22 Febbraio 2007

Stato libero della Carinzia

All’ inizio si sospettavano ancora gli strascichi del carnevale, in quel discorso del mercoledì delle Ceneri, poi Jörgl cominciò ad elencare esempi, costrutti ed argomenti e si capì che era una cosa seria.

Il progetto si chiama “Freistaat Kärnten”, Stato Libero della Carinzia, e non è un’ invenzione recente. Già ai confini di alcuni Länder della Germania, come Bayern, Thüringen e Sachsen dei cartelli inequivocabili rammentano che si sono delle regioni più indipendenti di altre. Anche nelle Repubblica Italiana si conoscono le Regioni a Statuto Speciale, in una di queste ci troviamo proprio noi.

Oltre a motivazioni emozionali, come “chi non sa da dove viene non sa dove va”, ci sono degli argomenti più pratici, come il disinteresse mostrato da Vienna per la Carinzia: per esempio, questa è stata l’ ultimo Land ad ottenere un’ Università. Inoltre, ogni qual volta da Klagenfurt giungevano messaggi culturali di contenuto tradizionalista, la risposta di Vienna era “la Carinzia deve cambiare il suo spirito”, intendendo con ciò l’ appiattimento sulle posizioni culturali del resto dell’ Austria. Un passo notevole in questo senso era già stato fatto con l’ Abwehrkampf (Resistenza) contro i tentativi di annessione da parte della Jugoslavia, a cui la Carinzia rispose con il plebiscito del 1918-1920. Haider si chiede, se tale fedeltà all’ Austria sia stata in seguito ben ripagata.

Il primo e maggiore cambiamento avvenne in direzione opposta a quella auspicata da Vienna: nel 1989 la Carinzia uscì dall’ egemonia dell’ SPOE ed iniziò ad occupare posti pubblici indipendentemente dall’ appartenenza ai partiti. Anche fu il primo Land ad eleggere direttamente gli assessori comunali. Sotto l’ attuale Giunta sono state realizzate importanti riforme a livello di Land, come gli assegni famigliari, l’ indennità di maternità, contributo alla prima scolarizzazione ed importanti infrastrutture. “Gusenbauer invece ha mantenuto solamente una promessa in vita sua: quella fatta alla madre mentre giocava all’ asilo, che sarebbe diventato Cancelliere”.

Questo discorso, mirante a contrapporre un “modello Carinzia” ad un “modello Vienna”, è stato accolto, secondo gli unanimi resoconti dei giornali, da applausi scroscianti.

Che rilevanza ha per noi una tale proposta? Riflettiamo sull’ insoddisfazione di molti di noi verso i “poteri romani”, sul mal ripagato “sacrificio” dei volontari giuliani nella guerra 1914-1918, sull’ autonomia della nostra Regione, sulla comune appartenenza all’ Euroregione Alpi-Adria…

Sembra anche a voi, che Haider, checchè se ne dica, uno dei Padri dell’ Euroregione, stia preparando il terreno per un graduale aumento dell’ autonomia della Carinzia dal potere centrale, in vista di più stretti rapporti al di là di un confine che sta sempre più diventando una linea tracciata a caso sulla carta?

Se la smettesse di occuparsi dei cartelli stradali bilingui sarebbe ancora più credibile.

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7 commenti a Stato libero della Carinzia

  1. arlon ha detto:

    Concordando sul ultima frase 🙂 Pareria efetivamente che le robe stia svolgendo in meio per sta euroregion. Prosime scadenze/incontri/sviluppi uficiali??

  2. arlon ha detto:

    oviamente intendevo ‘volgendo’

  3. enrico maria milic ha detto:

    julius concordo.
    e la cosa sarebbe del tutto entusiasmante se non fosse per il personaggio haider.

  4. Julius Franzot ha detto:

    Haider non è il diavolo che dipingono i mass media. Ha una visione innovativa della politica, al di là di destra e sinistra, ma è succube di idee fisse, tipo un incomprensibile odio per gli sloveni, che fanno dimenticare come sia riuscito a far fiorire il Land più povero dell’ Austria. Certo, ha anche altre debolezze, tipo il lasciarsi andare a esternazioni di effetto populistico, ma prive di valore intrinseco, soffermarsi, direi con masochismo, sugli aspetti che più gli possono nuocere (cartelli in sloveno), e non sa presentare su un piatto d’ argento i suoi veri successi, sociali ed economici, che hanno fatto finalmente raggiungere e superare a tutta l’ Austria gli standard sociali della Germania. Per esempio, prima che il suo partito andasse al governo, chiunque poteva essere licenziato per giusta causa dietro pagamento di 3 stipendi, ora la legislazione a proposito è simile a quella italiana (ma con meno precari) ed esiste un sussidio di disoccupazione vitalizio. Inoltre è stato lui ad introdurre gli assegni famigliari per moglie e figli a carico. La Carinzia sotto la sua guida ha adottato la formula dello sviluppo sostenibile, favorendo l’ insediamento di industrie non inquinanti (sedi amministrative, ricerca, scienze biologiche), con una stretta coordinazione dell’ offerta formativa con le necessità del mercato del lavoro. Tutto questo Jörgl lo ha taciuto ed ha preferito farsi conoscere come persecutore degli sloveni.

  5. Julius Franzot ha detto:

    Scusate l’ errore: intendevo dire “SENZA” giusta causa.

  6. enrico maria milic ha detto:

    messa cosi’ sembra, effettivamente, un’altra persona

  7. Blisco Jaio ha detto:

    O cjati che al ûl di tant in tant un politic ch’al vegni a fâ pôre a chei âltris. Dome cussí al si puès vê alc di gnûf.
    Vin dome di stâ atents di no lassâlu fâ masse il mat:-)

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