22 Ottobre 2008

Una relazione oltre la semplice amicizia

Il successore designato alla guida del partito di Haider, Stefan Petzner, spiega come il suo rapporto con l’ex Presidente del Land carinziano fosse qualcosa di sentimentalmente più importante di una semplice amicizia (grazie a Fabiana Scarazzato per la segnalazione).

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15 commenti a Una relazione oltre la semplice amicizia

  1. Julius Franzot ha detto:

    De Telegraaf fa un buono sciacallaggio, scrivendo di “relazione intima” e che “i due si amavano”. Ho letto l’intervista alla sorella di Petzner, Christiane, a cui si riferisce De Telagraaf(http://www.madonna24.at/content/view/2246/32/) e non c’è traccia di tali allusioni pesanti, si parla solo di un’amicizia che andava oltre il normale rapporto di lavoro.
    Mi sembra triste che i media stanno facendo di Haider un secondo Pasolini, secondo me a torto, e che nessuno si premura di chiarire quale sia effettivamente l’eredità politica di Haider, al massimo si discute chi dovrà raccogliere quello che sembra essere troppo difficile da capire e descrivere da parte dei paparazzi della carta stampata.

  2. enrico maria milic ha detto:

    penso sia importante che diversi orientamenti sessuali emergano come ordinarie anche tra persone socialmente affermate. se così accade (come nella tragica vicenda diella fine di haider, a quanto pare) credo che sia un bene per le nostre collettività.

    il tema dell’eredità politica di haider mi sembra un tema ovviamente altrettanto interessante. perchè, julius, non provi a farne un post riassumendo quanto pensi in una serie di punti per aprire il dibattito in merito?

  3. Fabbss ha detto:

    In effetti De Telegraaf e’ il “The Sun” olandese…

  4. Julius Franzot ha detto:

    Ecco qua la sintesi che ho scritto giorni fa per un altro sito:

    1. L’economia deve considerare le caratteristiche del territorio e della sua popolazione. Quindi in Carinzia ci saranno solo industrie tecnologiche e non inquinanti.

    2. La formazione in una determinata regione deve corrispondere alle richieste delle industrie da insediare sul suo territirio: in Carinzia sarà dara la priorità agli istituti che formino personale adatto alle esigenze delle industrie locali.

    3. Non ha senso considerare i confini politici, tracciati a tavolino, come confini tra Popoli. Nella legislazione europea attuale l’unico sistema di avvicinare regioni complementari è l ‘Euroregione.

    Questo era il suo Credo ed io lo rispetto e lo condivido. In quanto agli immigrati, lui differenziava tra integrati e non-integrati. Diceva, e dimostrava con i fatti, che non aveva nulla contro gli immigrati legali, che si volevano integrare, ma voleva espellere prima possibile chi commetteva reati. L’ integrazione lui la voleva risolvere con un implicito obbligo a riconoscersi nella lingua e nella tradizione politica austriaca. Chi ci stava, era il benvenuto, chi rifiutava di integrarsi, doveva essere espulso prima possibile. Tutte cose che io condivido. Per me Jörg Haider era un Grande della macropolitica, che avrebbe potuto cambiare certi aspetti dell’ UE se solo fosse vissuto più a lungo.

  5. furlàn ha detto:

    Potresti spiegarmi però frasi tipo “implicito obbligo a riconoscersi nella lingua e nella tradizione politica austriaca” perchè se la lingua è una necessaria barriera da superare per chiunque voglia vivere e lavorare (mi sembra ovvio) in un altro paese, sulle tradizioni politiche austriache sono proprio confuso.

  6. Julius Franzot ha detto:

    Per te sarà ovvio che per vivere in un paese ne devi conoscere la lingua, non è per nulla ovvio per le migliaia di persone che vivono e lavorano in una comunità etnica chiusa. A Trieste ciò forse riguarda solo i cinesi single, ma sia a Vienna che in Germania ci sono rioni interi in cui non si parla e non si capisce tedesco. Inoltre, tu vedi gli uomini, non le donne islamiche: queste spesso vengono direttamente da qualche villaggio in Anatolia, all’età di 16 anni, senza parlare una parola di tedesco, si sposano con matrimonio combinato e passano la vita a mettere al mondo figli e a fare la spesa nel negozio turco. Dato che il padre in genere lavora a tempo pieno, è ovvio che i figli vanno male a scuola. Se gli insegnanti chiamano la madre, non riescono a comunicare.

