanno “tralasciato” la notizia.
    Se mi sarà concesso.

    http://www.javno.com/en/foto.php?id=19&rbr=12471&idrf=54176

    oppure

    http://www.siol.net/slovenija/novice/2009/03/huda_jama.aspx

  16. effebi ha detto:

    @E.M.Milic: chiedevi “…cosa ha fatto di bene o di male il governo Pahor?”

    Risposta di Stefano Lusa su OsservatorioBalcani:

    “IN GINOCCHIO”
    Un’economia fortemente interconnessa con quelle dei paesi occidentali. E la crisi che sta colpendo duro. In una Slovenia ancora alla ricerca di ricette anticrisi il governo promette sovvenzioni, ma annuncia tagli e sacrifici. Si ipotizzano le elezioni anticipate

    http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/11978/1/50/

    (anche Italo l’ha segnalato , ma forse OT su post sbagliati)

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