6 Febbraio 2008

Il caso-Isonzo al Parlamento europeo

Il caso-Isonzo finisce al Parlamento europeo. "La popolazione friulana ed in particolare la provincia di Gorizia sta correndo il serio pericolo di subire il razionamento dell’acqua a causa della gestione dei bacini idrici che interessa il tratto sloveno dell’Isonzo: per alcune ore il fiume non riceve acqua proprio perché trattenuta oltre il confine italiano, nelle dighe slovene".
E’ il testo dell’interrogazione presentata dal parlamentare europeo e segretario della Fiamma Tricolore, Luca Romagnoli. "In base agli accordi di Osimo – spiega l’onorevole Romagnoli – la Slovenia si era impegnata a rilasciare 25 metri cubi al secondo di acqua del fiume, mentre oggi…

non ne rilascia piú di 12 metri cubi, violando cosí i suddetti accordi.
La poca acqua dell’Isonzo che arriva in Italia, oltre a non riuscire ad
esaudire le richieste degli agricoltori friulani, mette in grave crisi
la vita ittica del fiume Isonzo. Inoltre questa situazione rende
impossibile diluire il liquido cloacale fognario di Nuova Gorizia,
inquinando cosí il Golfo di Trieste.  Non ritiene la Commissione che
quanto su citato rappresenti non solo la violazione di accordi
internazionali precostituiti, ma anche un grave danno ecologico in
aperta controtendenza con le norme europee, sempre piú tese a
preservare l’ambiente e la produzione agricola? Ed in caso affermativo,
quali azioni pensa di intraprendere per ristabilire la situazione
prevista dagli accordi di Osimo?".

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1 commenti a Il caso-Isonzo al Parlamento europeo

  1. sheva ha detto:

    Le persone possono passare liberamente, l’acqua no.

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