10 Agosto 2008

Trieste? Bella sì ma viverci

SMS: “Ho ospiti, sai consigliarmi un buon ristorante di pesce per far bella figura?”
SMS: “Il fatto che io sia vegetariano mi imporrebbe di non risponderti però prova il ristorante “da ******”,
ne dicono meraviglie”
SMS: “Hvala”

“Costanza, Milic mi ha scritto Accavalà, che cazzo vuol dire?”
“Eh?”
“C’è una ‘acca’ e poi ‘vala’, è dialetto?”
“Ciò te fa Euregio e no te sa che ‘hvala’ xé ‘grazie’ in Sciavo?

Dico sì al bilinguismo ma non so le lingue.
Dico sì al savoir vivre ma non mangio il pesce.
Vivo a Trieste da 14 anni e ho sempre detto ‘DoberdanK‘ fino allo scorso anno,
quando ho scoperto che no, non si dice così.
Scrivo gli adesivi di Euregio perché sono un buon copy
ma non ho mai messo in pratica nulla di ciò che ho scritto.

sticker.jpg

E sapete che vi dico?
Che non me ne frega un cazzo.

Capiamoci, non voglio bearmi della mia ignoranza,
penso solo di avere “altri” talenti e mi concentro a coltivare quelli.

Un talento che credo di avere è quello di distinguere le urla disperate nel caos della folla.

L’altro giorno faccio la mia solita passeggiata tra i vari blog nazionali.
Spunto su Cavoletto di Bruxelles.
Cavoletto di Bruxelles è un blog di foto e cucina.
Insieme a “fare un corso di Sloveno”, Foto e Cucina sono le due forme di stratificazione e distinguo sociali più affermate e in voga negli ultimi anni negli ambienti radical chic che sono purtroppo costretto a frequentare.

Capita che l’autrice del blog
passi a Trieste, frequenti gli Osmiza,
e ci scriva un post.

Il post inizia così:

Ancora non ho ben capito Trieste. Cioè questa città mi fa un po’ girare la capa per quanto è terra di confine e di mescolanze.

Mhhh, butta già benissimo. Appena sento qualcosa odorare di “Trieste, città multiculturale” tendo sempre le orecchie perché la puttanata è sicuramente lì, dietro l’angolo.

Il post continua un po’ con le solite cose sugli osmiza, nulla di che da segnalare se non questa frase:

Poi vai anche tu, sul carso, e ti accorgi che in effetti, qua e là, agli incroci, fra le indicazioni bilingue (?!), sono appese, appunto, delle frasche, accompagnate di freccette rosse.

Hvala (?!)

Rimango un po’ deluso. Ma dura poco.
Ci avevo visto giusto.
Sotto al post ci sono 125 commenti.
Vuoi vedere che?

Signori se volete il campionario più malato della storia dei luoghi comuni su Trieste
accomodatevi pure:

Capitolo Primo – La Bora –

Giorgia: bellissime le foto, e bellissima trieste. anche con la bora… certo, magari ti cade un pezzo di cornicione sulla macchina mentre stai entrando nel garage a pagamento, costosissimo, proprio per evitare danni di quel genere, però…

Capitolo Secondo – Io a Catalano di Quelli della Notte gli faccio tranquillamente una sega –

Precisina: Un’amica (mezza)triestina m’ ha sempre parlato della nettissima influenza slovena, ma va da sè che la definizione ‘terra di mescolanze’ ci sta proprio tutta! Non ho mai capito se, in questi casi, si faccia fatica a trovare la propria identità, oppure se l’ identità stessa equivale a conservare di tutto un po’

Capitolo Terzo – Gino Bramieri e i Cababcici –

Luigi: Osmize!?!?? Oddio pensavo che ci stessi per fare un post bilingue sul fenomeno chimico piu’ frequente in cucina “l’osmosi” (mi sto cagando addosso dal ridere n.d.r.).
Belle e molto rustiche le foto, ma c’e mica pure quella cebabcici? Mai sentito parlare di questo piatto e delle sue origini, e possibile saperne “more about it” ?

Capitolo Quarto – Bella Venezia, mi ricorda Treviso –

Noisette: Belle foto, bella pure questa città bilingue. Mi fa pensare a Piran (Slovenia) che sa di Venezia. Ho scoperto ieri appunto uno scrittore, Claudio Magris, proveniente da Trieste che sembra (guarda ti sbagli, è totalmente dedicato a Pirano n.d.r.) aver scritto un libro molto personale sulla sua città: Microcosmi. Chi me ne puo dire di piu?

Capitolo Quinto – Self Promotion –

Fiordimela: Consiglio per pranzo o cena, proprio a Santa Croce, dove è stata scattata la prima foto:
OSTERIA IL PETTIROSSO a Duino Aurisina, loc. Santa Croce tel: 040 220619

Capitolo Sesto – Wannabe Milano –

Martina: Ciao Sigrid e benvenuta a Trieste,
se ti fermi ancora per qualche giorno ti consiglierei un paio di posticini, prima di tutto in Cavana (a pochi passi dalle rive e dalla città vecchia: Salumare in via Cavana è una specie di salumeria (esclusivamente con prodotti di mare e altre leccornie difficili da trovare da altre parti)dove trovi sempre stuzzichini pronti e salumi di pesce.

