11 Febbraio 2007

Il Piccolo in sloveno?

“Sogno o son desto?” Dev’esser stato questo lo stupore dei triestini che questo pomeriggio, hanno trovato le edicole invase da manifesti del Piccolo nei quali è annunciata un’imminente iniziativa editoriale.

Come sembrerebbe, da martedì la cronaca del Piccolo sarà dunque stampata anche in sloveno?

Dalla redazione di via Guido Reni smentiscono il tutto. Sicuramente squillano senza tregua telefoni di politici e personaggi, tutti alla caccia della verità.

ilpiccoloinsloveno?

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21 commenti a Il Piccolo in sloveno?

  1. arlon ha detto:

    che storia strana 🙂 me sa decisamente de bufala.. ma ‘mai dire mai’?

  2. alessia ha detto:

    sinceramente non mi sembra ci sia bisogno del Piccolo in sloveno, c’è già il primorski no?

    cmq perchè dovrebbe essere una bufala?

  3. arlon ha detto:

    beh, lanciar volantini e contemporaneamente smentir el tuto, saria quantomeno curioso 🙂 cmq personalmente me piasessi gaver articoli scriti bilingue, otimo modo per imparar qualcossa… efetivamente de giornai tuti in sloven no so quanto bisogno ghe saria.

  4. Julius ha detto:

    Perchè solo in sloveno? Appunto, per quello c’è il Primorski. Qui servirebbe mezza pagina in tedesco e mezza in inglese. E il Messaggero con 2 pagine piene in furlan.

  5. enrico maria milic ha detto:

    julius: appoggio e condivido.

    (chi ga fatto sto manifesto xe’ un genio.
    pecca’ che a trieste robe cussi’ aizza solo gli odii…)

  6. Alessandro Furlan ha detto:

    iera ora son fio de papà italian e mare slovena

  7. arlon ha detto:

    efetivamente xe bastanza geniale come idea 🙂

  8. alessia ha detto:

    cmq dalla risposta di oggi non sembra che l’abbiano presa prorio bene.. dicono che li denunceranno…

  9. gio ha detto:

    EDITORIA: FALSE LOCANDINE LANCIANO ‘IL PICCOLO’ IN SLOVENO

    (ANSA) – TRIESTE, 11 FEB – “Da martedì prossimo la cronaca cittadina de ‘Il Piccolo’ finalmente anche in sloveno”: è questo che molti cittadini di Trieste hanno visto oggi su delle locandine con il logo del quotidiano triestino. Un annuncio che si è rivelato chiaramente un falso ma che ha sorpreso non poche persone per l’insolita “notizia”. Ancora ignoti gli autori del gesto che sembra trattarsi di un atto dal sapore goliardico, ma dal significato politico. Oltre all’annuncio principale, sulle “false locandine” si legge infatti che martedì i lettori riceveranno in omaggio alcune opere storiche (Il confine orientale d’Italia di F.Cusin, Trieste 1941-44 di Novak, L’irrendentismo adriatico di A.Vivante, Giallo e nero era il mio impero di F. Foelkl). Mentre sul fondo della finta locandina si legge infine la scritta “Per capire meglio dove stiamo”. Le locandine, apposte soprattutto sulle edicole chiuse, erano molto simili a quelle vere del quotidiano triestino, con gli stessi colori, giallo e blu, e anche con una buona qualità di stampa. A quanto riferito dalla direzione, il quotidiano è intenzionato a fare un esposto alla Procura e ricorrere alle vie legali ritenendo questo atto, aldilà del gesto goliardico, come un tentativo di gettare discreto sul giornale, soprattutto in occasione di una ricorrenza come quella del Giorno del Ricordo, celebrata ieri. (ANSA).