    Come tradizioni politiche austriache si intendono cose ovvie in Europa, tipo divisione tra culto e stato, obbedienza alle leggi dello stato (anche se differiscono da quelle religiose), organizzazione politica in partiti ufficiali, pagare le tasse. Haider parlava di questi argomenti come requisiti minimi per l’integrazione, quindi per il permesso di soggiorno, e si riferiva soprattutto agli islamici.

  7. furlàn ha detto:

    Forse lui lo poteva fare perchè governava un paese dove il 99,9% degli autoctoni avevano chiare tutte queste idee. In Italia nemmeno gli italiani (vaste aree della popolazione) sanno cosa sia la divisione tra culto e stato o il pagare le tasse.

  8. StripedCat ha detto:

    eh gia’… divisione tra culto e stato…perche’ non parliamo un po’ piu’ di radici CIVILI dell’europa e non solo di radici cristiane dell’europa…mi sa cesare aspetta ancora che gli sia dato cio’ che gli spetta (in italia, almeno)

    ciao dalla citta’ con il muro in mezzo e la propaganda via onde radio…e non solo

    (that’s rome for me and you…)

  9. Julius Franzot ha detto:

    AGGIORNAMENTO

    E’ stato nominato il nuovo capogruppo della frazione parlamentare dell’ BZOE: Josef Bucher, 42 anni, carinziano. In una prima intervista, dichiara di voler spingere il BZOE su posizioni vicine all’ OEVP, quindi di centro, per impedire una riedizione della grande coalizione e proporsi come partner dell’OEVP. Punterà la sua attenzione sulla politica economica, non solo agevolando i crediti alle PMI, ma dando concreti incentivi all’innovazione.

    Oggi si vota a Klagenfurt per il nuovo Landeshauptmann: i candidati sono Dörfler (BZOE) e Rohr (SPOE). Il primo sembra essere il favorito, ma l’uscita (prevedibile, dati in nuovi equilibri a Vienna) dell’ SPOE dalla coalizione regionale potrebbe rallentare l’elezione di Dörfler.

  10. borut ha detto:

    Julius

    Nuovamente una contraddizione di Haider. Prendi il punto 3. menzionato da te qui sopra:

    3. Non ha senso considerare i confini politici, tracciati a tavolino, come confini tra Popoli.

    Qusto diceva. Ma che faceva? Voleva reintrodurre i controlli di confine, la’ dove i confini sono ancora tracciati, l’ultima sera, la sera dell’ultima cena, ha minacciato la Slovenia e consigliato al nuovo governo sloveno di farsi gli affari suoi, di non osare di mettere parola a difesa della minoranza slovena in Carinzia.

    Un bel esempio di politico con una visione, un Grande, come dici tu. Ma non farmi ridere…

  11. Julius Franzot ha detto:

    @borut

    Non ho difficoltà ad ammettere che Haider aveva due grosse contraddizioni, ed entrambe su temi europei/euroregionali:

    1. La “missione” di negare de facto che in Carinzia ci fossero sloveni.

    2. Il (a dire il vero recente) disprezzo per l’ Unione Europea e l’Euro (se ci fosse ancora lo scellino, l’ Austria sarebbe come l’Ungheria).

    Non si pestano i piedi a partner di una compagine fortemente voluta (SLO) e non si sputa in faccia a chi ha i mezzi per realizzarla (UE).

  12. La Mula ha detto:

    E io finalmente conosco il nome e cognome di Taszlo…Carino come dieci anni fa!

  13. Julius Franzot ha detto:

    Almeno sapere il nome giusto del riferimento di Mann, no, eh?

  14. La Mula ha detto:

    Refusi no? E comunque adesso siamo al complotto, stile aspirina nella Coca Cola. La vicenda si sta facendo sempre più divertente.

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