26 Agosto 2008

“L’Occidente non ci rispetta”

Desidero segnalarvi questo intervento di Mikhail Gorbaciov riportato su La Stampa del 23.08.08 in merito alla crisi georgiana e alla situazione nel Caucaso.

L’articolo ci presenta una visione diversa delle cose, un altro punto di vista rispetto a quello che magari noi possiamo avere attraverso i nostri media e le notizie delle nostri fonti di informazione. Indifferentemente quale sia la nostra opinione in merito, credo valga la pena leggere cosa dice una persona autorevole come Gorbaciov, proprio a sottolineare come la realtà sia ben più complessa di quanto si possa superficialmente pensare.

E a proposito di complessità cito solo un passaggio che ritengo illuminante:

Coloro che danno giudizi affrettati su quello che succede nel Caucaso, oppure cercano influenza in quella zona, dovrebbero prima farsi almeno una vaga idea della complessità di quella regione. Gli osseti vivono sia in Georgia che in Russia. E’ così ovunque, un mosaico di gruppi etnici che vivono l’uno accanto all’altro. Perciò è meglio dimenticare frasi come «questa è la nostra terra», «stiamo liberando il nostro Paese». Dobbiamo pensare ai popoli che abitano quella terra. Il problema del Caucaso non può essere risolto con la forza. Ci hanno provato più volte, e si è sempre rivelato un boomerang.

Un mosaico di gruppi etnici…Dimenticare frasi come “questa è la nostra terra”… vale la pena rifletterci anche per i confini vicini a noi e per i nostri cari Balcani.

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18 commenti a “L’Occidente non ci rispetta”

  1. Sono d’accordo su tutto, ma il problema è che gli Usa hanno fatto il bello ed il cattivo tempo negli ultimi 20 anni. Da pazzi pensare che la Russia avrebbe subito in silenzio in eterno.

  2. Julius Franzot ha detto:

    Adesso confrontiamo: per la Russia l’ Ossezia e l’ Abchasia meritano l’ indipendenza, mentre la Cecenia no. Per l’Amerika il Kosovo la merita, mentre Ossezia ed Abchasia no. Questo ci dice che alle grandi potenze non gliene frega un kurac del doritto all’autodeterminazione di Popoli: semplicemente tali movimenti vengono strumentalizzati a scopi, in questi caso, tattici.
    Anche qualcuno che vuole la Lombardia e la Baviera nell’Euroregione Alpe Adria non può avere la coscienza pulita. O dobbiamo pensare che Basaglia abbia avuto un’influenza postuma dalle proporzioni impensabili?

  3. alessandro ha detto:

    è evidente che il riconoscimento di ossezia e abchazia è solo una ritorsione contro la tattica di accerchiamento messa in atto dagli usa (a proposito il governo georgiano è un fantoccio), la vergognosa posizione dell’ue, il sistema missilistico in polonia (dubito comunque che si farà) e non ultimo il riconoscimento del kosovo. lo dimostra il fatto che sebbene sostenute militarmente e tutelate dalla russia, le due regioni separatiste non hanno mai ottenuto l’indipendenza (riconoscimento dalla duma). per cui prima di tutto viene l’atlantismo e i suoi macroscopici errori e poi la tendenza (ora sì sposata dalla russia) ad alzare la tensione e ribattere colpo su colpo.

  4. pierpaolo ha detto:

    @alessandro

    dal tgcom

    SI’ RUSSO A OSSEZIA E ABKHAZIA
    Medvedev: “Dopo il Kosovo non avevamo altra scelta”
    “Ignorando i nostri avvertimenti – ha affermato il presidente russo – i Paesi occidentali hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. Noi siamo stati coerenti con abkhazi e osseti”. Ma Nato e Ue condannano

  5. apu ha detto:

    ognuno fa la sua parte, credo che ci siano interessi contrapposti ad alazare la tensione e forse anche il periodo elettorale americano produce qualche forzatura.

    sentire però il nostro ministro degli esteri e altri leader internazionali opporsi fermamente adducendo l’integrità territoriale come principio da garntire mi suona un po’ strano….

