16 Ottobre 2008

Haider “più vicino al Dalai Lama che all’estrema destra”

Fausto Biloslavo raccoglie su Panorama le parole del genero di Jörg Haider, l’italiano Paolo Quercia. Il politico austriaco era, secondo costui, “più vicino al Dalai Lama che a politici dell’estrema destra europea e italiana che hanno vantato amicizie con il governatore della Carinzia”.
“Non vogliamo che il funerale sia strumentalizzato da estremisti di ideologie razziste. Non c’è spazio per saluti o inni nostalgici”, continua Quercia. Il funerale di Stato si terrà sabato prossimo a Klagenfurt ed è prevista la presenza del presidente e del cancelliere austriaco, ambedue socialdemocratici. Oltre a ospiti stranieri a cominciare da Seif el Islam, il figlio del colonnello Gheddafi, che ha studiato in Austria e conosceva Haider.

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18 commenti a Haider “più vicino al Dalai Lama che all’estrema destra”

  1. La Mula ha detto:

    Trink, trink Bruederlein trink lassen di Sorgen zu Haus…direi che è l’inno giusto

  2. Julius Franzot ha detto:

    “Aufgrund vieler pietätloser Postings ist die Kommentierfunktion für Beiträge zum Tod Haiders bis auf weiteres deaktiviert.”

    (“Die Presse”, Print-Ausgabe, 13.10.2008)

  3. Luciano ha detto:

    Viene scritto così sui siti di più e più quotidiani, specie austriaci.

  4. La Mula ha detto:

    Da il Corriere.it
    “Il tabloid Oesterreich annuncia invece la «rivelazione» delle ultime ore e ne indica la presunta ricostruzione. Dopo la visita (nota) la sera di venerdì 10 alla discoteca Le Cabaret a Velden, Haider se ne sarebbe andato molto prima di quanto ritenuto, alle 22:30. Dopodiché sarebbe scomparso per tre quarti d’ora e riapparso alle 23:15 in compagnia di un giovane in un locale in a Klagenfurt. In realtà si tratterebbe del locale per omosessuali «Zum Stadtkraemer». Qui, secondo testimoni, si sarebbe appartato in un angolo, bevendo un’intera bottiglia di Vodka. Sarebbe poi andato via intorno all’una di notte. Qualcuno gli avrebbe offerto di portarlo a casa ma Haider avrebbe rifiutato, mettendosi alla guida dell’auto di servizio. L’una e diciotto minuti l’ora della morte. L’autopsia l’ha confermato: Haider era ubriaco.”

  5. La Mula ha detto:

    …non sapevo che il Dalai Lama frequentasse locali per omosessuali…beh, meglio, non sono omofobica.

  6. pierpaolo ha detto:

    la mula

    rappresenti perfettamente l’elettore tipo della sinistra ogni commento è superfluo.

  7. La Mula ha detto:

    Il tuo giudizio mi conforta. E’ tutto ciò che mi resta della sinistra…

  8. La Mula ha detto:

    Suggerisco a tutti la visione delle foto pubblicate da Corriere.it per avere un’idea del magico appeal che può avere su una di sinistra il look dell’Euroregione. Avanti al Medio Evo!!!!!!!!

  9. Julius Franzot ha detto:

    A qualcuno sarà mancato lo chic proletario degli jeans di Versace stracciati e delle scarpe rosse di Prada, ovviamente artificialmente consumate 😉

    @Pierpaolo: magari sarebbe più preciso scrivere “un certo tipo di elettore di sinistra”

  10. La Mula ha detto:

    Oh no, non quella robaccia! Io vesto praticamente solo cinese…(scarpe tossiche incluse). No io ho subito afferrato e goduto per quella sana aria medievale che trasuda da ogni foto…Veramente bellissimo, tanto che oggi sono diventata una fan dell’Euroregione. Porta sfiga è uno straordinario progetto politico!

