3 Marzo 2009

Gli enti locali isontini si muovono per avere Architettura a Gorizia

Comune, Provincia e Camera di commercio di Gorizia hanno scelto Enrico Agostinis come Presidente del Consorzio Universitario locale. Agostinis dovrà sollecitare la “la localizzazione a Gorizia, in accordo con la Regione Friuli-Venezia Giulia, della facoltà di architettura”. Di seguito pubblichiamo l’articolo del Piccolo, edizione di Gorizia, sul tema.

Agostinis nuovo presidente del Consorzio universitario

È Enrico Agostinis il nuovo presidente del Consorzio per lo sviluppo del Polo universitario di Gorizia. Subentra a Nicolò Fornasir che ha guidato l’istituzione negli ultimi sei anni.
La nomina è avvenuta ieri pomeriggio. All’unanimità. Comune di Gorizia, Provincia e Camera di commercio si sono trovate perfettamente d’accordo sui nuovi vertici dell’istituzione che avrà il compito di rilanciare la presenza dell’Università nella nostra città. Vicepresidente sarà Marco Gruvosin (indicato dalla Provincia). Volti nuovi sono anche quelli di Raffaella Fratepietro, vicepresidente del Consiglio circoscrizionale di San Rocco-Sant’Anna e di Simone Cadigiaco, presidente dei giovani imprenditori.
Agostinis è avvocato, ha fatto parte per più mandati del Consiglio d’amministrazione dell’Aeroporto di Gorizia spa ed è l’attuale presidente della Nuova pallacanestro Gorizia. Il suo mandato? A delinearlo è la Provincia. Il documento – messo a disposizione dal presidente Enrico Gherghetta e dall’assessore provinciale all’Istruzione Maurizio Salomoni – snocciola quelli che sono i capisaldi dell’azione del nuovo presidente.
«Il Consorzio – si legge nel documento – è il luogo della sintesi delle politiche universitarie espresse dai soci e funge da soggetto unitario in grado di coordinare il territorio, rappresentarne le potenzialità, gestire le risorse, promuovere iniziative e progettualità. Solo con un soggetto autorevole ed unitario possiamo sostenere e vincere la sfida per fare di Gorizia il luogo della collaborazione e della sinergia tra le università di Trieste e Udine, anche in vista dell’indispensabile razionalizzazione e della qualificazione formativa e didattica. Questa collaborazione, assieme a quella con l’Università slovena di Nova Gorica, può contribuire all’elevazione complessiva del sistema universitario goriziano e del suo ruolo nel sistema regionale ed internazionale».
«Questa scelta strategica – prosegue il documento – va indirizzata da un lato al sostegno e alla collaborazione da parte del territorio provinciale nei confronti dell’Università, con l’apporto di risorse finanziarie e di progettualità; dall’altro alla sinergia con il corrispondente sistema territorio-università presente nella fascia confinaria slovena, particolarmente a Nova Gorica, nell’ambito dell’innovazione tecnologica e delle relazioni internazionali. Paradigma della volontà di collaborazione dei due atenei regionali dovrà essere la localizzazione a Gorizia, in accordo con la Regione Friuli-Venezia Giulia, della facoltà di architettura, quale polo di studi dell’intero territorio regionale. Va verificata inoltre la possibilità di ampliare la base sociale del Consorzio alla partecipazione di altri soggetti che operano sul territorio».
Il documento si conclude impegnando «il Consiglio di amministrazione a presentare ai soci quanto prima un piano aggiornato relativo agli interventi programmati e alle ipotesi di edilizia universitaria a Gorizia». E il Comune di Gorizia? Ad intervenire è Ettore Romoli. «Non può che farmi piacere il fatto che ci sia stata perfetta condivisione da parte di tutti gli enti – sottolinea il sindaco -. Va evidenziato, inoltre, che il nuovo presidente taglierà del 10% il suo appannaggio che ammonta a 12mila euro annui. La stessa cosa faranno anche i consiglieri d’amministrazione: mi sembra un segnale positivo in un momento di crisi economica». (fra. fa.)