  10. enrico maria milic ha detto:

    che patetico il piccolo che vuole denunciare questi qua…

    dovrebbero invece avere il coraggio per aprire un dibattito serio su cosa vuol dire essere oggi cittadini di questo confine – da una parte e dall’altra della linea – finalmente essendo consapevoli delle tragedie e degli odi da ambo le parti, ma anche consapevoli che “i tempi xe’ cambiai” e che oggi bisogna innovare, cooperare, convivere, insegnare la lingua degli sloveni e dei croati nelle nostre scuole accanto all’inglese e al tedesco…

    il piccolo: che triestezza!

  11. valerio fiandra ha detto:

    tutto, naturalmente, all’insegna del ” silenzio che si deve all’indicibile “, of course….

  12. lucio ha detto:

    bella muli! bravo ki l’ha pensata, e via tutti gli esuli che si incazzano! bella anche perchè menzionate libri che dovrebbero essere letti da tutti gli abitatori di Trieste, magari ce ne fossero spesso di cose del genere, altro che Enrico Maria, stare sempre zitti fà il loro gioco, chi scrive è di lingua italiana, ma difendo a oltranza le genti che furono quì già 2500 anni fà e che si esprimono in un altra lingua, sia furlano che slavo, studiatevi la storia, ma non quella dei sussidiari delle nostre scuole, leggetevi il Cusin, Kandler, Jenner, e buttate via il Caprin, Tamaro, Rutteri, e gli altri lecchini dei nazionalisti, cartaccie con un mucchio di falsità ideologica. E poi, sarà un motivo per cui lo chiamiamo il Bugiardello, no?

  13. enrico maria milic ha detto:

    non mi fa felice che gli esuli si incazzino.

    e’ gente che ha sofferto e molto.

    se vogliamo analizzare la colpevole strumentalizzazione politica della sofferenza – che e’ un altro aspetto – dobbiamo dividerla dalla sofferenza della gente.

  14. Matteo ha detto:

    Dobro milic, tenere barra dritta! i miei complimenti. con affetto.

  15. patrick karlsen ha detto:

    Grande Enrico.

  16. lucio ha detto:

    caro Enrico, con la tua filosofia, oggi saremmo una dittatura, e probabilmente non senti quando dietro la schiena, visto il cognome che porti, qualcuno di quelli che tu dici che hanno tanto patito, ti dicono “sporco sciavo”, o credi alla grande fiaba della riconciliazione? Forse sei troppo giovane, allora chiedi ai tuoi vecchi, fatti raccontare come si sono comportati i nuovi venuti, specialmente con la tua gente, e come mai nelle file dell’estrema destra cittadina, la gran parte erano e sono rappresentanti loro? Apri bene gli occhi, e non credere a tutte le balle che ti propinano, fatti raccontare la storia da chi l’ha vissuta, e chiedi alla comunità slovena se qualcuno è andato mai da loro a chiedere la verità sui loro morti, oggi tentano di cambiare la storia a loro comodo, i torturatori, gli assassini, non erano solo i tedeschi, e il fatto che parlassero l’italiano, non li assolve, anche se quì guarda caso, nessuno ha mai pagato per i crimini commessi. E’ il colmo che te lo dica uno che è di lingua italiana e che sappia solo 4 parole di sloveno, ma pretende che lo si possa parlare!

  17. enrico maria milic ha detto:

    credo che ti sbagli grossolanamente.

    e’ un tema che mi sta a cuore e su cui ho pensato e studiato, guardando e imparando il punto di vista di molti non solo di una parte.

    se sono a belfast (citta famosa per l’odio tribale) a studiare un master in antropologia (la materia che meglio di tutte studia le motivazioni delle contrapposizioni di identita’) non e’ un caso.