  11. furlàn ha detto:

    Per me Haider poteva andare a passare la serata anche in un club BDSM, quello che mi dà fastidio è che nessuno pone l’accento sulla bottiglia di vodka prima di mettersi al volante.
    Ognuno ha il diritto di avere le preferenze sessuali che vuole, di sparare affermazioni di rispetto per le SS, ma di mettersi al volante con una bottiglia di vodka no. Questo è l’aspetto più lesivo delle libertà e della salute altrui di tutta la faccenda.

  12. pierpaolo ha detto:

    furlan
    il fatto che abbia sbagliato riguardo la vodka penso sia abbastanza evidente visti i risultati

    a me infastidisce il fatto che (cito franzot)“un certo tipo di elettore di sinistra” di fronte alla morte abbia questo atteggiamento direi quasi divertito e comunque non rispettoso.
    evidentemente per certa gentaglia non si smette di essere di sinistra o di destra nemmeno quando si muore al volante di un auto.

  13. furlàn ha detto:

    pierpaolo: quello che volevo dire è che qui si sta cercando (i gossippari austriaci) di mettere sullo stesso piano la serata in un locale gay (della quale uno risponde solo alla propria morale) con un pazzo al volante (delle cui azioni deve rispondere alla collettività, lo spiegassero a quelli che hanno perso un figlio o un parente per colpa dell’accoppiata alcol-automobile).

  14. La Mula ha detto:

    Oltre a non aver nulla da eccepire sul locale scelto e a condividere piuttosto quanto sostiene furlan, la sottoscritta, dopo 40 anni vissuti nell’Euroregione nel suo complesso trova parecchio frustrante vedere che sono passati esclusivamente per lei e la sua età anagrafica. Le foto dei partecipanti ai funerali travestiti come a Carnevale ad esempio sono un’offesa alla memoria di chiunque (ce n’era uno anche con l’elmo con le corna). Per non parlare del picchetto d’onore con le piccozze…

    Tutto ciò non ha niente a che vedere con la sinistra (che credo che tu proprio ignori cosa sia, nè potrai acculturarti perchè non esiste più) quanto con la cultura e il buon gusto.

  15. La Mula ha detto:

    E aggiungo a chiosa di Furlan: scolarsi una bottiglia di vodka e poi guidare a 140 all’ora è un atto criminale. Per fortuna è morto lui e non la signora sorpassata. Rinnovare la patente ad anziani con arteriosclerosi e distrubi vari è un atto criminale. L’automobile, oggi come oggi è uno strumento di morte (per vari motivi, non ultimo l’inquinamento) e andrebbe usato con molta cautela.

    Tu forse non hai raccattato (fortunosamente vivi) brandelli di parente dal selciato, ma ti posso assicurare che non è piacevole, soprattutto se le persone in questione non erano la causa della disgrazia.

    Se uno vuole suicidarsi non si può far niente. Però se si butta giù dalla finestra prima almeno controlli se sotto c’è qualcuno o non usi il gas in condominio. Qui il discorso è più o meno identico.

    E se proprio ti sei sbronzato e ti ostini a voler tornare a casa da solo almeno va a 20 all’ora! E uno così avrebbe dovuto avere la responsabilità dell’amministrazione di un Land? Uno che non sa nemmeno amministrare se stesso? Suvvia!

    Non sono bigotta, bevo e fumo, non mi sono mai posta il problema gay o non gay (prefeirsco quelli che si dichiarano tali), non c’entra nulla la sinistra, ma cerco di non mettere a repentaglio vite altrui. E se uno muore così da molto tempo (da un’amica che praticava sesso con tutti senza preservativo perchè convinta che l’Aids fosse un’invenzione e di Aids è morta prima dei trent’anni)ho smesso di emozionarmi.

    No mio caro, non provo pietà per qualsiasi forma di suicidio. La morte è un’altra cosa e la si rispetta rispettando la vita propria e altrui.

  16. furlàn ha detto:

    Chioso io questa volta:
    … e sebbene io possa anche provare pietà per un suicida, a volte, mi pare che il caso in questione, così come quello della bombola del gas in un condominio, si avvicini più a quello della strage in famiglia con suicidio finale del responsabile che non a quello del tossicomane che si spara una pera letale.

