22 Febbraio 2008

Ore 10 calma piatta

Belgrado – Continua imperterrita l’opera di terrorismo mediatico ad arte dei giornali e dei media internazionali. Ieri sera come ho già spiegato in un precedente articolo ci sono stati degli scontri davanti all’ambasciata USA in Kneza Milosa con feriti ed un morto. Essendo l’ambasciata vuota già da due settimane, al suo interno non c’era nulla di sensibile, né tantomeno un servizio d’ordine.

Queste informazioni non sono riservate, ma tutti le sanno da tempo qui in città, per cui si è attaccato a fini simbolici un edificio vuoto. Fatto deprecabile, ma ampiamente annunciato, già dalle scaramucce dei giorni precedenti. La persona deceduta era uno dei teppisti introdottosi nel palazzo dopo aver sfondato il cordone di sicurezza della polizia. E’ morto carbonizzato dal fuoco che egli stesso assieme ad altri individui aveva provocato.

Non è vero che l’ambasciata croata è stata bruciata, ma bensì danneggiata. E’ stato bruciata una casupola davanti al palazzo dell’ambasciata e tolta la bandiera dal balcone. Rotti alcuni vetri di finestre. Le foto, testimoniano questi fatti.

Oggi a Belgrado la vita è normalissima, ci sono stati danneggiamenti alle vetrine di vari negozi, ma non c’è nessuna situazione allarmante o fuori controllo.

Succede di peggio in molte manifestazioni di protesta in altre capitali europee.

Dispiace che non si sia voluto sottolineare la civiltà della manifestazione e la enorme partecipazione di persone normali. Certamente ci sono alcuni protagonisti, come Kostunica e Nikolic, interessati a soffiare sul fuoco del nazionalismo. Ma c’è tantissima gente stufa di guerra, che pretende soltanto rispetto e pari dignità dalla comunità internazionale. Dimenticare tutto ciò per concentrarsi su qualche centinaio di teppisti è giornalisticamente conveniente, ma non molto professionale. Ma si sa, così va il mondo.

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4 commenti a Ore 10 calma piatta

  1. EdTv ha detto:

    Ti assicuro che leggerti
    in questi giorni
    è davvero un piacere unico.

    Lavoro eccezionale, Matteo, davvero.

  2. arlon ha detto:

    Mi associo, è sempre una boccata d’aria rispetto agli stantii schemi dei media nostrani.

    Una prova che il giornalismo sul campo ha ancora un senso, eccome 🙂

  3. asem ha detto:

    Ormai i gornalisti hanno poca credibilità, soprattutto i giornalisti “professionisti”.
    Peccato.

  4. Michele Sardina ha detto:

    Complimenti anche da parte mia. Tra l’altro oltre a Kostunica e Nikolic direi xhe a soffiare sul fuoco c’è anche la stampa nazionale. Il dibattito sulla questione è nullo…anzi, a volte se ne parla con parecchia leggerezza:

    Cossiga: “Bisogna ricominciare a sparare in Kosovo”
    Ansa del 24/01/2008

    Voto la fiducia a Prodi per dare una mano a Forza Italia, non posso fare un torto simile ad una persona che conosco dal 1974: Silvio Berlusconi». Lo afferma il senatore a vita Francesco Cossiga conversando in Transatlantico a Montecitorio con i cronisti al termine delle celebrazioni dei 60 anni della Costituzione. «Non si può lasciare l’Italia senza governo ora che è in arrivo una crisi economica e in più bisogna ricominciare a sparare in Kosovo». Ed è proprio la questione internazionale che Cossiga vuole sottolineare: «Quando è Prodi a bombardare Belgrado la guerra diventa una missione di pace…». E Prodi ce la farà domani in Senato? «Non possiedo un grande patrimonio – risponde Cossiga – ma quello che ho lo scommetterei su di lui».

    mi sono ricordato di questa battuta di Cossiga il giorno prima del voto di fiducia al governo Prodi.

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