14 Settembre 2007

La botta sui denti

Si sa che tra il presidente regionale Riccardo Illy e il direttore del “Piccolo” Sergio Baraldi non corre buon sangue, fin dai tempi della polemica sul piano sanitario regionale.
La diretta web sulla tutela della lingua friulana svoltasi ieri è stata l’occasione per il Governatore per assestare un’ulteriore ginocchiata sulle gonadi al giornale triestino.
Alla domanda dei navigatori sulla poca chiarezza dell’informazione sul testo di legge, Illy ha colto la palla al balzo e ha sibilato:

“Non sempre i giornali scrivono ciò che servirebbe alla gente, ma quello di cui ha voglia un direttore o un caporedattore”.

E chi ha orecchie per intendere…

(via Trieste.Rvnet)

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3 commenti a La botta sui denti

  1. djn ha detto:

    Fosse vero. Più spesso mi sembra che scrivano
    a) di tutto, meno quello che potrebbe dar fastidio ai grandi inserzionisti
    b) quello che fa piacere al patron politico “di riferimento”
    c) quello che han sentito in televisione la sera prima, senza approfondimenti
    d) “uomo morde cane” e simili q.b. al numero di pagine previsto
    e) e se proprio non hanno altra scelta ci mettono quello che vuole la gente, livello “casalinga di Voghera”.

  2. Serafico ha detto:

    Ah ah forse il piccolo non ubbidisce più bene come una volta a Ilic’, l’emissario di Lubiana ? Figuriamoci. Non si muove foglia che Ilic’ non voglia.
    Vedi del resto da che pulpito viene la predica…metà bilancio regionale va in spese stampa….l’ufficio stampa della regione è degno degli Usa…ma se sanno tutti che la regione paga mensilmente migliaia di euro all’Ansa e alle altre agenzie stampa perchè propagandino le “notizie” preparate all’enorme ufficio stampa di Ilic’, mentre magari la gente pensa sia il contrario e che qualche giornalista sia andato lì a informarsi e intervistare…….e il piccolo pensate stia su con le vendite di qualche copia ai bar e caffè ?

  3. Diogene ha detto:

    Baraldi si crede un Padreterno, invece è un uomo dotato di scarse capacità… basta vedere i risultati diffusionali de Il Piccolo per convincersi che abbiamo a che fare con un mitoname senz’arte.

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