  17. Julius Franzot ha detto:

    Io non ho visto tizi con le corna nelle foto del funerale. Se c’erano, erano in abito più adatto a Borghezio che a Haider.
    A tutte le manifestazioni ufficiali in Carinzia, Stiria e Tirolo (anche Alta Baviera) fa parte dell’educazione e della tradizione della gente indossare l’abito tradizionale, in Carinzia uguale per tutti/e, in Baviera basta che sia simile, che invece sarebbe un’offesa grandissima indossare a Carnevale.
    Se uno ignora le usanze di un paese, non c’è nulla di male, ma si dà prova di superficialità deridendo usi innocui che non si conoscono.

    Per esempio, i giapponesi si meravigliano moltissimo (e ridacchiano) che in Europa riusciamo a parlare di tante varietà di formaggio (che per loro è una stranezza, nemmeno tanto buona), ma lo venite a sapere solamente se entrate molto in amicizia con un giapponese.

    Certo che il guardaroba comperato dei cinesi si presterebbe moltissimo a far passeggiare per il cimitero islamico un porcello al guinzaglio 😉

  18. La Mula ha detto:

    A parte quest’ultimo commento di pessimo gusto, ti segnalo che ho avuto modo, purtroppo, di partecipare a esequie in Austria, dove per insondabili misteri di vita mi trovo a bazzicare dai vent’anni (ossia trentadue anni fa) con maggiore o minor frequenza ma con costanza. Idem la Germania. Non mi risulta ci fosse gente con elmi in testa (ho controllato, non c’erano le corna, solo i paraorecchi di ferro): le donne erano sicuramente tutte vestite di nero e tutte avevano un fiore o mazzi di fiori, questo sì e anche gli uomini erano vestiti in modo molto sobrio.

    Dei funerali di Eisendle parlo volentieri perchè si sono svolti a Vienna con contributi artistici dei suoi amici e figli (letture, musica, recitazione e persino quadri a lui dedicati), in un profluvio di fiori e di lacrime, nella cappella del cimitero dove riposa a fianco di H.C.Hartmann. Ma il senso era quello dell’ultima condivisione di arte, quella che l’aveva accompagnato da vivo. Come se fossimo ancora tutti a Graz, Klagenfurt, Monaco con lui nelle tante serate che hanno accomunato le nostre vite. Poi tutti sono andati in un locale del centro, tranne io e mia figlia che abbiamo ripreso il treno per l’Italia. E’ stato singolare, ma un bell’addio. E ti posso garantire che non c’erano trentamila persone (tra cui i curiosi e la polizia), ma un migliaio sicuramente sì.

    La mia amica Burgis, in Carinzia, vantava un numero straordinario di abiti tradizionali, in gran parte ereditati dalle nonne e dalla madre, nobildonne d’origine ungherese (come suo padre del resto). E li indossava con invidiabile classe anche per andare a fare la spesa. Niente da ridire, tra l’altro abiti antichi di tessuti preziosi con ricami da brivido (molti anche prestati al teatro, ma sai, una sua nonna, nel periodo viennese, viveva al caffè e da lì aiutava giovani pittori come Klimt e Schiele a sbarcare il lunario. Burgis non versa in difficoltà economiche). Con lei, un incredibile capodanno, finimmo a casa di un carinziano in ‘ascesa’ trasudante belle donne vestite come appunto dici tu ‘Prada usate per finta e Versace strappati’ o ridicoli costumi paracarinziani comprati a Udine al sabato dello shopping. Abbiamo riso alle lacrime, gustandoci lo spettacolo teatrale di basso profilo offerto da questi emergenti a cui Haider ha dato voce. E infatti non avremmo dovuto ridere, caso mai piangere. Ma è stato anni fa…

    Penso che in Austria frequentiamo ambienti diversi, ma non pesno di non conoscere almeno quella fetta di paese sicuramente a me più congeniale.

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