15 Giugno 2007

Che tempo fa (o sul campanilismo)

 

Da qualche settimana le previsioni meteorologiche dei telegiornali regionali della RAI si sono rinnovate. Cambiata la grafica, nuove le immagini, tutto molto più professionale e ogni zona della regione analizzata accuratamente alla lente d’ingrandimento. Che poi, non di rado, il tempo del giorno dopo non rispetti a pieno le previsioni questo è un problema che riguarda un po’ tutti gli osservatori meteo, in Italia e all’estero. Ma non è di questo che voglio parlare.

Mentre la piantina del Friuli Venezia Giulia indica di volta in volta i simboli di sole, nuvole, pioggia, neve, nella parte inferiore del riquadro grafico scorrono adesso le temperature medie registrate nelle quattro città capoluogo di provincia e le temperature previste nelle stesse. Avete fatto caso all’ordine con cui passano? Udine, Trieste, Gorizia, Pordenone. La prima volta ho pensato fosse un errore: la logica mi dice che prima apparirà il capoluogo regionale e poi, magari in ordine alfabetico per non far torto a nessuno, le altre città. Vedendo che però le varie zone della regione ingrandite per le previsioni partivano dall’alto per scendere man mano a sud ho pensato: Udine è più a nord, seguiranno l’ordine della zoomata. (Anche se una vocina mi sussurrava: Se seguissimo rigidamente il principio “da nord a sud”, apparirebbero, nell’ordine, Udine, Gorizia, Pordenone, Trieste).

Non ci penso più fino a quando mi trovo nel Lazio e guardo il telegiornale regionale. L’ordine delle temperature nelle città comincia naturalmente con Roma che, oltre ad essere la capitale d’Italia, è il capoluogo della regione. Stessa storia in Veneto: si comincia con Venezia, mica con Belluno che sta più a nord. E allora che succede in Friuli Venezia Giulia? Possibile che i responsabili del TGR e dell’Aeronautica Militare Servizio Meteorologico non si accorgano di questo “errore”? Oppure è fatto di proposito? Ma in questo caso il fatto rappresenta, se non altro, un’anomalia rispetto al resto dei telegiornali regionali italiani. Nelle altre regioni si comincia con ordine, con la città capoluogo.

Questa nostra è una strana regione, messa insieme un po’ per comodità e raffazzonata sulla carta con quel che restava all’Italia del confine orientale, prima tra l’altro del definitivo Trattato di Osimo. È la regione, forse più di tutte le altre, delle piccole comunità, delle minoranze linguistiche, delle peculiarità da tutelare. Qui ci vuole più prudenza che altrove, regna la complessità. Certo non è pensabile oggi dividere il Friuli dalla Venezia Giulia e ottenere due regioni, ma bisognerebbe fare chiarezza su ruoli, competenze, titoli. Per non generare confusione.

Non è solo questione di campanilismo. È un’immagine della regione da esportare in maniera corretta. Lo ammetto, sono uno di quelli che s’infastidisce quando sente a qualche telegiornale nazionale: “Trieste, il capoluogo friulano…” M’infastidisco semplicemente perché la definizione è sbagliata, è come dire di Rimini che è una città emiliana. Forse il ruolo delle istituzioni del Friuli Venezia Giulia, e in special modo degli organi d’informazione che sono appunto preposti a informare, è quello di fare chiarezza, di “educare” gli utenti, gli spettatori, i cittadini, anche e soprattutto chi non vive qui e non conosce bene questa realtà.

Per quanto riguarda invece la malafede c’è solo da ribadire che per adesso il capoluogo del Friuli Venezia Giulia è Trieste, non Udine, e le formalità andrebbero osservate scrupolosamente a tutti i livelli. Altrimenti si incorre in errori o in anomalie che generano confusione.

12 commenti a Che tempo fa (o sul campanilismo)

  1. Luciana ha detto:

    Concordo pienamente, abbasso la sciatteria!

  2. arlon ha detto:

    boycott tgr 🙂 Einfach.

  3. federico ha detto:

    Sono d’accordo e penso, comunque, che non si tratti solo di sciatteria.Cosa dire del quasi costante citare la ns regione(radio,tv,giornali) con la sola definizione di “la regione friuli”. Ma non c’è da meravigliarsi,poi, se il cantautore Cristicchi vicitore dell’ultimo Sanremo, dopo essersi esibito una settimana fa sul palco dell’hotel-casinò Perla a Nova Gorica(quindi in Slovenia), intervistato da un cronista del Piccolo,ha dichiarato testualmente che”…è la prima volta che vengo a Gorizia…”L’intervistatore nel riferirlo annota che”…forse non si era accorto di trovarsi in un’altra nzione…” (Cfr Il Piccolo,edizione di Gorizia,del12 giugno 2007.). Federico

  4. Matteo ha detto:

    Segnalo inltre che nella cartina esibita ad ogni appuntameto meteo, non c’e’ piu’ da tempo un smboletto di sole o piggia nella zona di trieste. Il tempo si ferma a Grado.

