Si esaurirà alla fine del 2010 la discarica di Pecol dei Lupi. Lo ha annunciato il presidente di Iris, Armando Querin, precisando che il sito è in grado di accogliere ancora 36mila tonnellate di rifiuti.
Il problema si porrà quindi nel 2011, con la chiusura della discarica e il conseguente aumento della quantità di materiale da smaltire al termovalorizzatore di Trieste. Un periodo di "crisi" si potrebbe avere già nel corso del 2008, quando l’impianto triestino dovrà chiudere per ordinaria manutezione per diverse settimane.
11 Febbraio 2008
In vista dell’esaurimento della discarica di Pecol dei Lupi, non sarebbe forse il caso di pensare ad una gestione dei rifiuti autonoma da parte della nostra Provincia con la creazione di un impianto di smaltimento (discarica o inceneritore)? Penso che il conferimento, anche parziale, dei nostri rifiuti all’inceneritore di Trieste incida sensibilmente sui costi e pesa sulle tasche di tutti i cittadini. Invece, l’altra ipotesi di cui si sente parlare, ossia quella di conferire i rifiuti di Gorizia in una discarica slovena, pur senza conoscerne i dettagli, francamente appare poco credibile, visti i vari problemi ambientali transfrontalieri da lungo tempo irrisolti (vedi Livarna, Corno….). Mi pare improbabile che si possa trovare un accordo per portare oltre confine i nostri rifiuti e, anche ammesso che lo si faccia, credo che anche tale operazione abbia costi ben più elevati che non una gestione interna alla Provincia
Sono d’accordo, facciamo questo inceneritore o questa nuova discarica.
Il problema però è dove, nessuno vuole questi impianti vicino a casa propria, nemmeno io.
PS: Qualcuno sa quando rimettono i cassonetti stradali per il secco residuo?
@ Alessio:
aspetta e spera…
E dov’è il problema? Facciamolo vicino a casa di quell’altro, no? 🙂
I cassonetti stradali nei primi 100 giorni, senza dubbi e senza deroghe! Resta solo da definire da quando facciamo partire il conteggio…
Ovviamente nessuno vuole l’inceneritore o la discarica vicino a casa propria. L’ubicazione è il punto cruciale e deve essere una scelta ben valutata.
Certamente per i politici è più “comodo” dire che non si farà nessun inceneritore/discarica in provincia. Però non ci dicono i costi di una tale scelta.
Ma se la scelta è questa dobbiamo, però, essere tutti informati e consapevoli che ciò pesa sul portafoglio di tutti noi (vedi tassa rifiuti….)
Ovviamente nessuno vuole l’inceneritore o la discarica vicino a casa propria. L’ubicazione è il punto cruciale e deve essere una scelta ben valutata.
Certamente per i politici è più “comodo” dire che non si farà nessun inceneritore/discarica in provincia. Però non ci dicono i costi di una tale scelta.
Ma se la scelta è questa dobbiamo, però, essere tutti informati e consapevoli che ciò pesa sul portafoglio di tutti noi (vedi tassa rifiuti….)
Non sono previste nuove discariche nè inceneritori in provincia di Gorizia nè nel piano regionale rifiuti nè in quello provinciale,
Ciononostante qualcuno, in campagna elettorale, ha promesso di reintrodurre i cassonetti in strada, metodo di raccolta che garantisce un minor recupero dei rifiuti rispetto al porta a porta.
Ora sono curioso di vedere come chi ha vinto le elezioni saprà conciliare la reintroduzione dei cassonetti, e quindi l’aumento della quantità di rifiuti da avviare in discarica ed all’inceneritore, con la mancanza di impianti nella provincia.
Le alternative agli inceneritori
http://www.beppegrillo.it
Inceneritori, perché no
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle
tossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce,
bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg
di ceneri solide e altre sostanze.
– le ceneri solide vanno smaltite per legge in una
discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti
estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
– i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti
cancerogene, 25 kg di gesso
– l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da
depurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti
dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue
in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro,
malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.
Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati
finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli
alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie
di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero
diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il
finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre
di centraline che analizzino la concentrazione di micro
polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle
malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti
finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche
sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti
http://www.beppegrillo.it
Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,
riciclaggio e bioessicazione
1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha
ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre
punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle
tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non
riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in
impianti di bioessicazione
5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una
raccolta differenziata perchè:
– il legno può essere venduto alle aziende per farne
truciolato
– il riciclaggio della carta rende più dell’energia che
se ne può ricavare
– il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono
2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica
6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il
30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione.
Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli
inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici
con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari
Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per
legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma
una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le
aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento
sarebbe superato
@cassonetto
Appunto, raccolta differenziata…
La raccolta differenziata la stiamo già facendo. Ma il rifiuto secco residuo indifferenziato ad oggi va ad incenerimento o a discarica…..
Percentuale?
Si può migliorare con la differenziata, ma non si può spingerla oltre ad un certo limite. Il limite è rappresentato da tutti quegli oggetti o materiali che non possono essere recuperati, perchè non esistono le tecnologie per farlo o perchè è antieconomico riciclarli. O semplicemente perchè non essitono gli impianti adatti.
Sarebbe necessario anche agire a monte riducento gli imballaggi o utilizzando materiali di un certo tipo. Però bisogna anche essere concreti e realisti pensando all’oggi e non a progetti fantascientifici….
Quello che scrivi è vero, però in Italia ci sono comuni di più di 20.000 abitanti che sfiorano (con il porta a porta)l’80% di raccolta differenziata, Gorizia è ben lontana da questo dato.
Quello che scrivi è vero, però in Italia ci sono comuni di più di 20.000 abitanti che sfiorano (con il porta a porta)l’80% di raccolta differenziata, Gorizia è ben lontana da questo dato.
Anche ammettendo di perfezionare la raccolta differenziata, non si può riciclare tutto. Infatti lo si fa per alcuni materiali (carta, vetro, alluminio, ecc.), ma per altri (polistirolo, molti tipi di plastiche, ecc) al momento non ci sono impianti adeguati, oppure non esistono le tecnologie che permettono di sfruttarli per produrre qualcosa di utile. Quindi, rimane una quota di rifiuti che, seppur separata dagli altri rifiuti, deve andare in discarica o a incenerimento.
Fermo restando che la raccolta differenziata è senza dubbio fondamentale e va incentivata.
Stiamo dicendo la stessa cosa. E’ chiaro che però se ho una quota di differenziata pari o superiore al 70% i costi di smaltimento e di costruzione di nuove discariche saranno inferiori.