10 Gennaio 2009

A Lubiana, quel filo lungo tra Trieste e la Turchia di nomeTanjevi?

tanj.jpgLa storia su Olimpija Ljubljana – Fenerbahce Istanbul 90 – 70. Foto di Ivan Doglia per Bora.La e tabellini.

Ultimo atto di Eurolega in terra slovena. La nostra Olimpija contro il Fenerbahce Ulker di Istanbul. L’Union non aveva più molto da chiedere al torneo, falcidiata dagli infortuni e dalle defezioni, ormai ultima del girone non le restava che giocare, semplicemente. Dall’altra parte una squadra ancora in corsa per la qualificazione al prossimo turno, che deve vincere ogni partita, per guadagnare posizioni. Il campo ha dato ragione ai turchi, 90 a 70, anche se il divario non è sembrato così severo.

Al di là della mera cronaca sportiva ci preme di sottolineare il motivo di maggior interesse per noi triestini e boraliani. Al timone della formazione turca c’è un uomo che letteralmente scatena una epifania di emozioni senza sosta. Ricordi che si accavallano e si intrecciano in un percorso geografico e temporale che da Trieste, anni ’80, arriva fino ad oggi, gennaio 2009, a Ljubljana. Quest’uomo è Bogdan Tanjevi?. Indimenticato allenatore dell’allora Pallacanestro Trieste, targata Stefanel. Un personaggio ritagliato apposta per la nostra città, con quella statura spiccatamente euroregionale prima ancora che questa parola e questo pensiero entrasse nella nostra quotidianità e nei nostri pensieri. E forse il fascino del personaggio è ancora maggiore da quando allena la nazionale turca e il Fenerbahce.

Siamo stati ben felici di rivedere Tanjevi? in panchina, dopo tanti anni e lasciarci andare ai ricordi e alle emozioni. Tante cose sono cambiate, ma ancora mi ricordo, prima bambino e poi giovane adulto a Chiarbola, a vedere le partite della Stefanel con mio nonno, con la mia sciarpa nero arancio e le patatine all’intervallo. All’epoca si fumava al bar, e poi alla ripresa tornato a sedere vedevo il fumo che si era spostato sul campo. Da questa coltre emergeva sulla nostra panchina Tanjevi?, anche lui gran fumatore, magro, energico e nervoso, in jeans e maglione che saltava ovunque. Carisma. Oggi la sua figura è più pulita: giacca e cravatta, più composto e sembra che abbia smesso di fumare, ma che ricordi. Un filo molto lungo, si dipana fra Trieste, Istanbul e Ljubljana.
A voi le foto di Ivan Doglia.

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