Capitolo Settimo – Il prosciutto cotto cotto e il triestino godereccio –

Isabilla: non scrivo mai, solitamente leggo i post, ma oggi su Trieste qualcosa forse da dire c’e l’ho…capisco quando scrivi che “non ho ben capito trieste”, perchè è a mio avviso una città a sè, io amo Trieste per le sue bellezze e per le sue difficoltà, per l’amore che hanno i triestini per “far do ciacole”, per sdraiarsi al sole al primo raggio che fa capolino (fa ridere, ma è proprio così, in ufficio a marzo nelle pause pranzo, tutti a correre a prendere il sole nelle terrazze sul mare!); sono fantastici i tristini, o ciacolano, o mangiano, o prendono il sole…insomma sono goderecci. Purtroppo non vivo a Trieste, ma ci vado spesso …
consiglio gastronimico: prova il prosciutto cotto cotto in costa di pane con in cren, così buono lo mangi solo lì.
Se pendi il caffè occhio, perchè sono un po’ strambi, non è detto che ti arrivi cioè che ti aspetti..:-)

Capitolo Ottavo -Il nerd rompicoglioni –

Beppe: @sigrid come mai la seconda foto grande non regge il confronto con le altre ? Pessima inquadratura, brutta l’ombra in alto e brutto l’alone in basso, non dirmi che è fatto apposta.. naaahhh che ti è successo ?

Capitolo Nono – il Grand Hotel e Gennarino.org –

Ste: Di posti da consigliarti non ne molti altri da aggiungere, oltre quelli che ti hanno già dato. Con la tua passione per la fotografia dovresti fare il giro dei caffè storici di Trieste (Grand Hotel, degli Specchi, San Marco, Tergesto, Tommaseo, Stella Polare), e ovviamente provare ad ordinare un caffè, qui sembra di parlare in codice: un nero, un capo in b, un gocciato,…
Io l’ho fatto per un piacere/dovere, come te sono un appassionato di cucina, e mi piace condividere le mie esperienze “tra i fornelli”. Sono uno dei moderatori sul forum di Gennarino.org (non so se lo conosci), e quindi non potevo non fare una recensione su questi locali.

Capitolo Decimo – Il vocabolario dei caffé –

Fred: piccolo bignami del caffè triestino
nero = caffè
capo = macchiato
capo in b = macchiato in bicchiere
capo in b special = macchiato in bicchiere con spruzzata di cacao
macchiato = cappuccino

…e fantastica la volta in cui mio zio (friulanissimo e tocai-addicted) ha ordinato un bianchetto e si è visto servire un latte caldo 😉 (ma che cazzo stai dicendo? n.d.r.)

Capitolo Undicesimo – Istria Libera –

Lucia: Ma non confondere mai i triestini e i friulani (quelli-per intenderci- che vivono tra Cividale, San Giovanni al Natisone, Stregna, fino a salire verso la Carnia a ridosso con i confini nord ed est della Regione) con gli slavi. Gli ex jugo-slavi sono gli slavi del sud (quelli del nord sono i russi) come da etimo, e NULLA hanno a che spartire non solo con i giulani e i friulani ma, soprattutto, con gli ISTRIANI, scacciati e derubati proprio da loro.

Capitolo Dodicesimo – Self Promotion Parte II –

Graziana: Ma vieni a trovarmi nella mia gastronomia in via Zandonai, 8 tel 040 945048 aperto al mattino dalle 8,30 alle 14.
Oppure mi telefoni ci diamo un appuntamento

Capitolo Tredicesimo – Umberto Saba ha rotto i coglioni –

Paola: Ciao!
Mi emoziona sempre sentire raccontare la mia città da chi la vede con altri occhi, da chi la scopre poco a poco.
E’ molto conosciuta, questa poesia di Saba, ma te la scrivo ugualmente perchè è bellissima e io, vivendo qua, sento tutta la “scontrosa grazia” di cui parla il poeta.
Ciao! Paola

TRIESTE
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

La mia città che in ogni parte e viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

Umberto Saba

Capitolo Quattordicesimo – Il terrone furioso –

Kli: se c’è una città inospitale, fascista e insopportabile è Trieste. D’estate fai fatica a trovare uffici pubblici aperti perchè sono tutti al mare. Il cibo fa schifo(discendenze austroungariche senza troppa passione) ma ci sono eccezioni.
Ci ho fatto 3 anni di lavoro ed ero SEMPRE, OGNI GIORNO, lo straniero che veniva dalla TERRONIA.
Possa la bora spazzarli via tutti.