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8 commenti a Gli enti locali isontini si muovono per avere Architettura a Gorizia

  1. enrico maria milic ha detto:

    per la serie:

    ognidun de testa sua sule spese per la formazion universitaria…

  2. Marisa ha detto:

    L’università del Friuli ha già dato a Gorizia due Facoltà importanti (Relazioni pubbliche e il DAMS). Cosa vogliono ancora?
    Perchè non si accontentano? Il Ministro Gelmini inoltre sta sollecitando la chiusura delle sedi staccate…..

  3. claudio ha detto:

    …mah…e in tutto questo la volontà di noi studenti che NON VOGLIAMO andare a Gorizia dove sta?!?

    …forse invece di discutere tanto sulla volontà di comune…regione…ecc…sarebbe il caso di valutare la volontà dei fruitori del servizio che si sta offrendo…cioè noi studenti!!!!!!!

  4. Marisa ha detto:

    Solo per informazione. A suo tempo Cividale del Friuli, o meglio la banca Popolare di Cividale, aveva offerto all’Università di Udine un monastero storico appena finito di restaurare (oltre che finanziamenti di rilievo), per farne la sede del corso di laurea in architettura . Tra le due città c’è la metropolitana leggera e in circa 10 minuti ci si sposta da una località all’altra. Molte sono le corse giornaliere. Udine, per motivi di sinergia tra facoltà, preferì locare la facoltà di architettura nel polo udinese dei Rizzi, ove c’è anche la facoltà di Ingegneria. Perchè mai ora Udine dovrebbe smantellare tutto e privarsi di una facoltà di base quale è la facoltà di architettura? Se Gorizia vuole creare una SUA facoltà di architettura…..si metta d’accordo con Nuova-Goriza! Non può pretendere che Udine e Gorizia chiudano le proprie facoltà di architettura!

  5. Marisa ha detto:

    Scusate. “Non può pretendere che Udine e TRIESTE chiudano le proprie facoltà di architettura! “

  6. Giovanni ha detto:

    – Che Trieste non abbia abbastanza aule e/o strumenti per una buona facoltà di architettura è un dato di fatto, siamo sempre schiacciati in aule “in prestito” e spesso i ritardatari stanno in piedi o schiacciati da qualche parte.
    – Un altro dato di fatto è che l’università di Trieste ha un palazzo in costruzione da SECOLI (sì, proprio quello sopra l’H3 per intenderci), ovvero il solito sperpero di soldi e fondi ad opera di burocrati incapaci (per certi versi) messi a capo delle università.
    – Un altro dato di fatto è che queste decisioni vengono sempre prese senza mai chiedere ai reali fruitori del servizio COSA preferiamo (noi), ma ci si limita ai piccoli giochi politici e di potere provinciali…una schifezza!
    – Altro fattore da annotare è che paghiamo tasse altissime per la NOSTRA facoltà (molto più di altre) e che paghiamo professori con 4-6 ASSISTENTI (il che è da denuncia a parer mio)…

    Insomma: la facoltà di architettura non è da spostare, è banalmente da CAMBIARE chi è incapace di darci gli strumenti per studiare dato tutto quello che paghiamo!

    Spostare la facoltà…è troppo facile. E’ la soluzione banale ad un problema che non riguarda SOLO NOI. Il problema è l’onnipresente incapacità delle persone che vengono messe in posti-chiave e/o di potere…………

  7. carlo ha detto:

    udine non ha una facoltà di architettura.
    la laurea in architettura viene erogata dalla facoltà di ingegneria.

  8. Marisa ha detto:

    Vero! Ma non cambia proprio nulla visto che comunque uno studente che si iscrive a Udine, per iscriversi al primo anno deve comunque prima superare l’esame di ammissione (c’è il numero chiuso fissato da Roma) e alla fine il diploma di laurea in architettura è UGUALE, ma proprio uguale !, a quello rilasciato da Trieste.

    L’aver inserito il corso di laurea in architettura tra i corsi di laurea della Facoltà di ingegneria è stata una scelta politica/gestionale dell’università. Scelta del tutto ininfluente dal dunto di vista didattico visto che gli insegnamenti impartiti sono quelli di qualsiasi corso di laurea in architettura.

    Del resto se proprio vogliamo essere pignoli….a Trieste mi risulta esistere una analoga situazione per il corso di laurea in lingue moderne…..

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