  6. pierpaolo ha detto:

    @apu

    sbarra sul timavo e via!

  7. alessandro ha detto:

    infatti volevo dire che sebbene con status strano (la georgia dall’indipendenza non ha MAI controllato nè l’ossezia nè l’abhazia) queste due entità hanno ottenuto appoggio ma mai una formale dichiarazione di riconoscimento da mosca. dopo la polonia, l’attacco georgiano all’ossezia, il paventato allargamento nato, i rifornimenti di armi e l’addestramento ai georgiani e L’INDIPENDENZA DEL KOSOVO la russia ha deciso di rispondere anche con il riconoscimeto di queste due nuove entità.

  8. Julius Franzot ha detto:

    @ pierpaolo

    Timavo, Iudrio, Tagliamento, Adige… comunque una bella sbarra ad ovest e sud non starebbe male.

  9. furlàn ha detto:

    Quando da Washington a Mosca a Tblisi il mondo è governato dai pazzi, cosa possiamo aspettarci?
    Il ragionamento di Gorbaciov è corretto, spero solo che i principi che valgono per il Kosovo, la Bosnia, la Slovenia, l’Ossezia del Sud, domani possano valere anche per il Tibet, il Kurdistan, la Cecenia.
    Non ci si appropria di princìpi in base a convenienze geo-politiche o meramente economiche che in questo caso fammo rima con BTC (Baku-Tblisi-Ceyhan) pipeline.

  10. Dejan Kozina ha detto:

    Dopo che l’intera blogosfera si è scatenata sull’argomento facendoci fare indigestione di interventi ad alto tasso di emotività, appelli, pronostici, editoriali e geremiadi assortite (il più delle volte costruendo castelli di opinioni in precario equilibrio su ben pochi fatti, come piramidi invertite) sono capitato finalmente su un articolo dal tono ben differente. Tanto di cappello allo Spiegel: mi pare giusto segnalarlo, se non altro come esempio di giornalismo ragionato.
    http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,574812,00.html

  11. pierpaolo ha detto:

    @julius

    il problema è solo che io opterei per vienna capitale, ma mi sa che sta un pò più in su di klagenfurt per i tuoi gusti…

  12. Julius Franzot ha detto:

    @ Pierpaolo: non preoccuparti, andrebbe benissimo. 🙂

  13. arlon ha detto:

    Qualcuno potrebbe spiegare in qualsiasi TG che Abkhazia e Ossezia sono GIA’ indipendenti de facto?
    Chiarirebbe molte cose..

  14. pierpaolo ha detto:

    @arlon

    credo fosse sottinteso visto che tutto il casino è partito dal fatto che la georgia ha invaso l’ossezia. come fa uno stato ad invadere se stesso?

  15. Julius Franzot ha detto:

    @ pierpaolo

    La Cina ha invaso il Tibet 😉

  16. pierpaolo ha detto:

    @julius

    la cina tecnicamente non ha invaso il tibet, ha intensificato la sua presenza militare nel tibet al fine di attuare una pulizia etnica. la georgia ha attaccato militarmente l’ossezia

  17. furlàn ha detto:

    E quelli in Ossezia del Nord cosa ne pensano?

  18. alessandro ha detto:

    allego la dichiaraione del presidente russo sul riconoscimento di ossezia e abkhazia

    Il 7 maggio 2008, Dmitry Medvedev presta giuramento come presidente della Federazione di Russia. S´impegna a proteggere la vita dei suoi concittadini ovunque essi si trovino, cosa che include le popolazioni dell´Ossezia del Sud, dell´Abkhazia, dell´Alto Karabagh e della Pridnestrovia.

    Cari cittadini di Russia !

    Senza alcun dubbio, siete al corrente della tragedia in Ossezia del Sud.

    Il saccheggio, in piena notte, di Tskhinvali da parte delle forze georgiane ha provocato la morte di centinaia di nostri civili. Membri delle forze russe di mantenimento della pace sono morti nel compimento del loro dovere per proteggere donne, bambini ed anziani.