Capitolo Quindicesimo – La terrona integrata –

Maggie: io sono nata a napoli ed ho origini calabresi; inoltre ho diuscendenze spagnole….NON HO UNA SOLA GOCCIA DI SANGUE NORDICO!!!! eppure vivo felicemente in Friuli da 34 anni (sono arrivata a San Daniele del Friuli (PATRIA DEL PROSCIUTTO PIU’ BUONO DEL MONDO) per amore dei miei genitori per questa terra che conobbero ai tempi delle navi transatlantiche(mio papà è un lupo di mare)e non ci siamo piu’ mossi!!!!
i miei amici sanno cucinare il ragu’ alla napoletana, la pizza, i pipi chini, la parmiggiana, il pescespada e la spatola….io, viceversa, l’orzo e fagioli, muset e brovade, i cevapcici, il presnitz, la gubana, gli strucchi.. ed ho perfino imparato a fevelà furlan!
E’ UNA REGIONE MERAVIGLIOSA!paragono i friulano alle angurie….fuori duri ma dentro morbidi e zuccherini…doverte avere pazienza e sbisigare poco per volta..i giuliani sono simpatici e goderecci…
che sfortuna Kli, ma, si sa , gli incontri sono questione di..”lato B”! E per favore non fare di tutta l’erba un “fascio”!!!!

Capitolo Sedicesimo – Negro de Merda –

Kli: ho visto con i miei occhi tanti anni fa il premio Nobel Abdus Salam insultato sull’autobus che lo portava alla SISSA, perchè agli occhi del troglodita era solo un negro (inn realtà era indiano) seduto su u posto da BIANCO.
Vedere un Nobel per la fisica appellato con:”ciò ’sti negri adeso ce rubano (ciò jé trent’anni che lavoro alla sStéfanel e jà coraggio de ‘cciamarme ancora teròn n.d.r.) anche i autobus” è solo l’inizio.. ”

Capitolo Diciasettesimo – Solide certezze –

Chantilly: la gente del nord è chiusa, ok. e la gente del sud è aperta

Capitolo Diciottesimo – Così, a naso, non ti pare che a sti commenti manchi il tocco finale? Che ne so….tipo un accenno alle foibe? –

Franca: Penso che non per mettere della politica in questo bellissimo blog, ma il nostro professore kli forse è di Rifondazione Comunista e senz’altro a Trieste non si potrà mai trovare bene, visto che cosa hanno fatto i comunisti sia italiani che di Tito alla città di Trieste………..

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13 commenti a Trieste? Bella sì ma viverci

  1. Macchinista ha detto:

    Mah!
    ti xè contorto quando che pensassi a tute ‘ste robe.

  2. Pietà l'è morta ha detto:

    Fantastico. Ho riso alle lacrime

  3. Francesco B ha detto:

    “jé trent’anni che lavoro alla sStéfanel e jà coraggio de ‘cciamarme ancora teròn” è una citazione di Monfalcone is burning, giusto?
    Bellissimo post.

  4. arlon ha detto:

    haha tropa roba 😀

    Comunque, e se le lingue no fossi un talento, ma un strumento?

  5. Edtv ha detto:

    Arlon ocio che adesso qualsiasi stronzata tu scriva, milic la mette nell’editoriale di euregio…

  6. enrico maria milic ha detto:

    zà me vedo el titolo del prosimo editoriale
    “LE LINGUE NON SONO UN TALENTO, MA UNO STRUMENTO”

    (p.s. rido)

  7. pierpaolo ha detto:

    ne avete riportato soltanto uno, ma quanti erano gli accenni alla bora?
    mi ricordo da piccolo le risate che mi facevo quando andavo in giro per la penisola e i bimbi italiani mi chiedevano come si faceva a vivere a trieste con la bora..

  8. arlon ha detto:

    Con questo no voio dir che la mia frase no gavessi un senso!

  9. Roberto ha detto:

    Mi sono letto tutti i commenti. Sono rimasto deluso dalla solo accennata polemica su friulani/bisiachi/triestini, sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
    Per il resto è proprio vero: quando si tratta de magnar, bever e zigar, i triestini sono il top! Orpo, mi è scappato un altro luogo comune…

  10. gnello ha detto:

    mi sfugge il nesso tra “non so che Hvala significa grazie” e “ho altri talenti”… comunque il commento sugli Istriani depredati mi ha imbarazzato. Si può risalire all’autrice? O almeno sapere dove abita…

  11. kate ha detto:

    Trieste xe la città + bella de italia punto e basta..nn se discuti…guai a ki me toka Trieste!!!! se solo dei invidiosi de merda…
    TRIESTE 4EVER !!!!!!

  12. kate ha detto:

    e kmq x ki dice k le ragazze del nord sono “facili”delle troie ecc…andate a fanculo…semplicemente le ragazze del nord sono libere…mentre quelle del sud nn possono fare un cazzo povere…solo restare a casa come i vekki devono fare!!! povere sfigate nn sapete godervi la vita!!

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