Schizofrenia linguistica, balcani, serbizzazione del serbo, parole inglesi nella lingua locale, globalizzazione. Di questo e altro parla il linguista serbo Ranko Bugarski, in una stupenda intervista concessa al Feral Tribune e tradotta da Osservatorio Balcani. Un’intervista che mi ricorda qualcosa che ci riguarda… Ecco alcuni stralci (e qua l’intervista completa):
i membri delle élite hanno la necessità di legittimarsi con la lingua secondo un’ottica nazionale, ma non per la differenza delle lingue, bensì per il proprio avanzamento politico. Per avere successo un politico “serbo” in Bosnia Erzegovina deve parlare serbo, un “buon” bosgnacco deve parlare bosniaco, e il croato deve parlare “più croatamente” di quanto non facciano a Zagabria…L’uomo di cultura non può essere colui che si serve in modo solido della lingua letteraria standard e dispregia il gergo e i dialetti. Dalle posizioni che si hanno sulla lingua e sulle lingue si vede bene cosa si pensa degli altri ed ecco perché questa questione affonda nella questione della tolleranza fra le persone.
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