  5. Calia ha detto:

    Ah beh, se secondo voi i problemi della nostra regione sono questi, siamo messi bene…

  6. Matteo ha detto:

    Quando saremo grandi, capiremo anche noi. Aspettaci.

  7. Calia ha detto:

    Si, aspetta e spera.
    Tra dieci anni siamo ancora qui a discutere di Udine vs Trieste.
    Altro che euroregione.

    “Se un furlan te ziga scjavo, tu dige contadin”.

    Avanti così che andiamo lontani.

  8. Marco ha detto:

    Sono d’accordo con Calia. Ho una casa con l’orto, devo considerarmi contadino? Poi basta con queste idiozie.

  9. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    Di seguito una nota del Corecom del Friuli Venezia Giulia

    “Ancora una volta il nome del Friuli Venezia Giulia è stato tagliato e deformato da importanti mass media nazionali. È avvenuto quando si è diffusa la notizia che un funzionario regionale, che lavora a Bruxelles, ha chiesto e ottenuto un congedo matrimoniale per nozze gay. Il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom Fvg) ha rilevato che autorevoli quotidiani etelegiornali nazionali (come il TG5, Repubblica, la Stampa eLibero) hanno scritto e parlato della “Regione Friuli” (sbagliando anche l’accento: dicendo Fríuli invece di Friúli), creando un effetto di straniamento (divertito, infastidito orassegnato?) negli abitanti della nostra bella e complessa regione. Si tratta di un errore ricorrente, forse dovuto a problemi dispazio o a una incerta conoscenza della nostra regione, che -come dovrebbe essere noto a tutti – si chiama e si scrive Friuli Venezia Giulia (da qualche anno senza trattino, anche se ormai siutilizza, a livello istituzionale e negli indirizzi e-mail,l’acronimo Fvg). Purtroppo si tratta di un errore, diffuso alivello nazionale, che l’imprecisione di alcuni mass media tendea rafforzare, invece di correggere.”Nomen omen”, dicevano i latini, e i nomi definiscono l’anima oil presagio (omen) di un territorio. È quindi opportuno ricordare a tutti che il nostro territorio – Regione a statuto speciale dal 1963, per anni confine orientale sulla “cortina di ferro” e ora al centro della nuova Europa – è particolarmente ricco di complessità, identità e lingue, che non possono essere tagliate per problemi di spazio, fretta o pressappochismo.Il nome della nostra regione probabilmente è troppo lungo e articolato per gli spazi e i tempi dell’informazione contemporanea, ma non deve essere troncato o deformato, perché cosí si rischia di tagliare anche la sua identità. Per questo motivo il Corecom Fvg ha chiesto formalmente alle principali testate giornalistiche e televisive nazionali “di portare a conoscenza di quanti dovessero scrivere, titolare oparlare della nostra regione che la dicitura corretta è Friuli Venezia Giulia”.Puó essere opportuno, quindi, ricordare che non è mai esistito -nonostante il trattino unificante in tante strade e piazzeitaliane – il ponte tra Trento e Trieste, e che Trieste non è la capitale del “Fríuli”. Naturalmente il Corecom Fvg resta a disposizione di tutti i mezzi di comunicazione interessati a ogni eventuale approfondimento storico o istituzionale sull’origine e l’identità del Friuli Venezia Giulia” (red).

    By
    ASG agenzia servizi giornalistici 24/07/2007 – 12.41

  10. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    Ga servì ‘sai sta nota del Corecom a tute i principali ogani de informazion…

    Su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/25/italia_meno_turisti.shtml

    se legi:
    “lo spagnolo Josep Ejarque, che lo scorso anno è stato incaricato di promuovere l’immagine del Friuli”

  11. ale ha detto:

    credo che la nostra regione sia frenata da questa sterili polemiche. quanto tempo gli udinesi perdono a preoccuparsi dei triestini e i triestini degli udinesi: ha senso tutto cio’? quante energie vengono sprecate…

  12. valerio fiandra ha detto:

    ale, bravo. Alè!

    ps: il post di Cenerentola82, la sua “denuncia” dell’ennesimo oltraggio ai danni del nome della cosa, che avevo commentato sarcasticamente, e che aveva acceso una bella e franca discussione… è stato (misteriosamente??) censurato. Che sia stato il Friuli di persona pirsonalmente???

    Peccato. Per la risposta di Patrick, e per la mia ulteriore precisazione. Potrei averle indietro, signor Amministratore di Libeccio.Lì, le mie povere cose?

    Se a te, Ale, interessa di affrontare seriamente (cioè in leggerezza e serietà, MAI seriosamente ), la questione, vieni a trovarmi:

    il friulano ti da una mano

    un bao applauso e grazie
    Valerio

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