    la realta’ e’ un po’ piu’ complessa delle tue semplificazioni.
    un libro completo in inglese sul tema e’ ‘history in exile’, scritto da un americana proprio sui temi del nostro confine. ne ho scritto qua:
    https://bora.la/2007/01/09/come-noi-nello-zoo-col-nostro-vittimismo-esclusivo/

    ciao

    enrico

  18. lucio ha detto:

    caro Enrico, per capire il perchè delle cose a Trieste, ho dovuto inventarmi pseudo-storico, autodidatta di paleografia ecc.., ma si sà la passione per la verità ti fà fare cose incredibili. Da 20 anni studio la nostra storia, partendo dagli inizi, già per capire il perchè, spesso bisogna andare a ritroso nel tempo, e ne scopri di belle!per esempio perchè triestini e muggesani non sono mai andati daccordo, perchè in egual misura, se non adirittura peggio, con gli istriani, per non parlare dei veneti, i rapporti con gli slavi, l’impero, e molto altro. Leggere pergamene del 1200 o del ‘300 è faticoso, ma come ti dicevo, scopri cose che ti lasciano senza fiato, lo sapevi che il signor Caprin quando scrisse il suo libro e vergò che nel 1300 Trieste era un paesetto di pescatori, si autodenunciava per non aver mai letto niente dei nostri documenti? e sì mio caro, non ne sapeva niente, i triestini, mai stati pescatori, tutti commercianti,e il paesetto era invece molto più grande di quello che lui pensava, e come lui sai quanti ne hanno scritte di stupidaggini, e altri continuano, ma sarebbe troppo lungo da spiegarti, ti invito nel mio blog, è agli inizi, ma potrà essere utile, intanto ringrazio tutti voi per l’ospitalità, e per i temi del blog sempre attuali, andate alla grande, e scusatemi se qualche volta esplodo, ma io non porgo mai l’altra guancia, mi prenderei un ceffone!!

  19. lucio ha detto:

    PS: gran parte delle notizie che leggi sul mio blog, non sono mai state pubblicate, tranne qualche mia lettera al Piccolo tra le Segnalazioni, spesso censurate in quanto scomode, non ho pubblicato libri, poichè volevo che fossero alla portata di tutti, e anche perchè c’è la Lobby degli storici in linea col potere (di Trieste s’intende),ora internet mi dà questa possibilità, appena capirò un po’ di più di informatica, il blog diventerà un sito, scusatemi se sono prolisso, ma dicono sia tipico degli scrittori.

  20. enrico maria milic ha detto:

    i triestini non vanno d’accordo coi muggesani? ma chi l’ha detto? boh.

    mi sembra che in genere semplifichi tutto un po’ troppo, come se ci fosse una categoria “i triestini” fatta da 220mila persone che ognuna pensa nella stessa maniera. la realta’ e’ piu’ articolata, ed ha ben 220 mila sfaccettature…

  21. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    E una volta Trieste e Udine andava d’acordo. Ma xe passadi quasi 700 anni e le robe cambia. Xe za mal che se considerar cronaca la storia de 60 anni fa, figuremose quela de 700.

    Dal Codice Diplomatico Istriano di Pietro Kandler

    1379. 29 Giugno fino 10 Agosto. – Udine.
    Buone relazioni tra Udine e Trieste, e soccorsi dati a questa ultima.
    Archivio Comunale di Udine. – Annali Civili.

    1381. 2 Gennaro. – Udine.
    Il Comune di Trieste, nel timore di venire preso dal Signore di Padova, dal Conte di Veglia, dai Signori Zaratini, e più ancora dai Veneti, in mano dei quali poi cadde, chiede ajuto al Comune di Udine.
    Dai Libri delli Annali di Udine; comunicazione dell’Abbate D.Giuseppe Bianchi all’Archivio diplomatico di Trieste.

    1381. 1. e 29 Marzo. – Udine.
    Soccorsi prestati da Udine a Trieste.
    Simone de Prampergo eletto Capitano di Trieste.
    Archivio Comunale di Udine. – Annali Civici.

    1393. 16 Giugno. – Udine.
    Vescovo di Trieste Enrico de Wildestein vien fatto cittadino di Udine.
    Archivio Comunale di Udine. – Annali Civici.

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