    La direzione georgiana, in violazione degli statuti dell´ONU, dei propri impegni negli accordi internazionali, ha scatenato – contro ogni logica – un conflitto armato le cui vittime sono stati i civili. La stessa sorte attendeva l´Abkhazia. È evidente che Tbilissi contava su una guerra aperta per mettere la comunità internazionale davanti al fatto compiuto. Per raggiungere questo fine è stato scelto il metodo più inumano, quello di annettere l´Ossezia del Sud a costo di umiliare tutto un popolo.

    Non è stato il primo tentativo. Nel 1991, il presidente della Georgia Gamsakhurdia aveva ordinato l´assalto di Sukhumi e Tskhinvali con la parola d´ordine « la Georgia ai Georgiani ». Riflettete proprio su queste parole. Migliaia di morti, decine di migliaia di profughi, villaggi saccheggiati, ecco a che cosa aveva portato tutto ciò. Precisamente allora la Russia bloccò lo sterminio dei popoli abkhazo ed osseto. Il nostro paese divenne un mediatore, una forza di pace, che puntava ad una regolamentazione politica, nel rispetto dell´integrità territoriale della Georgia.

    La direzione georgiana ha scelto un´altra via. Sabotaggio dei negoziati, ignoranza degli accordi di pace acquisiti, provocazioni politiche e militari, aggressioni contro le forze di mantenimento della pace, tutto questo ha brutalmente violato il regime stabilito nella zona di conflitto con il sostegno dell´ONU e dell´OSCE. La Russia ha dato prova di autocontrollo e di pazienza. Numerose volte abbiamo fatto appello per un ritorno al tavolo delle trattative e non abbiamo tradito la nostra posizione nemmeno dopo la proclamazione unilaterale dell´indipendenza del Kosovo.

    Ma le nostre insistite proposte rivolte alla parte georgiana per concludere, con l´Abkhazia e l´Ossezia del Sud, un accordo sul non ricorso alla forza sono rimaste senza risposta. Malauguratamente, anche la NATO e l´ONU se ne sono fatti beffe. Oggi è evidente : una soluzione pacifica del conflitto non è nelle intenzioni di Tbilissi. La direzione georgiana si preparava alla guerra ed il sostegno politico e materiale di protettori stranieri non ha fatto che rafforzare la convinzione della sua impunità.

    Tbilissi ha fatto la sua scelta nella notte dal 7 all´8 agosto. Saakashvili ha scelto il genocidio per raggiungere i suoi obiettivi politici. Così ha cancellato egli stesso tutte le speranze di coabitazione pacifica di Osseti, Abkhazi e Georgiani in uno stesso Stato. I popoli dell´Ossezia del Sud e dell´Abkhazia si sono numerose volte pronunciati, con referendum, per l´indipendenza delle loro repubbliche. Noi comprendiamo che, dopo quanto accaduto a Tskhinvali e dopo ciò che era pianificato in Abkhazia, essi abbiano il diritto di decidere da sé del loro destino. I presidenti dell´Ossezia del Sud e dell´Abkhazia, basandosi sui risultati di loro referendum e su risoluzioni dei loro Parlamenti, si sono rivolti alla Russia chiedendole di riconoscere la sovranità statuale dell´Ossezia del Sud e dell´Abkhazia. Il Consiglio della federazione e la Duma hanno votato a favore di queste richieste.

    In tale situazione è indispensabile prendere una decisione. Vista la volontà dei popoli osseto e abkhazo, e basandomi sugli statuti dell´ONU, sulle dichiarazioni del 1970 sui principi del diritto internazionale relativi alle relazioni di amicizia tra Stati, sull´Atto finale di Helsinki dell´OSCE del 1975 e su altri testi fondamentali, ho firmato i decreti sul riconoscimento da parte della Federazione di Russia dell´indipendenza dell´Ossezia del Sud e dell´Abkhazia.

    La Russia chiama gli altri Stati a seguire il suo esempio. Non è una scelta facile, ma è l´unica opzione per preservare le vite delle persone.

    Dmitry Medvedev
    Presidente della Federazione di Russia

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