14 Agosto 2008

Rigassificatori d’agosto

Quale momento migliore per far passare inosservate le pubblicazioni obbligatorie per legge, ma su cui non si desidera veramente attirare l’attenzione? Se certi enti nostrani (pardon: Enti colla maiuscola – meno ne sono degni e più s’impuntano su queste scemenze) usano già da anni pubblicare bandi per contributi o gare d’appalto a ridosso di ferragosto con presentazione delle domande, complete di decine di certificati ed allegati, al primo di settembre (a buon intenditor…), il sotterfugio non è sconosciuto neanche oltreconfine.

Riporta infatti obala.net che a Capodistria è attualmente in corso la presentazione del progetto di costruzione dei terminal rigassificatori. L’annuncio relativo sarebbe appeso alle porte automatiche dell’edificio di Emona Obala, mentre al terzo piano dello stesso ci sarebbero due fascicoli colla documentazione.

Due le conclusioni di obala.net: che dalla documentazione il cittadino qualunque riesce a capire ben poco – praticamente solo la posizione degli impianti descritti – e che tale modo di presentare i progetti fa sorgere qualche dubbio sulla reale volontà di confronto col pubblico…

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2 commenti a Rigassificatori d’agosto

  1. Dejan Kozina ha detto:

    Ancora obala.net sull’argomento:
    “I terminali rappresentano un pericolo ancora maggiore per la Slovenia.
    Chi è andato a vedersi il nuovo materiale esposto sui due (quello nel golfo di Trieste e quello a Zaule presso Trieste) terminali gassieri in progetto ha potuto constatare che i disegni della spagnola Endesa avvicinano ancor di più il terminale marino alla punta di Pirano. Il terminale di Zaule secondo i nuovi disegni di Gas natural prevede un collegamento col vicino inceneritore di rifiuti urbani. Questo significa che in mare verrebbe riversata acqua alquanto meno fredda di quanto prevedessero i piani originali.
    Non è da ignorare il fatto che ambedue i terminali usano ancora una tecnologia assai obsoletache per il riscaldamento del gas prevede l’uso dell’acqua di mare, comportando il raffreddamento del mare nel golfo. La costruzione dei terminali e l’approdo delle navi cisterna agiterebbero anche il fondale marino, dove si è accumulata una quantità di mercurio.
    Il nostro ministero per l’Ambiente ha esposto i progetti nel periodo delle ferie e non ne ha informato specificamente nessuno, ufficialmente perchè avrebbe ricevuto i piani modificati dal ministero italiano appena prima delle ferie.”

  2. Dejan Kozina ha detto:

    Non è più agosto, ma i rigassificatori sono ancora argomento di attualità. Questa volta è primorska.info a riportare quanto di nuovo: prima di tutto che i risultati della pubblica esposizione dei progetti degli impianti, avvenuta proprio nel periodo agostano, verranno presentati pubblicamente mercoledì prossimo (vale a dire il primo di ottobre).

    Subito dopo la testata riporta una notizia più corposa: il segretario di stato (equivale al nostro sottosegretario, cioè un vice-ministro) Marko Starman, presidente della Commissione interministeriale per i rigassificatori, avrebbe proposto al governo sloveno di dare il via ad una procedura giudiziaria contro l’Italia presso la Corte di giustizia delle Comunità europee in Lussemburgo, per non aver aver tenuto conto di quanto disposto dalle normative europee ed internazionali riguardo la richiesta valutazione transfrontaliera dell’impatto ambientale, malgrado il rispetto delle stesse fosse stato confermato sia dal ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo al collega sloveno Janez Podobnik in occasione del supposto nulla-osta alla costruzione, oggetto di una protesta da Ljubljana, che dal ministro degli Esteri Franco Frattini a Dimitrij Rupel durante la recente sessione del Comitato di coordinamento tra Slovenia e Italia.

    La testata riporta anche il contenuto di una lettera (PDF, 132 kB) del Commissario europeo all’Ambiente Stavros Dimas al suo omologo sloveno Podobnik; argomento della missiva la procedura di valutazione dell’impatto ambientale, che viene considerata parte del processo interno di valutazione e in quanto tale non in contrasto colla normativa europea al riguardo. Nella stessa lettera Dimas rende noto anche di aver ricevuto “numerose proteste e petizioni” sull’argomento dei rigassificatori.

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