Bruno Zvech, segretario del Pd Friuli – Venezia Giulia senza permalink, parlò:
sono convinto, al di là dei ritardi che pur ci sono stati in termini culturali, che il software libero sia una vera opportunità per la nostra Regione, anche per la storia di innovazione scientifica e tecnologica che la caratterizza.
In altre parole Zvech dice che l’amministrazione pubblica regionale dovrebbe passare da Windows all’utilizzo di sistemi operativi open-source. Un commentatore del blog di Zvech, gli chiede:
non saranno solo belle parole pre elettorali e dopo? Lei sa quanto costa in ore lavoro passare tutto da software microsoft a software libero? Come farete con i programmi e sono tanti, che in regione funzionano solo con questa marca? Doppio sistema operativo sui pc regionali?
Del resto, Davide Dozza, guida italiana di OpenOffice (l’alternativa gratis a Microsoft Office, scaricala), scrive in risposta:
Nessuno mi sembra abbia scritto che tutto debba essere software libero e che bisogna passare tutto il software da microsoft a software libero. Al contrario. Le proposte venute soprattutto attraverso la proposta di legge Metz andavano nella direzione dell’apertura e non dell’esclusione.
Buona idea, così magari la famosa carta dei servizi funzionerà anche su Linux!
Insieme al lettore vengono forniti i driver infinite distribuzioni di Linux, peccato che dopo il programma giri solo su Windows!!!!
no capisso sa coss te vol dir
Ma che computer, ecc. Insegnamo alla gente asta e filetto, insegnamo a scrivere come si deve. Mio nonno, che era andato a scuola sotto l’Austria, aveva una scrittura chiarissima, perchè non si torna a quello?
Ma che discorsi xe :-S
Per riuscire ad arrivare all’Open Source ci vuole un piano perlomeno quinquennale.
Si parte da convertire tutto in formati sicuramente compatibili con OpenOffice & co.. poi ad un addestramento di massa. E nel lungo termine si risparmia di brutto..
…ma che mania con questo software libero! Garantisco che tanti enti pubbblici che lo hanno scelto poi si sono pentiti amaramente. Mancano i programmi….e poi l’assistenza è INESISTENTE! Quando hai un problema o ti si impianta il programma……non viene nessuno a sistemartelo…
il software libero una “mania”?!?!?
marisa, stai scherzando???
c’è mezzo mondo che discute di come trovare un’alternativa allo strapotere nella gestione delle informazioni digitali globali di una mega multinazionale americana (microsoft) e tu la liquidi come “mania”?
mi pare che sei male informata, poi, sul software per i sistemi operativi open-source. possiamo discutere della loro qualità ma di certo i programmi non mancano.
a che programmi ti riferisci? e a che uffici che li hanno utilizzati? mi piacerebbe saperlo.
quando affermi, poi, che l’assistenza è inesistente prendi una bufala enorme.
la differenza tra microsoft e i sistemi open source è che i primi ti fanno pagare una costosissima licenza di utilizzo (600 euro a pc per office?!?) E l’assistenza, mentre i programmi open source ti fanno pagare SOLO l’assistenza.
se hai dei dati in merito ti pregherei di citarli, grazie. se no, ti prego di non postare opinioni infondate.
Cerco de spiegarme, no poso usar la carta dei sevizi perchè dopro Ubuntu.
El letor della scheda (un marafeto che se taca al computer col USB) pol funzionar su Linux, ma una volta leta la scheda, per aceder ai servizi, bisogna doprar windows.
Almeno cussì iera qualche mese fa.
Son rivada a spiegarme?
sì,
ma no xè colpa de ubuntu o de linux,
ma xè colpa de quei furbi che ga fato la carta dei servizi cussì, che per doprarla bisogna aver windows…
Settore scuola
Il Ministero della pubblica istruzione, tempo addietro, aveva consigliato gli istituti scolastici di utilizzare linux o altro software gratuito (per risparmiare). Per motivi professionali ho contatti con le scuole e ti posso assicurare…..che è stato un disastro!
Tutte le scuole che erano passate a Linux hanno poi avuto problemi enormi e per disperazione sono ritornate al software a pagamento.
Perchè? Perchè quando lavori in sistemi complessi è fondamentale poter contare sull’assistenza ( a costi non astronomici!) oltre che poter utilizzare programmi adeguati.
Altro è quando “smanetti” a casa: in questo caso “linux” può anche andare bene.
Enrico, lo sai quanti sono i programmi dove c’è scritto “non utilizzabile con linux”? Un sacco!
E lo sai quanto costa l’assistenza se hai Linux? Tantissimo. Prova ad informarti.
E poi, “quale” Linux, visto che esistono un gran numero di versioni?
Certo, Marisa, la questione è complessa e andrebbe affrontata con attenzione. Ad esempio, “la politica” potrebbe decidere di impegnarsi per fornire le risorse, economiche e di metodo, necessarie affinché le cose vengano fatte per bene. Magari a livello regionale, dove l’Insiel potrebbe ricoprire un ruolo efficace di guida.
Oppure, come sembri suggerire tu, lasciamo perdere perché è difficile.
no, marisa, linux non è per smanettoni.
semplicemente molta gente di più ha qualche conoscenza su windows perchè è storicamente più diffuso.
del resto, possiamo lasciare che microsoft gestisca tutte le informazioni dell’amministrazione pubblica senza alcuna garanzia per i cittadini… come dice fabio, possiamo anche lasciar stare nuovi approcci perchè è difficile…
Enrico, lo so so che esiste il problema della concorrenza, che oggi di fatto non esiste. Questo problema è stato affrontato anche dall’Unione Europea….ma senza risultati.
Purtroppo dietro Linux non c’è una azienda che garantisca il prodotto. Il problema è tutto qua e non è un problema di poco conto!
Io affrontavo il problema dal punto di vista “concreto” non ideologico (monopolio di windows).
“Smanettoni”: non con significato offensivo, ma nel senso di chi ha conoscenze di base e anche di più, per cui è in grado di utilizzare linux anche senza aiuto.
Le società di informatica oggi non certificano i loro prodotti per Linux, perchè questa certificazione ha costi altissimi (oltre tutto, se non sbaglio, ci sono 6 o 7 versioni Linux e una 20 di “iterfaccia”): questa è una realtà del mercato che può anche non piacere…..ma è questa!
l’argomento è un po’ più complesso della brevità necessaria in questi commenti.
ad ogni modo
che mi risulti dietro linux c’è una folta comunità di sviluppatori e di esperti che garantiscono sia sulla qualità del prodotto che sull’assistenza.
l’assistenza a linux può essere fornita da consulenti sul tuo territorio (sono certo che ne esistono diversi anche in friuli) e on-line.
molti software (ma non tutti) di solito sono sviluppati per windows perchè ad oggi è il sistema più diffuso. l’amministrazione pubblica, invece, dovrebbe preoccuparsi di far sviluppare e utilizzare programmi che vanno bene sia per windows che per linux/software libero.
non è ovviamente una questione ideologica.
la maggior parte dei lavori che vengono svolti all’interno dell’amministrazione pubblica è basata su programmi microsoft office. una licenza costa, che mi risulti, attorno ai 500 euro a pc per non parlare dell’installazione del sistema operativo windows. con ubuntu e openoffice i costi sono 0 (zero) per prestazioni simili o identiche. moltiplica per il numero di computer dell’amministrazione regionale… e ti verrà fuori un bel gruzzolone.
a me, poi, non va bene che tutti i dati (politici, economici, sensibili, ecc.) gestiti dall’amministrazione pubblica siano gestiti da un software che non è ‘controllabile’ dai cittadini. microsoft windows come office sono software di cui non è possibile vedere il codice sorgente: questo implica che, a nostra insaputa, possono eseguire operazioni che ci potrebbero essere sgradite (inviare i nostri dati a terzi, per esempio).
copio-incollo spunti interessanti di alcuni commentatori del blog di zvech: